sabato 14 febbraio 2015

15 febbraio santi feste e memorie

































Saint apôtre ONESIME, esclave de saint Philémon, affranchi sur la recommandation de saint Paul, martyr à Rome (vers 109). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome II des Ménées. Office plus récent et plus complet traduit en français par le père Denis Guillaume au tome II du Supplément aux Ménées.)


http://www.santiebeati.it/dettaglio/41200 
http://oca.org/saints/lives/2014/02/15/100526-apostle-onesimus-of-the-seventy




Troparion — Tone 3

Holy Apostle Onesimus, / entreat the merciful God, / to grant our souls forgiveness of transgressions.

Kontakion — Tone 4

Like a beam of light you shone on the world, / illumined by Paul, the all-radiant sun, whose rays enlighten the world. / Therefore we honor you, glorious Onesimus.
Saints FAUSTIN et JOVITE, martyrs à Brescia sous Adrien (121 ou 122). Di storico vi è l'esistenza dei due giovani cavalieri, convertiti al cristianesimo, tra i primi evangelizzatori del Bresciano e morti martiri tra il 120 e il 134 al tempo dell'imperatore Adriano. La tradizione arricchisce di particolari il loro martirio. La loro conversione viene attribuita al vescovo Apollonio, lo stesso che poi ordina Faustino presbitero e Giovita diacono. Il loro successo nella predicazione, però, li espone all'odio dei maggiorenti di Brescia che invitano il governatore della Rezia Italico a eliminare i due col pretesto del mantenimento dell'ordine pubblico. La morte di Traiano, promotore della persecuzione, ritarda però i piani del governatore, che approfittando della visita del nuovo imperatore Adriano a Milano denuncia i due predicatori come nemici della religione pagana. Diversi eventi miracolosi li risparmiano dalla morte e spingono numerosi pagani - tra cui anche la moglie di Italico, Afra - a convertirsi. Portati a Milano, Roma e Napoli verranno decapitati infine a Brescia. 
Sainte AGAPE, vierge et martyre à Terni (vers 273). 
Saint CRATON l'Athénien, professeur de rhétorique, baptisé par saint Valentin de Terni et martyr avec toute sa famille à Rome sous Aurélien (vers 273). 
Saint SATURNIN, CASTULE, MAGNE et LUCIUS, martyrs à Terni (vers 273).





 



Saint MAJOR (MAÏOR), soldat, martyr à Gaza sous Dioclétien et Maximien (vers 297).

DEUX saints martyrs de Thrace. 

Synaxe de saint Jean le Théologien à Diaconissa.

 



Saint EUSEBE, ascète en Syrie (Vème siècle).

Saint PAPHNUCE et sa fille sainte EUPHROSYNE (Alexandrie Vème siècle).

Saint DOCHOW, Gallois de nation, abbé et peut-être évêque en Cornouailles / Cornwall (vers 473).

Saint GOTHARD (GOTTARDO), ermite dans le massif alpin d'Adula (aux sources du Rhône, du Tessin et du Rhin) qui porte aujourd'hui son nom.

Saint LAOUENAN, moine missionnaire en Bretagne (VIème siècle). 







Sainte GEORGIE, vierge à Clermont en Auvergne (vers 500 ou 520). Gregorio di Tours (m. 594 ca.), molto bene informato sulla storia alverniate per gli anni trascorsi a Clermont d'Alvernia, riferisce la seguente tradizione, relativa all'esistenza ed alle virtú di s. G. (De Gloria confessorum, XXXIV). Ella viveva, verso gli inizi del VI sec., a Clermont, "religiosa atque devota Deo"; si ritirò quindi in campagna, per offrire più liberamente a Dio "le sue ostie di lode" e, ogni giorno, si dedicava al digiuno e alla preghiera. Alla sua morte, mentre il corpo era trasportato verso la chiesa, venne sorvolato da un immenso stormo di colombe che, durante la sosta in chiesa, andò a posarsi sul tetto per riprendere poi il volo verso la sepoltura

Saint THEOGNIOS, évêque de Béthélie près de Gaza en Palestine (523).

