Saint MAXIME, évêque de Padoue en Vénétie, confesseur et thaumaturge (IIème siècle).
Saint RUTILE, martyr en Afrique sous Septime Sévère (211).
Saints FELIX et NICET, martyrs à Vérone en Vénétie.
Saint RUTILE, martyr en Afrique sous Septime Sévère (211).
Saints FELIX et NICET, martyrs à Vérone en Vénétie.
Santo Ieromartire Stefano I Papa di Roma e quelli che soffrirono il martirio insieme a lui (ai tempi dell'imperatore Valeriano)
San Esteban nació en Roma alrededor del año 253. Cuando sucedió al Papa San Lucio I, era ya sacerdote. El acontecimiento más importante de su obispado fue la controversia sobre la validez del bautismo administrado por los herejes. San Cipriano y los obispos africanos sostenían (tal bautismo era inválido y que debía administrarse nuevamente el sacramento cuando un hereje se convertía al ortodoxia. Muchos obispos de Asia se inclinaban también por esa opinión. San Esteban sostuvo la validez del bautismo de los herejes, cuando éstos empleaban la fórmula prescrita por la Iglesia. Firmiliano de Cesárea de Capadocia atacó por ello muy duramente al obispo. Tanto San Cipriano como San Esteban se dejaron llevar por la impaciencia en la controversia. San Esteban declaró: "Guardémonos de introducir innovaciones en la tradición que hemos recibido" y se negó a recibir a los delegados africanos que sostenían a San Cipriano. El santo obispo llegó hasta a amenazar de excomunión a los defensores de la opinión contraria; sin embargo, como escribe San Agustín, "lleno de la compasión que es fruto de 1a caridad, juzgó más prudente mantener la unión, y la paz de Cristo triunfó en los corazones." Desgraciadamente no se llegó a resolver entonces la cuestión. La persecución de Valeriano comenzó el año de la muerte de San Esteban.
http://oodegr.co/italiano/tradizione_index/vitesanti/stefanotarsicio.htm
Saint AUSPICE, premier évêque d'Apt en Provence (398).
http://oodegr.co/italiano/tradizione_index/vitesanti/stefanotarsicio.htm
Saint AUSPICE, premier évêque d'Apt en Provence (398).
Translation à Constantinople des reliques du saint premier-martyr et archidiacre ETIENNE ( vers 439). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII des Ménées.)
Primo
martire cristiano, e proprio per questo viene celebrato subito dopo la
nascita di Gesù. Fu arrestato nel periodo dopo la Pentecoste, e morì
lapidato. In lui si realizza in modo esemplare la figura del martire come piena sequela di Cristo; egli contempla la gloria del
Risorto, ne proclama la divinità, gli affida il suo spirito, perdona ai
suoi uccisori. Saulo testimone della sua lapidazione ne raccoglierà
l'eredità spirituale
diventando Apostolo delle genti.
"Con la mente illuminata dalla grazia dello Spirito, sei apparso nell'aspetto come un angelo, o Stefano…, a te si sono prodigiosamente aperti i cieli, o principio e vanto dei martiri.".
"I nugoli di pietre sono divenuti per te gradini e scale per la celeste ascesa: salendo su di essi hai contemplato il Signore alla destra del Padre, in atto di porgerti con la sua mano vivificante la corona da cui trai il nome…".
"… Hai represso il sinedrio degli empi: mentre da loro venivi messo a morte e lapidato, tu pregavi chiedendo perdono per i tuoi uccisori, imitando le parole del Salvatore, nelle cui mani hai affidato, o Stefano, il tuo sacratissimo spirito.".
"Sei stato il primo dei diaconi r anche il primo dei martiri, o Stefano santissimo: sei divenuto strada per i santi, e hai condotto al Signore molti martiri. Perciò il cielo a te si è aperto, e Dio ti è apparso: supplicalo per la salvezza delle anime nostre.".
"Onoriamo degnamente il protomartire, il generoso servo di Cristo, Stefano primo diacono… Ti sei rivestito di santità, o beato Stefano, protomartire e protodiacono, compagno degli angeli: làsciati importunare e intercedi per noi presso il Salvare e Signore senza peccato.".
Invention des reliques des saints martyrs MAXIME, QUINTILLIEN et DADAS de Durostorum (aujourd'hui Silistria en Bulgarie).
Saint PHOCAS.
Sainte PHOTINIE la Chypriote.
