Saint MYRON, prêtre, martyr à Cyzique lors de la persécution de Dèce (250). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII des Ménées.)
Saint MAMET, disciple de saint Austremoine, diacre, apôtre dans la région de Saint-Flour en Haute-Auvergne (deuxième moitié du IIIème siècle).
Saints PAUL, JULIENNE sa soeur, STRATONIC, CODRAT et ACACE, martyrs à Ptolémaïs en Syrie sous Aurélien (entre 270 et 275).
Saints STRATON, PHILIPPE, EUTYCHIEN et CYPRIEN, martyrs à Nicomédie.
Saints THYRSE, LEUCIOS, CORONATOS et leurs compagnons, martyrs.
Saints GOULCIEN et GOULIEN, soldats, martyrs à Jans en Bretagne (IVème siècle).
Saints EUTYCHIOS, EUTYCHIEN et CASSIENNE leur soeur, qui pratiquèrent l'ascèse en Crète.
Saint THEODULPHE, abbé de Saint-Maurice-d'Agaune en Valais (391).
Saints LIBERAT, abbé, BONIFACE, diacre, SERF (SERVUS) et RUSTIQUE, sous-diacres, ROGAT et SEPTIME, moines, et MAXIME, enfant, martyrs à Carthage par la main des Vandales ariens sous Hunéric (483).
Synaxe de la Toute-Sainte Enfantrice de Dieu d'Armatia.
Troparion — Tone 4
Your holy martyr, Myron, O Lord, / through his suffering has received an incorruptible crown from You, our God. / For having Your strength, he laid low his adversaries, / and shattered the powerless boldness of demons. / Through his intercessions, save our souls!Kontakion — Tone 2
From childhood you longed for Christ, all-glorious one, / keeping His divine commandments and running to Him with all your being, all-honored Myron. / Now you zealously pray with the angels, / asking remission of sins / for those who celebrate your memory.
Saint ANASTASE, évêque de Terni près de Spolète en Ombrie, confesseur (553).
Saint JACQUES, diacre italien, missionnaire en Northumbrie (VIIème siècle).
Saint
DRITHELM, moine de Melrose en Ecosse (vers 700).
Saint CARLOMAN, fils de Charles Martel et frère aîné de Pépin le Bref, au profit duquel il se retira en 747 pour devenir moine au Mont-Cassin où il reçut les obédiences de cuisinier et de berger (756).
Saint CARLOMAN, fils de Charles Martel et frère aîné de Pépin le Bref, au profit duquel il se retira en 747 pour devenir moine au Mont-Cassin où il reçut les obédiences de cuisinier et de berger (756).
Saint
moine martyr MACAIRE, qui souffrit pour les saintes icônes lors de la
persécution de Constantin V Copronyme (768).
Saint AMOUR ou AMATEUR, fondateur et higoumène d'Amorbach en Franconie (767 ou 777).
Saint JERON ou HIERON, Irlandais, prêtre, martyr à Norwik près de Harlem dans les Pays-Bas par la main des païens vikings (886).
Saint AMOUR ou AMATEUR, fondateur et higoumène d'Amorbach en Franconie (767 ou 777).
Saint JERON ou HIERON, Irlandais, prêtre, martyr à Norwik près de Harlem dans les Pays-Bas par la main des païens vikings (886).
Saint
ELIE le Jeune, natif d'Enna en Sicile, esclave des Sarrasins en Afrique
du Nord, puis moine en Calabre, un des grands thaumaturges du
monachisme italo-grec (903).
Sant' Elia il Giovane (di Enna) Monaco
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Enna, 829 ca. - Tessalonica (Grecia), 17 agosto 904
Etimologia: Elia = il mio Signore è Jahvè, dall'ebraico
Martirologio Romano: A
Salonicco in Macedonia, nell´odierna Grecia, transito di sant´Elia il
Giovane, monaco secondo l´insegnamento dei Padri orientali, che, dopo
aver molto patito per la fede da parte dei Saraceni, condusse con grande
forza d´animo in Calabria e in Sicilia una severa vita di austerità e
di preghiera.
