lunedì 2 febbraio 2015

3 febbraio santi feste e memorie

Saint prophète AZARIAS (Xème siècle avant Jésus-Christ). 







Saints SYMEON le Théodoque ("celui qui a reçu Dieu") et sainte ANNE la prophétesse. (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome II des Ménées. Acathiste à saint Syméon le Théodoque traduit par le père Denis Guillaume au tome II du Supplément aux Ménées à la date du 2 février.)
Non ha sentito gli angeli annunciare la nascita di Gesù, ma già da prima sapeva che la venuta del Messia era imminente. Vangelo di Luca, cap. 2: "Lo Spirito Santo che era su di lui gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte prima di aver veduto il Messia del Signore". E sa che ogni passo della sua vecchiaia lo avvicina a quel momento. Chi è Simeone, ricordato sempre fra i santi delle Chiese d’Occidente e d’Oriente?




 



Alcuni testi apocrifi, ossia non canonici, lo dicono "sacerdote" (Protovangelo di Giacomo) e anche "grande maestro", "beato e giusto" (Vangelo di Nicodemo). Luca lo dice solo "giusto e timorato di Dio, che aspetta il conforto d’Israele", cioè il Messia. Dev’essere dunque uno dei molti pii israeliti raccolti nell’attesa e piuttosto distaccati dalle vicende del tempo, dal fervido dibattito religioso fra i dotti nel clima della dominazione romana. Vive nel “timor di Dio”, conscio di trovarsi sempre alla sua presenza. E la sua vita esemplare è stata premiata con quella promessa, sicché la sua attesa del Messia non ha nulla di ansioso: Simeone aspetta sicuro e sereno.
Nasce Gesù, dunque, e viene poi il giorno della sua presentazione al tempio, secondo la Legge. Maria e Giuseppe si avviano col bambino nel fitto viavai intorno all’edificio sacro innalzato da Erode il Grande, e non ancora del tutto terminato. Ed ecco arrivare Simeone, anche lui, che riconosce in Gesù il Messia e lo prende tra le braccia benedicendo il Signore: ora egli può davvero morirsene in pace. E’ la scena dolce e notissima, tanto spesso narrata e raffigurata. Ma si può capirla solo tenendo presente il breve inciso di Luca al versetto 27: "Mosso dunque dallo Spirito...", dall’azione dello Spirito dipende ora ogni gesto di Simeone; e dipende tutto il suo discorso, che deborda vistosamente dalla tradizione, con parole che farebbero sobbalzare tanti maestri del tempo: "I miei occhi", dice, "hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele". Simeone, “mosso dallo Spirito”, contraddice il particolarismo del suo tempo, che aspetta un salvatore solo o soprattutto di Israele. Lui invece risale più indietro, si rifà all’universalismo dei profeti, a Isaia: "Ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra". Gloria d’Israele sì, ma anche – e subito – salvatore per tutti.
Parole che stupiscono molto anche Maria e Giuseppe. Ma per la Madre di Gesù il vecchio Simeone ha ancora un annuncio: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione, perché siano svelati i segreti di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima". Così termina Simeone, ancora “mosso dallo Spirito”, che ha incoraggiato la sua attesa. E soprattutto l’ha illuminata.
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme”. (Lc 2,36-38)

 
Saint BLAISE, évêque d'Oretum (ancienne ville d'Espagne ruinée par les Musulmans), martyr à Cifuentes sous Néron (entre 64 et 68).

Saints TIGIDE et REMEDE, évêques de Gap (IIème ou IIIème siècle). Remedio Fu vescovo della città di Gap, nel cuore del Delfinato, storica regione alpina posta tra la Savoia e la Provenza, anticamente autonoma e poi accorpata alla Francia dando così origine al tradizionale titolo di “delfino” all’erede del trono francese.
Secondo la cronologia della diocesi di Gap, Remedio fu il terzo vescovo e succedette alla sede episcopale di Gap a San Tigrido. Gli succedette San Costantino, festeggiato al 12 aprile.
Con il suo predecessore Tigrido, San Remedio condivide la commemorazione in data odierna, già citata da antichi breviari diocesani ed ancora oggi riportata dal Martyrologium Romanum. Le reliquie di entrambi i santi pastori furono traslate a Tulle, nella regione Limousine, nel XIII secolo

Saints LAURENTIN, IGNACE et CELERINE, martyrs en Afrique sous Septime-Sévère (205).

