http://oca.org/saints/lives/2014/03/21/100858-st-james-the-confessor-the-bishop-of-catania
Troparion — Tone 5
Shining forth in holy abstinence, / you rightly rightly divide the inspired word of truth as a hierarch and minister of God the Word. / By your virtuous struggle you revealed and confirmed the grace granted to you, O James, / instructing all to venerate the image of the Savior, / to whom you pray for us all.Kontakion — Tone 8
You excelled in the gifts of the priesthood, / and through your labors You became illustrious in confessing the faith. / Since you are a fruitful branch of Christ the True Vine, / grant the new wine of forgiveness and salvation to those who cry: / “Rejoice, O Father James!”Saint BIRILLE ou BERILLE (VIRILOS), natif d'Antioche, disciple du saint apôtre Pierre et évêque de Catane en Sicile (vers 90).
Saint
Cyril was born in Antioch. He
was a disciple of the Apostle Peter (June 29, January 16), who installed
him as Bishop of Catania in Sicily. St Cyril wisely guided his flock;
he was pious, and the Lord granted him the gift of wonderworking. By his
prayer the bitter water in a certain spring lost its bitterness and
became drinkable. This miracle converted many pagans to Christianity. St
Cyril died in old age and was buried in Sicily.
Santi Filemone e Donnino di Roma
Tratto da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/46250
Nativi, secondo i menologi greci, di
Roma, ai tempi delle persecuzioni si diedero a percorrere l'Italia predicando
il Vangelo e battezzando gli infedeli che, alla loro infiammata parola, si
convertivano in gran numero. Tutto ciò, come era naturale, suscitò l'ira dei
culti degli idoli, i quali li presero, li legarono e li consegnarono al preside
della provincia. Questi tentò dapprima di indurli a negare Cristo con promesse
di onori e doni, indi, non essendosi quelli piegati, li fece distendere nudi in
terra e battere ferocemente da quattro littori. Vennero, quindi, chiusi in
carcere, poi di nuovo sottoposti a duri tormenti, e infine decapitati un 21
marzo, data alla quale sono ricordati nei sinassari greci e nel Martirologio
Romano.
Queste notizie sono, come avvertono i Bollandisti nel Commento al Martirologio Romano, il compendio di una più antica passio perduta.
Queste notizie sono, come avvertono i Bollandisti nel Commento al Martirologio Romano, il compendio di una più antica passio perduta.
Santo Elia nato nel Canton Vallese poi eremita a San Giulio
D’Orta in Piemonte(verso il 457)
Tratto da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/91840
Sant’Elia
è ritenuto dalla tradizione locale novarese il successore di San Giulio
nell’opera di evangelizzazione delle terre cusiane. Secondo la Vita di San
Giulio egli avrebbe dato sepoltura al giovane senatore Audenzio, che i
famigliari vollero deposto presso la tomba del santo, e si dedicò alla cura
della chiesa edificata da Giulio stesso. In seguito, Elia fu ritenuto il
secondo vescovo di Sion vissuto agli inizi del secolo V che, per ignoti motivi,
lasciata la sua sede episcopale, si sarebbe recato a soggiornare come sacerdote
o eremita presso l’isola di Orta. Non è possibile stabilire su quali basi è
stata proposta una simile identificazione, non presente nelle più antiche
recensioni del racconto della vita di Giulio e per ora non suffragata da alcuna
testimonianza storica attendibile. Elia è raffigurato nell’arte locale con
abiti marroni, quasi monacali, simili a quelli con cui è ritratto San Giulio,
come nell’affresco del XV secolo, visibile sulla parete sinistra della basilica
dell’isola, che ricorda l’incontro tra i due santi. Unico riferimento alla sua
presunta esperienza episcopale è la mitria, recata da un angelo, accanto al
busto reliquiario settecentesco posto in una nicchia del coro. I presunti resti
del santo, rinvenuti nel 1697 in una sepoltura individuata sul pavimento della
chiesa, vennero successivamente collocati all’interno dell’altare marmoreo
della cripta, accanto a quelli degli altri santi dell’isola, ove tutt’ora
riposano. Il giorno per il ricordo di Elia era diversamente assegnato dagli
antichi calendari al 21 marzo o al 13 aprile.
Consultare anche
Brevi note iconografiche sugli affreschi della casa Ronchi di Ornavasso
In
https://www.academia.edu/24297040/Brevi_note_iconografiche_sugli_affreschi_della_casa_Ronchi_di_Ornavasso_in_Oscellana_n.1-2_
tratto da
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2018/3/21/Sant-Elia-Santo-del-giorno-il-21-marzo-si-celebre-l-eremita/812443/
Il 21 marzo si celebra Sant'Elia, eremita.
Secondo la tradizione locale novarese, Elio è stato il successore di San
Giulio nell’opera di evangelizzazione delle terre cusiane. Secondo la
“Vita di San Giulio” egli avrebbe dato sepoltura al giovane senatore
Audenzio e si dedicò alla cura della chiesa edificata da Giulio stesso.
Successivamente, Elia fu ritenuto il secondo vescovo di Sion vissuto
agli inizi del secolo V che, dopo aver lasciato la sua sede episcopale,
si sarebbe recato a soggiornare come sacerdote o eremita presso l’isola
di Orta. Purtroppo non è possibile stabilire su quali basi è stata
proposta una simile identificazione che non è suffragata da alcuna
testimonianza storica attendibile. Nell’arte locale, Elia è raffigurato
con abiti scuri e semplici, quasi monacali, simili a quelli con cui è
ritratto San Giulio nell’affresco del XV secolo, visibile sulla parete
sinistra della basilica dell’isola di San Giulio, che ricorda l’incontro
tra i due santi.
Sant'Elia a Orta San Giulio
Unico riferimento alla sua presunta
esperienza episcopale è la mitria, recata da un angelo, accanto al busto
reliquiario settecentesco posto in una nicchia del coro. I presunti
resti del santo, rinvenuti nel 1697 in una sepoltura individuata nel
pavimento della chiesa. Successivamente vennero collocati all’interno
dell’altare marmoreo della cripta, accanto a quelli degli altri santi
dell’isola, dove tutt’ora riposano. Oltre alla ricorrenza dedicata a
Sant’Elia, il 21 marzo si celebrano fra gli altri anche San Serapione,
Santa Benedetta Cambiagio, San Giustiniano di Vercelli e San Lupicino.
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