Saints TIBURCE (TIBURTIUS), CHROMACE son père et plusieurs autres, martyrs à Rome sous Dioclétien (286 ou 288).
o.
Branche du Paradis, plantée,
Et sur terre élevée.
La branche grandit et mûrit
Le coeur au Ciel.
La noire terre ne l'enténébrit pas,
Le mauvais monde ne la fit pas plier,
Susanne est une branche du Paradis,
Par l'Esprit de Dieu, illuminée,
Vierge du Christ Dieu.
Elle rejetta les avances du fils de l'empereur,
Ce dernier en devint furieux et la menaça,
Car sa vengeance serait terrible.
Mais Susanne ne voulut pas même écouter,
En elle, l'esprit contemplait Dieu
Son coeur, illuminé,
Au Christ, fiancé.
Les parents furent émerveillés,
Et en Christ, tous furent baptisés
Tous les parents reçurent le Baptême,
Et tous devinrent martyrs.
L'empereur leva sa main ensanglantée
Et imposa à Susanne les souffrances,
Mais toutes les souffrances sont vaines,
Lorsque l'âme est puissante dans la Foi.
La tête de Susanne tomba,
Et son âme parvint au Paradis.
En Paradis se tint devant son Christ
La pure âme de Susanne.
Et sur terre élevée.
La branche grandit et mûrit
Le coeur au Ciel.
La noire terre ne l'enténébrit pas,
Le mauvais monde ne la fit pas plier,
Susanne est une branche du Paradis,
Par l'Esprit de Dieu, illuminée,
Vierge du Christ Dieu.
Elle rejetta les avances du fils de l'empereur,
Ce dernier en devint furieux et la menaça,
Car sa vengeance serait terrible.
Mais Susanne ne voulut pas même écouter,
En elle, l'esprit contemplait Dieu
Son coeur, illuminé,
Au Christ, fiancé.
Les parents furent émerveillés,
Et en Christ, tous furent baptisés
Tous les parents reçurent le Baptême,
Et tous devinrent martyrs.
L'empereur leva sa main ensanglantée
Et imposa à Susanne les souffrances,
Mais toutes les souffrances sont vaines,
Lorsque l'âme est puissante dans la Foi.
La tête de Susanne tomba,
Et son âme parvint au Paradis.
En Paradis se tint devant son Christ
La pure âme de Susanne.
Sainte DIGNE, vierge, solitaire près de Todi en Ombrie (IVème siècle).
Saint RUFIN, évêque des Marses, martyr sous Maximien (entre 301 et 305).
Saint RUFIN, évêque des Marses, martyr sous Maximien (entre 301 et 305).
El Mártir Euplus sufrió en el año 304 bajo el emperador Diocleciano (284-305) y Maximiano (284-305). Sirvió en la ciudad siciliana de Catania. Siempre llevando el Evangelio con él, San Euplus predicó constantemente a los paganos acerca de Cristo.
Una vez, mientras leía y explicaba el Evangelio a la multitud reunida, fue arrestado y llevado ante al gobernador de la ciudad, Calvisiano.
San Euplus se confesó a sí mismo como cristiano y denunció la impiedad de la idolatría. Por esto lo condenaron a ser torturado.
Echaron a Euplus a la cárcel, donde estuvo en oración durante 7 días.
Traído a juicio por segunda vez, fortalecido en su fe, volvió a confesar su fe en Cristo y denunció al torturador por derramar la sangre de los cristianos inocentes. El juez ordenó arrancar las orejas y cortarle la cabeza.
Cuando se llevaron el santo a la ejecución, colgaron el Evangelio a su cuello.
El archidiácono tuvo tiempo todavía de leer y explicar el Evangelio a la gente. Muchos de los paganos creyeron en Cristo. Los soldados se apoderaron del archidiacono y lo decapitaron con una espada.
Saint
EUPLUS (EUPLOS), diacre, martyr à Catane en Sicile sous Dioclétien et
Maximien (304). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume
au tome VIII des Ménées.)
