Saints PROCHORE, NICANOR, TIMON et PARMENAS, Apôtres et diacres, des Septante Disciples du Sauveur (Ier siècle). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VII des Ménées.)
http://www.johnsanidopoulos.com/2015/07/holy-apostles-and-deacons-prochoros.html
Saints NAZAIRE et CELSE, martyrs à Milan en Lombardie (vers 68).
Saint PEREGRIN, prêtre à Lyon (début du IIIème siècle).
Saintes SEPTIMIA et AUGUSTA, vierges et martyres.
Sainte DROSIS, qui accomplit son martyre en étant jetée dans un creuset où l'on faisait fondre l'or.
Saint AUXENCE, martyr à Laodicée en Phrygie.
Saint EUSTATHE, soldat, martyr à Ancyre (aujourd'hui Ankara) en Galatie.
Saint ACACE, martyr sous Licinius (vers 319).
Saint OURS, natif de Cahors dans le Quercy, premier higoumène de Loches en Touraine; c'est lui qui aurait introduit l'usage des moulins à eau dans le bassin de l'Indre (vers 510).
Saint LEOBAT (LIBESSE, LOUBASSE), disciple de saint Ours, higoumène de Senevières près de Loches en Touraine (premier quart du VIème siècle).
Saint CAMELIEN, évêque de Troyes en Champagne (vers 525).
Saint
SAMSON, Gallois de nation, fondateur de Pentale en Normandie,
métropolitain-abbé de Dol-de-Bretagne, un des sept saints fondateurs de
la Bretagne (vers 565).
nacque verso il 485 nel Galles. Il santo abate
Iltud (†540)
lo accolse nella sua scuola di Llanilltud Fawr in Galles, insieme a
Gildas il Saggio. Fu ordinato prete dal vescovo Dubricio; desideroso di
maggiore nascondimento, lasciò il monastero di sant'Iltud e si ritirò in quello dell'abate Pirone nell'isola di Caldey nella Manica, qui rivestì la
carica di economo e poi di abate, ma non per molto; degli irlandesi di
passaggio lo convinsero a tornare nella sua terra, il Galles. Venne
ordinato vescovo nel 522 da Dubricio. Passando poi in vari monasteri
operò miracoli e convertì dei
pagani ancora legati all'idolatria, sulla costa del Galles. Imbarcatosi
per una nuova fondazione sull'attuale costa francese, approdò all'imboccatura del Guyoult, dove guarì la moglie e la figlia di un possidente di nome Privatus, che gli donò un
terreno per la fondazione di un monastero a Dol. Da qui i monaci si
diffusero in tutti i territori della costa dell'antica Armorica.
Evangelizzò anche la
Normandia, fondandovi il monastero di Pental. Partecipò al
II Concilio di Parigi, tenuto sotto Cariberto I (562-567); il re di
Cornovaglia Juwal gli concesse per il suo monastero di Dol le Isole
Normanne. Si spense a Dol nel 565
Saint IRENE, abbesse du monastère de Chrysovalanton (la Bourse-d'Or) près de la citerne d'Aspar, prophétesse et thaumaturge, une des saintes ascètes les plus populaires de l'Orthodoxie (vers 912).
Appartenente
ad una ricca famiglia romana dell'Asia Minore, venne scelta come sposa
di Michele, figlio di Teodora l'Imperatrice restauratrice del culto
delle Icone. Nel suo viaggio verso la capitale Imperiale si fermò presso
il monte Olimpo (Asia Minore) per ricevere la benedizione di
S.Ioannikio che però le diede l'ordine di recarsi al Monastero Femminile
Costantinopolitano di Chrysovalantu dove avevano bisogno
di lei.
Quando arrivò in Città Irene scoprì che il Porfirogenito aveva già contratto matrimonio con un'altra ragazza, per nulla seccata si ricordò delle parole del Santo eremita, si recò al Monastero da lui indicato; colpita dalla vita spirituale che si respirava in quel luogo chiese di essere accettata come monaca affrancando tutti i suoi schiavi e distribuendo le sue ricchezze ai poveri. L'Igumena rimase tanto colpita dalla umiltà e spiritualità della nuova monaca che quando sentì prossima la fine dei suoi giorni la indicò come nuova Badessa.
