lunedì 25 febbraio 2019

26 febbraio Saint PORPHYRE, évêque de Gaza en Palestine (420). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome II des Ménées.)


 
Porphyry of Gaza Icon by Osip Chirikov.jpg


Saint PORPHYRE, évêque de Gaza en Palestine (420). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome II des Ménées.) 





San Porfirio nacque da una famiglia ricca e nobile in Tessalonica attorno 347. Divenne monaco e per questo lasciò la sua patria e andò prima in Egitto, nel deserto di Scete, dove trascorse cinque anni, poi in Palestina, dove per altri cinque anni si chiuse in una grotta vicino al fiume Giordano, e infine si recò a Gerusalemme, dove, con le sue parole, illuminò tante persone. Per questo il vescovo di Gerusalemme, nel 392 lo ordinò sacerdote e gli affidò in custodia delle reliquie della Santa Croce. Nel 395 fu consacrato da Giovanni, metropolita di Cesarea, in Palestina, vescovo di Gaza. Dedicò le sue forze a confermare i credenti nella loro fede e a far conoscere il Dio vero agli infedeli. Vedendo i suoi fedeli perseguitati dagli idolatri della regione, attorno al 400 si recò a Costantinopoli, accompagnato dal Metropolita di Cesarea, e ottenne dall'Imperatore Arcadio, degli editti contro i manichei. Ritornato nella sua chiesa, poté scacciare gli eretici, bruciare il tempio di Marnas e fare costruire chiese sulle rovine dei templi, in questi stessi anni si espanse la sua fama di taumaturgo. San Porfirio morì il 26 febbraio 420.






http://www.santiebeati.it/dettaglio/42900

http://oca.org/saints/lives/2014/02/26/100606-st-porphyrius-the-bishop-of-gaza


Troparion — Tone 4

Adorned with the royal purple of your virtues, / you were glorious as a hierarch and shone forth resplendently, wise Porphyrius. / You were excellent in word and deed / and you strengthen all with the grace of godliness. / As you ever serve Christ, do not cease to pray for the world.

 

Kontakion — Tone 2

You were adorned by your holy way of life / and were resplendent in the robe of the priesthood, all-blessed, divinely-wise Porphyrius. / You are famous for your powers of healing / and you unceasingly pray for us all.

APOLYTIKION del Santo Vescovo PORFIRIO . TONO 4

REGOLA DI FEDE, IMMAGINE DI MITEZZA, MAESTRO DI CONTINENZA: COSI’ TI HA MOSTRATO AL TUO GREGGE LA VERITA’ DEI FATTI. PER QUESTO, CON L’UMILTA’, HAI ACQUISITO CIO’ CHE E’ ELEVATO; CON LA POVERTA’, LA RICCHEZZA, PADRE E PONTEFICE PORFIRIO. INTERCEDI PRESSO IL CRISTO DIO, PER LA SALVEZZA DELLE ANIME NOSTRE.

KONDAKION DELLO IERARCA . TONO 2  Con i rivoli del tuo sangue.
ADORNO DEI TUOI SACRATISSIMI COSTUMI, RIFULGI NELLE VESTI SACERDOTALI, BEATISSIMO PORFIRIO DI MENTE DIVINA, E BRILLI PER L’ECCELLENZA DELLE GUARIGIONI, INCESSANTEMENTE INTERCEDENDO PER TUTTI NOI.

EXAPOSTILARION. Ci ha visitati dall’alto.
AVENDO LASCIATO IL MONDO, HAI DISPERSO I TUOI MOLTI BENI, MENTRE CON APOSTOLICI PRODIGI HAI RADUNATO, O PORFIRIO, QUANTI ERANO STATI DISPERSI DALL’ERRORE. INTERCEDI DUNQUE, O PADRE, PER LA SALVEZZA DEI TUOI SERVI.


 

26 FebbraioSainte et grande martyre PHOTINIE (CLAIRE, SVETLA, SVETLANA) la Samaritaine, avec qui NSJC s'était entretenu au puits de Jacob (cf. Jn IV), et des compagnons de martyre: PHOTA, PHOTIDE, et KYRIAQUIE ses soeurs; JOSE et VICTOR (ou PHOTINOS), ses fils; le duc SEBASTIEN et l'officier ANATOLE (vers 66).



