giovedì 19 marzo 2015

20 marzo feste santi e memorie


Saintes ALEXANDRA, CLAUDIA, EUPHRASIE, MATRONE, JULIENNE, EUPHEMIE et THEODOSIE, martyres à Alexandrie sous Dioclétien et Maximien (entre 303 et 305). .al tempo di Massimiano sette donne e cioè Alessandra, Claudia, Eufrasia, Matrona, Giuliana, Eufemia e Teodosia si presentarono al preside di Amiso, professandosi cristiane e rimproverandolo per la sua crudeltà e la sua ingiustizia nel condannare i cristiani. Subito arrestate, furono flagellate, scarnificate e, infine, gettate in una fornace ardente.
http://www.santiebeati.it/dettaglio/46100
http://www.santiebeati.it/dettaglio/46050
 
Saint martyr RODIEN, mort par le glaive.

Saint martyr AKYLAS le préfet, mort par le glaive.

Saint LOLLION, qui accomplit son martyre en étant frappé à coups de poing.

Saint martyr EMMANUEL, mort par le glaive.

Saint SEÏMVLAS.

Synaxe des saints évêques de l'ancien siège de Die dans l'actuel département de la Drôme: saints MARS, HIGER, NICAISE, MAXIME, EXUPERE, SATURNIN et WILPHIN (IIIème-IXème siècles).

Saints GRAT, diacre, et MARCEL, sous-diacre (Forli, Italie, vers 400).

Saint URBICE, évêque de Metz en Lorraine (420).

Saint LOARNE, disicple de saint Patrick, missionnaire en Bretagne (Vème siècle).

Saint MARTIN , abbé de Dume, puis évêque de Braga au Portugal, illuminateur des Suèves (580). Si istruì a tal punto nelle lettere, che veniva considerato secondo a nessuno nel proprio tempo". Così parla di Martino il suo contemporaneo Gregorio di Tours, nella Storia dei Franchi. Il luogo dei suoi studi è la Palestina, dove giunge pellegrino dall attuale Ungheria; ma quello che doveva essere un pellegrinaggio finisce per trasformarsi in un soggiorno di anni, durante i quali Martino acquista una profonda conoscenza dei filosofi greci e romani, che egli studia direttamente nelle loro lingue.
Nello stesso tempo, Martino si accosta ai Padri del deserto: la loro spiritualità influenza moltissimo questo studioso, al punto da farne anche un asceta e poi un apostolo, un evangelizzatore appassionato. Studiare, per Martino, significa vivere direttamente, fisicamente, i giorni, gli usi, i sentimenti di chi lo circonda.
Lasciato l
Oriente, eccolo verso l anno 550 da tutta altra parte del mondo allora conosciuto: in Galizia, nel nord-est della Penisola iberica, dove si è insediata da circa un secolo la popolazione germanica degli Svevi, i quali hanno creato un proprio regno. Gli Svevi sono stati avviati al cristianesimo da predicatori ariani. E Martino diviene con il tempo l eminente protagonista del loro passaggio al cattolicesimo. Per lui questa diventa la missione di tutta la vita. La sua rampa di lancio  per la rievangelizzazione degli Svevi è il monastero che ha fondato a Dumio. Di qui, infatti, partono con lui gli evangelizzatori che ha istruito e formato personalmente, e che ora lavorano sul suo esempio.
Questo pannonio (ungherese), passato attraverso la cultura greco-latina e il monachesimo d Oriente, riesce nell impresa di farsi svevo con gli svevi, facendo accogliere la dottrina della chiesa una ed indivisa  nella sua integrità e autenticità, conciliandola sapientemente con il carattere e con la sensibilità di questo popolo. Martino si fa accettare e ascoltare come uno di loro: addirittura diventa uno dei personaggi più eminenti del regno svevo. Consacrato vescovo di Dumio e poi arcivescovo di Braga, è anche il grande organizzatore della struttura ecclesiastica nel territorio. Attraverso il concilio locale che egli presiede, con gli scritti e con l insegnamento, migliora la formazione culturale e pastorale del suo clero; e ne regola la disciplina, specialmente con i cosiddetti Capitula Martini, che sono regole da lui formulate avendo come guida la spiritualità orientale, di cui si è personalmente arricchito durante il soggiorno in Terrasanta.
Già in vita gli si attribuiscono miracoli, e dopo la morte nasce spontaneo il culto nei suoi confronti. Le sue spoglie mortali, dopo varie peregrinazioni a causa di guerre e invasioni, si trovano ora nella cattedrale di Braga.
 
http://www.santiebeati.it/dettaglio/91426


Saint HERBERT ou HEREBERT, prêtre et ermite en Angleterrre (687).

 



Saint CUTHBERT, évêque de Lindisfarne en Northumbrie (687).
 

http://images.oca.org/icons/lg/March/0320cuthbert.jpg



Troparion — Tone 3

While still in your youth, you laid aside all worldly cares, / and took up the sweet yoke of Christ, / and you were shown forth in truth to be nobly radiant in the grace of the Holy Spirit. / Therefore, God established you as a rule of faith and shepherd of His radiant flock, / Godly-minded Cuthbert, converser with angels and intercessor for men.