La Passio del martire Euplo
La
popolarità di S. Agata a Catania ha posto in ombra un altro glorioso
martire, il concittadino S. Euplo (o Euplio), diacono, che subì il
martirio "sotto il nono consolato di Diocleziano e l'ottavo di
Massimiano, la vigilia delle idi di agosto, a Catania", cioè il 12
agosto 304. Questi dati ci provengono da un antico documento,
storicamente attendibile, la Passione di S. Euplo, esemplare per
concisione e drammaticità. "Il diacono Euplo, trovandosi nello spazio
dietro il ùvelario del tribunale, gridò ad alta voce: "Io sono
cristiano; desidero morire per il nome di Cristo"". Il governatore della
città, Calviniano, lo convocò dinanzi a sé, e dopo un breve preliminare
gli ordinò di leggere un brano dei libri che recava con sé. Euplo
lesse: "Felici quelli che soffrono persecuzione per la giustizia, poichè
di essi è il regno dei cieli". Poi spiegò:
"E' la legge del mio Signore, tale e quale mi è stata
trasmessa".
Calviniano ordinò che Euplo fosse torturato, e durante il supplizio avvenne il secondo interrogatorio e l'invito a ritrattare la precedente confessione: "Euplo si segnò la fronte con la mano rimasta libera e rispose: "Quello che ho confessato, lo confesso ancora: sono cristiano e leggo le divine Scritture"". I carnefici continuavano a infierire sul suo corpo ed egli pregava: "io ti rendo grazie, o Cristo; salvami, perché soffro per te". Il governatore ordinò una pausa e compì l'ultimo tentativo per convincere Euplo a sacrificare agli dei: " Disgraziato, adora gli dei. Onora Marte, Apollo ed Esculapio". Ed Euplo rispose: "io adoro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Io adoro la Santa Trinità. Tranne questo, non c'è altro Dio... Io sacrifico, ma offro me stesso in sacrificio a Cristo Dio, non ho niente di più da sacrificare; i tuoi sforzi sono vani, io sono cristiano".
Euplo venne condannato alla decapitazione: "Gli fu posto al collo il Vangelo che portava al momento dell'arresto; davanti a lui un araldo gridava: "Euplo, cristiano, nemico degli dèi e degli imperatori!" . Euplo, tutto contento, ripeteva senza posa: "Grazie a Cristo Dio". Affrettava il passo come se andasse alla incoronazione. Arrivato sul luogo del supplizio si mise in ginocchio e pregò lungamente. Poi presentò la testa al boia e fu decapitato. Più tardi, alcuni cristiani vennero a portare via il corpo. Prima di seppellirlo lo imbalsamarono" .
Sant'Euplio è il protettore e compatrono di Francavilla di Sicilia (ME), il protettore di Trevico (AV), il compatrono di Catania.
Calviniano ordinò che Euplo fosse torturato, e durante il supplizio avvenne il secondo interrogatorio e l'invito a ritrattare la precedente confessione: "Euplo si segnò la fronte con la mano rimasta libera e rispose: "Quello che ho confessato, lo confesso ancora: sono cristiano e leggo le divine Scritture"". I carnefici continuavano a infierire sul suo corpo ed egli pregava: "io ti rendo grazie, o Cristo; salvami, perché soffro per te". Il governatore ordinò una pausa e compì l'ultimo tentativo per convincere Euplo a sacrificare agli dei: " Disgraziato, adora gli dei. Onora Marte, Apollo ed Esculapio". Ed Euplo rispose: "io adoro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Io adoro la Santa Trinità. Tranne questo, non c'è altro Dio... Io sacrifico, ma offro me stesso in sacrificio a Cristo Dio, non ho niente di più da sacrificare; i tuoi sforzi sono vani, io sono cristiano".
