Sante Eufemia ,Dorotea,Tecla ed Erasma
vergini e martiri ad Aquileia sotto Nerone (tra il 64 e
il 68)
Tratto da
http://www.cattoliciromani.com/17-storia-della-chiesa-e-agiografia/23922-sante-eufemia-e-compagne-martiri
la tradizione ha tramandato il culto di
Eufemia, Dorotea, Tecla ed Erasma, vissute al tempo di Nerone, battezzate dal
protovescovo di Aquileia, Sant’Ermacora (a sua volta martire e legato agli
apostoli: convertito da San Marco e consacrato da San Pietro).
La basilica di Aquileia fornisce qualche informazione su quello che hai visto, mentre il sarcofago cui fai riferimento dovrebbe essere questo:
La basilica di Aquileia fornisce qualche informazione su quello che hai visto, mentre il sarcofago cui fai riferimento dovrebbe essere questo:
Sarcofago di pregio storico-artistico sorretto da quattro
colonnine
posizionato nel transetto di destra e decorato a rilievo (era dipinto). E'
opera di Filippo de Sanctis. Sulla fronte un bassorilievo raffigura S. Ermacora
con le quattro vergini aquileiesi: Erasma, Eufemia, Tecla e Dorotea. Sul retro:
Cristo fra due donatori. Epoca romanica.
Tratto
da http://www.diocesi.trieste.it/sante-eufemia-e-tecla-vergini-e-martiri/
Appartenevano a una illustre famiglia: i
genitori, Demetrio e Epifania, fin dalla nascita le avevano educate alla fede
cristiana. Rimaste orfane di padre e giunte in età da marito, Eufemia fu
chiesta in moglie da Alessandro, un uomo ricco di fede pagana. Al rifiuto di
Eufemia, Alessandro si vendicò denunciandola come cristiana al governatore di
Trieste, Questilio. Fu arrestata e, saputo da lei che anche la sorella era
cristiana, il governatore sottopose entrambe alle consuete crudeli torture;
alla fine, constatando che le due vergini non avrebbero mai abiurato, le
condannò alla decapitazione, che fu eseguita fuori le mura della città in
presenza della madre.
Epifania aveva steso un lenzuolo davanti
al patibolo e raccolto così il sangue delle figlie: tale reliquia ella custodì
gelosamente nella sua casa, che la tradizione triestina vuole ubicata dove oggi
sorge la chiesa di San Silvestro. Effettivamente, recenti scavi archeologici,
hanno riportato alla luce resti di case romane.
Gli storici moderni ritengono la passio priva di
attendibilità e piuttosto identificano le due Sante con le omonime orientali,
Eufemia di Calcedonia e Tecla di Nicomedia, il cui culto fu importato ad
Aquileia insieme a quello di Dorotea e Erasma. La tradizione aquileiese fece
poi delle quattro martiri orientali il gruppo delle vergini aquileiesi.
Evidentemente anche la chiesa tergestina partecipò a questo processo di
“adozione”.
Santo Martiniano di Como
Tratto da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/94710
Sedicesimo nella serie dei vescovi comensi, governò quella sede dopo
l'anno 630, fino ad una data incerta. Il giorno del suo transito è rimasto
legato ab immemorabili, nella tradizione liturgica, al 3 sett. in cui si
celebra la sua memoria. A tale data, nel Martyrologium del Tatti, si legge: «
Novocomi in Ecclesia S. Abundii natalis S. Martiniani episcopi comensis et
confessoris, qui tempore Longobardorum ad huius Ecclesiae gubernationem
assumptus, ipsam admirabili vitae integritate illustravit et meritis cumulatus
ad praemia aeterna evolavit in coelum » (pp. 188-89).
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