venerdì 31 luglio 2015

1 agosto feste santi e memorie


Commémoration de la procession de la sainte et vivifiante Croix à Constantinople. (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII des Ménées. Particularités de l'office slave traduites en français par le même au tome VIII du Supplément aux Ménées.)
http://www.johnsanidopoulos.com/2014/08/the-healing-properties-of-true-cross-in.html
Procession de la Sainte et vivifiante Croix à Constantinople : En ce jour, on avait coutume à Constantinople, de sortir la Relique de la précieuse Croix du palais impérial et de la porter à Sainte-Sophie, escortée par une foule de Prêtres et de Diacres qui l'encensaient sur le parcours. On s'arrêtait d'abord au petit baptistère, où l'on célébrait l'office de la sanctification des eaux, puis on déposait la Croix sur l'Autel de Sainte-Sophie. De la Grande-Église, on faisait, les jours suivants, le tour de la ville, quartier par quartier, jusqu'à la veille de la fête de la Dormition, afin de purifier l'air et de protéger les habitants de la capitale des épidémies qui se répandaient plus facilement en ces jours de chaleur. Après avoir ainsi procuré la santé et le réconfort à tous ceux qui la vénérait avec foi, la Sainte Croix était alors ramenée au palais.


http://oca.org/saints/lives/2015/08/01/102161-procession-of-the-honorable-wood-of-the-life-giving-cross-of-the









Troparion — Tone 1

O Lord, save Your people, / And bless Your inheritance! / Grant victories to the Orthodox Christians / Over their adversaries. / And by virtue of the Cross, / Preserve Your habitation!


Kontakion — Tone 4

As You were voluntarily crucified for our sake, / Grant mercy to those who are called by Your name; / Make all Orthodox Christians glad by Your power, / Granting them victories over their adversaries, / By bestowing on them the invincible trophy, Your weapon of peace!


“Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio. D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen...”
(Lettera di Paolo ai Galati cap. 6).




Il significato di questa festa lo si comprende dall'Horologion greco del 1897 in cui è riportato che di sovente nel periodo caldo di agosto la diffusione delle malattie era molto alta a Costantinopoli ed allora per evitare la proliferazione delle medesime e la relativa diffusione di contagi, si portava il Sacro legno in processione per le strade della capitale dell'Impero per benedirle e così facendo si evitavano la nascita e diffusione delle malattie. La Vivifacante Croce era prelevata dal tesoro imperiale e conclusa la processione veniva posta al centro della Cattedrale di Santa Sofia sino alla celebrazione della Dormizione della Santissima Madre di Dio ed in tale periodo vi era una quotidiana processione del Venerabile legno ed esposizione alla devozione popolare. E' una festa molto importante al pari dell'Esaltazione della Vivificante Croce e della Domenica della Santa Croce che si celebra la terza Domenica di Quaresima.

 http://www.johnsanidopoulos.com/2009/08/feast-of-procession-of-venerable-wood.html
 
 
 
 http://www.johnsanidopoulos.com/2011/08/dormition-of-theotokos-resource-page.html
Début du carême de la Dormition de la Mère de Dieu. 




Solomonia la madre dei sette fratelli Maccabei martiri con il loro maestro Eleazaro





Sept frères MACCABÉS : 
ABIM, ANTOINE, GOURIAS, 
ÉLÉAZAR, EUSÉBON, ALIM
et MARCEL, 
de leur mère SOLOMONIE, 
et de leur maître, 
le scribe ÉLÉAZAR 






Troparion — Tone 7

Let us praise the seven Maccabees, / with their mother Salome and their teacher Eleazar; / they were splendid in lawful contest / as guardians of the teachings of the Law. / Now as Christ’s holy martyrs they ceaselessly intercede for the world.



Kontakion — Tone 2

Seven pillars of the Wisdom of God / and seven lampstands of the divine Light, / all-wise Maccabees, greatest of the martyrs before the time of the martyrs, / with them ask the God of all to save those who honor you