Saints FELIX, SYMPHRONE, HIPPOLYTE et leurs compagnons, martyrs en Afrique.

Saints LUPICIN et FELIX, évêques de Lyon (IIIème siècle).

Saint CELERIN, Africain de nation, confesseur à Rome sous Dèce, puis diacre à Carthage (milieu du IIIème siècle). A Cartagine, nell’odierna Tunisia, san Celerino, lettore e martire: in carcere, non vinto da ceppi, spada e vari supplizi, confessò Cristo, seguendo le orme di sua nonna Celerina già da tempo coronata dal martirio, dello zio paterno Lorenzo e dello zio materno Ignazio, che, un tempo soldati attivi nella vita militare, ma poi divenuti vera milizia di Dio, ottennero con la loro gloriosa passione la palma e la corona dal Signore
Sainte SECONDINE, vierge et martyre à Agnani (vers 257). Santa Secondina, originaria di Anagni, si convertì al cristianesimo e ricevette il battesimo per mano del vescovo San Magno martire. Non tardò ad abbattersi anche su di lei la furia della persecuzione anticristiana indetta dall’imperatore Decio. Il suo corpo riposa nella cattedrale di Anagni, nell’altare di sinistra






Saint BLAISE le Bouvier, martyr à Césarée de Cappadoce (IIIème siècle). Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della "pax" costantiniana. Il suo martirio, avvenuto intorno al 316, è perciò spiegato dagli storici con una persecuzione locale dovuta ai contrasti tra l'occidentale Costantino e l'orientale Licinio. Nell'VIII secolo alcuni armeni portarono le reliquie a Maratea (Potenza), di cui è patrono e dove è sorta una basilica sul Monte San Biagio. Il suo nome è frequente nella toponomastica italiana - in provincia di Latina, Imperia, Treviso, Agrigento, Frosinone e Chieti - e di molte nazioni, a conferma della diffusione del culto. Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella parte del corpo. A quell'atto risale il rito della "benedizione della gola", compiuto con due candele incrociateSaints EREDE et TERRITE, évêques de Lyon (IIIème ou IVème siècle).

Saints martyrs PAUL et SIMON, morts par le glaive.

Saint JULIEN, martyr à Auxerre en Bourgogne (vers la fin du IIIème siècle).



 

Saints ADRIEN et EUBULE, derniers martyrs de Césarée de Cappadoce (310). Essendo venuti ambedue a Cesarea in Palestina per aiutare i martiri di quella città, i due santi furono scoperti e, per aver confessato la loro fede, furono condannati alle belve. Adriano, dopo essere stato gettato in pasto ad un leone, fu finito con la spada

Saint CLAUDE, mort en paix.

Saint ANATOLE, évêque d'Adana en Cilicie, mort en exil à Salins en Franche-Comté (vers 406).

Saint SIMPLICE, évêque de Vienne en Dauphiné (440).

Sainte IA, Irlandaise de nation, martyre en Cornouailles / Cornwall (vers 450).

Saintes ARAGONE (RADEGONDE) et OLIVARIA, martyres en Champagne par la main des Huns qui voulaient attenter à leur honneur (vers 453).

Sainte CAELLAIN, vierge en Irlande (VIème siècle).

Saint MORVRED (NORVIT), disciple de saint Guénolé et moine à Landevennec en Bretagne (VIème siècle).

Saint RUMEL, ermite en Bretagne (VIème siècle).

Saint PHILIPPE, évêque de Vienne en Dauphiné (530).

Saint LAURENT l'Illuminateur, Syrien de nation, évêque de Spolète en Ombrie (Italie, vers 576).

Saint EVANCE, évêque de Vienne-sur-Isère en Dauphiné (vers 586).

Saint THEODORE, évêque de Marseille (594).

Saint ALPHONSE, évêque d'Embrun (début du VIIème siècle).

Saint HADELIN, higoumène de Celles près de Dinant dans le pays de Liège (690).

Saint RAVERIEN, évêque de Sées, mort moine de Saint-Wandrille (682). 

Sainte WEREBRUGE (WERBURGH), abbesse à Chester en Angleterre (vers 699).
http://www.santiebeati.it/dettaglio/39475

Saintes BERLENDE (BELLAUDE), NONA et CELSA, moniales à Moarsel en Brabant (vers 700).

