Sinassario dei santi italici ed italo greci per il 22 Dicembre
Santi
Demetrio, Onorato e Floro di Ostia
Martiri
Demetrio,
Onorato e Floro sono commemorati nel Martirologio Romano il 22
dicembre La notizia proviene da Usuardo, il quale però non si
accorse che si trattava di una ripetizione dei santi Demetrio e
Onorio ricordati già il 21 novembre. È da notare inoltre che nel
Geronimiano invece di Onorato si legge Onorio e in più c'è anche il
nome di Felice. Onorato però è ricordato nello stesso Geronimiano
il 21 dicembre come vescovo e confessore, ma di ignota sede. Chi
fossero poi Felice e Floro è impossibile precisare per mancanza di
altre notizie.
Santa
Anastasia vedova detta Pharmacolytria
e i suo compagni nel martirio Santo Crisogono Santa Teodota e i tre
figli di lei sotto Diocleziano verso il 304
Tratto
da http://www.santiebeati.it/dettaglio/83175
Anastasia
figlia di Pretestato e moglie di Publio era tutta dedita
all’assistenza dei cristiani di Roma, a cui una legge iniqua,
vietava di svolgere qualunque mestiere. Il marito contrarissimo
puniva con crudeltà ogni sua disubbidienza, era confortata comunque
dai consigli di s. Crisogono, anch’egli perseguitato e incarcerato.
Morto il marito, poté più liberamente esercitare la sua carità
cristiana. Il suo consigliere Crisogono fu trasferito ad Aquileia
alla corte imperiale, Anastasia lo accompagnò nel viaggio da Roma e
assistette all’interrogatorio e poi alla sua decapitazione, il
corpo fu abbandonato presso l’abitazione delle tre sorelle
cristiane Agape, Chionia, Irene, le quali con l’aiuto del santo
prete Zoilo, gli diedero sepoltura e per questo furono arrestati
tutti.
Poi
Diocleziano partì per la Macedonia portando con sé tutti i
cristiani imprigionati e con essi anche Anastasia; dalla Macedonia si
spostò verso Sirmio nell’Illiria, qui gli furono denunciati come
cristiani fuggiaschi, la matrona Teodota e i suoi tre figli, che fece
incarcerare.
L’interesse
che Anastasia aveva per la sorte dei quattro, insospettì i pagani
che la denunciarono al prefetto Probo; questi dopo interrogatori e
vani tentativi di farle abiurare la fede cristiana, la tenne ai ceppi
per un mese e poi l’imbarcò sopra un naviglio forato, insieme ad
altri cristiani e delinquenti e avviati in mare aperto per farli
naufragare e morire. Ma questi scampati miracolosamente alla
tempesta, sbarcarono a Palmaria, dove di nuovo presi fu loro offerta
la libertà in cambio dell’onore agli dei, ma dietro il loro
ennesimo rifiuto furono tutti trucidati, mentre Anastasia fu arsa
viva. Le sue ceneri furono raccolte da una donna di nome Apollonia
che le depositò in una piccola chiesa nel suo giardino
Martire,
probabilmente nella persecuzione di Diocleziano (304
circa). Venerata a Sirmio in Pannonia, il suo culto si diffuse,
specie a Costantinopoli ove vennero traslate le reliquie, sotto il
patriarca Gennadio (458-71),
e a Roma , dove la Tradizione ne fece una martire romana, collegata
con altri, tra cui principalmente S. Crisogono e dove il suo nome si
sovrappose a quello della fondatrice (una parente di Costantino) del
titulus
Anastasiae,
la maestosa basilica ai piedi del Palatino, ove si celebrava la messa
commemorativa, il giorno di Natale.
Santo
Flaviano prefetto di Roma martire cristiano sotto Giuliano
Apostata(verso il 362)
La
tradizione lo vuole marito di Santa Dafrosa (4 gennaio) e dunque
padre delle sante Bibiana (2 dicembre) e Demetria (21 giugno).
Confessatosi cristiano, venne marcato a fuoco sul volto con il
sigillo degli schiavi e condannato al lavoro forzato presso le terme
od un tempio pagano presso una località che è stata variamente
identificata con Civitavecchia, Acquapendente o Montefiascone
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