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La
sua `Vita´ fu scritta subito dopo la sua morte, da un anonimo monaco
greco e quindi sufficientemente attendibile. Elia nacque ad Enna verso
l´829 con il nome di Giovanni, che cambiò quando divenne monaco; fu un
asceta siculo-greco dalla vita avventurosa, improntata dalle rigidità
proprie del monachesimo italo-greco del Medioevo bizantino. La sua fu
una vita itinerante, intessuta di avventure, viaggi a piedi, fondazioni
di monasteri, miracoli operati; fu costretto ad abbandonare la sua città
Enna (l´antica Henna), assediata dai Saraceni e da loro conquistata
nell´859; cadde comunque nelle loro mani e fu venduto schiavo in Africa.
Liberato in seguito, si mise a predicare il Vangelo a rischio della
propria vita; costretto a fuggire, si rifugiò in Palestina, dove
ricevette l´abito monastico dal patriarca di Gerusalemme. Trascorse tre
anni in un monastero del Sinai da dove passò ad Alessandria, poi in
Persia, ad Antiochia ed infine in Africa. Dopo la caduta in mano degli
arabi di Siracusa (878), Elia che era ritornato in Sicilia, si recò a
Palermo per rivedere la vecchia madre; da lì passò a Taormina dove si
associò il monaco Daniele, il quale diventò compagno delle sue
peregrinazioni, emulandolo nelle sue virtù. Attraversato lo Stretto si
recò in Calabria dove verso l´880 fondò il monastero di Saline vicino
Reggio Calabria, che poi prese il suo nome. Minacciato dalle incursioni
saracene fu costretto ad allontanarsene prima a Patrasso in Grecia e poi
a S. Cristina nell´Aspromonte. L´infaticabile monaco andò anche
pellegrino a Roma e al suo ritorno, fondò il monastero di Aulinas
(900-901) sul monte che prese il suo nome presso Palmi; la fama della
sua meravigliosa attività, predicazione e dei numerosi miracoli, giunse
anche in Oriente, per cui l´imperatore Leone VI il Filosofo (866-911) lo
invitò a Costantinopoli. Ancora una volta, l´ormai anziano Elia si mise
in viaggio, ma non riuscì a giungere a destinazione; arrivato a
Tessalonica, l´antica Salonicco, nella Macedonia, si ammalò e qui morì
il 17 agosto del 904. Il suo corpo fu trasportato dal fedele monaco
Daniele ad Aulinas presso Palmi e secondo il suo desiderio, tumulato
nella chiesa del monastero, che come già detto prese il suo nome, al
quale due secoli dopo si aggiunse quello di s. Filerete, altro monaco
siculo-greco. Ebbe culto pubblico, fino alla fine del secolo XVIII, cioè
finché restò l´edificio del monastero, poi abbattuto; una sua reliquia
si venera a Galatro (Reggio Calabria) dove pure esisteva un monastero
greco a lui intitolato. Il suo nome resta legato al Monte S. Elia, oggi
meta turistica molto frequentata e sul quale sorge un oratorio in suo
onore.
