martedì 18 agosto 2015

19 agosto feste santi e memorie

Saint JULES, sénateur et martyr à Rome sous Commode (192). 

Saint MAGNE (MAGNUS), évêque et martyr à Agnani dans le Latium lors de la persécution de Dèce (vers 250).  San Magno, figlio di un certo Apollonio, nacque a Trani verso la fone del II secolo. Sin da piccolo, per aiutare la famiglia, si dedicò alla pastorizia e, consigliato dal padre, comprò un piccolo gregge e devolvette il ricavato prevalentemente ai poveri. Ricevette il battesimo dal vescovo Redento insieme con suo padre.
Alla morte di Redento, Magno fu chiamato dal popolo e dal clero a succedergli, rivelandosi ardente di carità e zelo. Si impegnò nella diffusione del Vangelo prima nell agro di Fondi, poi ad Aquino, città ducale, ed infina presso Anagni. In questa città battezzò una giovane di nome Secondina, che anch ella come lui sarebbe poi morta martire.
Sfuggito alle ire di un certo Tarquinio, Magno si recò a Roma, ma quando era ormai di ritorno fu scovato da alcuni soldati a pregare in una grotta a Fondi. Chiese loro di non ucciderlo subito e così avvenne, ma dopo aver atteso invano e trovatolo morto, lo decapitarono presso Fabreteria, nel Lazio.
Curiosa è la storia delle reliquie del santo, che intorno al IX secolo furono traslate a Veroli da un certo Platone. Muca, sovrano saraceno, profanò il luogo gel sepolcro trasformandolo in una stalla. Trovati in seguito i cavalli morti, restò impaurito e gettò fuori le spoglie del santo, invitando gli anagnini ad acquistarlo a prezzo d oro. Questi accettarono ed alla presenza del vescovo Zaccaria avvenne la traslazione nella cattedrale di Anagni con grande concorso di popolo.
Succesivamente San Magno fu proclamato patrono della città, ma il santo è inoltre venerato anche a Colle San Magno, sempre in provincia di Frosinone


Saints martyrs EUTYCHIEN le soldat et STRATIGIOS, morts par le feu.

Saint SATYRE, évêque d'Arezzo en Toscane, martyr (début du IVème siècle).


Risultati immagini per icoane Sfântul Mucenic Timotei
Saints TIMOTHEE, AGAPIOS et THECLE, martyrs à Gaza en Palestine sous Dioclétien (304 ou 305). Saint Timothée est le protecteur de la ville de Gaza. 












Saint grand-martyr ANDRE le Stratilate et ses DEUX MILLE CINQ CENT NONANTE-TROIS compagnons, martyrs sous Galère (vers 305). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII des Ménées.) 






Troparion — Tone 5

You renounced the glory of earthly rank / and inherited the kingdom of heaven; / you adorned your incorruptible crown as with beautiful stones. / You led an army of martyrs to Christ, / and with the angels in the never-fading light / you found Christ the never-setting sun. / Together with those who suffered with you, / holy general Andrew, / ever pray to Him that He may save our souls.

Kontakion — Tone 4

Standing before the Lord in prayer like a star near the sun, / you were filled with ineffable joy beholding your desire: the treasure of the kingdom. / You sing without ceasing to the immortal King / together with the angels throughout the ages. / With them, general Andrew, unceasingly pray for us all.
 


Saint RUFIN, vénéré à Mantoue de temps immémorial.

Sainte CRESCENCE (CRESCENTIA), vierge et solitaire à Paris (IVème-Vème siècles).

Saint CLINCTANCE (CLITANEE), roi celte de Grande-Bretagne , martyr assassiné par les prétendants d'une jeune fille qui avait déclaré qu'elle n'épouserait que ce très pieux souverain (Vème siècle).

Saints MANDRIEN et FLAVIEN, martyrs à Toulon en Provence (vers le VIème siècle).

Saint MARIEN au Pommier, ermite près d'Evaux en Berry (VIème siècle).

Saint CALMINE (CARMERY, CALMINIUS), gouverneur de l'Auvergne, puis fondateur des monastères de Moustiers-Saint-Chaffre en Velay et de Mozac en Auvergne (VIème siècle).

