Afterfeast of the Dormition of the Mother of God
Saint ABGAR V OUKHAMA, roi d'Edesse (Urfa) et de toute l'Osroène (50).
Sainte SERENE (SERENA), une des épouses de Dioclétien (après 284).
Sainte SERENE (SERENA), une des épouses de Dioclétien (après 284).
Troparion — Tone 4
Your holy martyr Diomedes, O Lord, / Through his sufferings has received an incorruptible crown from You, our God. / For having Your strength, he laid low his adversaries, / And shattered the powerless boldness of demons. / Through his intercessions, save our souls!Saint AMBROISE, martyr à Ferentino en Campanie sous Dioclétien (303).
Saint martyr ALCIBIADE, mort par le feu.
TRENTE-TROIS MARTYRS de Palestine, morts par le glaive.
Saint CHEREMON, ascète du désert de Scété (Egypte, IVème siècle).
Saint THEODORE, premier évêque d'Octodure (Martigny), apôtre du Valais (IVème siècle).
Il
nome del santo vescovo Teodulo suonerà certamente familiare a quegli
alpinisti che abbiano attraversato il passo omonimo che divide la
valdostana Cervinia dalla svizzera Zermatt. Il personaggio in questione,
chiamato talvolta Teodoro, non è assolutamente da confondere con un
altro Teodulo, facente parte del gruppo dei Quaranta Martiri di Sebaste.
Questi due nomi con cui è conosciuto fanno sicuramente pensare ad un´origine orientale. Di fatto, non si sa assolutamente nulla di certo circa il suo paese natale. Pare che sia stato inviato dal vescovo milanese San Protasio ad evangelizzare il Vallese, odierno cantone svizzero.
Esiste un documento che attesta che Teodulo fu vescovo di Octodurum, l´attuale Martigny: è la sua firma al concilio di Aquileia del 381. In questo concilio, in cui si condannarono i vescovi ariani Palladio e Secondino, Teodulo dichiarò: "Noi riteniamo che Palladio, negando che il Cristo è Dio e costerno al Padre, non è in alcun modo cristiano né vescovo".
Sant´Ambrogio convocò inoltre nel 393 il sinodo di Milano ove si condannò il prete Gioviniano, che non credeva alla verginità di Maria. La firma "Theodorus" che appare sugli atti del sinodo non porta tuttavia la dicitura "episcopus octodurensis".
Teodoro, popolarmente noto come Teodulo, è dunque il primo vescovo conosciuto del Vallese, con sede ad Octodurum.
Gli scavi condotti dal 1990 al 1993 sotto la chiesa parrocchiale di Martigny hanno portato alla luce dei resti romani del II e III secolo, nonché paleocristiani a partire dal V secolo. In particolare è stato rinvenuto un insieme di rovine simili a quelle scoperte sotto la cattedrale di Saint-Pierre a Ginevra. Molto probabilmente la sede episcopale fu trasferita da Martigny a Sion nel 585 sotto l´episcopato di Eliodoro.
La fama di Teodulo è particolarmente legata alla scoperta di ossa di martiri della Legione Tebea ed alla loro "translatio" in una basilica della cui edificazione egli stesso si sarebbe fatto primo promotore, ai piedi di una rocca sormontante la cittadina di Agaunum, odierna Sain-Maurice.
Mancano purtroppo altre date precise sulla sua vita. Vi sono invece due tradizioni a proposito di un Teodoro, forse non realmente inerenti al vescovo in questione, ma comunque assai popolari e degne di essere menzionate.
Secondo la prima, Teodoro si sarebbe recato un giorno a Roma ed avrebbe ricevuto dal papa una campana, in segno di riconoscenza per le preghiere del santo vescovo che gli avevo impedito di commettere un grande peccato. Dinnanzi all´evidente difficoltà di trasportare tale campana a Sion, Teodoro avrebbe ordinato al diavolo, in nome di Dio, di occuparsi del trasporto e così avvenne. La cosiddetta "campana beati Theoduli" suonava ancora contro le intemperie attorno al 1335.
La seconda tradizione racconta invece che dei viticultori si recarono piangenti da Teodulo perché, dopo una cattiva annata, la vendemmia aveva reso pressoché niente. Il santo si ritirò allora in preghiera ed ordinò in seguito di portargli dei barili vuoti ed i pochi grappoli che si erano potuti raccogliere. Teodoro, presa quest´uva tra le mani, riempì tutti i recipienti del miglior vino mai gustato dai presenti.