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Sainte et grande martyre PHOTINIE (CLAIRE, SVETLA, SVETLANA) la Samaritaine, avec qui NSJC s'était entretenu au puits de Jacob (cf. Jn IV), et des compagnons de martyre: PHOTA, PHOTIDE, et KYRIAQUIE ses soeurs; JOSE et VICTOR (ou PHOTINOS), ses fils; le duc SEBASTIEN et l'officier ANATOLE (vers 66). (Office à sainte Photinie la Samaritaine traduit en français par le père Denis Guillaume au tome II du Supplément aux Ménées.)
The Holy Martyr Photina (Svetlana) the Samaritan Woman, her sons Victor (named Photinus) and Joses; and her sisters Anatola, Phota, Photis, Paraskeva, Kyriake; Nero's daughter Domnina; and the Martyr Sebastian: The holy Martyr Photina was the Samaritan Woman, with whom the Savior conversed at Jacob's Well (John. 4:5-42).

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Sainte Photine était la femme de Samarie, avec laquelle Notre Seigneur s'était entretenu au puits de Jacob (Jean 4) et à qui Il avait révélé tout ce qu'elle avait fait depuis son enfance. Changeant alors son genre de vie, elle alla proclamer la Bonne Nouvelle dans sa patrie et convertit au Christ ses quatre soeurs et ses deux fils.



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Après le Martyre des Saints Apôtres Pierre et Paul, sous la persécution de Néron (vers 54), elle alla prêcher avec succès la foi à Carthage, en compagnie de son fils José (ou Joseph). Son autre fils Victor, après avoir combattu vaillamment contre les Avares, fut nommé général et envoyé par l'empereur en Galilée, avec l'ordre d'y mettre à mort les Chrétiens. Mais celui-ci, au lieu de châtier les disciples des Apôtres, passa son temps à proclamer lui-même la Foi et à exhorter les fidèles à la persévérance. Il fit si bien qu'il réussit à convertir le duc Sébastien, ainsi que de nombreux dignitaires de l'Etat. Lorsque l'empereur apprit cette nouvelle, il les fit arrêter et traduire sans retard devant son tribunal. Mais, réalisant qu'il ne parviendrait pas à vaincre leur résolution, il fit couper les bras de Victor et de son frère José, à la hauteur des épaules, puis les fit jeter en prison.

Sainte Photine fut elle aussi convoquée au tribunal et elle réussit à convertir par ses paroles la propre fille de l'empereur et ses servantes, ce qui provoqua la fureur du tyran qui fit jeter tous les Saints dans une fournaise ardente. Gardés indemnes par la Grâce de Dieu, ils furent ensuite soumis à toutes sortes de supplices, avant d'avoir les veux crevés. On les précipita alors dans un cachot rempli de serpents venimeux, où le Christ leur apparut au sein d'une gloire divine, accompagné des Saints Apôtres Pierre et Paul et d'une foule de Saints Anges, et Il les bénit en disant : « Paix à vous! Bienheureux ceux qui ont cru en Moi! » Ils reçurent ainsi la force d'endurer les peines de l'incarcération pendant trois ans, en entraînant la conversion de beaucoup de païens.

Quand on les tira de prison pour être soumis à de nouveaux supplices, ils furent protégés par un Ange. Finalement, le tyran ordonna d'arracher la peau de Sainte Photine et de jeter la Sainte dans un puits à sec. Il fit également écorcher ses deux fils ainsi que Sébastien et, après les avoir mutilés du membre viril, il les fit enfermer dans un bain désaffecté. Puis il ordonna de couper les seins des autres Saintes femmes et de les écorcher vives. Photide fut attachée à deux arbres inclinés de force, qui l'écartelèrent en reprenant leur position naturelle. C'est ainsi que, par ces horribles tourments, les âmes des Saints Martyrs s'envolèrent de concert pour gagner le Royaume des cieux.





Troparion (Tone 3)
Thou wast illumined by the Holy Spirit and refreshed by the streams of Christ the Saviour. Having drunk the Water of Salvation thou didst give copiously to the thirsty. O holy Great Martyr Photini, Equal-to-the Apostles, entreat Christ our God that our souls may be saved.

