domenica 31 dicembre 2017

31 dicembre santi italici ed italo greci


 
Sante  Donata, Paolina, Rogata, Dominanda, Serótina, Saturnina e Ilaria, martiri a Roma

tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/91449


Santa Donata è la prima in ordine di citazione, di un gruppo di vergini martiri a Roma; esse sono Donata, Paolina, Rogata, Dominanda, Serotina, Saturnina e Ilaria.
La loro esistenza è senz’altro confermata, in quanto sono citate al 31 dicembre nel ‘Martirologio Geronimiano’; poi anche nel “Liber de locis sanctis martyrum” della prima metà del secolo VII.
Inoltre anche la recentissima edizione del ‘Martyrologium Romanum’ del 2002 le riporta tutte e sette alla stessa data.
Detto questo si può aggiungere, che dopo il ritrovamento delle loro reliquie, unitamente a quelle dei santi martiri Alessandro, Vitale e Marziale (celebrati il 10 luglio), nel cimitero dei Giordani sulla via Salaria Nuova, una loro venerazione fu promossa da papa Adriano I (772-795).
Purtroppo altro non si sa della loro vita, né come morirono, furono certamente delle martiri romane presumibilmente del primo secolo; ci colpisce la circostanza che erano sette donne

Santi Stefano Ponziano Attalo Fabiano Cornelio Sisto Floro Quintiniano Minervino e Simpliciano martiri a Catania
Il martyrologium Romanum al 31 dicembre  dice testualmente:Càtanaem
Catànae, in Sicilia, passio sanctòrum Stèphani, Pontiàni, Attali, Fabiàni, Cornèlii, Sexti, Floris, Quinctiàni, Minervini et Simpliciàni..   Senza nessun’altra notizia.

Il Lancia di Brolo, li colloca nel capitolo dei santi martiri di data incerta, e afferma che il cardinale Baronio, li dice catanesi  e che sono sepolti in Catania , nel luogo in cui sorge “ il cenobio delle moniali di San Benedetto


Santo Barbaziano presbitero a Ravenna e padre spirituale dell'imperatrice Augusta  Placidia
tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/83490


Il Martirologio Romano celebra la sua memoria il 31 dicembre. Antiocheno d'origine, Barbaziano era venuto a Roma agli inizi del V sec. e, appartatosi nel cimitero di Callisto, si dedicò ad una vita di preghiera e di penitenza. Operò numerosi miracoli anche in favore di personalità della corte imperiale e per la sua fama di santità fu caro all'imperatrice Galla Placidia, al seguito della quale si recò a Ravenna, dove costruì il Monasterium S. Iohannis Baptistae e vi diresse una comunità di monaci. Per intercessione di Barbaziano, Galla Placidia poté ottenere miracolosamente reliquie di san Giovanni Evangelista e, quindi, sciogliendo un voto, far erigere, nel 425, la celebre basilica in onore di questo santo. Alla morte di Barbaziano tanto l'imperatrice quanto il vescovo di Ravenna, san Pier Crisologo, curarono che egli venisse tumulato nel suo Monasterium, che poi si sarebbe chiamato dei SS. Giovanni e Barbaziano. Tutto questo raccontano ampiamente gli Acta S. Barbatiani (BHL, I, p. 146, n. 972),.dei quali il Lanzoni ha fornito il testo critico e una profonda analisi; da essa risulta che lo scritto  è  un romanzo di tradizione  agiografica, di cui oltre la metà rimaneggiamento di una raccolta di miracoli dei ss. Giro e Giovanni (BHL, I, p. 313, n. 2080), composto da un ignoto romano residente a Ravenna. Più difficile è stabilire quando furono scritti tali Acta: certamente prima del sec. XI, perché ne dipende il sermone LXV di san Pier Damiani, composto in onore di Barbaziano. Il Lanzoni, seguito anche dai Bollandisti, lo ritiene posteriore al sec. IX e dipendente dal Liber Pontificalis di Agnello ravennate (XXII Petrus); mentre il Testi Rasponi nega tale dipendenza degli Acta da Agnello, affermando anzi che il testo del Liber Pontificalis agnelliano, nella forma che conosciamo, è posteriore agli Acta. Ma di quel testo non è certa la genuinità, e le frasi che si riferiscono a Barbaziano potrebbero esser frutto di interpolazioni posteriori ad Agnello.
Sempre secondo il Testi Rasponi, Barbaziano fu un prete ravennate del Monasterium di San Giovanni Battista, morto dopo Teodorico (m. 526) e venerato almeno dal sec. VIII. Le sue reliquie sono ora nella Cattedrale di Ravenna in un sarcofago del VI secolo.



http://images.oca.org/icons/lg/December/1231melania.jpgSanta Melania la giovane da Roma asceta a Gerusalemme sul Monte degli Ulivi (verso il 439)
tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/83500


