giovedì 2 aprile 2015

3 aprile feste santi e memorie

3 APRILE feste santi e memorie




Saint SIXTE Ier, pape et patriarche de Rome (125).

Saint martyr ELPIDOPHORE, mort par le glaive.

Saints martyrs DIOS, qui accomplit son martyre en ayant la tête enfoncée dans un pot de terre cuite, BYTHONIOS, qui fut précipité dans la mer, et GALYCOS, qui périt sous les dents d'un fauve.

Saint URBICE, évêque de Clermont en Auvergne (312).


Virginmartyr Theodosia of Tyre

http://oca.org/saints/lives/2014/04/03/100976-virginmartyr-theodosia-of-tyre

Saint ILLYRIOS le Thaumaturge, ascète au mont Myrsinon.

Saint IDUNET, IDUNED ou IRUNED (en français RICHARD), moine de Landévennec et fondateur de paroisses en Bretagne (VIème siècle).

Sainte BURGONDOFARE ou FARE, soeur de saint Faron de Meaux, fondatrice du monastère d'Eboriac, par la suite Faremoutiers (657). (N.B.: les farons étaient les nobles de l'ancien royaume des Burgondes, rattaché au royaume franc en 534, mais ayant conservé une forte identité. Le nom de la sainte veut simplement dire "noble Burgonde".)

Saint ATTALE, higoumène à Taormina en Sicile (vers 800). 




Saint NICETAS, higoumème du monastère du Médikion à l'Olympe de Bithynie, confesseur des saintes Icônes sous Léon V l'Arménien (824). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome IV des Ménées.)  

 

Niceta nacque a Cesarea di Bitinia verso il 760 e dopo soli otto giorni dalla nascita, rimasto orfano di madre, fu offerto dal padre a Dio quale novello Samuele ed affidato alle premurose cure della nonna. In gioventù fu attratto dalla vita solitaria ed il suo anziano padre spirituale lo iniziò all’ascetismo. Soddisfatto per gli ottimi risultati raggiunti, il suo maestro lo mandà al monastero di Medikion per completare la sua formazione. San Niceforo aveva appena fondato tale nuovo complesso religioso presso Triglia, sulla costa meridionale della Propontide che si affaccia sul Mar Nero, ed il numero ancora infimo di monaci gli permise di seguire al meglio Niceta per prepararlo alla vita religiosa. Lieto delle sue naturali inclinazioni e della sua docilità alle particolari esigenze della vita monastica, nel 790 gli fece conferire l’ordinazione presbiterale dal patriarca Tarasio e lo associò a sè nel governo della comunità.
Nel 813, alla morte del fondatore, Niceta gli succedette a pieno titolo alla guida della comunità e con l’aiuto del monaco Atanasio, esperto economo della casa, riuscì ad incrementare l’importanza del monastero sino a contare un centinaio di membri, che lo spinsero contro la sua innata umiltà ad acettare la dignità di egumeno. Nell’815 l’imperatore bizantino Leone V l’Armeno scatenò la persecuzione iconoclasta e Niceta fu una delle prime vittime: gettato in prigione, fu poi rinchiuso nel forte di Masalaeon in Asia Minore. L’imperatore lo richiamò poi a Costantinopoli per indurlo a cedere e riuscendo infine a fargli abbracciare le sue teorie eretiche. Niceta fu poi aiutato dagli amici, in particolare San Teodoro Studita, ad aprire gli occhi e tornare all’ortodossia, ma il sovrano si vendicò del tradimento esiliandolo nell’isoletta di Santa Gliceria, ove fu sottoposto a non poche torture per mano dell’eunuco Antimio, grande nemico dei minaci fedeli al culto delle sacre icone. Nella notte di Natale dell’820 Leone V fu assassinato e Niceta tornò così in libertà, preferendo però non tornare a Medikion ma ritirandosi a vita austera in una dipendenza del monastero presso Costantinopoli. Qui morì il 3 aprile 824.
Le spoglie del santo furono riportate al monastero di Medikion, ove furono ricevute trionfalmente. San Teodoro Studita, che a suo tempo aveva deplorato la sua defezione, pronunziò il suo elogio e lo proclamò insigne difensore delle immagini. La sua “Vita” fu scritta da uno dei suoi monaci, Teostericto, che con lui era vissuto, e perciò assume particolare valore.


http://oca.org/saints/lives/2014/04/03/100975-venerable-nicetas-the-confessor-the-abbot-of-medikion




Troparion — Tone 4

You were a firm pillar and an undaunted guardian of sacred tradition, O Nicetas; / you were adorned with holy dispassion and became an illustrious confessor of the Faith. / Accept the prayers of those who cry to you, / interceding for them with Christ our God.