Euplo venne condannato alla decapitazione: "Gli fu posto al collo il Vangelo che portava al momento dell'arresto; davanti a lui un araldo gridava: "Euplo, cristiano, nemico degli dèi e degli imperatori!" . Euplo, tutto contento, ripeteva senza posa: "Grazie a Cristo Dio". Affrettava il passo come se andasse alla incoronazione. Arrivato sul luogo del supplizio si mise in ginocchio e pregò lungamente. Poi presentò la testa al boia e fu decapitato. Più tardi, alcuni cristiani vennero a portare via il corpo. Prima di seppellirlo lo imbalsamarono" .
Sant'Euplio è il protettore e compatrono di Francavilla di Sicilia (ME), il protettore di Trevico (AV), il compatrono di Catania.
Per nostra comune riflessione leggiamo gli Atti del Martirio di S.
Euplo ( o Euplio ) di Catania, venerato dalla Chiesa Ortodossa 11 agosto e
da quella Cattolica il 12 agosto .
Atti del Martirio di Sant'Euplo Diacono sotto Diocleziano, nell'anno
304
1 ) Durante il nono consolato di Diocleziano e l'ottavo di
Massimiano, la vigilia delle idi di agosto, nella città di Catania,
stando fuori della tenda dell'ufficio del governatore, il diacono
Euplo gridò: "Sono cristiano e desidero morire per il nome di
Cristo".Udendo ciò, Calvisiano, procuratore, disse: "Entri la persona
che ha gridato". Appena Euplo entrò nell'ufficio del giudice,
recando i vangeli, uno degli amici di Calvisiano, che aveva nome
Massimo, disse: "Non è lecito tenere tali libri contro l'ordine
imperiale". Calvisiano domandò a Euplo: "Da dove vengono questi
libri? Sono usciti dalla tua casa?" Euplo rispose: "Non ho casa. Lo
sa anche il Signore mio, Gesù Cristo".
Il procuratore Calvisiano riprese: "Li hai portati qui tu?" Euplo
rispose: "Li ho portati io, come vedi tu stesso. Mi hanno trovato con
quelli". Calvisiano ordinò: "Leggili". Aprendo il vangelo Euplo
lesse: "Beati coloro che soffrono persecuzioni per la giustizia,
poiché di questi è il regno dei cieli" e, in un altro passo: "Chi
vuol venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua".
Mentre leggeva questi e altri brani, Calvisiano domandò: "Che cosa è
tutto questo?" Euplo rispose: "È la legge del mio Signore, che mi è
stata affidata". Calvisiano insistette: "Da chi?" Euplo rispose: "Da
Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente". Calvisiano intervenne
nuovamente dicendo: "Poiché la sua confessione è evidente, sia
consegnato ai ministri della tortura e sia interrogato tra i
tormenti". Quando fu consegnato loro, cominciò il secondo
interrogatorio in mezzo alle torture.
2 ) Durante il nono consolato di Diocleziano e l'ottavo di
Massimiano, la vigilia delle idi di agosto, il procuratore Calvisiano
disse a Euplo, posto tra i tormenti: "Che cosa ripeti ora di quello
che dichiarasti nella tua confessione?" Tracciandosi sulla fronte il
segno della croce con la mano libera, il martire rispose: "Quello che
ho detto prima confermo ora: io sono cristiano e leggo le divine
Scritture". Calvisiano ribatté: "Perché non hai consegnato questi
libri, che gli imperatori hanno vietato di leggere, ma li hai tenuti
con te?" Euplo disse: "Perché sono cristiano e non mi è lecito
consegnarli. Per un cristiano è meglio morire che consegnarli; in
essi è la vita eterna. Chi li consegna perde la vita eterna e, per
non perderla, offro la mia". Calvisiano interloquì dicendo: "Euplo
che, contravvenendo all'editto dei principi, non ha consegnato le
Scritture, ma le legge al popolo, sia torturato". Fra i tormenti
Euplo disse: "Ti ringrazio, Cristo. Proteggimi, perché soffro tutto
questo per te!" Calvisiano lo esortò con queste parole: "Desisti da
questa follia, Euplo. Adora gli dèi e sarai liberato!" Euplo