Infine vi è anche una storia conosciuta come "Carolina", concernente senza dubbio un altro Teodoro, contemporaneo di Carlo Magno. Questi fece una donazione al vescovo di Sion in segno di riconoscenza per l´assoluzione da lui ricevuta in merito ad un peccato mortale "inconfessabile e di natura sconosciuta". Questa assoluzione fu possibile esclusivamente poiché un angelo rivelò a Teodoro la natura del peccato imperiale.
La cosa più certa riguardo a San Teodulo resta comunque l´immutata venerazione popolare nei suoi confronti che perdura ormai da ben diciassette secoli. Ancora oggi sono a lui dedicate numerose chiese e cappelle. Come San Grato di Aosta, anch´egli è invocato contro le avversità atmosferiche. E´ festeggiato il 16 agosto.
Sainte TRIAISE, vierge, recluse près de Poitiers (375).
Saint SIMPLICIEN, archevêque de Milan, successeur de saint Ambroise (vers 400).
Saint TITE, diacre, martyr à Rome par la main des Wisigoths ariens (410).
Saint VAMNES, martyr en Perse sous Varang V (423).
Saint NOSTRIEN, évêque de Naples (vers 450).
Saint ANTOINE, ermite à Martq'ophi (Géorgie, VIème siècle).
Saint FRAMBAUD (FRAIMBAUD, FRAMBOURG, FRAMBALDUS) l'Auvergnat, ermite dans le Maine, puis reclus à Issy-sur-Seine près de Paris (532). Il est le patron de Senlis et d'Issy.
Saint ARMEL (ARZHEL, ARMAGILLUS), Gallois de nation, ermite à Plouarzel puis abbé à Saint-Armel-des-Bochaux au diocèse de Léon en Bretagne (552 ou 570).
Saint ARE (AREDE), évêque de Nevers en Bourgogne (558).
Saint CIZY, soldat natif de Besançon, martyr par la main des Musulmans près de Rieux en Haute-Garonne (VIIIème siècle).
Transfert d'Edesse à Constantinople, sous l'empereur Romain Ier Lécapène, de l'IMAGE NON FAITE DE MAIN D'HOMME de Notre Seigneur, Dieu et Sauveur Jésus-Christ, Image que l'on appelle aussi le MANDYLION (944). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII des Ménées. Office complet à la sainte Face traduit par le même au tome VIII du Supplément aux Ménées.)
http://oca.org/saints/lives/2015/08/16/102307-icon-of-the-mother-of-god-of-st-theodore
Invention de l'icône de la Mère de Dieu "DE THEODORE" ("FEODOROVSKAÏA") (Russie 1239).
Saint NIL d'Erikoussa, neveu de l'empereur Théodore Ier Lascaris, moine du monastère des Acémètes, confesseur de la foi orthodoxe face à l'empereur unioniste Michel VIII Paléologue, rénovateur du monastère de Hiéromérion en Epire (XIVème siècle).
http://www.johnsanidopoulos.com/2015/08/saint-akakios-bishop-of-liti-and-rendini.html
http://www.johnsanidopoulos.com/2013/12/two-new-saints-of-orthodox-church.html
Saint NICODEME, moine des Météores, martyr par la main des Musulmans (1551).
Saint GERASIME le Nouveau de Céphalonie (1579). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées.)
Saint TIMOTHEE, archevêque d'Euripos, fondateur du monastère de Pentéli en Attique (1590).
Saint RAPHAEL, ascète à Srijemska Mitrovica dans le Banat serbe (après 1590). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII du Supplément aux Ménées à la date du 17 août.)
Saint JOACHIM, ascète sur le mont Ossogovo dans la région d'Oustioug (Russie, XVIIème siècle). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées.)
Saint prince-martyr CONSTANTIN BRÂNCOVEANU, voïvode de Valachie, ses fils CONSTANTIN, ETIENNE, RADU et MATTHIEU, et son conseiller IANACHE VACARESCU, martyrs à Constantinople par la main des Musulmans (1714).
Saint CHRISTOPHE de Gouri (Géorgie).
Saint ROMAIN, moine à Djunis en Serbie. (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées.)
Invention des reliques des saints martyrs Séraphin, Dorothée, Jacques, Démètre, Basile et Sarantée (Mégare 1798).
Saints VLADIMIR, prêtre, et BORIS, son frère selon la chair, martyrs par la main des Communistes (Russie 1931).
Saint ALEXANDRE, prêtre, martyr par la main des Communistes (Russie 1937).
Questi due nomi con cui è conosciuto fanno sicuramente pensare ad un´origine orientale. Di fatto, non si sa assolutamente nulla di certo circa il suo paese natale. Pare che sia stato inviato dal vescovo milanese San Protasio ad evangelizzare il Vallese, odierno cantone svizzero.