Saint UNIAC (WINIAK), Irlandais, moine à Saint-Méen en Bretagne (VIème siècle).
Sainte IRVINA de la Mer, solitaire à Plouha en Bretagne (VIème siècle).
Saint FREDLEMID ou FELIMI, évêque de Kilmore en Irlande (VIème siècle).
"Con la mente illuminata dalla grazia dello Spirito, sei apparso nell'aspetto come un angelo, o Stefano…, a te si sono prodigiosamente aperti i cieli, o principio e vanto dei martiri.".
"I nugoli di pietre sono divenuti per te gradini e scale per la celeste ascesa: salendo su di essi hai contemplato il Signore alla destra del Padre, in atto di porgerti con la sua mano vivificante la corona da cui trai il nome…".
"… Hai represso il sinedrio degli empi: mentre da loro venivi messo a morte e lapidato, tu pregavi chiedendo perdono per i tuoi uccisori, imitando le parole del Salvatore, nelle cui mani hai affidato, o Stefano, il tuo sacratissimo spirito.".
"Sei stato il primo dei diaconi r anche il primo dei martiri, o Stefano santissimo: sei divenuto strada per i santi, e hai condotto al Signore molti martiri. Perciò il cielo a te si è aperto, e Dio ti è apparso: supplicalo per la salvezza delle anime nostre.".
"Onoriamo degnamente il protomartire, il generoso servo di Cristo, Stefano primo diacono… Ti sei rivestito di santità, o beato Stefano, protomartire e protodiacono, compagno degli angeli: làsciati importunare e intercedi per noi presso il Salvare e Signore senza peccato.".
Liturgia Bizantina, Vespro, Memoria della traslazione delle reliquie del santo protomartire e arcidiacono Stefano
Secondo la lettera del sacerdote Luciano scritta al fine dl 415 si è appreso che Gamaliele, simpatizzante dei cristiani, invitò quest'ultimi a raccogliere le spoglie del protomartire Stefano, martirizzato dagli ebrei e lasciato dai medesimi sul luogo del martirio affinchè le belve ne divorassero i resti, ma Dio non permise ciò ed i cristiani poterono prelevare il corpo e celebrare una solenne ufficiatura funebre per il primo martire della Chiesa e lo seppellirono presso Caphargamala. Qui, fu dimenticato per ben 400 anni, in quanto Gerusalemme fu distrutta per due volte nel 70 D.C e nel 135 D.C. per opera degli imperatori Tito e Traiano. Inoltre il culto delle reliquie dei Santi iniziò solo nel II secolo D.C. e si sviluppò nel IV D.C., quando il cristianesimo divenne religione di Stato. Pertanto le sue reliquie furono dimenticate come quelle di altri Santi. Le reliquie del Protomartire furono traslate dal Vescovo Giovanni nel 415 presso la Cattedrale del Monte Sion, durante la traslazione iniziò a piovere e ciò interruppe una lunga ed insostenibile siccità che allora colpì Gerusalemme. Ivi le reliquie furono conservate sino a che fu costruita una cattedrale per ospitare le reliquie di Santo Stefano dall’imperatrice Eudossia moglie di Teodosio II. A seguito di questi miracoli, le reliquie del primo martire della Chiesa furono distribuite in tutto l'ecumene cristiano ed ovunque si manifestarono miracoli, che moltiplicarono le costruzioni delle chiese dedicate al Santo. Anche Sant'Agostino d'Ippona riportò nella "Città di Dio" i miracoli operati dalle reliquie.
Secondo una pia tradizione contenuta in un manoscritto del XII secolo le reliquie di Santo Stefano vennero traslate da Costantinopoli a Roma intorno al VI secolo sotto il pontificato di Pelagio I e deposte presso la cattedrale di San Lorenzo fuori le Mura. Al momento dell'apertura della tomba di San Lorenzo, il Santo si svegliò dal sonno e festeso si mise in un angolo per far posto all'amico che veniva da Oriente, cedendogli cortesemente il posto d’onore. In un carme redatto da papa Pelagio I (555-561) fu scritto chiaramente che in questo luogo riposano le membra di due uomini santi, Stefano e Lorenzo. (…). In un ulteriore manoscritto del XIV secolo vi è un racconto simile.