Saint DIE (DEODATUS), confesseur à Lagny près de Paris (VIII ème siècle).

Saint GLORIOSE, prêtre au diocèse de Soissons. 

Sainte WERBURGH, veuve, abbesse en Angleterre (vers 785).

Saint NITHARD, prêtre et martyr en Suède (840).







Saint ANSCHAIRE, ANSGAR ou OSCAR, Picard de nation, premier évêque de Hambourg et apôtre de la Scandinavie (865). (Office composé en français par le père Denis Guillaume et publié au tome XIII du Supplément aux Ménées.) Da piccolo studia nell'abbazia benedettina di Corbie, suo paese natale. Più tardi vi ritorna, diventando monaco e poi «magister interno», funzione che esercita più tardi nella comunità della Nuova Corbie (Corvey) in Sassonia. Da qui parte la sua avventura di apostolo degli Scandinavi. Nell'826 accompagna in Danimarca il nuovo re Harald, che ha appena ricevuto il battesimo. Ma dopo un anno deve già lasciare la Danimarca, e con lui l'abbandona Ansgario, che nell'829 viene inviato missionario in Svezia col monaco Vittmaro. Qui il re Björn gli lascia predicare liberamente il Vangelo. L'imperatore Lodovico il Pio (successore di Carlo Magno) incoraggia la nascita di una struttura ecclesiastica con sede ad Amburgo e col campo di lavoro oltre frontiera. Ansgario ne diventa vescovo nell'831, e può dar vita in Svezia a una missione stabile con a capo un vescovo. Nell'840 con la morte di Lodovico e la minaccia dei Normanni crolla tutto ciò che Ansgario stava avviando. Nonostante tutto Ansgario non demorde e riprende la via della Svezia e della Danimarca, ma senza buoni risultati. Tornato a Brema, non vede realizzato il sogno di un profondo radicamento cristiano al Nord. Muore nell'865Saint LIAFDAG, évêque du Jutland, martyr par la main des païens (vers 980).

Saints SVIATOSLAV-GABRIEL et son fils DEMETRE de Youriev (Estonie 1253).

 
Saint ROMAIN, prince régnant d'Ouglitch, fondateur d'églises (1285). The Holy Right-Believing Prince Roman of Uglich, son of Prince Vladimir and Princess Photina of Uglich, and nephew of St Basil (Basilko) of Rostov (March 4), was born on October 1, 1235. Upon the death of his father (in 1248) and his older brother Andrew (in 1261), St Roman, at the age of twenty-six, took upon himself the governance of Uglich and became a father to his subjects.

He established a poor-house and took in the destitute, who came to him from everywhere. In the principality he built fifteen more churches. St Roman was present every day at the divine services, and he often conversed with pious monks.

After the death of his wife in 1280, he devoted himself entirely to ascetic exploits of fasting, prayer and works of righteousness. He built the city Romanov (now Tutaev) on the high bank of the Volga. The holy prince died peacefully on February 3, 1285 and was buried in the Church of the Transfiguration in Uglich.

In 1486, the relics of St Roman were found to be incorrupt and were transferred into the new cathedral Church of the Transfiguration. In the year 1595 with the blessing of Patriarch Job in consequence of the fame concerning miracles the relics were witnessed to by the Metropolitan (later Patriarch) St Hermogenes (February 17), and St Roman was numbered among the saints. In 1609, the holy relics were burned along with the church during an invasion by the Poles.



Saint SYMEON, premier évêque de Tver (1289). 

Saint JACQUES, archevêque de Serbie (1292). 


 
 

Saint SABBAS, ermite près de Ioannina (XVème siècle). 





 https://doxologia.ro/sfantul-ignatie-de-marioupolis

Saint IGNACE, évêque de la communauté grecque de Marioupol en Ukraine (1786). 




 
 






 


 

Saints STAMATIOS, JEAN et NICOLAS, marins, martyrs par la main des Musulmans (Chios, 1822). 

 




Saint NICOLAS (Kassatkine), premier archevêque et illuminateur du Japon, Egal-aux-Apôtres (1912). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome II du Supplément aux Ménées.)


 https://doxologia.ro/sfantul-nicolae-al-japoniei

Saints JEAN et TIMOTHEE, prêtres, et VLADIMIR, moine, martyrs par la main des Communistes (Russie 1938).

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