Santa Eutalia vergine ed asceta a Lentini in Sicilia
uccisa dal fratello in odio alla fede cristiana(verso il 257)
Tratto da http://ordovirginumsicily.blogspot.it/2012/01/le-sante-vergini-consacrate-del-mese-di_1486.html
La madre, Eutropia, era una nobile matrona, vedova,
che viveva con i suoi due figli Serviliano ed Eutalia a Lentini. Testimone
delle guarigioni miracolose di Tecla e Giustina, per intercessione dei
Santi Alfio, Cirino e Filadelfo, un giorno si recò al loro sepolcro, per
implorare la guarigione. Eutropia infatti, era afflitta da perdite di sangue,
come l'emorroissa del Vangelo. Inginocchiata in lacrime presso la tomba di
questi martiri, elevò a Dio la richiesta di guarigione. Qui si addormentò e in
sogno ebbe una celeste visione: vide i santi Alfio, Filadelfo e Cirino, in
tutta la loro gloria, che le annunciavano la completa guarigione dalla malattia
se avesse ricevuto il Battesimo. Destata dal sonno, raccontò il sogno alla
figlia ed entrambe chiesero il Battesimo. La madre fu miracolosamente guarita
ed Eutalia, prima fidanzata, decise di consacrarsi al Signore.
Alla morte di Tertullo, accanito persecutore dei cristiani, il figlio di Eutropia, Serviliano, sacerdote pagano del tempio di Cerere, cercò di strangolare la madre a causa della sua fede in Gesù Cristo. Eutalia, rimproverò il fratello per le sue intenzioni criminali ma questi stracciò le vesti della sorella, la percosse e la consegnò ad uno schiavo perché abusasse di lei. Mentre la ragazza si affidava alla protezione dei Santi Fratelli il servo le si avvicinò e cadde a terra accecato. Allora Serviliano l'8 Settembre del 257 la uccise trapassandole la gola con un pugnale. Il corpo fu sepolto nella Cripta del Duomo di Lentini (arcidiocesi di Siracusa) insieme a quelli dei Santi Fratelli e dalle Sante Tecla e Giustina
Alla morte di Tertullo, accanito persecutore dei cristiani, il figlio di Eutropia, Serviliano, sacerdote pagano del tempio di Cerere, cercò di strangolare la madre a causa della sua fede in Gesù Cristo. Eutalia, rimproverò il fratello per le sue intenzioni criminali ma questi stracciò le vesti della sorella, la percosse e la consegnò ad uno schiavo perché abusasse di lei. Mentre la ragazza si affidava alla protezione dei Santi Fratelli il servo le si avvicinò e cadde a terra accecato. Allora Serviliano l'8 Settembre del 257 la uccise trapassandole la gola con un pugnale. Il corpo fu sepolto nella Cripta del Duomo di Lentini (arcidiocesi di Siracusa) insieme a quelli dei Santi Fratelli e dalle Sante Tecla e Giustina
Santi Giovino e Basileo martiri a
Roma sotto Valeriano(verso il 258)
Acta sanctorum Stephani papae et Tarsicii acolyti
martyrum
Venne fuori un decreto di Valeriano e Gallieno che
colpiva Stefano e il clero della Chiesa Romana: dodici, che v’erano ascritti,
Bono, Fausto, Mauro, Primitivo, Calunnioso, Giovanni, Esuperanzio, Cirillo,
Teodoro, Basilio, ed Onorato, vennero decollati sulla Via Latina presso
l’aquidotto[7]; i loro corpi
furono sepolti accanto a quelli di Giovino, e Basileo[8], per cura di
Tertullino. Informatone papa Stefano chiamò a se Tertullino, ed eruditolo del
regno di Dio, e della vita eterna, lo battezzò, e ordinò sacerdote,
commettendogli provvedere alla tumulazione dei martiri.
[7] Il
Martirologio Romano li ricorda il 1 di Agosto: A Roma, sulla via Latina, i santi Martiri Bono Prete, Fausto e Mauro,
con altri nove, che sono ricordati negli Atti di santo Stefano Papa.
[8] Il
Martirologio Romano li ricorda il 2 marzo: A Roma, sulla via Latina, i santi Martiri Giovino e Basileo, che
patirono sotto gli Imperatori Valeriano e Gallieno. Nulla di più è detto
su questi due martiri, di cui sappiamo soltanto che furono sepolti con tutta
probabilità nel cimitero dedicato a Tertullino; nel IX secolo i loro resti,
insieme a quelli degli altri martiri di quella catacomba, furono traslati nella
basilica dei Santi XII Apostoli.
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