Giovanni 4,1-40

1 QUANDO adunque il Signore ebbe saputo che i Farisei aveano udito, che Gesù faceva, e battezzava più discepoli che Giovanni 2 (quantunque non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli); 3 lasciò la Giudea, e se ne andò di nuovo in Galilea.
4 Or gli conveniva passare per il paese di Samaria. 5 Venne adunque ad una città del paese di Samaria, detta Sichar, che è presso della possessione, la quale Giacobbe diede a Giuseppe, suo figliuolo. 6 Or quivi era la fontana di Giacobbe. Gesù adunque, affaticato dal cammino, sedeva così in su la fontana; or era intorno alle sei ore. 7 Ed una donna di Samaria venne, per attinger dell'acqua. E Gesù le disse: Dammi da bere. 8 (Perciocchè i suoi discepoli erano andati nella città, per comperar da mangiare.) 9 Laonde la donna Samaritana gli disse: Come, essendo Giudeo, domandi tu da bere a me, che son donna Samaritana? Poichè i Giudei non usano co' Samaritani. 10 Gesù rispose, e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio, e chi è colui che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva. 11 La donna gli disse: Signore, tu non hai pure alcun vaso da attingere, ed il pozzo è profondo: onde adunque hai quell'acqua viva? 12 Sei tu maggiore di Giacobbe, nostro padre, il qual ci diede questo pozzo, ed egli stesso ne bevve, e i suoi figliuoli, e il suo bestiame? 13 Gesù rispose, e le disse: Chiunque beve di quest'acqua, avrà ancor sete; 14 ma, chi berrà dell'acqua ch'io gli darò, non avrà giammai in eterno sete; anzi, l'acqua ch'io gli darò diverrà in lui una fonte d'acqua saliente in vita eterna. 15 La donna gli disse: Signore, dammi cotest'acqua, acciocchè io non abbia più sete, e non venga più qua ad attingerne. 16 Gesù le disse: Va', chiama il tuo marito, e vieni qua. 17 La donna rispose, e gli disse: Io non ho marito. Gesù le disse: Bene hai detto: Non ho marito. 18 Perciocchè tu hai avuti cinque mariti, e quello che tu hai ora non è tuo marito; questo hai tu detto con verità. 19 La donna gli disse: Signore, io veggo che tu sei profeta. 20 I nostri padri hanno adorato in questo monte; e voi dite che in Gerusalemme è il luogo ove conviene adorare. 21 Gesù le disse: Donna, credimi che l'ora viene, che voi non adorerete il Padre nè in questo monte, nè in Gerusalemme. 22 Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che noi conosciamo; poichè la salute è dalla parte de' Giudei. 23 Ma l'ora viene, e già al presente è, che i veri adoratori adoreranno il Padre in ispirito e verità; perciocchè anche il Padre domanda tali che l'adorino; 24 Iddio è Spirito; perciò, conviene che coloro che l'adorano, l'adorino in ispirito e verità. 25 La donna gli disse: Io so che il Messia, il quale è chiamato Cristo, ha da venire; quando egli sarà venuto, ci annunzierà ogni cosa. 26 Gesù le disse: Io, che ti parlo, son desso.
27 E in su quello, i suoi discepoli vennero, e si maravigliarono ch'egli parlasse con una donna; ma pur niuno disse: Che domandi? o: Che ragioni con lei? 28 La donna adunque, lasciata la sua secchia, se ne andò alla città, e disse alla gente: 29 Venite, vedete un uomo che mi ha detto tutto ciò ch'io ho fatto; non è costui il Cristo? 30 Uscirono adunque della città, e vennero a lui. 31 OR in quel mezzo i suoi discepoli lo pregavano, dicendo: Maestro, mangia. 32 Ma egli disse loro: Io ho da mangiare un cibo, il qual voi non sapete. 33 Laonde i discepoli dicevano l'uno all'altro: Gli ha punto alcuno portato da mangiare? 34 Gesù disse loro: Il mio cibo è ch'io faccia la volontà di colui che mi ha mandato, e ch'io adempia l'opera sua. 35 Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi infino alla mietitura? ecco, io vi dico: Levate gli occhi vostri, e riguardate le contrade, come già son bianche da mietere. 36 Or il mietitore riceve premio, e ricoglie frutto in vita eterna; acciocchè il seminatore, e il mietitore si rallegrino insieme. 37 Poichè in questo quel dire è vero: L'uno semina, l'altro miete. 38 Io vi ho mandati a mieter ciò intorno a che non avete faticato; altri hanno faticato, e voi siete entrati nella lor fatica. 39 Or di quella città molti de' Samaritani credettero in lui, per le parole della donna che testimoniava: Egli mi ha dette tutte le cose che io ho fatte. 40 Quando adunque i Samaritani furon venuti a lui, lo pregarono di dimorare presso di loro; ed egli dimorò quivi due giorni.
 

http://www.johnsanidopoulos.com/2011/05/synaxarion-for-sunday-of-samaritan.html



http://oca.org/saints/lives/2014/03/20/100846-martyr-photina-svetlana-the-samaritan-woman-and-her-sons



 http://www.johnsanidopoulos.com/2017/02/saint-photini-samaritan-resource-page.html



domenica 24 febbraio 2019

25 Febbraio Saint TARAISE, patriarche de Constantinople (784-806), artisan de la restauration de l'Orthodoxie lors du septième concile oecuménique de Nicée II en 787 qui condamna l'iconoclasme (806). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome II des Ménées.) S



