San Chiaffredo o Theofredus soldato della Legione Tebana martire a Saluzzo in Piemonte nel IV secolo
La tradizione narra di Teofredo o Chiaffredo o Jafredo, soldato della famosa legione tebea di stanza in Gallia, fuggito in Piemonte per non sacrificare agli idoli e martirizzato a Crissolo nel territorio della città di Saluzzo nel 270, sotto Diocleziano e Massimiano.
Santo Anastasio nativo di Aquileia e lavandaio di mestiere, martire a Salona in Dalmazia sotto Diocleziano verso il 304
Anastasio era originario di Aquileia: durante la persecuzione di Diocleziano si trovava a Salona dove fu arrestato e condannato ad essere gettato in mare con una pietra al collo. La matrona Asclepia lo fece seppellire fuori Salona in uno splendido mausoleo a due piani, attorno al quale si sviluppò il cimitero di Marusinac e che alla fine del sec. IV fu incluso in un santuario. Il papa Giovanni IV(640-42) ne fece trasportare a Roma le reliquie insieme con quelle di altri santi della Dalmazia e le pose nella cappella di S. Venanzio presso il battistero lateranense, dove il martire è raffigurato nello splendido mosaico ivi posto.
San Panfilo, di nazionalità greca, vescovo di Capua in Campania verso il 400
Nato da genitori greci, visse insigne nella mansuetudine e nell'amore del prossimo. Morì il 7 settembre, dopo il corpo fu trasferito in Benevento da Arechi Duca de' Longobardi nel 767, dove tuttora riposa sotto l'antica chiesa di S. Sofia. Durante il suo episcopato venne celebrato in Capua il famoso Sinodo plenario di tutta la chiesa occidentale, convocato da S. Siricio Papa nel Natale del 391, e presieduto da Santo Ambrogio
San Grato, di nazionalità greca in Laconia, Vescovo d’Aosta e patrono dell’intera Val d’Aosta (verso il 470)
Egli fu quasi certamente il presbitero che, dichiarandosi inviato di Eustasio protovescovo di Aosta, firmò la lettera del Concilio Provinciale di Milano inviata nel 451 a papa Leone Magno, in occasione della soluzione del problema delle due nature in Cristo. Alla morte di Eustasio, nella seconda metà del V secolo, Grato divenne vescovo di Aosta. Sono state avanzate anche due ipotesi. Eustasio e Grato potrebbero essere stati di origine greca. Entrambi potrebbero avere studiato nel cenobio eusebiano di Vercelli perché Aosta era compresa nel territorio di questa città e perché Sant'Ambrogio, nella lettera ai vercellesi, dice che le Chiese dell'Italia settentrionale si rivolgevano a quel cenobio per scegliere i propri pastori.
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