Secondo una pia tradizione contenuta in un manoscritto del XII secolo le reliquie di Santo Stefano vennero traslate da Costantinopoli a Roma intorno al VI secolo sotto il pontificato di Pelagio I e deposte presso la cattedrale di San Lorenzo fuori le Mura. Al momento dell'apertura della tomba di San Lorenzo, il Santo si svegliò dal sonno e festeso si mise in un angolo per far posto all'amico che veniva da Oriente, cedendogli cortesemente il posto d’onore. In un carme redatto da papa Pelagio I (555-561) fu scritto chiaramente che in questo luogo riposano le membra di due uomini santi, Stefano e Lorenzo. (…). In un ulteriore manoscritto del XIV secolo vi è un racconto simile.
Per le preghiere di Santo Stefano protomartire, Signore Gesù Cristo, Dio nostro, abbi misericordia di noi. Amìn!
Kontakion — Tone 6
You were the first to be sown on the earth by the Heavenly Husbandman, O all-praised one. / You were the first to shed your blood on the earth for Christ, O blessed one. / You were the first to receive the crown of victory from Him in heaven, / Stephen, first of the suffering God-crowned martyrs.Invention des reliques des saints martyrs MAXIME, QUINTILLIEN et DADAS de Durostorum (aujourd'hui Silistria en Bulgarie).
Saint PHOCAS.
Sainte PHOTINIE la Chypriote.
Saint UNIAC (WINIAK), Irlandais, moine à Saint-Méen en Bretagne (VIème siècle).
Sainte IRVINA de la Mer, solitaire à Plouha en Bretagne (VIème siècle).
Saint FREDLEMID ou FELIMI, évêque de Kilmore en Irlande (VIème siècle).
Saint JUSTINIEN Ier le Grand, empereur des Romains (565). (Autres mémoires le 14 et le 15 novembre.)
Dédicace de l'église Saint-Jean-le-Théologien près de la Grande Eglise de Sainte-Sophie de Constantinople.
Sainte SIDWELL (SATIVOLA) d'Exeter, martyre en Angleterre.
Saint BOHAIRE ou BETHAIRE, évêque de Chartres en Beauce (vers 623).
Mémoire du repos du pieux empereur JUSTINIEN II RHINOTMETE (NEZ-COUPE), enterré en l'église des Saints Apôtres (711).
Sainte ETHELDRITE ou ALFREDE, fille du roi Offa de Mercie, recluse à Crowland en
Angleterre (vers 834).
San Procopio di Taormina (ME)
San Procopio fu l'ultimo Vescovo dell'allora famoso ed importante centro siciliano, come il suo protovescovo San Pancrazio, San Procopio fu martirizzato. Allora la Sicilia fu oggetto di conquista degli eserciti islamici e Taormina capitolò a seguito del feroce assedio operato dalle truppe berbere e per tale centro fù la fine in quanto l'esercito berbero razziò e distrusse tutto ciò che fu possibile razziare e distruggere, oltre ad aver ucciso centinaia di cristiani che non vollero convertirsi all'Islam. Taormina, come del resto altri centri siciliani come Siracusa, Tindari, Lipari, Triocala, Lilibeo... non ritornarono mai più al loro antico splendore. San Procopio fu martirizzato ad opera del sanguinario Hibraìm che con le sue mani gli strappò il cuore dal petto, era l'1 agosto 903.
Per le preghiere di San Procopio, Signore Gesù Cristo, Dio nostro, abbi misericordia di noi. Amìn!
Saint PLEGMUND, vingtième archevêque de Cantorbéry (923).
Service to our Holy Father Plegmund Archbishop of Canterbury
http://www.orthodoxengland.btinternet.co.uk/servpleg.htm
Saint BASILE de Koubinsk (Russie 1472).
Saint MARC de Biélavinsk (Russie 1492).
http://www.orthodoxengland.btinternet.co.uk/servpleg.htm
Saint BASILE de Koubinsk (Russie 1472).
Saint MARC de Biélavinsk (Russie 1492).
Saint
BASILE le Bienheureux, fol-en-Christ et thaumaturge à Moscou (1552).
(Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII du
Supplément aux Ménées.)
Il
culto per s. Basilio il Grande vescovo di Cesarea del IV secolo,
Dottore della Chiesa, è sin dal antichità molto diffuso nei Paesi
Orientali compresa la Russia.
Ma il più grande tempio, famosissimo, eretto a Mosca nel 1555-60 sulla odierna Piazza Rossa, adiacente il Cremlino, dedicato a s. Basilio, non tutti sanno che si tratta di un altro santo omonimo, tipicamente russo, conosciuto come san Basilio il Benedetto.