Kontakion — Tone 1

Having surpassed your brethren in prayers, fasting and vigils, / you were found worthy to entertain an angel in the form of a pilgrim; / and having shown forth with humility as a bright lamp set on high, / you received the gift of working wonders. / And now as you dwell in the Heavenly Kingdom, our righteous Father Cuthbert, / intercede with Christ our God that our souls may be saved.
 
 
https://doxologia.ro/sfantul-ierarh-cuthbert
 
http://www.johnsanidopoulos.com/2015/03/saint-cuthbert-bishop-of-lindesfarne.html
Nato da famiglia contadina nella Northumbria circa il 634, dopo aver militato sotto il re Oswin, nel 651 entrò nel monastero di Melrose e nel 661 fece parte di un gruppo di monaci inviato a Ripon per fondarvi un monastero. Nel 664, divenuto priore di Lindisfarne, attuò le decisioni del concilio di Whitby che, per realizzare l'unità delle osservanze nella Chiesa anglosassone, si era pronunciato in favore degli usi romani contro quelli celtici; inoltre, diede ai suoi monaci, parallelamente alla regola di s. Benedetto, un'altra regola di cui mancano tracce. Nel 675 si ritirò a vita eremitica in una celletta nell'isola di Farne, ad alcuni chilometri dalla costa in cui si trovava il monastero. Ma nel 684 il concilio di Twyford lo elesse vescovo di Lindisfarne, su proposta dell'arcivescovo di Canterbury, Teodoro, che lo consacrò il giorno di Pasqua del 685, dopo aver vinto le sue tenaci resistenze. Zelante evangelizzatore, Cutberto percorse le campagne predicando e convertendo. Poco dopo il Natale del 686, sentendo imminente la fine, si ritirò nel suo antico eremitaggio di Farne, dove morì il 20 marzo 687. Il suo corpo fu sepolto presso l'altare del monastero di Lindisfarne.
In seguito a numerosi miracoli attribuiti alla sua intercessione, il 20 marzo 698 i monaci di Lindisfarne, col consenso del vescovo locale, Eadbert, lo canonizzarono mediante la forma, allora vigente, dell'elevazione delle reliquie. Queste furono successivamente traslate a Norham e Durham,
http://www.santiebeati.it/dettaglio/46150

Saint JUSTOK, évêque de Vannes en Bretagne (VIIIème siècle).

Saint GOËRIC, GERIC ou GERY, archevêque de Sens en Bourgogne, successeur de saint Wulfran (711).

Saint WULFRAN, archevêque de Sens en Bourgogne, puis ermite à Fontenelle en Normandie, apôtre des Frisons (720).
Nel monastero di Fontenelle nella Neustria, in Francia, deposizione di san Vulframno, che, prima monaco e poi vescovo di Sens, si dedicò a donare al popolo frisio lo annuncio del Vangelo; tornato infine nel monastero di Fontenelle, vi riposò in pace.



Saint BENIGNE, hiérodiacre, simultanénement higoumène des monastères de Fontenelle en Normandie et de Flay en Picardie (vers 726).

Saint NICETAS, évêque d'Apollonias en Bithynie, qui confessa la foi orthodoxe sous l'empereur iconcolaste Léon III l'Isaurien (après
726).


vescovo di Pojani in Macedonia, che fu mandato in esilio dallo imperatore Leone l Armeno a motivo del culto delle sacre immagini.






Saint REMI, évêque de Strasbourg en Alsace (783).

 



Saints JEAN, SERGE, PATRICK et DIX-SEPT autres vénérables Pères massacrés par les Musulmans au monastère de Saint-Sabbas (Palestine 796). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome III des Ménées.)
Nel monastero di Mar Saba in Palestina, martirio dei santi venti monaci, che durante un incursione dei Saraceni morirono soffocati dal fumo nella chiesa della Madre di Dio.






Troparion — Tone 4

As chosen and holy lambs of the Savior, / you were gathered together in wise Sabbas’ flock from many lands. / You were put to death by the cruelty of the barbarians / and you departed joyfully to the heavenly fold. / As righteous athletes you now pray for our souls.

Kontakion — Tone 4

You openly disdained the pleasure of earthly and corruptible things, / choosing instead a life in the desert. / You despised the beautiful things of this world / together with the food that passes away. / Therefore, all-blessed ones, you were counted worthy of the Kingdom of heaven, / where you rejoice with the choirs of martyrs and ascetics. / As we honor your memory, / we earnestly cry out to you: / deliver us, O Fathers, from tribulations!


Saint EUPHROSYNUS du Lac Bleu, higoumène, martyr par la main des Polonais romano-catholiques et thaumaturge (Russie 1612). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome III du Supplément aux Ménées.)

Martyr Photina (Svetlana), the Samaritan Woman, and Her Sons
Troparion (Tone 3)
Thou wast illumined by the Holy Spirit and refreshed by the streams of Christ the Saviour. Having drunk the Water of Salvation thou didst give copiously to the thirsty. O holy Great Martyr Photini, Equal-to-the Apostles, entreat Christ our God that our souls may be saved.




New Martyr Myron of Crete
Saint ARCHIL II, roi de Géorgie (744). 





http://www.johnsanidopoulos.com/2015/03/holy-new-martyr-myron-tailor-of.html


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