rispose: "Adoro Cristo detesto i demoni. Fa' di me quel che vuoi,
sono cristiano. Per lungo tempo ho desiderato questo. Fa' quel che
vuoi. Accresci i miei tormenti. Sono cristiano". La tortura durava da
molto tempo, quando Calvisiano ordinò ai carnefici di smettere e
disse al martire: "Infelice, adora gli dèi! Venera Marte, Apollo ed
Esculapio!". Rispose Euplo: "Adoro il Padre, il Figlio e lo Spirito
santo. Adoro la santissima Trinità, oltre la quale non esiste alcun
Dio. Periscano gli dèi che non hanno creato il cielo, la terra e
tutto ciò che in essi è compreso. Io sono cristiano". Il prefetto
Calvisiano insistette: "Sacrifica, se vuoi essere liberato!" Euplo
rispose: "Proprio ora sacrifico me stesso a Cristo Dio. Non esiste
alcun altro sacrificio che io debba compiere. Invano tenti di farmi
rinnegare la fede. Io sono cristiano". Calvisiano ordinò che fosse
torturato ancora, più violentemente e, durante i tormenti, Euplo
disse: "Ti rendo grazie, o Cristo, soccorrimi; Cristo, soffro per te
questo, Cristo!" Ripeté più volte queste invocazioni e, quando le
forze gli venivano meno, privo ormai della voce, diceva solo con le
labbra queste e altre preghiere. 3 ) Entrato nell'interno
dell'ufficio, Calvisiano dettò la sentenza e, uscito, lesse il
verbale che aveva portato con sé: "Ordino che Euplo, cristiano, che
disprezza gli editti dei principi, bestemmia gli dèi e non si pente
di tutto questo sia passato a fil di spada. Conducetelo al
supplizio". Fu appeso al collo del martire il vangelo con il quale
era stato trovato al momento dell'arresto e il banditore andava
dicendo: "Euplo, cristiano, nemico degli dèi e dei sovrani".Lieto,
Euplo ripeteva sempre: "Grazie a Cristo Dio!" Giunto al luogo
dell'esecuzione, s'inginocchiò e pregò a lungo. Rendendo poi ancora
grazie al Signore, porse il collo e fu decapitato dal carnefice. Il
suo corpo fu poi raccolto dai cristiani, imbalsamato con aromi e
sepolto.
Saints martyrs NEOPHYTE, ZENON, GAÏUS, MARC, MACAIRE et GAÏEN, morts par le feu.
Saint TAURIN, premier évêque d'Evreux en Normandie (vers 412).
Saint PASSARION de Palestine, chorévêque à Jérusalem où il fonda un monastère (428).
Saint DONOALD (DENAULT, DONAOALDUS), martyr par la main des impies à Milly près de Beuvais en Picardie, peut-être lors de l'invasion des Huns en 451.
Sainte ATTRACTA (ATHRACHT), solitaire à Killaraght et à Drum en Irlande (fin du Vème siècle).
Sainte LELIA, vierge, ascète dans les comtés de Limerick et de Kerry en Irlande.
Saint ERGAT, moine de Landévennec, fondateur de Treouergat en Bretagne (VIème siècle).
Saint EQUICE (EQUITIUS), abbé dans les Abruzzes (vers 540).
Commémoration de la découverte à Constantinople de l'icône "non faite de main d'homme" de Notre Seigneur Jésus-Christ (vers 580).
Euplo ( o Euplio ) di Catania, venerato dalla Chiesa Ortodossa 11 agosto e
da quella Cattolica il 12 agosto .
Atti del Martirio di Sant'Euplo Diacono sotto Diocleziano, nell'anno
304
1 ) Durante il nono consolato di Diocleziano e l'ottavo di
Massimiano, la vigilia delle idi di agosto, nella città di Catania,
stando fuori della tenda dell'ufficio del governatore, il diacono
Euplo gridò: "Sono cristiano e desidero morire per il nome di
Cristo".Udendo ciò, Calvisiano, procuratore, disse: "Entri la persona
che ha gridato". Appena Euplo entrò nell'ufficio del giudice,
recando i vangeli, uno degli amici di Calvisiano, che aveva nome
Massimo, disse: "Non è lecito tenere tali libri contro l'ordine
imperiale". Calvisiano domandò a Euplo: "Da dove vengono questi
libri? Sono usciti dalla tua casa?" Euplo rispose: "Non ho casa. Lo
sa anche il Signore mio, Gesù Cristo".