Saint TARAISE, patriarche de Constantinople (784-806), artisan de la restauration de l'Orthodoxie lors du septième concile oecuménique de Nicée II en 787 qui condamna l'iconoclasme (806). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome II des Ménées.) 

tratto da
http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=6229:25-02-memoria-del-nostro-padre-tra-i-santi-tarasio-arcivescovo-di-costantinopoli&catid=196:febbraio&lang=it

San Tarasio nacque e studiò a Costantinopoli. Figlio di uno dei maggiori dignitari della capitale, per la sua competenza e le sue virtù divenne presto primo segretario imperiale. Per designazione del defunto patriarca Paolo, il 25 dicembre del 784, l'imperatrice Irene, reggente di suo figlio minorenne Costantino VI, lo nominò Patriarca di Costantinopoli. Nel 787 il Santo ottenne di far convocare  il settimo Concilio Ecumenico di Nicea che si svolse nella chiesa dei Santi Apostoli a Costantinopoli, durante il quale si ristabilì il legittimo culto divino attraverso le immagini sacre. Dopo aver guidato la chiesa contantinopolitana per ventidue anni, dimostrando una profonda devozione per la Madre di Dio e difendendo la morale cristiana dagli attacchi degli stessi imperatori, morì in pace il 25 febbraio dell'anno 806. Sepolto nel santuario di "Tutti i martiri", presso un monastero da lui stesso fondato sul Bosforo, oggi il corpo è conservato a Venezia, presso la chiesa di San Zaccaria.
da: calendariobizantino.it
San Tarasio di Costantinopoli

APOLYTIKION. TONO 4

REGOLA DI FEDE, IMMAGINE DI MITEZZA, MAESTRO DI CONTINENZA: COSI’ TI HA MOSTRATO AL TUO GREGGE LA VERITA’ DEI FATTI. PER QUESTO, CON L’UMILTA’, HAI ACQUISITO CIO’ CHE E’ ELEVATO; CON LA POVERTA’, LA RICCHEZZA, PADRE E PONTEFICE TARASIO. INTERCEDI PRESSO IL CRISTO DIO, PER LA SALVEZZA DELLE ANIME NOSTRE.


KONDAKION. TONO 4. Ti sei manifestato oggi.
COME GRANDE SOLE, SEMPRE ILLUMINI TUTTI I POPOLI DELLA TERRA CON I BAGLIORI DELLE DOTTRINE E DEI PRODIGI,  O CELESTE INIZIATO, BEATISSIMO TARASIO.


EXAPOSTILARION. Con i discepoli conveniamo.
 CON I FULGORI TEURGICI DEI CARISMI CHE SONO IN TE, TU ILLUMINI, O SAPIENTISSIMO, LA CHIESA DI CRISTO, O TARASIO, ANNUNCIATORE DI DIO: TU INFATTI, ASSOGGETTATA LA PARTE INFERIORE A QUELLA SUPERIORE, O PADRE, SEI APPARSO DIVINO SPECCHIO DELL’AUGUSTA DIVINITA’ DAL TRIPLICE SPLENDORE, O PONTEFICE, E DA ESSA RESO RIFULGENTE, EFFONDO BAGLIORI NEL MONDO INTERO.

Troparion — Tone 4

You appeared to your flock as a rule of faith, / An image of humility and a teacher of abstinence. / Because of your lowliness, Heaven was opened to you. / Because of your poverty, riches were granted to you. / O holy bishop, Tarasius, pray to Christ our God to save our souls!



Troparion — Tone 3

You shone forth as a light of the Spirit, / adorned with an exemplary life and clothed in hierarchical vesture. / You stilled the turbulence of heresy / and became a pillar and foundation of the Church, / which praises your struggles, holy Father Tarasius.


Kontakion — Tone 3

You illumined the Church with Orthodox doctrine / and taught all to venerate and honor the precious image of Christ. / You vanquished the godless godless doctrine of the iconoclasts. / Therefore we cry to you: / “Rejoice, wise Father Tarasius.”

Sfantul Tarasie din Constantinopol 




venerdì 22 febbraio 2019

23 febbraio Saint TELESPHORE, pape et patriarche de Rome, martyr sous Adrien (136).