Egli è anche chiamato il Beato o il Buono e appartiene a quella ristretta categoria di quasi eremiti venerati nella Chiesa russa, chiamati folli per Cristo penitenti che spogli di tutto, avevano comportamenti stravaganti non facilmente comprensibili, senza casa, vivevano di elemosine, seminudi e scalzi in tutte le stagioni, avevano però un carisma che attirava il rispetto della gente, pregavano, quando occorreva rimproveravano i viziosi e gli ingiusti, avevano spesso il dono della profezia.
Basilio nacque nel dicembre 1468 da genitori contadini, in un sobborgo alla periferia di Mosca, fu avviato al mestiere di calzolaio, ma già da fanciullo dimostrò di apprezzare la preghiera solitaria e man mano che cresceva, preferiva la vita ascetica, desideroso di arricchirsi di doni spirituali.
Già a 16 anni mentre era nel negozio di calzolaio, si mise a ridere alla richiesta di un cliente facoltoso che ordinava scarpe che dovevano durare svariati anni, interrogato dal padrone del perché del suo ridere, rispose: Mi sembra strano che quel signore ordini delle scarpe per alcuni anni, dato che morirà domani
La sua predizione si avverò e a quel punto il giovane Basilio non volle rimanere più nella bottega del calzolaio, sentendosi chiamato alla vita di folle per Cristo
Trascorreva le giornate nelle strade e piazze di Mosca in mezzo alla folla vociante e cercava la compagnia dei mendicanti e dei disgraziati. Qualche volta accettava l ospitalità della vedova boiara Stefanida Jurlova, ma le notti le passava sulle soglie delle chiese, lacrimando per i peccati degli uomini.
In tutte le stagioni camminava seminudo e scalzo fingendo di essere muto; affermava di continuo: inverno è atroce, il paradiso è dolce . Condusse questo genere di vita fino alla morte, rimproverando i viziosi, esortando tutti a praticare la verità e il bene.
Si comportava a volte proprio come un pazzo, rovesciando le bancarelle del mercato del pane e le brocche del kvas (bevanda fermentata russa), suscitando le ire dei venditori, i quali lo percuotevano e lui accettava tutto con gioia ringraziando Dio; più in seguito si comprese il motivo di ciò, i prodotti erano preparati con sostanze pericolose e kvas non era genuino.
Compì un giorno un gesto sacrilego, distrusse icona della Madonna venerata presso la Porta S. Barbara a Mosca, il motivo era che solo lui riusciva a vedere, dipinta sotto immagine di Maria, quella del demonio.
L ammirazione popolare per Basilio cresceva di giorno in giorno come uomo di Dio e castigatore di costumi perversi, veniva considerato successore di Massimo altro folle per Cristo morto 50 anni prima e venerato in tutta la città.
La sua fama di santità raggiunse anche la corte, infatti lo zar Ivan il Terribile, volle provare se Basilio si facesse corrompere dall oro; lo convocò a corte, lo rivestì di splendidi vestiti e gli regalò dei lingotti oro, poi lo fece seguire per osservare il suo comportamento. Questi lasciato il palazzo reale, si recò sulla Piazza Rossa per consegnare l oro ad un commerciante straniero, meravigliato di ciò lo zar chiese spiegazioni del perché avesse dato l oro ad un ricco invece che ai poveri e Basilio rispose: Quel commerciante era molto ricco, ma la sua flotta affondò lasciandogli come sola ricchezza il lussuoso vestito che portava addosso, da tre giorni non mangiava e vestito così si vergognava di chiedere elemosina, mentre i poveri non arrossiscono e riescono a procurarsi il necessario .
Nonostante che rimproverasse continuamente lo zar per i suoi comportamenti sanguinari, Ivan il Terribile portò per lui una profonda venerazione, lo andò perfino a visitare insieme alla famiglia quando Basilio fu affetto da grave malattia. Il prevedere l avvenire fu uno dei doni carismatici di cui fu rivestito e questo lo portò ad essere fortemente venerato sia dal popolo, che dai potenti; nonostante la vita di stenti che condusse, Basilio il folle di Cristo visse fino agli 88 anni, morendo il 2 agosto 1557; ai funerali partecipò una folla immensa con il patriarca di Mosca, Macario; lo stesso zar portò a spalla il feretro fino alla chiesa eretta nella Piazza Rossa in onore della Protezione della Madre di Dio. Il popolo cambiò il nome alla cattedrale chiamandola appunto di S. Basilio il Benedetto; dopo la morte cominciarono ad avvenire numerosi miracoli e fu subito venerato dai fedeli, la Chiesa russa lo annoverò fra i suoi santi nel 1588.