Esiste un documento che attesta che Teodulo fu vescovo di Octodurum, l´attuale Martigny: è la sua firma al concilio di Aquileia del 381. In questo concilio, in cui si condannarono i vescovi ariani Palladio e Secondino, Teodulo dichiarò: "Noi riteniamo che Palladio, negando che il Cristo è Dio e costerno al Padre, non è in alcun modo cristiano né vescovo".
Sant´Ambrogio convocò inoltre nel 393 il sinodo di Milano ove si condannò il prete Gioviniano, che non credeva alla verginità di Maria. La firma "Theodorus" che appare sugli atti del sinodo non porta tuttavia la dicitura "episcopus octodurensis".
Teodoro, popolarmente noto come Teodulo, è dunque il primo vescovo conosciuto del Vallese, con sede ad Octodurum.
Gli scavi condotti dal 1990 al 1993 sotto la chiesa parrocchiale di Martigny hanno portato alla luce dei resti romani del II e III secolo, nonché paleocristiani a partire dal V secolo. In particolare è stato rinvenuto un insieme di rovine simili a quelle scoperte sotto la cattedrale di Saint-Pierre a Ginevra. Molto probabilmente la sede episcopale fu trasferita da Martigny a Sion nel 585 sotto l´episcopato di Eliodoro.
La fama di Teodulo è particolarmente legata alla scoperta di ossa di martiri della Legione Tebea ed alla loro "translatio" in una basilica della cui edificazione egli stesso si sarebbe fatto primo promotore, ai piedi di una rocca sormontante la cittadina di Agaunum, odierna Sain-Maurice.
Mancano purtroppo altre date precise sulla sua vita. Vi sono invece due tradizioni a proposito di un Teodoro, forse non realmente inerenti al vescovo in questione, ma comunque assai popolari e degne di essere menzionate.
Secondo la prima, Teodoro si sarebbe recato un giorno a Roma ed avrebbe ricevuto dal papa una campana, in segno di riconoscenza per le preghiere del santo vescovo che gli avevo impedito di commettere un grande peccato. Dinnanzi all´evidente difficoltà di trasportare tale campana a Sion, Teodoro avrebbe ordinato al diavolo, in nome di Dio, di occuparsi del trasporto e così avvenne. La cosiddetta "campana beati Theoduli" suonava ancora contro le intemperie attorno al 1335.
La seconda tradizione racconta invece che dei viticultori si recarono piangenti da Teodulo perché, dopo una cattiva annata, la vendemmia aveva reso pressoché niente. Il santo si ritirò allora in preghiera ed ordinò in seguito di portargli dei barili vuoti ed i pochi grappoli che si erano potuti raccogliere. Teodoro, presa quest´uva tra le mani, riempì tutti i recipienti del miglior vino mai gustato dai presenti.
Infine vi è anche una storia conosciuta come "Carolina", concernente senza dubbio un altro Teodoro, contemporaneo di Carlo Magno. Questi fece una donazione al vescovo di Sion in segno di riconoscenza per l´assoluzione da lui ricevuta in merito ad un peccato mortale "inconfessabile e di natura sconosciuta". Questa assoluzione fu possibile esclusivamente poiché un angelo rivelò a Teodoro la natura del peccato imperiale.
La cosa più certa riguardo a San Teodulo resta comunque l´immutata venerazione popolare nei suoi confronti che perdura ormai da ben diciassette secoli. Ancora oggi sono a lui dedicate numerose chiese e cappelle. Come San Grato di Aosta, anch´egli è invocato contro le avversità atmosferiche. E´ festeggiato il 16 agosto.
Sainte TRIAISE, vierge, recluse près de Poitiers (375).
Saint SIMPLICIEN, archevêque de Milan, successeur de saint Ambroise (vers 400).
Saint TITE, diacre, martyr à Rome par la main des Wisigoths ariens (410).
Saint VAMNES, martyr en Perse sous Varang V (423).
Saint NOSTRIEN, évêque de Naples (vers 450).
Saint ANTOINE, ermite à Martq'ophi (Géorgie, VIème siècle).
Saint FRAMBAUD (FRAIMBAUD, FRAMBOURG, FRAMBALDUS) l'Auvergnat, ermite dans le Maine, puis reclus à Issy-sur-Seine près de Paris (532). Il est le patron de Senlis et d'Issy.
Saint ARMEL (ARZHEL, ARMAGILLUS), Gallois de nation, ermite à Plouarzel puis abbé à Saint-Armel-des-Bochaux au diocèse de Léon en Bretagne (552 ou 570).
Saint ARE (AREDE), évêque de Nevers en Bourgogne (558).
Saint CIZY, soldat natif de Besançon, martyr par la main des Musulmans près de Rieux en Haute-Garonne (VIIIème siècle).
