venerdì 30 gennaio 2015

31 gennaio feste santi e memorie


Saints VICTORIN, VICTOR, NICEPHORE, CLAUDE, DIODORE, SERAPION et PAPIAS, martyrs à Corinthe sous Dèce (entre 249 et 251).

Saints VICTOR, PUBLIUS, SATURNIN et POLYCARPE, martyrs en Afrique






Troparion — Tone 4

Your holy martyr Athanasia, O Lord, / Through her sufferings has received an incorruptible crown from You, our God. / For having Your strength, she laid low her adversaries, / And shattered the powerless boldness of demons. / Through her intercessions, save our souls!
 
http://oca.org/saints/lives/2014/01/31/100382-martyr-athanasia-and-her-daughters-at-canopus-in-egypt
 
 

Saints CYR et JEAN, anargyres, et sainte ATHANASIE et ses filles THEODOTE, THEOCTISTIE et EUDOXIE, martyrs sous Dioclétien (vers 303). (Office à saints Cyr et Jean traduit en français par le père Denis Guillaume au tome I des Ménées.)Giovanni fu soldato e Ciro fu monaco dopo aver esercitato l'arte medica: ad Alessandria si mostrava, incorporata alla chiesa dei «Tre Fanciulli», la camera dove Ciro riceveva i clienti  Ciro e Giovanni, avendo un giorno saputo che quattro cristiane di Canopo, Teodosia (o Teodota), Teotista, Eudossia, e la loro madre Atanasia erano state arrestate si portarono a Canopo per incoraggiarle a non venire meno alla loro fede, ma furono anch'essi arrestati e condannati a morte, come avveniva contemporaneamente per le quattro cristiane. Gli uni e le altre furono decapitati verso il 303, sotto Diocleziano. Al principio del sec. V le reliquie dei ss. Ciro e Giovanni risposavano nella chiesa di S. Marco ad Alessandria.





Troparion — Tone 5

You have given us the miracles of Your martyrs, Cyrus and John, / as an invincible rampart; / through their prayers, frustrate the plans of the heathens, / and strengthen the faith of the Orthodox Christians, / for You alone are good and love mankind.



Image:Byzantinischer Maler des 7. Jahrhunderts 001.jpg

Kontakion — Tone 3

Podoben: “Today the Virgin...” / Having received the gift of miracles through divine grace, O saints, / you work wonders in the world unceasingly. / You remove all of our passions through your invisible surgery, / divinely-wise Cyrus and glorious John, / for you are truly divine physicians.

 

Saints FIRMUS et RUSTICUS, martyrs à Vérone sous Maximien (303). 
Con questi nomi ci sono stati in Africa del Nord due martiri: Fermo, che morì a Cartagine (di fame) al tempo imperatore Decio, promotore di una delle più dure persecuzioni contro i cristiani (249-251). E Rustico, che invece fu ucciso con altri a Lambesa (Algeria) nel 259, sotto imperatore Valeriano.
I loro resti si trovano a Verona, in San Fermo Maggiore, singolare complesso sacro formato da due chiese costruite in tempi diversi l 'una sopra l' altra, nel XIII secolo e poi nel XIII-XIV
http://www.santiebeati.it/dettaglio/65650



Sainte martyre TRIPHENE de Cyzique.

Saint GEMINIEN, premier évêque de Modène en Emilie (348).