Elia nacque ad Enna e li visse sino alla prima giovinezza,
abbandonandola quando la città subì l’assedio dei Saraceni e da loro
conquistata nell’859; cadde comunque nelle loro mani e fu venduto
schiavo in Africa ad un ricco mercante ( dove subì la stessa sorte del
nostro patriarca Giuseppe con Putifar). Liberato in seguito, si mise a
predicare il Vangelo a rischio della propria vita e convertì molti (
facendoli battezzare di notte dai sacerdoti).Qui viveva ed operava il
pio Vescovo Pantoleone. Il nostro santo Padre Elia vedeva sempre una
colomba bianca posarsi sul capo del pio Vescovo Pantalone, quando
questi celebrava i Divini Misteri. Costretto a fuggire, si rifugiò in
Palestina, infatti arrivò a Gerusalemme nel mese di Aprile ( 878?) dove
ricevette il grande ed angelico abito dal patriarca di Gerusalemme Elia
. Visitò Antiochia, il Giordano, il Monte Tabor ed il Luogo detto dei
Dodici Seggi. Quindi si recò al Sinai dove trascorse tre anni in un
monastero. Quindi passò ad Alessandria, poi in Persia, ad Antiochia ed
infine in Africa. Dopo la caduta in mano degli arabi di Siracusa (878),
Elia che era ritornato in Sicilia, si recò a Palermo per rivedere la
vecchia madre; da lì passò a Taormina ( dove ebbe la tremenda visione
della caduta della città e la morte dello stratega Barsacio) dove si
associò il monaco Daniele, il quale diventò compagno delle sue
peregrinazioni, emulandolo nelle sue virtù. Partitosene navigò verso il
Peloponneso. Sostò vicino Sparta in una grotta adiacente il tempio
dedicato ai Santi Anargiri Cosma e Damiano, dove guarì molte persone
possedute dal diavolo e qui seppe della tremenda conquista subita da
Taormina. Ricercando l’esichia, partiro da li e si recarono a Butroto
nell’Epiro. Qui subirono il carcere a causa della diffidenza e della
cattiveri del governatore, ma furono liberati da intervento divino.
Quindi passarono a Corfù e da qui in Calabria. I nostri padri pervennero al luogo, detto delle Saline ( vicino Reggio Calabria nella zona di Seminara ) , che era stata rivelato da Dio al nostro santo padre, quando questi si trovava ad Antiochia, dove fondarono il Santo monastero ( 900 – 901 ) . Un giorno, trovandosi, come di consueto nel tempio del Santo megalomartire Pataleimon, vide due uomini somiglianti i Santi Pietro e Paolo che lo spronarono a compiere un viaggio a Roma. Qui visitò le tombe dei Santi Apostoli e dei martiri, ma non fu ricevuto dal “ miserabile Stefano, che allora reggeva il timone della Chiesa di Roma … …..tucoushs apwnato timhs para tou proedrou Stefanos de hn o qaymasios outos o thnikauta thn twn Pomaion phdalioucwn ekklisian sumbainousan ecwn ths ierosunhs kai thn politeian ”. Un giorno, mentre si trovava a Reggio, mentre si compiva l’ufficio del mattutino, si avvicinò al primo dei sacerdoti della chiesa, di nome Demetrio, e gli disse: “ Benedicici, o Vescovo… Euloghson hmas, w episkope ”. Dopo non molto tempo, Demetrio, recandosi a Costantinopoli ed incontrando il patriarca ( Stefano I ?) venne eletto vescovo della Santa Chiesa di Corfù, succedendo al celebre Pacomio. Minacciato dalle incursioni saracene fu costretto a lasciare il monastero e a recarsi prima a Patrasso in Grecia, dove liberò dalla possessione del maligno quattro persone. Saputo del ritiro dei mussulmani dalla regione di Reggio, fece ritorno al monastero. Un giorno, mentre era immerso nella meditazione con il volto rivolto verso la Sicilia, si mise a piangere e disse al discepolo Daniele: “ porta, figlio mio, il turibolo e facciamo una preghiera funebre ( euchn