L'Icona raffigura uno dei suoi tanti miracoli: S.Irene aveva l'abitudine di pregare tutta la notte all'aperto nel cortile del Monastero. Una sera una delle sue monache, non riuscendo a prendere sonno, scese nel cortile e vide la Santa assorta nella preghiera e cosa miracolosa il suo corpo era sollevato dal terreno mentre due cipressi erano piegati verso di lei. Quando S.Irene terminò le preghiere, benedisse i due alberi che ripresero l'abituale postura!
L'incredula monaca scese a spiare l'Igumena anche la notte successiva e rivide il medesimo miracolo. Quando la notizia si sparse nel monastero la Santa impose il silenzio a tutte le monache imponendo loro di non parlarne con nessuno.
Poco più che centenaria, S.Irene ricevette la visita di un angelo che la informò che sarebbe stata chiamata al Signore il giorno dopo la festa di S.Panteleimon, cosa che puntualmente si verificò.
Quando arrivò in Città Irene scoprì che il Porfirogenito aveva già contratto matrimonio con un'altra ragazza, per nulla seccata si ricordò delle parole del Santo eremita, si recò al Monastero da lui indicato; colpita dalla vita spirituale che si respirava in quel luogo chiese di essere accettata come monaca affrancando tutti i suoi schiavi e distribuendo le sue ricchezze ai poveri. L'Igumena rimase tanto colpita dalla umiltà e spiritualità della nuova monaca che quando sentì prossima la fine dei suoi giorni la indicò come nuova Badessa.
L'Icona raffigura uno dei suoi tanti miracoli: S.Irene aveva l'abitudine di pregare tutta la notte all'aperto nel cortile del Monastero. Una sera una delle sue monache, non riuscendo a prendere sonno, scese nel cortile e vide la Santa assorta nella preghiera e cosa miracolosa il suo corpo era sollevato dal terreno mentre due cipressi erano piegati verso di lei. Quando S.Irene terminò le preghiere, benedisse i due alberi che ripresero l'abituale postura!
L'incredula monaca scese a spiare l'Igumena anche la notte successiva e rivide il medesimo miracolo. Quando la notizia si sparse nel monastero la Santa impose il silenzio a tutte le monache imponendo loro di non parlarne con nessuno.
Poco più che centenaria, S.Irene ricevette la visita di un angelo che la informò che sarebbe stata chiamata al Signore il giorno dopo la festa di S.Panteleimon, cosa che puntualmente si verificò.
E' tradizione benedire le mele nel giorno della Santa.
Saint PAUL,
fondateur des monastères de Xiropotamou (la Rivière-Asséchée) et de Saint-Paul au Mont Athos (vers 996).
L'icône
de Notre Toute Sainte Souveraine Mère de Dieu "QUI MONTRE LE CHEMIN"
("HODIGHITRIA"), transférée de Constantinople à Smolensk en 1046.
(Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VII du
Supplément aux Ménées.)
L'Icona Taumaturgica Mariana di oggi è quella della Icona "Odighitria" di Smolensk.
Secondo la tradizione questa Icona venne dipinta direttamente da S.Luca su richiesta di Teofilo - prefetto di Antiochia -
Da Antiochia l'Icona venne portata a Gerusalemme dove venne rinvenuta da Eudocia che la donò a Pulcheria - L'Icona venne riposta nel più celebre santuario mariano di Costantinopoli, la Chiesa delle Blacherne.
Nel 1046 l'Imperatore Romano Costantino IX Monomaco concesse la propria figlia Anna in sposa al principe slavo Vsevolod, benedicendola con questa icona.
Quando i francesi guidati ) Napoleone I invasero la Russia e si era alla vigilia della battaglia di Borodino, l'Icona dell'Odighitria di Smolensk venne portata in processione attraverso il campo dell'esercito dei Russi.
Come di consueto di questa celebre icona taumaturgica (..e di tante altre) ne vennero dipinte molte copie.
L'Icona Taumaturgica Mariana di oggi è quella della Icona "Odighitria" di Smolensk.
Secondo la tradizione questa Icona venne dipinta direttamente da S.Luca su richiesta di Teofilo - prefetto di Antiochia -
Da Antiochia l'Icona venne portata a Gerusalemme dove venne rinvenuta da Eudocia che la donò a Pulcheria - L'Icona venne riposta nel più celebre santuario mariano di Costantinopoli, la Chiesa delle Blacherne.
Nel 1046 l'Imperatore Romano Costantino IX Monomaco concesse la propria figlia Anna in sposa al principe slavo Vsevolod, benedicendola con questa icona.