Kontakion — Tone 2

You acquired a heavenly mind and life, / shining as brightly as the sun in the splendor of your deeds! / Father Nicetas, you enlighten those in the darkness of life guiding them all to God. / Pray without ceasing for us all!

 

Saint JOSEPH l'Hymnographe, Sicilien de nation, moine à Thessalonique, confesseur des saintes Icônes sous Théophile (886). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome IV du Supplément aux Ménées, à la date du 4 avril.) La ‘Vita’ di s. Giuseppe l’Innografo fu scritta dal suo discepolo e successore Teofano; nacque in Sicilia nell’816 e al tempo dell’invasione araba dell’827, con la sua famiglia si rifugiò nel Peloponneso (Grecia Meridionale).
A quindici anni nell’831 si recò a Tessalonica (odierna Salonicco) nella Macedonia, prendendo l’abito religioso nel monastero di Latomia. Consacrato sacerdote, ebbe come maestro spirituale San Gregorio il Decapolita, che verso l’840 lo condusse con sé a Costantinopoli, dove insieme ad altri discepoli vissero nella chiesa di S. Antipa.
L’anno successivo Giuseppe fu inviato a Roma dal papa Gregorio IV, per chiedere il suo aiuto nella lotta ingaggiata dal suo maestro e i discepoli, contro l’eresia iconoclasta, iniziata dall’imperatore Leone III l’Isaurico nel 726.
La nave su cui era imbarcato, cadde però nelle mani dei pirati arabi che lo condussero a Creta; venne riscattato e liberato da persone caritatevoli e nell’843 tornò a Costantinopoli dove trovò il suo maestro Gregorio il Decapolita morto o moribondo.
Restò come eremita nella stessa chiesa di S. Antipa, poi per cinque anni fu nella chiesa di S. Giovanni Crisostomo, dove nell’850 fondò un monastero, diventando egumeno (abate), deponendovi anche le reliquie di Gregorio, del suo discepolo Giovanni e quelle di s. Bartolomeo, ottenute a Tessalonica.
Venne coinvolto nella vicenda della deposizione del patriarca Ignazio, avvenuta il 23 novembre 858 e perché amico e sostenitore del patriarca, fu esiliato dal potente cesare Bardas a Cherson in Crimea, dove rimase probabilmente fino al reintegro di Ignazio nell’867.
L’imperatore Basilio I il Macedone (812-886) gli affidò la custodia di S. Sofia a Costantinopoli, in questa funzione ricevé gli inviati del papa Adriano II al Concilio di Costantinopoli, il 25 settembre 869.
Dopo una interruzione, ricoprì la carica di nuovo fino all’886, anno in cui morì il 3 aprile, giorno della sua attuale celebrazione liturgica. Sono celebri i suoi inni sacri, accolti nella liturgia greca, da cui è derivato il nome ‘Innografo’


Saint NECTAIRE de Bejetsk, fondateur du monastère de l'Entrée au Temple de la Très Sainte Mère de Dieu, dans la province de Tver (1492).





Saint PAUL le Russe, martyr par la main des Musulmans à Constantinople (1683).
http://www.johnsanidopoulos.com/2017/04/holy-new-martyr-paul-russian-and.html
 


L'icône de la Mère de Dieu "DE L'IMMARCESCIBLE FLEUR" ("NIEOUVIADAEMYI TSVIET"). (Acathiste traduit en français par le père Denis Guillaume au tome IV du Supplément aux Ménées.)

http://oca.org/saints/lives/2014/04/03/100983-icon-of-the-mother-of-god-ldquothe-unfading-bloomrdquo 

 https://doxologia.ro/cinstirea-icoanei-maicii-domnului-floarea-nepieritoare

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