sabato 18 aprile 2015

Domenica di Tommaso







Doubting Thomas



 
 









Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone;  degli altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.  Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore  fino al punto che portavano gli ammalati nelle piazze, ponendoli su lettucci e giacigli, perché, quando Pietro passava, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro.  Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti.
 Si alzò allora il sommo sacerdote e quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di livore,  e fatti arrestare gli apostoli li fecero gettare nella prigione pubblica.  Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li condusse fuori e disse:  «Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita»




 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».  Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.  Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi».  Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo;  a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.  Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».  Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».  Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».  Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
 Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.  Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome





Domenica del rinnovamento. I temi: la porta chiusa eppure violata ('Non ti hanno resistito, o Cristo, né le porte della morte, né i sigilli della tomba, né i serrami alle porte della casa') / il terribile toccare ('Con la sua destra indiscreta Tommaso ha esaminato, o Cristo Dio, il tuo vivificante costato' 'Chi impedì che la mano del discepolo si fondesse, quando l'accostò al fianco infuocato del Signore? Chi le diede l'ardire e la forza di tastare ossa fiammeggianti? Fu il costato stesso che egli toccò. Se quel costato non avesse trasmesso il potere a una destra di fango, come avrebbe potuto toccare il segno dei patimenti che avevano scosso le regioni superiori e inferiori?') / la primavera ('Oggi è la primavera delle anime, perché Cristo dalla tomba come il sole il terzo giorno ha brillato, fugando il cupo inverno del nostro peccato' 'La regina delle stagioni, splendidamente scortando il fulgido re dei giorni, delizia l'eletto popolo' 'Oggi esala profumo la primavera, e la nuova creazione danza. Oggi sono tolti i serrami delle porte e dell'incredulità') [dai tropari della Liturgia]




Con la sua destra Tommaso o Cristo Dio Risorto dai morti
voleva toccare il tuo costato da cui erano sgorgati acqua e sangue
Ma non appena dalle porte chiuse tu sei entrato egli insieme agli Apostoli
ha esclamato Mio Signore e Mio Dio










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