Figlia di Valerio Publicola della gens Valeria e di Ceionia Albina della gens Ceionia, quindi discendente di gloriose famiglie di Roma; a 14 anni sposò il cugino Piniano anche lui della gens Valeria, che dopo la morte di due loro figli, Melania convinse a praticare una vita penitente e casta.
Influenzata dalla propaganda monastica che nel secolo V era assai fervorosa in Roma, la pia matrona lasciò la città per ritirarsi con tutti i servi in una villa suburbana per vivere una vita monastica.
Qui sorse l’opposizione tenace dei parenti, vinta solo con l’intervento della nonna paterna, che qualche decennio prima, aveva fatta la stessa scelta fra le resistenze della nobile famiglia.
Nel 406 si trasferì a Nola presso s. Paolino, forse suo lontano parente, dopo due anni, nel 408 vista l’invasione dei barbari, si spostò nei suoi possedimenti in Sicilia e ancora nel 410 emigrò in quelli d’Africa, dove conobbe s. Agostino, stringendo con lui una salda amicizia.
Circondata da un centinaio di servi ed ancelle e con la compagnia del marito Piniano e della madre Albina, che la seguivano in questo peregrinare, formando una specie di comunità monastica, decise di recarsi a Gerusalemme, passando prima per l’Egitto, culla del monachesimo orientale, per rendere omaggio ai monaci di cui provava grande ammirazione, cercando di imitarli.
A Gerusalemme volle tenere una vita eremitica più stretta (già la nonna Melania assieme a Rufino, aveva fondato un monastero), facendosi costruire una piccola cella sul Monte degli Ulivi, sede di altri asceti e qui condusse una vita di ascesi,preghiera e digiuni .
Dopo un certo tempo e dopo altri contatti con i monaci egiziani, per apprendere meglio lo spirito ascetico, fondò in una zona molto isolata un monastero femminile e dopo qualche anno, anche uno maschile, con oratori dotati di reliquie di santi martiri.
Il regolamento delle Comunità, disposto da Melania stessa, fu improntato ad una severa austerità , sul modello egiziano, anche se nella liturgia si notava una certa influenza romana ed occidentale.
Fu tanto caritatevole che il suo patrimonio e quello del marito Piniano, morto nel 432, fu lentamente esaurito a favore dei poveri; ebbe una grande fama di santità in tutto l’ambiente di Gerusalemme, dove morì nel 440.
Il culto per s. Melania la Giovane fu abbastanza sentito in Oriente, mentre in Occidente cominciò solo nel secolo IX.
La commemorazione della grande matrona romana, asceta e monaca a Gerusalemme è al 31 dicembre.


APOLYTIKION. TONO 4

TU CHE HAI AMATO LA VITA DEGLI ANGELI, QUANDO COMINCIASTI A DISPREZZARE LE DELIZIE DEL PIACEREPER DARTI ALLA CONTINENZA, ALLA VEGLIA, AL DORMIRE PER TERRA E ALL’UMIDITA’, ALLORA DIVENISTI VASO PURISSIMO DELLO SPIRITO DIVINO, DA LUI ORNATA DI MANIFESTI CARISMI, O SAPIENTISSIMA.  ATTIRASTI COSI’ FOLLE AL TUO ZELO DIVINO E LE OFFRISTI, O MELANIA, AL SOVRANO E SALVATORE DELLE NOSTRE ANIME.
KONDAKION. TONO 4. Tu che volontariamente
CON L’ANIMA RISCHIARATA DAI FULGORI DA COLUI CHE PER NOI DALLA VERGINE HA RIFULSO, HAI BRILLATO PER LE VIRTU’, O DEGNA DI OGNI LODE: DISPERDENDO INFATTI SULLA TERRA  LA RICCHEZZA CORROTTA, HAI MESSO IN SERBO LA CELESTE RICCHEZZA ED HAI SPLENDIDAMENTE BRILLATO PER L’ASCESI. PER QUESTO, O MELANIA, CON AMORE TI VENERIAMO.

IKOS

FUGGENDO LE DELIZIE DEL MONDO, HAI LARGAMENTE DISTRIBUITO I CUMULI D’ORO, RIPONENDOLI PIAMENTE NELLE MANI DEI POVERI. RAGGIUNTI POI I LUIGHI SANTI, TI SEI FATTA TUTTO A TUTTI, CONDUCENDO UNA VITA UGUALE AGLI ANGELI E TUTTI SOCCORRENDO. RESA SPLENDENTE  LA LAMPADA DELLA TUA ANIMA CON L’OLIO DELLA BENEFICIENZA, SEI ENTRATA CON CRISTO NEL TALAMO DIVINO, DOVE GODI DEL SUO REGNO. PER QUESTO, O MELANIA, CON AMORE TI VENERIAMO.
EXAPOSTILARION. Udite, donne
MELANIA OVUNQUE CELEBRATA, VANTO DELLE MONACHE, CON LA TUA INTERCESSIONE PRESSO DIO, PURIFICA E ILLUMINA ME DIVENUTO TUTTO NERO NELL’ANIMA E NEL CORPO PER L’OSCURITA’ DELLE PASSIONI: AFFINCHE’ GIOIOSAMENTE IO TI CELEBRI E SPLENDIDAMENTE FESTEGGI LA TUA LUMINOSA MEMORIA 


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