Il procuratore Calvisiano riprese: "Li hai portati qui tu?" Euplo
rispose: "Li ho portati io, come vedi tu stesso. Mi hanno trovato con
quelli". Calvisiano ordinò: "Leggili". Aprendo il vangelo Euplo
lesse: "Beati coloro che soffrono persecuzioni per la giustizia,
poiché di questi è il regno dei cieli" e, in un altro passo: "Chi
vuol venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua".
Mentre leggeva questi e altri brani, Calvisiano domandò: "Che cosa è
tutto questo?" Euplo rispose: "È la legge del mio Signore, che mi è
stata affidata". Calvisiano insistette: "Da chi?" Euplo rispose: "Da
Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente". Calvisiano intervenne
nuovamente dicendo: "Poiché la sua confessione è evidente, sia
consegnato ai ministri della tortura e sia interrogato tra i
tormenti". Quando fu consegnato loro, cominciò il secondo
interrogatorio in mezzo alle torture.
2 ) Durante il nono consolato di Diocleziano e l'ottavo di
Massimiano, la vigilia delle idi di agosto, il procuratore Calvisiano
disse a Euplo, posto tra i tormenti: "Che cosa ripeti ora di quello
che dichiarasti nella tua confessione?" Tracciandosi sulla fronte il
segno della croce con la mano libera, il martire rispose: "Quello che
ho detto prima confermo ora: io sono cristiano e leggo le divine
Scritture". Calvisiano ribatté: "Perché non hai consegnato questi
libri, che gli imperatori hanno vietato di leggere, ma li hai tenuti
con te?" Euplo disse: "Perché sono cristiano e non mi è lecito
consegnarli. Per un cristiano è meglio morire che consegnarli; in
essi è la vita eterna. Chi li consegna perde la vita eterna e, per
non perderla, offro la mia". Calvisiano interloquì dicendo: "Euplo
che, contravvenendo all'editto dei principi, non ha consegnato le
Scritture, ma le legge al popolo, sia torturato". Fra i tormenti
Euplo disse: "Ti ringrazio, Cristo. Proteggimi, perché soffro tutto
questo per te!" Calvisiano lo esortò con queste parole: "Desisti da
questa follia, Euplo. Adora gli dèi e sarai liberato!" Euplo
rispose: "Adoro Cristo detesto i demoni. Fa' di me quel che vuoi,
sono cristiano. Per lungo tempo ho desiderato questo. Fa' quel che
vuoi. Accresci i miei tormenti. Sono cristiano". La tortura durava da
molto tempo, quando Calvisiano ordinò ai carnefici di smettere e
disse al martire: "Infelice, adora gli dèi! Venera Marte, Apollo ed
Esculapio!". Rispose Euplo: "Adoro il Padre, il Figlio e lo Spirito
santo. Adoro la santissima Trinità, oltre la quale non esiste alcun
Dio. Periscano gli dèi che non hanno creato il cielo, la terra e
tutto ciò che in essi è compreso. Io sono cristiano". Il prefetto
Calvisiano insistette: "Sacrifica, se vuoi essere liberato!" Euplo
rispose: "Proprio ora sacrifico me stesso a Cristo Dio. Non esiste
alcun altro sacrificio che io debba compiere. Invano tenti di farmi
rinnegare la fede. Io sono cristiano". Calvisiano ordinò che fosse
torturato ancora, più violentemente e, durante i tormenti, Euplo
disse: "Ti rendo grazie, o Cristo, soccorrimi; Cristo, soffro per te
questo, Cristo!" Ripeté più volte queste invocazioni e, quando le
forze gli venivano meno, privo ormai della voce, diceva solo con le
labbra queste e altre preghiere. 3 ) Entrato nell'interno
dell'ufficio, Calvisiano dettò la sentenza e, uscito, lesse il
verbale che aveva portato con sé: "Ordino che Euplo, cristiano, che
disprezza gli editti dei principi, bestemmia gli dèi e non si pente
di tutto questo sia passato a fil di spada. Conducetelo al
supplizio". Fu appeso al collo del martire il vangelo con il quale
era stato trovato al momento dell'arresto e il banditore andava
dicendo: "Euplo, cristiano, nemico degli dèi e dei sovrani".Lieto,
Euplo ripeteva sempre: "Grazie a Cristo Dio!" Giunto al luogo
dell'esecuzione, s'inginocchiò e pregò a lungo. Rendendo poi ancora
grazie al Signore, porse il collo e fu decapitato dal carnefice. Il
suo corpo fu poi raccolto dai cristiani, imbalsamato con aromi e
sepolto.