Sainte NOMADIE (NAMADIA), épouse de saint Carmery, puis moniale à Marsat (VIème siècle).

Saint DONAT d'Orléans, prêtre, ancien vicaire de l'évêque d'Embrun saint Gallican Ier, ermite près de Sisteron en Provence (522 ou 535).

Saint MECHTA, probablement Gallois de nation, évêque de Lugnad et fondateur du monastère de Louth en Irlande (535).

Saint ELAPHE (ELASE, ELASIUS, ELAPHIUS), évêque de Châlons-en-Champagne (vers 590 ou 600).

Saint GUENIN (GWENNIN), évêque de Vannes en Bretagne (622).

Saint RUSTIQUE, évêque de Cahors en Quercy et martyr assassiné par de méchantes gens dont il avait stigmatisé les moeurs (630).

Saint BERTULFE (BERTOUL), moine de Luxeuil en Franche-Comté, puis troisième abbé de Bobbio en Lombardie (640).

Saint MAGNE (MAGNUS), évêque d'Avignon en Provence (660).

Risultati immagini per icoane Sfântul Sebaldus, ocrotitorul orașului Nürnberg

Saint SEBALD, solitaire en Bavière (vers 770).



Saint CREDAN, abbé d'Evesham en Angleterre (vers 780).

Saint MARIN, évêque au monastère de Saint-Pierre de Besalve au diocèse de Girone en Catalogne (vers 800).

Saint BADOUX (BADULPHE, BADOUR), higoumène d'Ainay (Athanacum) au diocèse de Lyon (vers 850 ou 900). 









