lunedì 18 settembre 2017

Santi italici ed italo greci 18 settembre




Santa Stefania martire ad Amalfi in Campania

Santi Martiri Costanzo Costantino, Dalmazzo, Desiderio, Isidoro, Magno, Olimpio, Ponzio, Teodoro e Vittore in Piemonte nel quarto secolo

Per meglio comprendere l'origine del culto di questi intrepidi testimoni della fede cristiana, occorre però ripercorrere brevemente la vicenda della celebre Legione Tebea, alla quale la pietà popolare ha leggendariamente arruolato i santi oggi in questione.
Al 22 settembre il nuovo Martyrologium Romanum cita così questo glorioso esercito: “A Saint-Maurice-en-Valais in Svizzera, ricordo dei Santi martiri Maurizio, Essuperio, Candido, soldati, che, come narra Sant'Eucherio di Lione, con i loro compagni della Legione Tebana e il veterano Vittore, nobilitarono la storia della Chiesa con la loro gloriosa passione, venendo uccisi per Cristo sotto l'imperatore Massimiano”. Secondo cronache redatte in un tempo successivo furono solo due i soldati che riuscirono a scampare al sanguinoso eccidio, ma presto iniziarono a fiorire venerabili tradizioni  su altri soldati che trovarono rifugio in svariate località, intraprendendo una capillare opera di evangelizzazione e subendo poi anch'essi il martirio.
Se ne contano all'incirca 400, di cui quasi una sessantina solo in Piemonte, tra i quali i santi oggi in questione
San Costanzo raggiunse la Val Maira, oggi in provincia di Cuneo, con alcuni suoi compagni tra i quali Costantino, Dalmazzo, Desiderio, Isidoro, Magno, Olimpio, Ponzio, Teodoro e Vittore. Dedicatisi alla diffusione del Vangelo tra le popolazioni locali, iniziò una persecuzione nei loro confronti, o meglio in odio alla fede cristiana, a cui in un primo tempo sopravvisse solamente Costanzo, che dovette dunque dare sepoltura ai suoi amici.. Qualcuno riuscì poi comunque purtroppo a raggiungerlo ed a decapitarlo. Proprio sul luogo del martirio, fra faggi e castagni sulle pendici del monte San Bernardo, sorge ancora oggi il maestoso complesso architettonico del santuario detto di San Costanzo al Monte. Della costruzione primitiva, probabilmente risalente ai tempi dei longobardi, non restano tracce, escludendo alcune sculture databili intorno all'VIII secolo. L'attuale edificio risale a diverse epoche successive. L'erezione della prima chiesa in pietra, posta a levante e della sottostante cripta, avvenne attorno al 1190. Successivamente si pensò di aggiungere un'ulteriore costruzione, nonché l'attuale facciata barocca, a completamento dell'edificio primitivo.
Nella chiesa parrocchiale sottostante, già chiesa abbaziale benedettina dei Santi Vittore e Costanzo, Sono custoditi alcuni reperti della sua tomba, in particolare un marmo con segni vermigli e consunto dal contatto con le mani dei fedeli.




Santo Eustorgio greco di nascita Vescovo di Milano (verso il 331)

E' il nono vescovo di Milano. Atanasio nella Ep. encyclica ad episcopos Aegypti et Lybiae e Ambrogio nel Sermo contra Auxentium de basilicis tradendis ricordano Eustorgio di Milano come uno dei più fermi e illustri avversari dell'eresia ariana Non è certo, invece, se i due concili di Milano che videro la condanna del vescovo di Sirmio, Fotino, fautore dell'eresia ariana, siano stati tenuti durante l'episcopato di Eustorgio o invece durante quello del suo antecessore Protasio. Probabilmente si deve a Eustorgio l'inizio dei lavori di costruzione della nuova grande cattedrale di Milano, a cinque navate, con una superficie di 2000 mq. ricordata da s. Ambrogio come basilica nova, o anche basilica maior intra murana, sita nell'attuale piazza del duomo ed inaugurata, sembra, da s. Ambrogio stesso.
Una venerabile tradizione presenta Eustorgio come un greco mandato a Milano dall'imperatore in qualità di governatore (rendendolo in tal modo simile a s. Ambrogio). Alla morte di Protasio, con unanime consenso, fu eletto dai milanesi vescovo della città. Recatosi a Costantinopoli insieme coi maggiorenti de!la città per avere il consenso dell'imperatore alla nomina episcopale, non solo lo ebbe, ma ottenne anche l'esenzione dai tributi per i milanesi e una grandiosa arca marmorea con i corpi dei Magi. Ritornato a Milano, Eustorgio avrebbe eretto la basilica che da 1ui prese il nome, presso il luogo del fonte battesimale della primitiva comunità cristiana (zona di Porta Ticinese), collocandovi l'arca con le reliquie dei Magi (reliquie che furono traslate a Colonia da Rinaldo, arcivescovo di quella città e cancelliere dell'impero, dopo la distruzione di Milano nel 1162 per opera di Federico I Barbarossa).
Eustorgio morì un 18 settembre poco prima dell'anno 355 e fu sepolto nella basilica a lui dedicata.. Eustorgio appartiene al gruppo dei quattro vescovi milanesi (Eustorgio, Dionigi, Ambrogio, Simpliciano) subito venerati di culto pubblico; infatti la !oro Messa secondo il rito ambrosiano, a giudizio di A. Paredi e C. Marcora, risale al sec. V. La sua festa liturgica ricorre il 18 settembre. Un documento del sec. XIV, il Liber notitiae sanctorum Mediolani, elenca cinque chiese nel territorio della diocesi dedicate a questo santo vescovo e ne trasferisce la festa al 19 settembre.



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