lunedì 24 novembre 2014

25 novembre il santorale completo-con altro post le icone di Santa Caterina Megalomartire



Greatmartyr Mercurius of Caesarea, in Cappadocia
San Mercurio di Cesarea di Cappadocia Martire
Sec. III



S. Mercurio ebbe una certa popolarità, almeno in Oriente, dove si formò e si diffuse la sua “Passio "¬. Secondo questa passio, Mercurio sarebbe stato un milite martirizzato a Cappadocia.Secondo questa, Mercurio avrebbe militato con onore sotto Decio e Valeriano, quando questi due Imperatori - che in realtà non regnarono mai insieme - pubblicarono il loro editto di persecuzione.
Mercurio, che era giunto ad essere generalissimo dell'esercito, si ricordò in buon punto di essere figlio di un cristiano, e di essere stato battezzato con il nome simbolico di Filopatròs, cioè " che ama il padre ".
Per amore del padre, e non soltanto dei padre terreno, colui che i propri soldati chiamavano Mercurio si presentò così a confessare la propria fede davanti al suo amico Imperatore.
Seguirono i ben noti supplizi e le sanguinose piaghe, che per tre volte vennero risanate da un Angiolo, finché Mercurio venne condotto a dorso d'asino in Cappadocia, cioè nella sua patria, per essere decapitato.
 La fama venne al Martire guerriero dalla leggenda, non vera perché anacronistica, secondo la quale egli sarebbe stato l'uccisore dell'Imperatore rinnegato, Giuliano l'Apostata.
Secondo i fedeli della Cappadocia, era stato proprio San Mercurio, che nelle raffigurazioni appariva in veste di soldato, a usare la sua lancia, per ordine divino, contro l'Imperatore Flavio Giuliano


Il Martirologio Gerominiano ricorda un S. Mercurio ad Aeclanum (odierna Le Grotte, località nelle vicinanze di Mirabella, sulla via Appia) e che le reliquiedel santo furono trasferite dalle Puglie a Benevento.

Clôture de la fête de l'Entrée au Temple de la Mère de Dieu. (Office traduit par le père Denis Guillaume au tome XI des Ménées.) 



Saint MOÏSE, prêtre à Rome, confesseur de la foi orthodoxe face au novatianisme, martyr lors de la persécution de Dèce (251). 


Sono i tempi della persecuzione dell'imperatore Decio, metà del III secolo. Una persecuzione che colpisce anche i vertici della Chiesa: vescovi, patriarchi e lo stesso papa Fabiano. Per molti mesi fu impossibile eleggere un nuovo pontefice. Per questo motivo, la Chiesa romana venne amministrata da un collegio di sacerdoti, tra cui spiccava per prestigio ed anzianità Mosè, una sorta di decano. Durante la persecuzione, molti cristiani avevano rinnegato la propria fede. Nacquero durissime polemiche fra chi sosteneva una linea di intransigenza e chi, come Mosè, era su posizioni più moderate, invocando tolleranza per coloro che avevano rinnegato o si erano sottratti prudentemente al pericolo. Morì nel 251, vittima di una lunga prigionia, anche se non fu martire nel vero senso della parola. Soltanto in epoca recente gli è stato attribuito questo titolo: per aver testimoniato lo stesso la propria fede fino alla morte in catene.

Martirologio Romano: A Roma, commemorazione di san Mosè, sacerdote e martire, che, dopo l’uccisione del papa san Fabiano sotto l’imperatore Decio, insieme al collegio presbiterale si prese cura dei fedeli; giudicò necessario riconciliare quanti durante la persecuzione avevano rinnegato la fede ed erano in quel momento malati e in punto di morte e, tenuto a lungo in carcere, spesso li consolò riferendo loro le lettere di san Cipriano di Cartagine; coronò, infine, la sua vita con un insigne e mirabile martirio.






 https://doxologia.ro/sfantul-mare-mucenic-mercurie

 http://www.johnsanidopoulos.com/2016/11/holy-great-martyr-mercurius-of-caesarea.html


Saint grand-martyr MERCURE, soldat, décapité à Césarée de Cappadoce sur ordre de Valérien (entre 253 et 260). (Office traduit par le père Denis Guillaume au tome XI des Ménées.) 



Sainte CATHERINE (AICATHERINE) , grande-martyre à Alexandrie lors de la persécution de Maximien (entre 303 et 305), ou plus probablement sous Maximin Daïa en 307. Elle est la patronne des jeunes filles, des servantes, des fileuses, des orateurs, des philosophes, des charrons, des meuniers et des potiers. (Office traduit par le père Denis Guillaume au tome XI des Ménées. Acathiste traduit par le même au tome XI du Supplément aux Ménées.) 
CENT CINQUANTE RHETEURS convertis au Christ par sainte Catherine et qui moururent par le feu. 

http://www.johnsanidopoulos.com/2009/11/50-philosophers-who-converted-to.html

L'EPOUSE de l'empereur Maximien (ou de l'empereur Maxence), le général PORPHYRE et DEUX CENTS SOLDATS convertis par sainte Catherine, morts par le glaive. 

SIX CENT SEPTANTE saints martyrs morts par le feu.



Saint PIERRE l'Hésychaste, ascète en Galatie, en Palestine et dans la région d'Antioche (vers 429). 

Sainte JUCONDE (JUCUNDA), vierge à Reggio en Emilie-Romagne (466). 

Saint STERLIN, fondateur de paroisse à Kervignac en Bretagne (VIème siècle). 

Saint STER, ermite à Saint-Sève en Bretagne (VIème siècle). 

Saint TELIAUS (THELIAU, ELIUD, TIELAU, TEILAU, THEYLO, DEILO, THELIANUS, CHELIANUS), évêque de Landaff au pays de Galles (vers 580). 

Saint TUTWARN, ermite près de Douarnenez en Bretagne (VIème-VIIème siècles). 

Saint TUTNOU, ermite à Lannilis en Bretagne (VIIème siècle). 

Saint ALAIN (ALANUS, ELAN), abbé à Lavaur en Languedoc (VIIème siècle). 

Saint REOL (RIEUL), archevêque de Reims en Champagne (698). 

Sainte IMMA (IMMINA), abbesse de Karlburg en Allemagne (752). 

Saints SERAPHIN, archevêque de Smolensk, GREGOIRE, JEAN, BASILE, CÔME, JEAN, SIMEON, HILARION, IAROSLAV et ALEXANDRE, prêtres, et PAUL, laïc, martyrs par la main des Communistes (Russie 1937). 

Saint NICOLAS, laïc, martyr par la main des Communistes (Russie 1938).

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