Saint TELESPHORE, pape et patriarche de Rome, martyr sous Adrien (136). 





tratto da
Sarebbe nato a Terranuova di Calabria attuale Terranova da Sibari, oggi nel territorio della Diocesi di Rossano, ma all'epoca era nell'agro Thurino, e, prima di giungere a Roma, avrebbe vissuto da anacoreta, per un lungo periodo in Palestina ed in Egitto. Forse fu tra gli eremiti del Monte Carmelo, per questo motivo i carmelitani lo annoverano tra i loro santi.
Il suo pontificato iniziò durante il regno di Adriano, e terminò durante il regno di Antonino Pio.
Poiché la capitale dell'impero era un luogo che permetteva una ampia diffusione di idee, durante il suo pontificato si trasferirono a Roma molti eretici. In questo periodo la principale dottrina eretica fu la gnosi che Telesforo combatté vigorosamente poiché riteneva che potesse indirizzare la religione verso un misticismo lontano dalla realtà in quanto per gli gnostici Dio era completamente separato dall'uomo. Il principale esponente di questa dottrina fu il filosofo Valentino che proprio in questo periodo si trasferì dall'Egitto a Roma riuscendo ad avere anche un gran numero di seguaci nella capitale dell'impero per più di vent'anni.
In base a quanto riportato dal Liber Pontificalis, si devono a Telesforo l'istituzione della "messa di mezzanotte", della "liturgia dell'aurora" e della "liturgia della terza ora" a Natale, della celebrazione della Pasqua di domenica, del digiunodurante la Quaresima, e del canto del Gloria in excelsis Deo, secondo alcuni composto proprio da Telesforo.
Ireneo di Lione, nella sua opera Adversus haereses, affermava che Telesforo subì un "glorioso martirio". Tale affermazione fu ripresa, in seguito, da Eusebio di Cesarea nella sua Historia ecclesiastica.
Fu sepolto nella Necropoli vaticana, accanto ai suoi predecessori.
La Chiesa cattolica celebra la sua memoria liturgica il 2 gennaio o il 5 gennaio nella Forma straordinaria; le Chiese ortodosse, invece, lo ricordano il 22 febbraio.
Dal Martirologio Romano (ed. 2005):
«A Roma, deposizione di san Telesforo, papa, che, come attesta sant'Ireneo, nominato settimo vescovo dopo l'Apostolo, subì un glorioso martirio.»


giovedì 21 febbraio 2019

22 Febbraio A Western Rite Calendar for the Antiochian Orthodox Christian Archdiocese of North America


Castelfranchi

Chair of St. Peter at Antioch



 la  Tradizione tutta quanta ci ha tramandato l'esistenza di due cattedre dell'Apostolo: prima del suo viaggio e del suo martirio a Roma, la sede di Pietro fu infatti identificata in Antiochia.

Mentre la presenza di Pietro ad Antiochia risulta di fatto declarata  dagli scritti neotestamentari, la sua venuta a Roma nei primi anni dell'impero di Claudio non ha prove altrettanto evidenti. Lo sviluppo del cristianesimo nella capitale dell'impero attestato dalla lettera paolina ai Romani (scritta verso il 57) non si spiega tuttavia senza la presenza di un missionario di primo piano. La venuta, qualunque sia la data in cui ciò accadde, e la morte di S. Pietro a Roma, sono suffragare da tradizioni antichissime,

mercoledì 20 febbraio 2019

21 febbraioSaint JEAN III le Scholastique, ancien avocat devenu patriarche de Constantinople (565-577), qui rédigea un Nomocanon et fit introduire dans la divine Liturgie l'hymne "Tou Dheipnou sou tou mystikou" ("A Ta cène mystique"/ "Cinei Tale celei de Taina" ) (577).



Saint JEAN III le Scholastique, ancien avocat devenu patriarche de Constantinople (565-577), qui rédigea un Nomocanon et fit introduire dans la divine Liturgie l'hymne "Tou Dheipnou sou tou mystikou" ("A Ta cène mystique"/ "Cinei Tale celei de Taina" ) (577).


testo in inglese  tratto da 

https://www.johnsanidopoulos.com/2017/02/saint-john-iii-scholastic-patriarch-of.html

Του Δείπνου σου του Μυστικού σήμερον,Υιέ Θεού, κοινωνόν με παράλαβε ου μή γάρ τοις εχθροις σου το μυστήριον ειπω, ου φίλημα σοι δώσω, καθάπερ ο Ιούδας. Αλλ' ως ο ληστής ομολογώ σοι μνησθητί μου Κύριε,όταν ελθης έν τη Βασιλεία σου

Cinei Tale celei de taină, Fiul lui Dumnezeu, astăzi, părtaş mă primeşte, că nu voi spune vrăjmaşilor Tăi, Tăina Ta, nici sărutare Îţi voi da ca Iuda, ci ca tîlharul mărturisindu-mă, strig Ţie: Pomeneşte-mă, Doamne, întru împărăţia Ta.