Troparion — Tone 4
As a holy deacon and righteous minister of the Church of Christ, / You contended superbly. / You sailed over the sea of many torments and afflictions, / O all-bless Euplus. / Guide us into the haven of heaven.Kontakion — Tone 1
When the love of Christ was your only defense, / You stood in the midst of your fight and said: / I endure this struggle willingly and with confidence! / You rejoiced, O Euplus, to offer your head to the sword and so complete your course!Saints martyrs NEOPHYTE, ZENON, GAÏUS, MARC, MACAIRE et GAÏEN, morts par le feu.
Saint TAURIN, premier évêque d'Evreux en Normandie (vers 412).
Saint PASSARION de Palestine, chorévêque à Jérusalem où il fonda un monastère (428).
Saint DONOALD (DENAULT, DONAOALDUS), martyr par la main des impies à Milly près de Beuvais en Picardie, peut-être lors de l'invasion des Huns en 451.
Sainte ATTRACTA (ATHRACHT), solitaire à Killaraght et à Drum en Irlande (fin du Vème siècle).
Sainte LELIA, vierge, ascète dans les comtés de Limerick et de Kerry en Irlande.
Saint ERGAT, moine de Landévennec, fondateur de Treouergat en Bretagne (VIème siècle).
Saint EQUICE (EQUITIUS), abbé dans les Abruzzes (vers 540).
Commémoration de la découverte à Constantinople de l'icône "non faite de main d'homme" de Notre Seigneur Jésus-Christ (vers 580).
Saint GERY (GAUGERICUS, GAU, GAUGERIC), évêque des sièges réunis d'Arras et de Cambrai en Artois, fondateur de la ville de Bruxelles et éponyme du village de Saint-Géry en Belgique (vers 625).
Saints BASILE et THEODORE, moines de la Laure des Grottes de Kiev, martyrs par la main du cruel prince Mstislav (1098).
Saint THEODOSE, ex-prince Théodore d'Ostrog en Volyhnie, dont les victoires garantirent la survie de l'Orthodoxie en Lituanie, moine de la Laure des Grottes de Kiev (vers 1483).
Saint NIPHON II, patriarche oecuménique de Constantinople (1486-1488, 1497-1498 et 1502) puis métropolite de Valachie (1503-1505), confesseur de la foi orthodoxe face au papisme, à l'Islam et aux actes anti-canoniques du voïvode Radu le Grand, puis ascète au monastère athonite de Dionysiou où il reçut l'obédience de muletier (1508). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII du Supplément aux Ménées.)
Mémoire du miracle de saint Spyridon (Corfou 1716).
Saints ANASTASE PANERAS et DEMETRE BEYIAZIS, natifs de Lesbos, martyrs en Asie mineure par la main des Musulmans (1816).
http://www.johnsanidopoulos.com/2011/08/saints-anastasios-and-demetrios.html
Saint JEAN, reclus au monastère de Svyatogorsk (Russie 1867).
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