Il nostro padre tra i santi Bartolomeo da Simeri

Bartolomeo nacque nel 1050 circa, a Sìmeri di Catanzaro, da Giorgio ed Elena, che lo chiamarono Basilio. Divenuto adulto, egli si recò dal grande asceta Cirillo, che allora viveva con pochi asceti lungo il torrente Militino. Questi lo vestì del sacro abito monastico, gli cambiò il nome in quello di Bartolomeo, e lo istruì alla rigorosa osservanza dei canoni monastici. Bartolomeo andava in giro con i piedi scalzi, coprendo il corpo con una sola e povera tunica, stringendo i fianchi con una cintura di cuoio; aveva, poi, un bastone a forma di croce tra le mani, come l’apostolo Andrea. Così si recò a Rossano, e trovò un oratorio dedicato al martire Sisinnio, nel quale abitava il gheron Biagio, che gli indicò una grotta in cui vivere in solitudine: in essa si diede alla Preghiera continua e al digiuno.
Una volta che il ghèron Biagio saliva in visita al santo insieme a Cirillo, apparve davanti a loro una colonna di fuoco che dalla terra si estendeva fino al cielo stesso. Sbigottiti, stettero muti: dopo che quella luce soprannaturale si allontanò dalla loro vista, trovarono Bartolomeo, illuminato e glorificato nel volto. Anche alcuni cacciatori, trovatisi davanti alla grotta, spaventati per l’improvvisa e inconsueta vista, stavano per fuggire. Ma quel grande disse loro: “Non abbiate paura! Ho scelto di abitare in questo luogo a causa dei miei peccati”. Ed essi, avvicinatisi di più, ne videro l’aspetto angelico e divino.
Ed ecco che, soggiogati dalla sua dolcezza, molti lo supplicarono di averlo come guida verso la salvezza. Egli, allora, accogliendoli, li guidava alla vita solitaria, dimorando con loro in una Casa di preghiera che molti anni prima era stata costruita da un certo monaco Nifon, dedicata alla Madre di Dio e a Giovanni Battista, detta Rochoniate. La schiera intorno a lui cresceva di giorno in giorno; per questo il padre si dedicò allora alla fondazione di un monastero, con l’aiuto dell’ammiraglio Cristodulo, e accettò di essere ordinato sacerdote dal beato Policronio, vescovo della città di Kallipoli in Puglia, poiché il vescovo del luogo e quello della vicina Santa Severina si erano uniti ai Latini.
Bartolomeo, dato che i suoi compagni di ascesi avevano bisogno di libri sacri, e inoltre era necessario che quel tempio della Madre di Dio venisse ornato di suppellettili sacre e icone, partì verso la sovrana delle città, Costantinopoli Nuova Roma. Ed essendosi incontrato con gli imperatori che reggevano l’Impero dei Romani con grande ortodossia, Alessio e Irene, ottenne una splendida accoglienza da parte loro e di tutto il Senato e venne ricolmato di molti e ricchi doni, sia di venerande icone sia di libri e suppellettili sacre. E uno di quelli che avevano grande autorità, Basilio Calimeris, gli donò il Monastero di San Basilio sul Monte Athos: e avendone il santo accettato il governo, divenne autore di molto giovamento per gli asceti di quel monastero. Da allora esso rimase sottoposto all’illustre padre, e per questo fino a oggi è chiamato Monastero del Calabrese.
Partito da lì, fece ritorno al proprio monastero , ma due monaci latini di Mileto si recarono dal re Ruggero, dicendo: “Bartolomeo è un eretico”. Subito fu redatta una lettera contro il santo, che diceva di comparire al cospetto del re, nella città di Messina. Il santo si mise in viaggio e il re, dopo che lo vide, fece venire al suo cospetto i calunniatori. Presentatisi al tribunale, essi accusarono apertamente il santo, ma egli non contestò loro neanche una parola; disse anzi che tutto stava così come dicevano. Avendo il re sentito che il santo aveva ammesso tutte le accuse portate contro di lui, fu emessa la sentenza: che fosse dato alle fiamme. Il santo disse: “Sono sacerdote: lasciatemi celebrare la sacra Mistagogia e poi si esegua la sentenza”. Subito viene data al santo la veste sacerdotale e nella chiesa di San Nicola detta di Punta, vicino Messina, andò il re, portandovi anche il santo in catene. Appena il re entrò nel tempio per vedere, lui e molti notabili videro una colonna di fuoco che si alzava dai piedi del santo fino al cielo e angeli che lo servivano. Subito brivido e stupore prese tutti quanti e tutta la città fu turbata; tutti si gettarono ai piedi del santo. Il re chiedeva perdono, e disse: “Padre, disponi di questo luogo dove è stato accesa la pira contro di te”. Egli decise che vi sorgesse un tempio col nome del Salvatore, e i crudeli potenti liberarono e consegnarono in dono a Bartolomeo alcuni ortodossi che tenevano in catene, pronti a essere impiccati. Il beato cadde in una lieve malattia e prevedendo, grazie al divino Spirito che abitava in lui, il giorno della sua morte che ormai si avvicinava, pose l’anima nelle mani di Dio; era il diciannove del mese di agosto 1130.
*Il testo è un adattamento tratto da un piccolo sinassario curato da P. Daniele Castrizio. In rete è disponibile il Bios di san Bartolomeo da Simeri.
http://www.oodegr.com/tradizione/tradizione_index/vitesanti/bartolomeosimeri.htm

 http://oodegr.co/italiano/tradizione_index/vitesanti/bartolomeosimeri.htm


Saint PITIRIM, évêque de Perm (Russie 1456).








 


Saint THEOPHANE le Jeune, natif de Ioannina en Epire, moine de l'Athos, puis fondateur du monastère des Saints-Archanges à Naoussa et thaumaturge (XVIème siècle). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII du Supplément aux Ménées.)

 https://doxologia.ro/sfantul-cuvios-teofan-cel-nou-de-la-dohiariu-facatorul-de-minuni

 https://sfintisiicoane.wordpress.com/tag/teofan/


Invention des reliques de saint Gennade, abbé de Kostroma (Russie 1565). 







Commémoration de l'icône de la Mère de Dieu du Don en souvenir de la délivrance miraculeuse de Moscou de l'invasion du khan musulman de Crimée (1591). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées.)

 https://doxologia.ro/cinstirea-icoanei-maicii-domnului-din-don

http://oca.org/saints/lives/2015/08/19/102347-intercession-of-the-ldquodonrdquo-icon-of-the-mother-of-god-agai

Saint NICOLAS, prêtre, confesseur en Union soviétique (1933).

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