Fino allo scoppio della rivoluzione bolscevica, le reliquie si trovavano nella cattedrale di Mosca, di cui s. Basilio è patrono. La festa liturgica è celebrata il 2 agosto e una volta veniva fatta alla presenza dello zar.
Translation des reliques des justes NICODEME, GAMALIEL et HABIB (1557).
Saint THEODORE, martyr par la main des Musulmans aux Dardanelles (1690).
Saint PLATON, moine, martyr par la main des Communistes (Russie 1937).
Ma il più grande tempio, famosissimo, eretto a Mosca nel 1555-60 sulla odierna Piazza Rossa, adiacente il Cremlino, dedicato a s. Basilio, non tutti sanno che si tratta di un altro santo omonimo, tipicamente russo, conosciuto come san Basilio il Benedetto.
Egli è anche chiamato il Beato o il Buono e appartiene a quella ristretta categoria di quasi eremiti venerati nella Chiesa russa, chiamati folli per Cristo penitenti che spogli di tutto, avevano comportamenti stravaganti non facilmente comprensibili, senza casa, vivevano di elemosine, seminudi e scalzi in tutte le stagioni, avevano però un carisma che attirava il rispetto della gente, pregavano, quando occorreva rimproveravano i viziosi e gli ingiusti, avevano spesso il dono della profezia.
Basilio nacque nel dicembre 1468 da genitori contadini, in un sobborgo alla periferia di Mosca, fu avviato al mestiere di calzolaio, ma già da fanciullo dimostrò di apprezzare la preghiera solitaria e man mano che cresceva, preferiva la vita ascetica, desideroso di arricchirsi di doni spirituali.
Già a 16 anni mentre era nel negozio di calzolaio, si mise a ridere alla richiesta di un cliente facoltoso che ordinava scarpe che dovevano durare svariati anni, interrogato dal padrone del perché del suo ridere, rispose: Mi sembra strano che quel signore ordini delle scarpe per alcuni anni, dato che morirà domani
La sua predizione si avverò e a quel punto il giovane Basilio non volle rimanere più nella bottega del calzolaio, sentendosi chiamato alla vita di folle per Cristo
Trascorreva le giornate nelle strade e piazze di Mosca in mezzo alla folla vociante e cercava la compagnia dei mendicanti e dei disgraziati. Qualche volta accettava l ospitalità della vedova boiara Stefanida Jurlova, ma le notti le passava sulle soglie delle chiese, lacrimando per i peccati degli uomini.
In tutte le stagioni camminava seminudo e scalzo fingendo di essere muto; affermava di continuo: inverno è atroce, il paradiso è dolce . Condusse questo genere di vita fino alla morte, rimproverando i viziosi, esortando tutti a praticare la verità e il bene.
Si comportava a volte proprio come un pazzo, rovesciando le bancarelle del mercato del pane e le brocche del kvas (bevanda fermentata russa), suscitando le ire dei venditori, i quali lo percuotevano e lui accettava tutto con gioia ringraziando Dio; più in seguito si comprese il motivo di ciò, i prodotti erano preparati con sostanze pericolose e kvas non era genuino.
Compì un giorno un gesto sacrilego, distrusse icona della Madonna venerata presso la Porta S. Barbara a Mosca, il motivo era che solo lui riusciva a vedere, dipinta sotto immagine di Maria, quella del demonio.
L ammirazione popolare per Basilio cresceva di giorno in giorno come uomo di Dio e castigatore di costumi perversi, veniva considerato successore di Massimo altro folle per Cristo morto 50 anni prima e venerato in tutta la città.
La sua fama di santità raggiunse anche la corte, infatti lo zar Ivan il Terribile, volle provare se Basilio si facesse corrompere dall oro; lo convocò a corte, lo rivestì di splendidi vestiti e gli regalò dei lingotti oro, poi lo fece seguire per osservare il suo comportamento. Questi lasciato il palazzo reale, si recò sulla Piazza Rossa per consegnare l oro ad un commerciante straniero, meravigliato di ciò lo zar chiese spiegazioni del perché avesse dato l oro ad un ricco invece che ai poveri e Basilio rispose: Quel commerciante era molto ricco, ma la sua flotta affondò lasciandogli come sola ricchezza il lussuoso vestito che portava addosso, da tre giorni non mangiava e vestito così si vergognava di chiedere elemosina, mentre i poveri non arrossiscono e riescono a procurarsi il necessario .
