venerdì 22 dicembre 2017

Sinassario dei santi italici ed italo greci per il 22 Dicembre






Sinassario dei santi italici ed italo greci per il 22 Dicembre

Santi Demetrio, Onorato e Floro di Ostia Martiri
Demetrio, Onorato e Floro sono commemorati nel Martirologio Romano il 22 dicembre La notizia proviene da Usuardo, il quale però non si accorse che si trattava di una ripetizione dei santi Demetrio e Onorio ricordati già il 21 novembre. È da notare inoltre che nel Geronimiano invece di Onorato si legge Onorio e in più c'è anche il nome di Felice. Onorato però è ricordato nello stesso Geronimiano il 21 dicembre come vescovo e confessore, ma di ignota sede. Chi fossero poi Felice e Floro è impossibile precisare per mancanza di altre notizie.


Santa Anastasia vedova detta  Pharmacolytria e i suo compagni nel martirio Santo Crisogono Santa Teodota e i tre figli di lei sotto Diocleziano verso il 304

Tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/83175

Anastasia figlia di Pretestato e moglie di Publio era tutta dedita all’assistenza dei cristiani di Roma, a cui una legge iniqua, vietava di svolgere qualunque mestiere. Il marito contrarissimo puniva con crudeltà ogni sua disubbidienza, era confortata comunque dai consigli di s. Crisogono, anch’egli perseguitato e incarcerato. Morto il marito, poté più liberamente esercitare la sua carità cristiana. Il suo consigliere Crisogono fu trasferito ad Aquileia alla corte imperiale, Anastasia lo accompagnò nel viaggio da Roma e assistette all’interrogatorio e poi alla sua decapitazione, il corpo fu abbandonato presso l’abitazione delle tre sorelle cristiane Agape, Chionia, Irene, le quali con l’aiuto del santo prete Zoilo, gli diedero sepoltura e per questo furono arrestati tutti. 

Poi Diocleziano partì per la Macedonia portando con sé tutti i cristiani imprigionati e con essi anche Anastasia; dalla Macedonia si spostò verso Sirmio nell’Illiria, qui gli furono denunciati come cristiani fuggiaschi, la matrona Teodota e i suoi tre figli, che fece incarcerare. 
L’interesse che Anastasia aveva per la sorte dei quattro, insospettì i pagani che la denunciarono al prefetto Probo; questi dopo interrogatori e vani tentativi di farle abiurare la fede cristiana, la tenne ai ceppi per un mese e poi l’imbarcò sopra un naviglio forato, insieme ad altri cristiani e delinquenti e avviati in mare aperto per farli naufragare e morire. Ma questi scampati miracolosamente alla tempesta, sbarcarono a Palmaria, dove di nuovo presi fu loro offerta la libertà in cambio dell’onore agli dei, ma dietro il loro ennesimo rifiuto furono tutti trucidati, mentre Anastasia fu arsa viva. Le sue ceneri furono raccolte da una donna di nome Apollonia che le depositò in una piccola chiesa nel suo giardino


Martire, probabilmente nella persecuzione di Diocleziano (304 circa). Venerata a Sirmio in Pannonia, il suo culto si diffuse, specie a Costantinopoli ove vennero traslate le reliquie, sotto il patriarca Gennadio (458-71), e a Roma , dove la Tradizione ne fece una martire romana, collegata con altri, tra cui principalmente S. Crisogono e dove il suo nome si sovrappose a quello della fondatrice (una parente di Costantino) del titulus Anastasiae, la maestosa basilica ai piedi del Palatino, ove si celebrava la messa commemorativa, il giorno di Natale.


Santo Flaviano prefetto di Roma martire cristiano sotto Giuliano Apostata(verso il 362)

 La tradizione lo vuole marito di Santa Dafrosa (4 gennaio) e dunque padre delle sante Bibiana (2 dicembre) e Demetria (21 giugno). Confessatosi cristiano, venne marcato a fuoco sul volto con il sigillo degli schiavi e condannato al lavoro forzato presso le terme od un tempio pagano presso una località che è stata variamente identificata con Civitavecchia, Acquapendente o Montefiascone

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