Transfert d'Edesse à Constantinople, sous l'empereur Romain Ier Lécapène, de l'IMAGE NON FAITE DE MAIN D'HOMME de Notre Seigneur, Dieu et Sauveur Jésus-Christ, Image que l'on appelle aussi le MANDYLION (944). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII des Ménées. Office complet à la sainte Face traduit par le même au tome VIII du Supplément aux Ménées.)
Troparion (Tone 2)We
worship Thine immaculate image, O Good One, and ask the forgiveness of
our sins, O Christ our God; for of Thine own will Thou wast pleased to
ascend the Cross in the flesh to deliver from slavery to the enemy those
whom Thou hadst created. Therefore we thankfully cry to Thee: Thou hast
filled all things with joy, O our Saviour, by coming to save the world.
While
Jesus Christ was healing many among the multitudes in Israel, Prince
Avgar of Edessa on the Euphrates was suffering with leprosy all over his
body. He heard of the miracles Christ was working in Palestine. He sent
Ananias, a portrait painter, to fetch Christ for him. He instructed him
that if the Master would not come that he was to paint His likeness for
he believed that that would be enough to heal him. The Lord's Passion
was at hand. He wiped his face with a napkin and gave it to Ananias,
leaving a perfect image of His most pure face on the napkin. He sent
this with a message back to Prince Avgar. The message was that this
napkin would heal him mostly, but that He would send an envoy later to
complete the healing. Avgar kissed the napkin and his leprosy left him
except a small spot on his face. Later, Apostle Thaddaeus came and
preached the gospel to him. He healed him and baptised him. The prince
smashed the idols at the city gates and placed the Holy Napkin above
them, fastened to wood, with a gold frame and ornamented with pearls. He
had inscribed above it: "O Christ our God, no-one who hopes in Thee
will be put to shame." Many miracles have been worked by this icon. It
was later moved to Constantinople and remained there until the Turks
destroyed it in the 15th century
http://oca.org/saints/lives/2015/08/16/102304-translation-of-the-image-ldquonot-made-by-handsrdquo-of-our-lord
http://oca.org/saints/lives/2015/08/16/102307-icon-of-the-mother-of-god-of-st-theodore
Invention de l'icône de la Mère de Dieu "DE THEODORE" ("FEODOROVSKAÏA") (Russie 1239).
Saint NIL d'Erikoussa, neveu de l'empereur Théodore Ier Lascaris, moine du monastère des Acémètes, confesseur de la foi orthodoxe face à l'empereur unioniste Michel VIII Paléologue, rénovateur du monastère de Hiéromérion en Epire (XIVème siècle).
http://www.johnsanidopoulos.com/2015/08/saint-akakios-bishop-of-liti-and-rendini.html
http://www.johnsanidopoulos.com/2013/12/two-new-saints-of-orthodox-church.html
Saint NICODEME, moine des Météores, martyr par la main des Musulmans (1551).
Saint GERASIME le Nouveau de Céphalonie (1579). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées.)
http://oca.org/saints/lives/2015/08/16/108993-venerable-gerasimus-the-new-ascetic-of-cephalonia
http://www.johnsanidopoulos.com/2010/08/5-miracles-of-saint-gerasimos-of.html
Saint TIMOTHEE, archevêque d'Euripos, fondateur du monastère de Pentéli en Attique (1590).
Saint RAPHAEL, ascète à Srijemska Mitrovica dans le Banat serbe (après 1590). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII du Supplément aux Ménées à la date du 17 août.)
Saint JOACHIM, ascète sur le mont Ossogovo dans la région d'Oustioug (Russie, XVIIème siècle). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées.)
Saint STAMATIOS de Volos, martyr à Constantinople par la main des Musulmans (1680).
Saint APOSTOLOS, martyr à Constantinople par la main des Musulmans (1686).
Saint prince-martyr CONSTANTIN BRÂNCOVEANU, voïvode de Valachie, ses fils CONSTANTIN, ETIENNE, RADU et MATTHIEU, et son conseiller IANACHE VACARESCU, martyrs à Constantinople par la main des Musulmans (1714).
Saint CHRISTOPHE de Gouri (Géorgie).
Saint ROMAIN, moine à Djunis en Serbie. (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées.)
Sfântul Cuvios Iosif de la Văratec
https://doxologia.ro/sfantul-cuvios-iosif-de-la-varatec
Invention des reliques des saints martyrs Séraphin, Dorothée, Jacques, Démètre, Basile et Sarantée (Mégare 1798).
Saints VLADIMIR, prêtre, et BORIS, son frère selon la chair, martyrs par la main des Communistes (Russie 1931).
Saint ALEXANDRE, prêtre, martyr par la main des Communistes (Russie 1937).
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