epitaffion ), perché mia madre, Diletta a Dio, ora si è separata dal corpo ed è andata dal Signore. Dopo alcuni giorni, gente di palermo vennero al monastero ed annunziarono la morte della madre del santo. Quindi a causa di una nuova incursione di Mussulmani Elia dovette lasciare il monastero e si rifugiò a Santa Cristina. Facendo nuovamente ritorno al monastero, ricevette la visita del comandante della flotta navale imperiale, Michele ( Charactos? ) il quale era amico del Santo chiese se l’impresa che si accingeva ad intraprendere andasse a buon fine. Il Santo Monaco ordino che tutti facessero penitenza, e si astenessero da fornicazione ed azioni turpi; solo allora Dio sarebbe stato benevolo. Lo stratega Michele ubbidi e la vittoria arrise ai Cristiani ortodossi. La fama della sua meravigliosa attività, predicazione e dei numerosi miracoli, giunse anche in Oriente, per cui l’imperatore Leone VI il Filosofo (866-911) lo invitò a Costantinopoli. Ancora una volta, l’ormai anziano Elia si mise in viaggio, ma non riuscì a giungere a destinazione; arrivato a Tessalonica, l’antica Salonicco, nella Macedonia, si ammalò e qui morì il 17 agosto del 904. Il suo corpo fu trasportato dal fedele monaco Daniele Alle Saline presso Palmi e secondo il suo desiderio, tumulato nella chiesa del monastero, che come già detto prese il suo nome, al quale due secoli dopo si aggiunse quello di S. Filareto l’ortolano , altro monaco siculo-greco. Ebbe culto pubblico, fino alla fine del secolo XVIII, cioè finché restò l’edificio del monastero, poi abbattuto; una sua reliquia si venera a Galatro (Reggio Calabria) dove pure esisteva un monastero greco a lui intitolato. Oggi il santo monastero è risorto ed è abitato da monache ortodosse http://www.calabriaortodossa.it/joomla//joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=44:vita-dei-santi-elia-di-enna-e-filarete-lortolano&catid=39:calabria
Απολυτίκιον
Της ερήμου πολίτης,. ήχος α' Των οσίων το κλέος και Θεσβίτου συνώνυμον, τον εκ Σικελίας φανέντα και εν Λακωνία ασκήσαντα. συνόμιλον των Ιαματικών, τον σώζοντα ημάς εκ πειρασμών. προοράσεων γαρ θείων, τον μηνυτήν Ηλίαν ευφημήσωμεν. δόξα τω σε δοξάσαντι Χριστώ, δόξα τω σε θαυμαστώσαντι, δόξα τω ενεργούντι διά σου πάσιν ιάματα. |
Saint CHRISTODOULE le Philosophe (Géorgie, XIème siècle).
Saint ALIPYOS le Peintre, de la Laure des Grottes de Kiev (vers 1114).
https://sfintisiicoane.wordpress.com/2014/08/17/sfantul-cuvios-alipie-iconarul-de-la-lavra-pesterilor-din-kiev-ucraina-17-august/
http://oca.org/saints/lives/2014/08/17/102310-venerable-alypius-the-iconographer-of-the-kiev-near-caves
https://doxologia.ro/cinstirea-icoanei-maicii-domnului-din-sven
https://doxologia.ro/cinstirea-icoanei-maicii-domnului-din-sven
http://www.johnsanidopoulos.com/2010/08/saint-alypius-iconographer-of-kiev-near.html
Icône de la Mère de Dieu Svienskaïa-Petcherskaïa, peinte par saint Alipyos et transférée à Briansk en 1288. (Autre mémoire le 3 mai.)
Saint
THEODORET de Solovki, illuminateur des Lapons (1571). Saint PHILIPPE,
moine de Yankov au territoire de Vologda (Russie 1662).
Saint DEMETRE le Jeune, moine de Samarine en Epire, martyr par la main des Musulmans (1808).
http://www.johnsanidopoulos.com/2011/08/holy-new-martyr-demetrios-of-samarina.html
Saint ALEXIS, prêtre, martyr par la main des Communistes (Russie 1918). Saints ARKHILI (Sirotine), archiprêtre, MICHEL (Grochov), prêtre, et le diacre Onourov, martyrs par la main des Communistes (Russie 1921).
St Tbeli Abuseridze
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