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http://stmaterne.blogspot.com/2017/10/saint-denis-premier-eveque-de-paris.html
Saints
DENIS, premier évêque de Lutèce (Paris), un des Sept Apôtres de la
Gaule (avec saints Gatien, Trophime, Paul, Saturnin, Austremoine et
Martial), RUSTIQUE et ELEUTHERE, martyrs (probablement sous Valérien
vers 258). (Office à saint Denis de Paris composé en français par le
père Denis Guillaume et publié au tome X du Supplément aux Ménées.)
Secondo la tradizione cristiana, Saint Denis (chiamato anche Dionysius,
Dennis o Denys) è un martire cristiano e Santo. Nel terzo secolo, fu
vescovo di Parigi. Fu martirizzato, con i suoi compagni Rusticus ed
Eleuterio, in connessione con la persecuzione di Decio dei cristiani,
poco dopo il 250 D.C.. Denis si dice che hanno preso la testa dopo
essere decapitato, camminato dieci chilometri (sei miglia), mentre
predicava un sermone di pentimento tutta la strada, facendo di lui uno
dei molti cephalophores in agiologia
http://www.johnsanidopoulos.com/2016/10/saint-denis-first-bishop-of-paris.html
Dionigi vescovo di
Parigi, santo. - Incerte, in parte pie falsificazioni, le notizie sulla figura di questo presunto vescovo di Parigi; Gregorio di Tours (fine
6º sec.) parla anche del suo martirio a Parigi e la leggenda vuole che sia stato martirizzato a
Montmartre (
mons/">mons martyrum). Non sappiamo se si debba pensare a un martire del
3º sec. Comunque il culto di D. a Parigi è attestato nella
Vita Genovefae (inizî
6º
sec.), che parla della costruzione, sulla tomba del santo, di una
basilica (sostituita più tardi dalla chiesa gotica, costruita nel
1132-
1281), presso cui già il re Dagoberto fondò (
624
circa) un'abbazia: ai suoi monaci si deve la leggenda dell'apostolicità
di D., che sarebbe stato mandato a Parigi dal papa Clemente alla fine
del
1º sec.; tale notizia veniva avvalorata da una
passio leggendaria del sec.
8º; una seconda
passio (inizî
9º sec.) identifica D. con l'omonimo discepolo di
s. Paolo; l'arrivo in
Francia (
827) delle opere greche attribuite al D. discepolo di s. Paolo (v.
Dionigi l'
Areopagita)
servì a confermare e a diffondere tale leggendaria identificazione,
soprattutto per opera di Ilduino, traduttore di quegli scritti, e di
Anastasio bibliotecario. n Il nome di D. di Parigi è associato, nella
recensione gallicana del
Martirologio geronimiano (fine
6º sec.), con Eleuterio e Rustico, che sarebbero stati martirizzati con lui, o con lui compagni di apostolato. Festa,
9 ott.
S. Dionigi è citato in vari importanti documenti tutti datati intorno al
V-VI secolo; come la ‘Vita di s. Genoveffa’ ove si dice che la santa
verso il 475 costruì a Parigi la chiesa di s. Dionigi; lo storico-poeta
Venanzio Fortunato, morto verso il 600, anch’egli annota nei suoi
scritti la chiesa di s. Dionigi e un’altra esistente a Bordeaux; s.
Gregorio di Tours (m. 594) nella sua ‘Historia Francorum’ racconta di
Dionigi e il suo martirio.
Stranamente in questi antichi autori
mancano notizie per i compagni di martirio e di apostolato di Dionigi
vescovo, cioè Rustico prete ed Eleuterio diacono; i loro nomi compaiono
per la prima volta nel secolo VI-VII nel ‘Martirologio Geronimiano’.
La
prima ‘passio’ latina si ha nell’VIII secolo e posiziona al I secolo la
venuta in Gallia di Dionigi e compagni, ma una seconda e terza ‘passio’
del IX sec. hanno creato un alone di leggenda intorno alla sua figura.
Fu identificato con Dionigi l’Areopagita, convertito da s. Paolo e
questa versione andò avanti per parecchio tempo, riportata peraltro in
tanti documenti e codici; ma poi altri autorevoli testi e studi
successivi hanno definitivamente divise le due figure, che si celebrano
distintamente il 3 ottobre per l’Areopagita e il 9 ottobre per Dionigi
di Parigi.
La versione più accreditata, lo indica come mandato da
Roma insieme agli altri due compagni, ad evangelizzare nel III secolo,
la Gallia, divenendo primo vescovo di Parigi che allora si chiamava
Lutezia, organizzatore della prima comunità cristiana sulla Senna, e
martire nel 270.
Resta il mistero del silenzio per tre secoli sulle
figure di Eleuterio e Rustico, alcuni studiosi affermano che è usanza
nel nominare una chiesa, di dire solo il nome del titolare principale;
altri fanno l’ipotesi che Dionigi porta il nome del dio Dionisius che
fra gli altri epiteti ha anche Eleutherius cioè Libero e inoltre esso
era un dio che simboleggiava la natura, sempre percorrendo campi e
foreste, quindi un nume rustico, da qui Rusticus.
Con la confusione
che ha distinto la storia dei nomi dei santi più antichi, si può
supporre che non di compagni si tratti, ma di aggettivi, questo
spiegherebbe il silenzio così lungo.
Dionigi a causa delle leggende
che l’hanno confuso con l’altro Dionigi l’Areopagita, si è portato con
sé, tradizioni, culto e raffigurazioni, provenienti da quel periodo.
Così
egli è raffigurato in tante chiese con statue, vetrate, bassorilievi,
miniature, lezionari, pale d’altare, dipinti, in buona parte da solo, in
vesti episcopali, spesso con la testa mozzata fra le mani; dopo l’VIII
secolo è raffigurato anche insieme ad Eleuterio e Rustico.
L’iconografia
è ricchissima, testimonianza della diffusione del culto a Parigi ed in
tutta la Francia e poi nelle Colonie, essa rappresenta con dovizie di
particolari, il processo davanti al governatore Sisinnio, il supplizio
della graticola con le fiamme, la santa Comunione ricevuta da Gesù
Cristo mentre era in carcere, soprattutto il martirio mediante
decapitazione o rottura del cranio, avvenuta a Montmartre e con Dionigi
che cammina da lì al luogo della sepoltura, con la testa portata da se
stesso con le mani
Tropaire ton 4
Disciple de saint Paul selon la Tradition,*
Tu quittas Athènes en ton Hellade natale*
Pour venir prêcher l'Evangile à Lutèce.*
Tu donnas ta vie en martyre pour le Christ,*
Et tu intercèdes auprès du Dieu Sauveur,*
Afin qu'Il accorde à nos âmes le salut!