Della tua mistica cena oggi, Figlio di Dio, accoglimi partecipe:  poiché non svelerò il mistero ai tuoi nemici, né ti darò un bacio come Giuda, ma come il ladrone mi rivolgo a te dicendo:  ricordati di me, Signore, nel tuo regno. 

Вечери Твоея тайныя днесь, Сыне Божий, причастника мя приими: не бо врагом Твоим тайну повем, ни лобзания Ти дам яко Иуда, но яко разбойник, исповедаю Тя: помяни мя, Господи, во Царствии Твоем.




venerdì 15 febbraio 2019

16 febbraioSaint FLAVIEN, patriarche de Constantinople (446-449), qui confessa la foi orthodoxe contre les monophysites lors du brigandage d'Ephèse et mourut suite aux persécutions qui lui furent infligées par Dioscore et Barsauma (450).


Fu ordinato sacerdote a Costantinopoli, città della quale, nel 446, diventò poi il patriarca. Due anni dopo, si trovò in mezzo a un'aspra lotta dottrinale. Nel 431 il Concilio di Efeso aveva chiuso la controversia provocata da Nestorio con la dottrina sulle due «nature divise» in Gesù Cristo: quella divina e quella umana. A poco più di 15 anni di distanza un altro conflitto si accese per opera dell'anziano monaco Eutiche, superiore di un monastero presso Costantinopoli, che all'opposto attribuì a Gesù Cristo una sola natura: era il monofisismo. 


testo in lingua romena
https://doxologia.ro/sfantul-ierah-flavian-arhiepiscopul-constantinopolului

http://classicalchristianity.com/wp-content/uploads/2013/04/St.-Flavian.jpg


Per Flaviano opporsi a Eutiche poteva essere pericoloso. Il monaco, infatti fu appoggiato da diversi vescovi autorevoli, oltre che dall'imperatore Teodosio II. La condanna di Flaviano, però, arrivò senza esitazione. L'imperatore Teodosio volle allora un nuovo Concilio, che si riunì ancora a Efeso nel 449. Vi intervennero, però, soltanto i sostenitori di Eutiche: Flaviano venne destituito ed esiliato in Lidia, dove morì poche settimane dopo. Venne riabilitato l'anno successivo e fu venerato come martire


in lingua inglese


martedì 12 febbraio 2019

elogio iconografico diSaint MARTINIEN, ascète en Palestine (fin IVème siècle).

Vespro e Mattutino del 13 febbraio: Memoria del santo nostro padre Martiniano (italiano)




Le notizie sulla vita del Santo in lingua romena
https://doxologia.ro/viata-sfant/viata-sfantului-cuvios-martinian


https://doxologia.ro/sfantul-cuvios-martinian#nodeviata


in lingua inglese
https://www.johnsanidopoulos.com/2017/02/synaxarion-of-our-holy-father-martinian.html

https://www.johnsanidopoulos.com/2010/02/saint-martinian-righteous.html




tratto dalla versione francese del Le Synaxaire, Vie des Saints de l'Eglise orthodoxe par le Hiéromoine Macaire de Simonos Pétra)


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Martinien, qui souffla la sensuelle flamme
et n'a pas succombé aux appas féminins,
après la mort échappe au feu qui ne meurt pas.
Le treize, de la chair est libérée son âme.
Par ses saintes prières, ô notre Dieu, aie pitié de nous et sauve-nous. Amen.
Tropaire, t. 8
Sous les flots de tes larmes tu as éteint, * Bienheureux, la flamme des tentations: * puis, ayant soumis les vagues de la mer * et l'élan des monstres marins, tu t'écrias: * Sois glorifié, Seigneur tout-puissant * qui m'as sauvé de la tempête et du feu.
Kondakion, t. 2
Comme ascète éprouvé, comme volontaire martyr, * comme courageux citoyen du désert, * en nos hymnes acclamons comme il se doit * le vénérable Martinien, * car aux pieds il a foulé le perfide serpent.
Ikos
D'un bout à l'autre de l'univers a retenti * le bruit de tes combats, le renom de tes vertus; * dès ta jeunesse tu désiras vivre au désert, * pour louer sans cesse le Christ dans les hymnes, la psalmodie et l'oraison; * croissant jour et nuit comme un palmier * grâce aux labeurs de l'ascèse et à l'arrosage de tes pleurs, * tu menas chastement à terme ta vie * et sagement couvris de honte le prince du mal, * car aux pieds tu as foulé le perfide serpent.
Exapostilaire, t. 3
A la nature tu fis violence, Martinien, * et volontairement tu devins un martyr; * tu as remis des femmes sur le bon chemin; * toi qui avec elles as triomphé de l'ennemi, * pour nous tu intercèdes auprès du Christ à présent.