Nonostante che rimproverasse continuamente lo zar per i suoi comportamenti sanguinari, Ivan il Terribile portò per lui una profonda venerazione, lo andò perfino a visitare insieme alla famiglia quando Basilio fu affetto da grave malattia. Il prevedere l avvenire fu uno dei doni carismatici di cui fu rivestito e questo lo portò ad essere fortemente venerato sia dal popolo, che dai potenti; nonostante la vita di stenti che condusse, Basilio il folle di Cristo visse fino agli 88 anni, morendo il 2 agosto 1557; ai funerali partecipò una folla immensa con il patriarca di Mosca, Macario; lo stesso zar portò a spalla il feretro fino alla chiesa eretta nella Piazza Rossa in onore della Protezione della Madre di Dio. Il popolo cambiò il nome alla cattedrale chiamandola appunto di S. Basilio il Benedetto; dopo la morte cominciarono ad avvenire numerosi miracoli e fu subito venerato dai fedeli, la Chiesa russa lo annoverò fra i suoi santi nel 1588.
Fino allo scoppio della rivoluzione bolscevica, le reliquie si trovavano nella cattedrale di Mosca, di cui s. Basilio è patrono. La festa liturgica è celebrata il 2 agosto e una volta veniva fatta alla presenza dello zar.
Troparion — Tone 8
Your life, O Basil, was true and your chastity undefiled. / In fasting, vigilance and exposure to heat and frost / You subdued your flesh for the sake of Christ. / Therefore your countenance shone with the brilliance of the sun. / Today the faithful glorify your holy falling-asleep. / Implore Christ to deliver us from all bondage, dissension and war, / And to grant great mercy to our souls!Translation des reliques des justes NICODEME, GAMALIEL et HABIB (1557).
Saint THEODORE, martyr par la main des Musulmans aux Dardanelles (1690).
Saint PLATON, moine, martyr par la main des Communistes (Russie 1937).
Il 2 agosto di 86 anni saliva al cielo padre Ioann Steblin-Kamenskij, proclamato ieromaritire nell'agosto del 2000 dalla Chiesa ortodossa russa del Patriarcato di Mosca. E' un santo che sta particolarmente a cuore alla nostra parrocchia perché, ancora marinaio, fu tra i primi, con i compagni delle navi della flotta russa, a prestare eroicamente soccorso ai messinesi nel terremoto del 1908. Questa domenica come sempre a Messina lo ricorderemo come uno dei nostri santi patroni, proclamando un inno akatisto appositamente composto...
Di seguito l'inizio dell'inno e il Contakio
Proemio 1
Da una patria lontana, da un mondo ignorato,
tu venisti in nostro aiuto inatteso, insperato:
mentre la nostra terra, sconvolta, sussultava,
Dio, provvidente, a noi in soccorso ti inviava;
sceso da una nave al servizio di un sovrano credente,
assistesti, impotente, allo strazio della gente.
La carità ti spinse ad estrarre i sopravvissuti,
consolando i moribondi, pregando per i caduti...
Grati e riconoscenti, il Signore ringraziamo
e te, padre Giovanni, invochiamo e lodiamo: Alleluia!
[...]
Contakio
Sfolgorasti nel sacerdozio per luminosità!
Dei santi Padri vanto, per ieratica maestà,
o padre san Giovanni, ieromartire indimenticabile,
difendi i tuoi devoti da ogni male possibile!
Di seguito l'inizio dell'inno e il Contakio
Proemio 1
Da una patria lontana, da un mondo ignorato,
tu venisti in nostro aiuto inatteso, insperato:
mentre la nostra terra, sconvolta, sussultava,
Dio, provvidente, a noi in soccorso ti inviava;
sceso da una nave al servizio di un sovrano credente,
assistesti, impotente, allo strazio della gente.
La carità ti spinse ad estrarre i sopravvissuti,
consolando i moribondi, pregando per i caduti...
Grati e riconoscenti, il Signore ringraziamo
e te, padre Giovanni, invochiamo e lodiamo: Alleluia!
[...]
Contakio
Sfolgorasti nel sacerdozio per luminosità!
Dei santi Padri vanto, per ieratica maestà,
o padre san Giovanni, ieromartire indimenticabile,
difendi i tuoi devoti da ogni male possibile!
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.