giovedì 27 agosto 2015

28 agosto feste santi e memorie



 



Le juste EZECHIAS, roi de Juda (vers 687 avant NSJC). 






 http://www.johnsanidopoulos.com/2015/08/righteous-hezekiah-king-686-bc.html

Succeduto al padre Achaz a venticinque anni, Ezechia regnò dal 721 circa al 693 a.C., seguendo le direttive dei circoli profetici e principalmente di Isaia. Attuò una vasta riforma religiosa, riconducendo il regno al puro jahwismo. Curò la sistemazione dei libri sacri, salvati dai sacerdoti scampati alla rovina di Samaria. Per tutto ciò egli è lodato come il più retto dei discendenti davidici. Negli ultimi anni della sua vita costruì la nota galleria che dalla cosiddetta "Fontana della Vergine" conduce l´acqua alla vasca di Siloe. Viene celebrato il 28 agosto.


 







 https://doxologia.ro/sites/default/files/styles/autor/public/imagine/2012/08/sf-ana-proorocita.jpg?itok=w-dR4Z5W

 http://www.johnsanidopoulos.com/2014/02/prophetess-anna-as-model-for-our-lives.html

Sainte ANNE, fille de Phanuel, qui reçut le Christ dans le temple de Jérusalem (Ier siècle).  
Saint HERMES, martyr à Rome sous Trajan ou Adrien (116 ou 132).

Sainte THEODORA, soeur de saint Hermès, martyre à Rome sous Trajan ou Adrien (117 ou 133). 

Saint FERREOL, tribun, martyr à Vienne en Dauphiné lors de la persécution de Dèce (entre 249 et 251) ou lors de celle de Dioclétien (en 303 ou 304). 

Saint JULIEN, soldat romain, martyr à Brioude en Auvergne lors de la persécution de Dèce (entre 249 et 251) ou lors de celle de Dioclétien (en 303 ou 304). La magnifique basilique romane de Brioude lui est consacrée, et plus de nonante communes de France portent son nom.

Saint PELAGE, martyr à Constance en Bade-Wurtemberg sous Numérien.

Saints martyrs DIOMEDE et LAURENT, qui furent attachés à un platane et percés de flèches.

TRENTE-TROIS martyrs d'Héraclée.

Saint hiéromartyr DAMON.

Saints HELIE, ETIENNE, diacre, et POLLION, martyrs à Rome.
Saint VICINE, évêque de Sarsina, confesseur (fin du IIIème siècle).

Saints FORTUNAT, CAÏUS et ANTHES, martyrs à Salerne en Campanie (vers 304).


Saint MOÏSE l'Ethiopien, ancien esclave et ancien brigand, devenu un des plus fameux ascètes du désert de Scété, martyr par la main des Maziques (Egypte 407). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII des Ménées.)





 http://www.johnsanidopoulos.com/2013/08/black-people-in-byzantine-society.html





Troparion — Tone 1

You abandoned the Egypt of the passions, O Father, / Ascending the mount of the virtues with fervent faith, / Taking the Cross of Christ upon your shoulders; / And being glorified in godly works, / You proved to be a model for monastics, O summit of the fathers. / Pray unceasingly with them that our souls may find mercy!

Kontakion — Tone 3

Your mind was filled with a holy inspiration from God, / Turning you from the lust and pleasures of the flesh, / Bringing you to the height of the city of God! / O Holy Father Moses, intercede with Christ God that He may grant us great mercy!

SAINT MOÏSE L'ETHIOPIENdit "Le Noir"
Extrait de 
Histoire Lausiaque Pallade d'Hélénopolis