si trova l'intera storia che è ovviamente biblica ed anche  arricchita dalla nostra Santa Tradizione
Al 1° agosto il martirologio romano riferisce: "Ad Antiochia, la Passione dei Sette ss. fratelli Maccabei, martiri, che soffrirono con la loro madre, sotto il re Antioco Epifane. Le loro reliquie, portate a Roma, furono deposte nella Basilica di S Pietro in Vincoli".
La loro storia è narrata nel II Mach. 7; ai sette fratelli è dato il nome di Maccabei, soltanto dal libro che ne parla. Il II Mach. è un riassunto della storia, redatta in greco da Giasone, un giudeo di Cirene che scriveva poco dopo il 160 a. C., in cui si narra la persecuzione subita dai Giudei fedeli, ad opera di Antioco IV Epifane; in particolare, il martirio di Eleazaro (cap. 6) e quello dei nostri martiri (cap. 7). La narrazione del cap. 7 è ripresa e assai ampliata nell'apocrifo IV Mach.
Ecco i punti salienti di II Mach. 7: "Sette fratelli, arrestati insieme con la madre si volevano costringere a prendere le carni proibite di porco... Uno di essi, fattosi portavoce di tutti, disse: "Che cosa vorresti domandare o sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi paterne".
Generalmente si ammette che essi furono martirizzati ad Antiochia, tale è, comunque, la tradizione comune delle Chiese d'Oriente e d'Occidente.
I primi cristiani ammirarono questi valorosi martiri del giudaismo, precursori dei martiri del Cristo. Il loro culto si diffuse rapidamente e la loro festa sembra sia stata universale nella Chiesa verso il sec. V. La storia del culto dei santi martiri è cosí riassunta dalle Vies des Saints (citt. in bibl. ). Già appaiono nel Martirologio Siriaco (412), nei Calendari di Polemius Silvius (448) e di Cartagine (secc. V-VI), e nell'insieme dei mss. del Martirologio Geronimiano. Su questi martiri possediamo testi di s. Gregorio Nazianzeno (PG, XXXV), s. Giovanni Crisostomo, s. Agostino , s. Ambrogio, s. Gaudenzio di Brescia, pseudoLeone.
Secondo s. Girolamo (m. 420), le reliquie dei sette fratelli erano a Modin ed egli si meravigliava che fossero venerate ad Antiochia. L'Itinerarium detto di Antonino (ca. 570) nomina Antiochia in cui riposano con altri santi e s. Giustina "i fratelli Maccabei, in tutto nove tombe, sormontate ciascuna dagli strumenti del loro supplizio".
Il Martirologio Siriaco nomina i Maccabei "figli di Samunas" ad Antiochia, nel quartiere giudaico, al 1° agosto. I sinassari bizantini offrono sette nomi e la madre è Solomonis. Le liste siriache e armena sono differenti. Il Calendario marmoreo napoletano (sec. IX) congiunge i Maccabei a una santa EELI.
Con ogni probabilità il martirio avvenne ad Antiochia dove le tombe furono venerate fino al sec. VI. Dopo il 551 le reliquie furono portate a Costantinopoli e da 11, almeno in parte, a Roma, sotto Pelagio I (556-561)E' possibile però si tratti di Pelagio II (579-590) e che le reliquie siano venute direttamente da Antiochia. Esse comunque si venerano a Roma, in S. Pietro in Vincoli, chiesa la cui festa titolare cade in questo stesso giorno, 1° agosto.

Mémoire des sept frères MACCABEES: ABIM, ANTOINE, GOURIAS, ELEAZAR, EUSEBON, AKHIM (SAMONAS) et MARCEL, de leur mère SOLOMONIE et de leur maître, le scribe ELAZAR (~164 et ~161). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII des Ménées. Autre office traduit par le même au tome XV du Supplément aux Ménées.)


Commemorazione della passione dei santi sette
 fratelli martiri, che ad Antiochia in Siria, sotto il regno di Antioco esempio di virtù.
Commemorazione della passione dei santi sette fratelli martiri, che ad Antiochia in Siria, sotto il regno di Antioco Epifane, per aver osservato con invitta fede la legge del Signore furono messi crudelmente a morte insieme alla loro madre, la quale patì per ognuno dei suoi figli, ma, come si racconta nel secondo Libro dei Maccabei, in tutti conseguì la vittoria della vita eterna. Insieme si celebra la memoria di santo Eleázaro, uno degli scribi più stimati, uomo già di età avanzata, che nella stessa persecuzione si rifiutò di cibarsi, per sopravvivere, di carne proibita, preferendo una morte gloriosa a una vita ignominiosa, e precedette per questo di buon grado gli altri al supplizio, lasciando un mirabile esempio di virtù.
http://www.santiebeati.it/dettaglio/90530

Saints BON, FAUSTE, MAURE, CALOMNIOSE, JEAN, EXUPERE, CYRILLE, BASILE, THEODORE, CARTULE et HONORAT, martyrs à Rome sous Valérien (entre 253 et 260).

Saints SECONDINE, DONATULA, SECONDOLA, MAXIMA, JUSTA, MANANDRUS, PROFUNUS, SILVAIN et DONAT, martyrs à Rome. 
Sainte JUSTE, vierge et martyre à Aquilée en Vénétie-Julienne (probablement sous Dioclétien).Saints LEONCE, ATTIOS, ALEXANDRE, CINDEE, MNISITHEE, CYRIAQUE, MINNAIOS, CATON et EUKLEOS, martyrs sous Dioclétien à Pergé en Pamphylie (vers 300).