Saint Martinien était originaire de Césarée de Palestine (vers la fin du ive siècle). Épris de Dieu depuis sa jeunesse, il renonça au monde à l’âge de dix-huit ans et alla pratiquer la vie ascétique sur une montagne nommée Lieu-de-l’Arche, où vivaient d’autres saints ermites. Pendant vingt-cinq ans, il s’adonna avec une telle ardeur aux travaux de la vertu qu’il acquit le pouvoir d’accomplir des miracles. Le démon, jaloux de ces progrès, essayait bien de le distraire de sa prière continuelle par toutes sortes de bruits ou d’apparitions effrayantes et lui suggérait des pensées impures, mais le saint restait imperturbable et confiant dans le secours de Dieu.
Une femme de mauvaise vie, ayant entendu parler de la constance angélique de Martinien dans les tentations, déclara qu’il ne restait chaste que par absence d’occasions et jura qu’elle réussirait à le séduire. Elle se présenta devant sa cellule un soir de forte pluie, vêtue de haillons, en suppliant l’ascète de lui offrir un refuge pour la nuit. Touché de compassion et craignant qu’elle ne fût dévorée par les bêtes sauvages, l’homme de Dieu lui ouvrit sa porte, la réchauffa auprès d’un bon feu et lui donna quelques dattes à manger, tandis qu’il se retirait dans une pièce plus à l’intérieur, où il passa presque toute la nuit en psaumes et en prières avant de s’étendre pour dormir. Comme il se trouvait assailli par de violentes pensées charnelles au sujet de cette femme, il se leva en pleine nuit et se rendit vers sa chambre pour la congédier. Mais dès qu’il ouvrit la porte, au lieu de la pauvre mendiante, il vit se présenter devant lui la jeune femme richement parée qui d’un sourire enjôleur lui rappela les exemples des prophètes et des apôtres qui avaient pris femme, et elle réussit à ébranler l’âme de l’ascète qui avait résisté depuis tant d’années aux tentations des démons. Consentant au péché, il demanda seulement un instant pour voir à l’extérieur si quelque visiteur ne risquait pas de les surprendre. Comme il regardait à l’horizon, Dieu, prenant son serviteur en compassion, réveilla sa conscience par le rayon de sa grâce. Martinien, réalisant aussitôt l’horreur du gouffre dans lequel il se préparait à tomber, alla ramasser des branchages, alluma un feu dans son arrière-cellule et y entra pieds nus, en disant : « Vois donc, malheureux, si tu peux supporter cette brûlure ? Comment supporteras-tu le feu éternel où tu seras plongé si tu approches cette créature ? » Après être sorti une première fois du brasier, il s’y replongea en criant : « Pardonne-moi, ô mon Christ. C’est Toi seul que j’aime et c’est pour Toi que je me livre aux flammes ! » Attirée par ces cris la misérable créature accourut et, bouleversée par le spectacle du sacrifice volontaire de Martinien, elle se convertit sur l’heure, jeta ses parures dans le feu et, tombant en larmes aux pieds du saint, elle le supplia de lui montrer la voie du repentir. Martinien lui pardonna et l’envoya au couvent de sainte Paule [26 janv.], où elle resta douze années avec une telle sainteté de vie que Dieu lui accorda la grâce d’accomplir plusieurs miracles.
Quant à saint Martinien, au bout de sept mois, à peine remis de ses blessures, il décida de se retirer sur un rocher battu par les flots, en pleine mer, espérant ainsi échapper à toute autre tentation de la chair. Il passa là dix années, exposé jour et nuit aux intempéries, subsistant du travail de ses mains et de quelques vivres qu’un navigateur lui apportait trois fois par an. Malgré tant de précautions pour s’assurer une sainte tranquillité, il devait encore apprendre qu’il n’est pas un seul endroit sur cette terre où l’on puisse être totalement préservé de la tentation. Une nuit, alors qu’un navire croisait à proximité, le démon déclencha brutalement une si violente tempête que le vaisseau sombra dans les flots déchaînés, avec tous ses passagers, et ne laissa comme rescapée qu’une jeune fille d’une grande beauté qui, soutenue par une planche, parvint en vue du rocher de Martinien. En apercevant le saint, elle lui cria de venir à son secours. Martinien décela qu’il devait s’agir d’une nouvelle tentation du Malin. Il s’arma de la prière et tira la jeune fille de l’eau. Mais il lui dit aussitôt : « Nous ne pouvons pas demeurer ensemble ici. Voici du pain et de l’eau. Dans quelques jours, un navigateur qui a coutume de me ravitailler viendra aborder. Raconte-lui ton histoire et il te ramènera dans ta patrie. » Après lui avoir recommandé de pratiquer la vertu, il fit le signe de la Croix et se jeta dans la mer. À ce moment deux dauphins, envoyés par la Providence, le recueillirent sur leur dos et le menèrent, sain et sauf, jusqu’au rivage. Rendant gloire à Dieu, le saint décida alors de vivre en étranger, errant de lieu en lieu, et subsistant d’aumônes, sans se lier d’amitié avec qui que ce soit, afin d’échapper à la tentation. En deux ans, il traversa ainsi plus de cent soixante-quatre villes et parvint enfin jusqu’à Athènes, où Dieu lui révéla que sa dernière heure était arrivée. L’évêque informé vint rendre visite à l’homme de Dieu, et il lui demanda, pour lui et son peuple, sa prière quand il parviendrait au Paradis. C’est ainsi que Martinien rendit son âme au Seigneur pour recevoir la couronne des martyrs, car il était volontairement passé par le feu et par l’eau (Ps 65, 12), afin de garder intacte sa pureté. Quant à la jeune naufragée, nommée Photine, elle resta volontairement sur le rocher, à l’exemple de Martinien, pendant six ans, ravitaillée par le navigateur. Vêtue en homme, travaillant dur de ses mains et persévérant constamment dans la prière, elle rendit saintement son âme à Dieu, à l’âge de vingt-cinq ans, et fut ensevelie avec solennité à Césarée de Palestine.
(Le Synaxaire, Vie des Saints de l'Eglise orthodoxe par le Hiéromoine Macaire de Simonos Pétra)