Saint SEVERE, prêtre et thaumaturge dans les Abruzzes (vers 530).Saint QUINIDE ou QUINIZ (QUINIDIUS), ermite, puis évêque de Vaison en Provence (579).

Saint FARANNAN, évêque en Irlande (vers 590).

Saint BERACH, évêque en Irlande (vers 600).

Saint FAUSTE, compagnon et biographe de saint Maur, mort à Rome (vers 620).

Saint WANENG, pieux laïque, fondateur du monastère de Fécamp en Normandie et patron de la ville de Ham en Picardie (vers 688). (Autre mémoire le 9 janvier



San Decoroso di Capua Vescovo
Martirologio Romano: A Capua in Campania, san Decoroso, vescovo.

Esiste una brevissima Vita di Decoroso (BHL, I, p. 319, n. 2117), dalla quale appaiono pochissimi elementi. L'autore, dopo aver detto che Decoroso, nato a Capua, fu vescovo della stessa città nella seconda metà del sec. VII, si dilunga su un miracolo ottenuto dietro suo consiglio: una donna che cercava la guarigione del figlio dal martire san Rufo, fu condotta presso il sepolcro di san Rufino ottenendo la grazia. Un documento agiografico (BHL, IT, p. 1069, n. 7371), posteriore al sec. VII, ci fa sapere che Decoroso leggendo nel Martirologio Geronimiano al 25 agosto «natale s. Rufini confessoris» e al 27 dello stesso mese «natale s. Rufi martyris» credette che si trattasse di due santi distinti. Ma né Decoroso, né i suoi diocesani sapevano dove fosse sepolto san Rufino confessore. Il vescovo si diede quindi da fare per la sua invenzione e ritrovatolo, in forma solenne, lo trasportò nella basilica dei SS. Stefano e Agata, che corrisponderebbe ad una chiesa edificata a Capua dall'imperatore Costantino. Probabilmente Rufo e Rufino sono la stessa persona. Decoroso assisté nel 680 al concilio tenuto a Roma da papa Agatone. Morì nel 695.
La città di Capua lo festeggia il 15 febbraio e da un calendario locale passò nel Martirologio Romano.
Nella cappella del tesoro di Capua, in un'urna d'argento, si conservano le sue reliquie

 
San Wilfrido (Walfredo) della Gherardesca Abate fondatore di Palazzolo
Pisa, VIII sec.
Walfredo, ritenuto il capostipite della famiglia della Gherardesca, dopo essersi sposato e aver avuto 5 figli, decise di ritirarsi a vita eremitica con due compagni, Forte proveniente dalla Corsica e Gundoaldo di Lucca. A Palazzolo, nell'alta val di Cornia, eressero un monastero intitolato a san Pietro chiamando un monaco da S. Vincenzo al Volturno per apprendere la regola benedettina. Successivamente fondarono nelle vicinanze anche un monastero per le loro spose e per quelle dei figli di Walfredo che avevano risolto di seguire il padre nella vita monastica. Uno di loro, però, Ginfrido, dopo essere stato ordinato prete, fuggì dal monastero e Walfredo gli profetizzò una punizione che lo colse con l'amputazione di una falange di un dito: Ginfrido pentito ritornò allora nel monastero distinguendosi per pietà, tanto che, alla morte del padre che era stato eletto primo abate, fu chiamato a succedergli.


Sfântul Ierarh Sigfrid, Luminătorul Suediei

https://doxologia.ro/sfantul-ierarh-sigfrid-luminatorul-suediei




http://www.johnsanidopoulos.com/2016/02/holy-new-martyr-john-koulakiotis-1776.html

 
http://www.johnsanidopoulos.com/2010/02/saint-anthimos-of-chios-1960.html

 



http://www.johnsanidopoulos.com/2017/02/saint-anthimos-of-chios-resource-page.html
 


Icoana Maicii Domnului din Vilna sau Vilnius (15 februarie)

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