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Mosè l'Etiope era di carnagione nera, di statura gigantesca. Mangione, beone, lussurioso, era stato a capo di una banda di ladri e si era segnalato per terribili azioni brigantesche. Pare fosse giunto fino all'assassinio. Ma un giorno fu toccato dalla grazia e si recò dal santo Isidoro di Scete, che gli divenne maestro di mansuetudine e misericordia. Invidioso della sua conversione, Satana lo tormentava con ogni sorta di tentazioni, fantasmi, ricordi della vita passata per farlo ricadere nella vecchia abitudine, tanto che poco mancò che il suo proposito si arenasse.
Il ricordo delle sue prove è rimasto tanto vivo nella tradizione, che Palladio parla soprattutto di esse nel capitolo della sua Storia Lausiaca interamente dedicato a Mosè. Palladio racconta ancora che “il demonio non lo poteva proprio sopportare” e lo fece pure ammalare gravemente, finché Mosè ricevette il dono di un “carisma conro i demoni, al punto che noi temiamo più le mosche di quanto egli temesse i demoni”.
Anche la Storia Ecclesiastica di Sozomeno parla delle tremende tentazioni da cui era afflitto, tanto che per anni macerà il suo corpo con intere notti di veglia. Certe notti, per tenersi sveglio e per fare penitenza, faceva il giro delle celle dei monaci e riempiva le loro idrie di acqua, osa molto faticosa, perché alcune erano parecchio distanti dal luogo in cui si trovava l'acqua. Si racconta anche che una volta fu assalito da quattro briganti, che non lo conoscevano personalmente, ma conoscevano la sua grande fama di celebre brigante. Egli non volle far loro del male, ma “li legò tutti in fascio e, collocatili sul suo dorso come un sacco di paglia, li portò al luogo del raduno dei fratelli”. Essi furono colpiti dalla sua misericordia e, saputo che era Mosè, “il famigerato e celebre brigante di una volta, glorificarono Dio e seguendo il suo esempio anch'essi abbandonarono il mondo” e si fecero monaci.
Mosè si servì sapientemente di tutto, dei suoi peccati precedenti e delle umiliazioni che gli venivano a motivo del colore della sua pelle, come scuola di umiltà. E indubbiamente raggiunse alte vette nell'umiltà profonda, che non si acquista se non attraverso molte umiliazioni, che è prima di tutto accusa di sé, rinuncia a giustificarsi se accusati da altri, incapacità di giudicare gli altri. Per queste caratteristiche, che emergono fortemente dai suoi apoftegmi, si rifanno a lui più di una volta i tre grandi di Gaza, fautori tanto coerenti dell'umiltà e della messa in guardia contro il gran male di giudicare il prossimo.
Cassiano racconta come Mosè fosse stato un tempo abbandonato in preda a un demone crudele perché aveva detto una parola dura al padre Macario. Ma il Signore lo aveva guarito presto, grazie alle preghiere dello stesso Macario, mostrando che questo flagello era per la sua purificazione. Mosè é uno dei pochissimi che Cassiano affianca per grandezza a Macario. Cassiano dice che nel padre Mosè “niente mancò al merito della perfetta beatitudine”. Nelle Istituzioni, Cassiano scriverà di Mosè addirittura che fu “il più grande di tutti i santi”.
Il grande Poemen attingerà al suo insegnamento e sarà erede della sua grande dolcezza e condiscendenza. A lui Mosè indirizzo i cosiddetti “sette capitoli”. Lo stesso Poemen dirà che con Mosè a Scete si è raggiunto il culmine della santità, dopo di lui i fratelli non hanno fatto progressi.
Su richiesta di molti fratelli, Mosè fu ordinato sacerdote. Alla sua morte lasciò molti discepolo. E’ sempre più accolta la tradizione secondo cui egli morì martire dell'incursione barbara a Scete nel 407-408. La presenza di questo anziano è viva nel ricordo delle diverse Chiese d'Oriente che ne celebrano la memoriga il 28 agosto di ogni anno.
Il suo corpo è custodito nel monastero della Vergine Maria di El-Baramous in Egitto.
* Adattamento di un testo tratto da “Vita e detti dei padri del deserto”, Città Nuova
 http://fosilaron.tumblr.com/post/59583536867/28-agosto-san-mos%C3%A8-letiope

Saint AMBROISE, évêque de Saintes en Saintonge.

Saint VIVIEN (VIVIANUS, BIBIANUS, BIBIEN), évêque de Saintes en Saintonge (460). 





 
 
 
Sainte SOUSANNIK, Arménienne de nation, fille de saint Vartan Mamigonian (+ 451), martyre par la main de son propre mari Varsken, prince géorgien de Kartli qui avait renié le Christ pour le mazdéisme (466 ou 472).

Saint ELIVET, ermite à Buhulien en Bretagne (VIème siècle).

Saint LAYA, ermite à Lanlaya / Plouegat-Guerrand en Bretagne (VIème siècle).

Saint EMMON, moine de Luxueil en Franche-Comté (VIIème siècle).

Saint FACONDIN, évêque de Taino en Ombrie (VIIème siècle).

Saint JUVENTIN, archidiacre et disciple de saint Facondin de Taino (VIIème siècle).

Saint FLANNAN, évêque de Killaroe en Irlande (VIIème siècle). 





Synaxe des saints Pères de la Laure des Grottes de Kiev, dont les reliques reposent dans les grottes éloignées de saint Théodose. (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées.)

Saint AMPHILOQUE, évêque de Vladimir (Volhynie 1122).

Saint SABBAS, probablement Serbe de nation, fondateur du monastère de Krypets près de Pskov (Russie 1495). 

http://oca.org/saints/lives/2015/08/28/102418-synaxis-of-the-saints-of-the-kiev-caves-whose-relics-repose-in-t

Invention des reliques de saint Job de Potchaïev (Galicie 1651). 





Troparion — Tone 4

Having acquired the patience of your Forefather, / and having resembled the Baptist in abstinence, / you shared the divine zeal of both / and were counted worthy to receive their names. / You were a fearless preacher of the True Faith; / in this way you brought a multitude of monastics to Christ. / You strengthened all people in Orthodoxy, / Job, our venerable father; / pray that our souls may be saved

Kontakion — Tone 4

Podoben: “Today You have shown forth...” / You were a pillar of the True Faith; / a zealot of the commandments of the Gospel; / a denouncer of pride, / and a defender and teacher of the humble. / Therefore, those who honor you pray for the remission of their sins, / and that this, your holy habitation, be kept safe from all harm, / Job, our father, who resembled the long-suffering Patriarch of old.

Saints SERGE, archimandrite, et LAURENT, SERAPHIN, THEODOSE, LEONCE, ETIENNE, HILARION, JEAN, SERGE et GEORGES, moines, du monastère de Zilantov à Kazan, martyrs par la main des Communistes (Tatarstan, Russie, 1918). 

Saint CHRYSOSTOME (Kalafatis), métropolite de Smyrne en Ionie, martyr par la main des Turcs kémalistes (1922).

Saint BASILE, prêtre, martyr par la main des Communistes (Russie 1937).

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