Les saints martyrs POLYEUCTE, qui accomplit son martyre en étant enseveli vivant dans un tas de fumier, THEODORE et CYRIQUE, morts par le glaive, ELEAZAR, qui eut la tête brûlée, et leurs compagnons dont la synaxe était célébrée au quartier de Viglentios à Constantinople.

Saints martyrs MINES et MENEOS, dont la synaxe était célébrée au quartier de l'Hebdomon.

Saint martyr PAPAS le Jeune qui, après avoir été jeté dans un sac, fut précipité dans la mer.

Saint LEON (LION, LEUS, LEO), prêtre ou évêque de Ferrare en Toscane, vénéré à Viguenza (IVème siècle).

Saints FELIX et ROMAIN, martyrs à Girone en Catalogne sous Dioclétien (304).

Saint VERUS Ier, métropolitain de Vienne en Dauphiné (après 314).

Saint EUSEBE, évêque de Verceil en Piémont, qui confessa la foi orthodoxe face à l'arianisme (vers 371). (Office composé en français par le père Denis Guillaume et publié au tome XV du Supplément aux Ménées à la date du 2 août.)

 


Sainte ELESA, vierge, martyre assassinée sur l'île de Cythère par son propre père qui voulait la marier contre son gré (375).

Saint VERUS II, métropolitain de Vienne en Dauphiné (Vème siècle).

Saint EXUPERE (SPIRE, EXUPERIUS), premier évêque de Bayeux en Normandie (405).

Saint RIOCH, neveu de saint Patrick, higoumène d'Innisboffin en Irlande (vers 480).

Saint SEVER, prêtre en Bigorre, vénéré à Saint-Sever-de-Rustan (vers 500).

Sainte ALMEDHA (ELED, ELEVETHA), martyre près de Brecon dans le pays de Galles (VIème siècle).

Saint PERGAT, évêque itinérant dans le Trégor en Bretagne (VIème siècle). 

Saint KENNETH (KINED), ermite à Llangenydd au pays de Galles (VIème siècle).
Troparion (Tone 2):  Rejecting thy princely dignity and worldly position, thou didst retire to the desert, O righteous Kenneth, and as we rejoice in thy God-pleasing asceticism, beseech Christ our God that He will save our souls.

St. Kenneth was born in the 6th century. There are differing accounts of his birth. One legend says that he was born of an incestuous relationship in King Arthur's Court. He is said to have been born with a deformed leg because of this. Then he was disposed of in a floating basket, which the seagulls guided onto the Gower Peninsula. The other legend says that he was the son of St. Gildas the Wise. St. Gildas was married and his wife birthed Kenneth, then died not long after. By either account, Kenneth was raised in a very aescetic, Christian setting. He went on to establish a monastery and church in Gower, known as Llangenydd which is Welsh for "St. Kenneth". He later went to Ploumelin in Brittany, where he continued to minister and where he reposed. However, his body was taken back to Gower and buried in the church there. In Welsh, his name is spelled as Kyned, Kened, Keneth or Cenydd.
Saint TIMOTHEE le Thaumaturge, évêque de Proconèse (après 527).

Saints VENERAND (536), PAUL Ier (544), JUCONDIN (vers 600), SECONDIN (622) et RECOLEME (vers 640), abbés de Saint-Maurice d'Agaune en Valais.

Saint ARCADE, évêque de Bourges en Berry (vers 549).

Saints FRIARD et SECONDEL (SEC'HNALL), ermites à Vidunet au diocèse de Nantes en Bretagne (577). Saint Friard est le patron des laboureurs.

Saint PEREGRIN, Irlandais de nation, ermite dans les Apennins, près de Modène en Emilie-Romagne (643). 
Saint JONAT (JONATUS, DONAT), higoumène de Marchiennes en Hainaut (695).

Sainte MARIE la Consolatrice, soeur de saint Annon, évêque de Vérone en Vénétie, et qui délivra Vérone de la famine (VIIIème siècle). 

Saint ETHELWOLD (ETHELWOLDUS, ADELWOLD, ADWEIL), évêque de Winchester dans le Wessex (981).

La fête de notre Très Miséricordieux Sauveur le Christ Dieu et de sa Très Sainte Mère, l'Enfantrice de Dieu, Marie, commémorant l'aide d'En-Haut accordée à saint André Bogolioubski, grand-prince de Vladimir, et à Manuel Comnène, empereur des Romains, contre les ennemis de la foi (1164). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII du Supplément aux Ménées.)

L'icône de la Mère de Dieu "SILOUAMSKAÏA" (1164).
Saint Anthony the New, Wonderworker of Beroia
http://www.johnsanidopoulos.com/2010/01/saint-anthony-new-wonderworker-of.html
Saint BASILE, évêque de Tchernigov, martyr par la main des Communistes (Ukraine 1918).

Saint DEMETRE, prêtre, martyr par la main des Communistes (Russie 1937).

Saint ALEXANDRE, confesseur en Union soviétique (1961)

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