Santi Claudio,tribuno militare, Ilaria sua
moglie ,i figli Giasone e Mauro martiri a Roma con settanta soldati o sotto
Valeriano o al tempo di Numeriano
La notizia del loro
martirio proviene dal Martirologio di Adone, che la prese dalla ‘passio’ dei
santi Crisanto e Daria; secondo questa ‘passio’ Claudio era un tribuno
dell’esercito, che mentre interrogava i martiri Crisanto e Daria, alla vista di
un miracolo da loro operato, si convertì al cristianesimo insieme alla moglie
Ilaria ed i figli Giasone e Mauro e 70 soldati.
Informato dell’avvenimento, l’imperatore Numeriano (283-284) dispose che Claudio fosse gettato in mare con una pietra al collo, mentre i due figli Giasone e Mauro con i 70 soldati, furono condannati alla decapitazione.
Affranta dal dolore Ilaria, non poté recuperare il corpo del marito, ormai perso in mare e mentre si accingeva a seppellire i corpi dei suoi figli, venne arrestata e prima di essere uccisa, ottenne di fermarsi a pregare; durante la preghiera fu martirizzata.
I sepolcri di Ilaria, Giasone e Mauro esistevano nel VII secolo sulla via Salaria, anche menzionati negli ‘Itinerari’ dell’epoca, quello di Mauro era stato ornato con un carme di papa Damaso. Damaso, nel suo epigramma per Mauro, evidenzia che egli era un fanciullo.
Il carme Damasiano, posto presso il sepolcro di Mauro, doveva mostrare ai visitatori la presenza della tomba venerata. All’epoca di Pasquale I (817-824) le reliquie dei due martiri furono traslate a Santa Prassede (Liber Pont., II, p. 64).
Informato dell’avvenimento, l’imperatore Numeriano (283-284) dispose che Claudio fosse gettato in mare con una pietra al collo, mentre i due figli Giasone e Mauro con i 70 soldati, furono condannati alla decapitazione.
Affranta dal dolore Ilaria, non poté recuperare il corpo del marito, ormai perso in mare e mentre si accingeva a seppellire i corpi dei suoi figli, venne arrestata e prima di essere uccisa, ottenne di fermarsi a pregare; durante la preghiera fu martirizzata.
I sepolcri di Ilaria, Giasone e Mauro esistevano nel VII secolo sulla via Salaria, anche menzionati negli ‘Itinerari’ dell’epoca, quello di Mauro era stato ornato con un carme di papa Damaso. Damaso, nel suo epigramma per Mauro, evidenzia che egli era un fanciullo.
Il carme Damasiano, posto presso il sepolcro di Mauro, doveva mostrare ai visitatori la presenza della tomba venerata. All’epoca di Pasquale I (817-824) le reliquie dei due martiri furono traslate a Santa Prassede (Liber Pont., II, p. 64).
Santo Birino di nazionalità italica missionario in Inghilterra primo vescovo di Dorchester nella contea di Oxford e chiamato l’apostolo del Wessex (verso il 650)
Secondo
Beda il Venerabile i Sassoni occidentali, al tempo del re Cinigilso, furono
convertiti alla fede cristiana da Birino,(monaco benedettino di Roma) inviato da papa Onorio I (625-38). Egli, dopo
essere stato consacrato vescovo da Asterio, vescovo di Genova, si diresse in
Britannia col proposito di spingersi oltre i territori degli Angli, dove nessun
predicatore l'avesse preceduto. Di fatto di dedicò all'evangelizzazione dei
Sassoni occidentali (detti allora Gevissi), ancora completamente pagani. Nel
635, a un anno dal suo sbarco, convertì il re della provincia Cinigilso, che fu
tenuto a battesimo da Osvaldo, re della Northumbria. I due donarono a Birino,
come sede episcopale, Ia città di Dorchester. Birino morì nel 649 o nel 650 e
fu sepolto nella stessa città. Dopo molti anni, durante l'episcopato di Edda
(876-903), il suo corpo fu traslato nella chiesa della città di Venta
(Winchester) che era stata costruita da Cenwalh, figlio di Cinigilso, al centro
del proprio regno attorno al 643. La cattedrale, consacrata nel 648, con
l'annesso monastero sarebbe diventata, entro il 670 il cuore religioso e
amministrativo del Wessex
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