Sainte MARCELLE, veuve et ascète à Rome (410). Appartenne ad una delle piú illustri famiglie romane: quella dei Marcelli (secondo altri dei Claudi). Nacque verso il 330, ma non ebbe la giovinezza felice, essendo ben presto rimasta orfana del padre. Contratto matrimonio in giovane età fu nuovamente colpita da un gravissimo lutto per la morte del marito avvenuta sette mesi dopo la celebrazione delle nozze. Questi luttuosi avvenimenti fecero maggiormente riflettere Marcella sulla caducità delle cose terrene tanto piú che nella fanciullezza era rimasta assai affascinata dalle mirabili attività del grande anacoreta Antonio, narrate nella sua casa dal vescovo Atanasio (340-343).
Lo spirito ascetico propugnato dal monachesimo, consistente nell'abbandono di ogni bene mondano, andò sempre piú conquistando l'animo della giovane vedova. Quando perciò le furono offerte vantaggiose seconde nozze col console Cereale (358), nonostante le premurose pressioni della madre Albina, oppose al ventilato matrimonio un netto rifiuto, motivato dal desiderio di dedicarsi interamente ad una vita ritirata facendo professione di perfetta castità.
Cosí Marcella, secondo s. Girolamo, fu la prima matrona romana che sviluppò fra le famiglie nobili i principi del monachesimo. Il suo maestoso palazzo dell'Aventino andò trasformandosi in un asceterio ove confluirono altre nobili romane come Sofronia, Asella, Principia, Marcellina, Lea; la stessa madre Albina si associò a questa nuova forma d i vita.
Piú che di vita monastica in senso stretto può parlarsi di gruppi ascetici senza precise regole, ma ispirati ai principi di austerità e di disprezzo del mondo, propri della scuola egiziana, assai conosciuti attraverso la vita di s. Antonio e le frequenti visite di monaci orientali. Lo stesso vescovo di Alessandria, Pietro, fu nel 373 ospite della casa Marcella e narrò la vita e le regole dei monaci egiziani.
Porse proprio dopo il 373 la casa di Marcella divenne un vero centro di propaganda monastica. Riservatezza, penitenza, digiuno, preghiera, studio, vesti dimesse, esclusione di vane conversazioni furono il quadro della vita quotidiana quale risulta dalle lettere di s. Girolamo, divenuto dal 382 il direttore spirituale del gruppo ascetico dell'Aventino. Nella domus di Marcella entravano vergini e vedove, preti e monaci per intrattenersi in conversazioni basate specialmente sulla S. Scrittura. Il sacro testo, specie il Salterio, non fu studiato solo superficialmente: per meglio comprenderne il significato Marcella imparò l'ebraico e sottopose al dotto Girolamo molte questioni esegetiche, come ne fanno fede varie lettere a lei dirette. Fra Girolamo e Marcella si strinse una profonda spirituale amicizia, continuata anche dopo la partenza del monaco per la Palestina.
Tuttavia questa donna fu di spirito piú moderato tanto da non condividere pienamente le violente diatribe e le acerbe polemiche del dotto esegeta. Simile moderazione dimostrò nelle pratiche ascetiche; pur amando e professando la povertà non alienò in favore della Chiesa e dei poveri tutti i suoi beni patrimoniali, anche per non recare dispiacere alla madre. Né volle trasferirsi a Betlemme, nonostante una pressante lettera delle amiche Paola ed Eustochio. Preferí invece continuare la diffusione della vita ascetica e penitente in Roma; per molti anni infatti la sua domus dell'Aventino rimase un cenacolo ascetico specie fra le vergini e le vedove della nobiltà.
Verso la fine del IV sec. si trasferí in un luogo piú isolato nelle vicinanze di Roma, forse un suo ager suburbanus, nel quale visse con la vergine Principia come madre e figlia. Rientrò in Roma nel 410 sotto il timore dell'invasione gota; in tale occasione Marcella subí percosse e maltrattamenti e a stento riuscí a salvare Principia dalle mani dei barbari, rifugiandosi nella basilica di S. Paolo.
Morí nello stesso anno e la sua festa è celebrata il 31 gennaio. 





Saints JULES, prêtre, et JULIEN, diacre, Grecs de nation, frères selon la chair et apôtres des îles du Lac Majeur (Lago Maggiore) entre la Lombardie et le Tessin (Vème siècle). Saint Jules est le patron d'Orta dans le Novarais.  