Quando i francesi guidati ) Napoleone I invasero la Russia e si era alla vigilia della battaglia di Borodino, l'Icona dell'Odighitria di Smolensk venne portata in processione attraverso il campo dell'esercito dei Russi.
Come di consueto di questa celebre icona taumaturgica (..e di tante altre) ne vennero dipinte molte copie.
L'icône de la Mère de Dieu "OUSTIOUJENSKAÏA", copie de la précédente (1290).
Saint MOÏSE, thaumaturge de la Laure des Grottes de Kiev (XIVème siècle).
Saint MOÏSE, thaumaturge de la Laure des Grottes de Kiev (XIVème siècle).
L'icône de la Très Sainte Enfantrice de Dieu de Griebnia (1380).
http://oca.org/saints/lives/2015/07/28/102121-icon-of-the-mother-of-god-of-greben
L'icône de la Mère de Dieu "VYDROPOUSKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (XVème siècle).
L'icône de la Mère de Dieu "KHRISTOFOROVSKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (XVIème siècle).
L'icône de la Mère de Dieu "SOUPRAL'SKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (XVIème siècle).
L'icône de la Mère de Dieu "VORONINSKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (1524).
L'icône de la Mère de Dieu "SIEDMIEZIERNAÏA", copie de l'icône de Smolensk (XVIIème siècle).
L'icône de la Mère de Dieu "IOUGSKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (1615). (Autre commémoration le 3 juin.)
L'icône de la Mère de Dieu "IGRITSKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (1624).
L'icône de la Mère de Dieu "IOUGSKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (1615). (Autre commémoration le 3 juin.)
L'icône de la Mère de Dieu "IGRITSKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (1624).
L'icône de la Mère de Dieu "CHOUÏSKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (1654-1655). (Autre commémoration le 2 novembre.)
Saint
PITIRIM, évêque de Tambov (Russie 1698). (Office et acathiste traduits en
français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées.)
Synaxe des saints de Tambov.
L'icône de la Mère de Dieu "SERGUIEVSKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (1730).
L'icône de la Mère de Dieu de Kostroma, copie de l'icône de Smolensk.
Saint CHRISTODULE de Cassandra, apprenti tailleur de profession, martyr à Thessalonique par la main des Musulmans (1777).
Saints BASILE, moine, ANASTASIE et HELENE, moniales, ANDRE, JEAN, JEAN et MAVRA, martyrs par la main des Communistes (Russie 1937).
Synaxe des saints de Tambov.
L'icône de la Mère de Dieu "SERGUIEVSKAÏA", copie de l'icône de Smolensk (1730).
L'icône de la Mère de Dieu de Kostroma, copie de l'icône de Smolensk.
Saint CHRISTODULE de Cassandra, apprenti tailleur de profession, martyr à Thessalonique par la main des Musulmans (1777).
Saints BASILE, moine, ANASTASIE et HELENE, moniales, ANDRE, JEAN, JEAN et MAVRA, martyrs par la main des Communistes (Russie 1937).
Icon of the Mother of God "of Tenderness" from Seraphim-Diveyevo L'icône de Tendresse de Sérafimo-Divéyévo (Russie 1885). (Acathiste traduit en français par le père Denis Guillaume au
tome XV du Supplément aux Ménées
Icon of the Mother of God of White Lake
The venerable George the Builder was the third abbot of the Iveron Monastery on Mt. Athos. According to some sources, he was a nephew of St. John, the founder and first abbot of the Iveron Monastery.
George was elevated to the rank of abbot after St. Ekvtime left the monastery to travel to Jerusalem. Under his leadership, the main church of the Dormition of the Most Holy Theotokos was constructed. An inscription on the wall of the church reads: “I established these columns and they will not be shaken unto the ages. Monk George the Georgian, Builder.”
For most of his life Abbot George was highly respected and even revered in the imperial court of Byzantium, but he was eventually slandered, accused of treason, and exiled to the island of Monovatia, where he reposed in the year 1029.
The exile of Abbot George proved fatal for the Iveron Monastery: his persecutors followed that act by stealing and desecrating all the treasures of the monastery, which had been purchased by the blood and sweat of the holy fathers. (The rightful property of the Iveron Monastery was later recovered during the reign of the pious Emperor Michael.)
The Georgian monks translated St. George’s incorrupt relics from the island of Monovatia to Athos and buried them there in a marble tomb.
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