lunedì 8 ottobre 2018

9 ottobre Saints DENIS, premier évêque de Lutèce (Paris), un des Sept Apôtres de la Gaule (avec saints Gatien, Trophime, Paul, Saturnin, Austremoine et Martial), RUSTIQUE et ELEUTHERE, martyrs (probablement sous Valérien vers 258). (Office à saint Denis de Paris composé en français par le père Denis Guillaume et publié au tome X du Supplément aux Ménées.)



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http://stmaterne.blogspot.com/2017/10/saint-denis-premier-eveque-de-paris.html
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Saints DENIS, premier évêque de Lutèce (Paris), un des Sept Apôtres de la Gaule (avec saints Gatien, Trophime, Paul, Saturnin, Austremoine et Martial), RUSTIQUE et ELEUTHERE, martyrs (probablement sous Valérien vers 258). (Office à saint Denis de Paris composé en français par le père Denis Guillaume et publié au tome X du Supplément aux Ménées.)

 Secondo la tradizione cristiana, Saint Denis (chiamato anche Dionysius, Dennis o Denys) è un martire cristiano e Santo. Nel terzo secolo, fu vescovo di Parigi. Fu martirizzato, con i suoi compagni Rusticus ed Eleuterio, in connessione con la persecuzione di Decio dei cristiani, poco dopo il 250 D.C.. Denis si dice che hanno preso la testa dopo essere decapitato, camminato dieci chilometri (sei miglia), mentre predicava un sermone di pentimento tutta la strada, facendo di lui uno dei molti cephalophores in agiologia

 http://www.johnsanidopoulos.com/2016/10/saint-denis-first-bishop-of-paris.html
 
  Dionigi vescovo di Parigi, santo. - Incerte, in parte pie falsificazioni, le notizie sulla figura di questo presunto vescovo di Parigi; Gregorio di Tours (fine 6º sec.) parla anche del suo martirio a Parigi e la leggenda vuole che sia stato martirizzato a Montmartre (mons/">mons martyrum). Non sappiamo se si debba pensare a un martire del 3º sec. Comunque il culto di D. a Parigi è attestato nella Vita Genovefae (inizî 6º sec.), che parla della costruzione, sulla tomba del santo, di una basilica (sostituita più tardi dalla chiesa gotica, costruita nel 1132-1281), presso cui già il re Dagoberto fondò (624 circa) un'abbazia: ai suoi monaci si deve la leggenda dell'apostolicità di D., che sarebbe stato mandato a Parigi dal papa Clemente alla fine del 1º sec.; tale notizia veniva avvalorata da una passio leggendaria del sec. 8º; una seconda passio (inizî 9º sec.) identifica D. con l'omonimo discepolo di s. Paolo; l'arrivo in Francia (827) delle opere greche attribuite al D. discepolo di s. Paolo (v. Dionigi l'Areopagita) servì a confermare e a diffondere tale leggendaria identificazione, soprattutto per opera di Ilduino, traduttore di quegli scritti, e di Anastasio bibliotecario. n Il nome di D. di Parigi è associato, nella recensione gallicana del Martirologio geronimiano (fine 6º sec.), con Eleuterio e Rustico, che sarebbero stati martirizzati con lui, o con lui compagni di apostolato. Festa, 9 ott.
 
 

S. Dionigi è citato in vari importanti documenti tutti datati intorno al V-VI secolo; come la ‘Vita di s. Genoveffa’ ove si dice che la santa verso il 475 costruì a Parigi la chiesa di s. Dionigi; lo storico-poeta Venanzio Fortunato, morto verso il 600, anch’egli annota nei suoi scritti la chiesa di s. Dionigi e un’altra esistente a Bordeaux; s. Gregorio di Tours (m. 594) nella sua ‘Historia Francorum’ racconta di Dionigi e il suo martirio.
Stranamente in questi antichi autori mancano notizie per i compagni di martirio e di apostolato di Dionigi vescovo, cioè Rustico prete ed Eleuterio diacono; i loro nomi compaiono per la prima volta nel secolo VI-VII nel ‘Martirologio Geronimiano’.
La prima ‘passio’ latina si ha nell’VIII secolo e posiziona al I secolo la venuta in Gallia di Dionigi e compagni, ma una seconda e terza ‘passio’ del IX sec. hanno creato un alone di leggenda intorno alla sua figura. Fu identificato con Dionigi l’Areopagita, convertito da s. Paolo e questa versione andò avanti per parecchio tempo, riportata peraltro in tanti documenti e codici; ma poi altri autorevoli testi e studi successivi hanno definitivamente divise le due figure, che si celebrano distintamente il 3 ottobre per l’Areopagita e il 9 ottobre per Dionigi di Parigi.
La versione più accreditata, lo indica come mandato da Roma insieme agli altri due compagni, ad evangelizzare nel III secolo, la Gallia, divenendo primo vescovo di Parigi che allora si chiamava Lutezia, organizzatore della prima comunità cristiana sulla Senna, e martire nel 270.
Resta il mistero del silenzio per tre secoli sulle figure di Eleuterio e Rustico, alcuni studiosi affermano che è usanza nel nominare una chiesa, di dire solo il nome del titolare principale; altri fanno l’ipotesi che Dionigi porta il nome del dio Dionisius che fra gli altri epiteti ha anche Eleutherius cioè Libero e inoltre esso era un dio che simboleggiava la natura, sempre percorrendo campi e foreste, quindi un nume rustico, da qui Rusticus.
Con la confusione che ha distinto la storia dei nomi dei santi più antichi, si può supporre che non di compagni si tratti, ma di aggettivi, questo spiegherebbe il silenzio così lungo.
Dionigi a causa delle leggende che l’hanno confuso con l’altro Dionigi l’Areopagita, si è portato con sé, tradizioni, culto e raffigurazioni, provenienti da quel periodo.
Così egli è raffigurato in tante chiese con statue, vetrate, bassorilievi, miniature, lezionari, pale d’altare, dipinti, in buona parte da solo, in vesti episcopali, spesso con la testa mozzata fra le mani; dopo l’VIII secolo è raffigurato anche insieme ad Eleuterio e Rustico.
L’iconografia è ricchissima, testimonianza della diffusione del culto a Parigi ed in tutta la Francia e poi nelle Colonie, essa rappresenta con dovizie di particolari, il processo davanti al governatore Sisinnio, il supplizio della graticola con le fiamme, la santa Comunione ricevuta da Gesù Cristo mentre era in carcere, soprattutto il martirio mediante decapitazione o rottura del cranio, avvenuta a Montmartre e con Dionigi che cammina da lì al luogo della sepoltura, con la testa portata da se stesso con le mani





Tropaire ton 4
Disciple de saint Paul selon la Tradition,*
Tu quittas Athènes en ton Hellade natale*
Pour venir prêcher l'Evangile à Lutèce.*
Tu donnas ta vie en martyre pour le Christ,*
Et tu intercèdes auprès du Dieu Sauveur,*
Afin qu'Il accorde à nos âmes le salut!

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