 

 


Giulio e Giuliano erano fratelli oriundi della Grecia; educati cristianarnente dai genitori, abbracciarono lo stato clericale e Giulio fu ordinato presbitero mentre Giuliano diacono.
Nauseati dagli errori diffusi dagli eretici e per sfuggire alle loro persecuzioni, decisero di allontanarsi dalla patria; si recarono allora dall'imperatore Teodosio dal quale ottennero l'autorizzazione a distruggere altari e boschi pagani ed edificare chiese cristiane. Passati poi in Italia dimorarono per un po' di tempo nei pressi di Roma ad Aqua Salvia, quindi attraversarono il Lazio e pervennero nell'Italia settentrionale predicando, convertendo molti alla vera fede e soprattutto edificando un. cospicuo numero di chiese, che raggiunsero il centinaio. Le due ultime le costruirono nei pressi del lago di Orta e precisamente la novantanovesima a Gozzano, dedicata a s. Lorenzo, dove rimase Giuliano che ivi anche morì e vi fu sepolto; l'altra, la centesima, Giulio la costruì sulla piccola isola esistente nel lago, dedicandola agli apostoli Pietro e Paolo e nella quale egli stesso fu poi sepolto.

Saint GEMINIEN III, évêque de Modène (458 ou 460). Saint GAUD (VALDUS, WALDUS), évêque d'Evreux, puis ermite à Scicy (491).

Saint MADOES ou MADIANUS (Ecosse).

Saint POUANGE, confesseur en Champagne (VIème siècle).

Saint WILGIS, père de saint Willibrord, ermite en Angleterre (VIIème siècle).

Saint NICET (NIZET, NICETIUS), évêque de Besançon (vers 611).

Saint AIDAN ou MAEDOC, évêque en Irlande (626). 
A Ferns in Irlanda, san Maedóc o Aidano, vescovo, che fondò in questo luogo un cenobio e rifulse per la grande austerità di vita. 
Saint ADAMNAN, Irlandais de nation, moine en Ecosse (vers 680).

Sainte ULPHIE, solitaire près d'Amiens (VIIIème siècle).

Saint BOBIN ou BOCIN, moine à Moutier-La Celle, puis évêque de Troyes (vers 766).

Saint ATHANASE, Sicilien de nation, évêque de Méthone dans le Péloponnèse (vers 880).


Saint EUSEBE, Irlandais de nation, moine à Saint-Gall puis ermite dans le Vorarlberg, martyr par la main des impies (884). AViktorsberg vicino a Rankweil nella Baviera meridionale, oggi in Austria, santo Eusebio, che, nato in Irlanda, fu pellegrino per Cristo e, divenuto poi monaco nel cenobio di San Gallo, visse infine da eremita.





Saint NICETAS, reclus de la Laure des Grottes de Kiev, puis évêque de Novgorod (1108). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome I du Supplément aux Ménées.) 

http://www.johnsanidopoulos.com/2011/01/saint-nikitas-of-kiev-caves-and-bishop.html


Saint PACHÔME, fondateur du monastère de Kiensk (Russie 1525).

Saint ELIE ARDOUNIS, mort par le feu à Calamas (Péloponnèse) par la main des Musulmans (1686). 


 
 


Saint ARSENE de Paros, hiéromoine (Cyclades, 1877). 
Saint Arsenius was born on January 31, 1800 in Ioannina, Epirus of pious Orthodox parents. In holy Baptism he was given the name Athanasius. 
On January 31, 1877 St Arsenius received Holy Communion for the last time and fell asleep in the Lord. For three days, people came to kiss his body, then they followed the funeral procession to the burial site which he himself had selected.

St Arsenius of Paros was glorified by the Patriarchate of Constantinople in 1967. He is also commemorated on August 18 (the uncovering of his relics).


 

http://www.johnsanidopoulos.com/2010/01/holy-new-martyr-elias-ardounis.html

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