Glasul 4
Văpaia ispitelor cu curgerea lacrimilor ai stins-o, fericite şi valurile mării şi pornirile fiarelor înfrânându-le, ai strigat: Preaslăvit eşti Atotputernice, Cel Ce m-ai mântuit de foc şi de vifor.
APOLYTIKION DI SAN MARTINIANO . TONO PL.4
HAI SPENTO CON RIVOLI DI LACRIME, O BEATO, LA FIAMMA DELLE TENTAZIONI; E FRENATE LE ONDATE DEL MARE  E GLI IMPETI DELLE BELVE, GRIDAVI: GLORIOSO TU SEI, ONNIPOTENTE, TU CHE CI HAI SALVATO DAL FUOCO E DALLA PROCELLA.



KONDAKION DEL SANTO . TONO 2. Gli araldi sicuri.
COME PROVATO ASCETA DELLA PIETA’, NOBILE LOTTATORE PER SCELTA VOLONTARIA, CORAGGIOSO ED INSIEME CONSAPEVOLE ABITANTE DEL DESERTO, DEGNAMENTE CELEBRIAMO CON INNI MARTINIANO PER SEMPRE VENERABILE: EGLI INFATTI HA CALPESTATO IL SERPENTE.


IKOS. Rendi chiara la mia lingua.
 DA UNA ESTREMITA’ ALL’ALTRA DELLA TERRA E’ USCITA LA VOCE  DELLE TUE SOAVI VIRTU’ E DELLE TUE LOTTE DIVINE: GIOVANE D’ETA’, HAI AMATO VIVERE NEI DESERTI, PER ELEVARE SEMPRE A CRISTO INNI, SALMODIE E PREGHIERE; CRESCENDO GIORNO E NOTTE NELLE FATICHE E NELLE LACRIME, CASTAMENTE HAI PASSATO LA VITA, E CON SAPIENZA HAI CONFUSO L’AUTORE DEL MALE: TU INFATTI HAI CALPESTATO IL SERPENTE.


EXAPOSTILARION. Tu che il cielo con le stelle
 TI SEI MOSTRATO, O MARTINIANO, VIOLENTO CONTRO LA NATURA, MARTIRE VOLONTARIO E GUIDA PER LE DONNE: CON LORO AVENDO VINTO IL SERPENTE, PER NOI ORA INTERCEDI.


Glasul 2
Pe propovăduitorii cei tari...
Ca pe un învăţător încercat al dreptei credinţe şi cinstit nevoitor de bunăvoie şi cetăţean al pustiului şi locuitor, pe Sfântul Martinian, pururea cinstitul, întru cântări, după vrednicie, să-l lăudăm; că el pe şarpe în picioare l-a călcat.