mercoledì 21 marzo 2018

21 marzo santi italici ed italo greci

NOSTRO PADRE TRA I SANTI GIACOMO, VESCONO DI CATANIA, IL CONFESSORE.
http://oca.org/saints/lives/2014/03/21/100858-st-james-the-confessor-the-bishop-of-catania





Troparion — Tone 5

Shining forth in holy abstinence, / you rightly rightly divide the inspired word of truth as a hierarch and minister of God the Word. / By your virtuous struggle you revealed and confirmed the grace granted to you, O James, / instructing all to venerate the image of the Savior, / to whom you pray for us all.

Kontakion — Tone 8

You excelled in the gifts of the priesthood, / and through your labors You became illustrious in confessing the faith. / Since you are a fruitful branch of Christ the True Vine, / grant the new wine of forgiveness and salvation to those who cry: / “Rejoice, O Father James!”

 Saint BIRILLE ou BERILLE (VIRILOS), natif d'Antioche, disciple du saint apôtre Pierre et évêque de Catane en Sicile (vers 90). 

Saint Cyril was born in Antioch. He was a disciple of the Apostle Peter (June 29, January 16), who installed him as Bishop of Catania in Sicily. St Cyril wisely guided his flock; he was pious, and the Lord granted him the gift of wonderworking. By his prayer the bitter water in a certain spring lost its bitterness and became drinkable. This miracle converted many pagans to Christianity. St Cyril died in old age and was buried in Sicily.
 
Santi Filemone e Donnino di Roma

Tratto  da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/46250

Nativi, secondo i menologi greci, di Roma, ai tempi delle persecuzioni si diedero a percorrere l'Italia predicando il Vangelo e battezzando gli infedeli che, alla loro infiammata parola, si convertivano in gran numero. Tutto ciò, come era naturale, suscitò l'ira dei culti degli idoli, i quali li presero, li legarono e li consegnarono al preside della provincia. Questi tentò dapprima di indurli a negare Cristo con promesse di onori e doni, indi, non essendosi quelli piegati, li fece distendere nudi in terra e battere ferocemente da quattro littori. Vennero, quindi, chiusi in carcere, poi di nuovo sottoposti a duri tormenti, e infine decapitati un 21 marzo, data alla quale sono ricordati nei sinassari greci e nel Martirologio Romano.
Queste notizie sono, come avvertono i Bollandisti nel Commento al Martirologio Romano, il compendio di una più antica passio perduta.





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Santo Elia nato nel Canton Vallese poi eremita a San Giulio D’Orta in Piemonte(verso il 457)

Tratto da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/91840

Sant’Elia è ritenuto dalla tradizione locale novarese il successore di San Giulio nell’opera di evangelizzazione delle terre cusiane. Secondo la Vita di San Giulio egli avrebbe dato sepoltura al giovane senatore Audenzio, che i famigliari vollero deposto presso la tomba del santo, e si dedicò alla cura della chiesa edificata da Giulio stesso. In seguito, Elia fu ritenuto il secondo vescovo di Sion vissuto agli inizi del secolo V che, per ignoti motivi, lasciata la sua sede episcopale, si sarebbe recato a soggiornare come sacerdote o eremita presso l’isola di Orta. Non è possibile stabilire su quali basi è stata proposta una simile identificazione, non presente nelle più antiche recensioni del racconto della vita di Giulio e per ora non suffragata da alcuna testimonianza storica attendibile. Elia è raffigurato nell’arte locale con abiti marroni, quasi monacali, simili a quelli con cui è ritratto San Giulio, come nell’affresco del XV secolo, visibile sulla parete sinistra della basilica dell’isola, che ricorda l’incontro tra i due santi. Unico riferimento alla sua presunta esperienza episcopale è la mitria, recata da un angelo, accanto al busto reliquiario settecentesco posto in una nicchia del coro. I presunti resti del santo, rinvenuti nel 1697 in una sepoltura individuata sul pavimento della chiesa, vennero successivamente collocati all’interno dell’altare marmoreo della cripta, accanto a quelli degli altri santi dell’isola, ove tutt’ora riposano. Il giorno per il ricordo di Elia era diversamente assegnato dagli antichi calendari al 21 marzo o al 13 aprile.

Consultare anche

Brevi note iconografiche sugli affreschi della casa Ronchi di Ornavasso


In
https://www.academia.edu/24297040/Brevi_note_iconografiche_sugli_affreschi_della_casa_Ronchi_di_Ornavasso_in_Oscellana_n.1-2_
tratto da  

http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2018/3/21/Sant-Elia-Santo-del-giorno-il-21-marzo-si-celebre-l-eremita/812443/

Il 21 marzo si celebra Sant'Elia, eremita. Secondo la tradizione locale novarese, Elio è stato il successore di San Giulio nell’opera di evangelizzazione delle terre cusiane. Secondo la “Vita di San Giulio” egli avrebbe dato sepoltura al giovane senatore Audenzio e si dedicò alla cura della chiesa edificata da Giulio stesso. Successivamente, Elia fu ritenuto il secondo vescovo di Sion vissuto agli inizi del secolo V che, dopo aver lasciato la sua sede episcopale, si sarebbe recato a soggiornare come sacerdote o eremita presso l’isola di Orta. Purtroppo non è possibile stabilire su quali basi è stata proposta una simile identificazione che non è suffragata da alcuna testimonianza storica attendibile. Nell’arte locale, Elia è raffigurato con abiti scuri e semplici, quasi monacali, simili a quelli con cui è ritratto San Giulio nell’affresco del XV secolo, visibile sulla parete sinistra della basilica dell’isola di San Giulio, che ricorda l’incontro tra i due santi.

Sant'Elia a Orta San Giulio

Unico riferimento alla sua presunta esperienza episcopale è la mitria, recata da un angelo, accanto al busto reliquiario settecentesco posto in una nicchia del coro. I presunti resti del santo, rinvenuti nel 1697 in una sepoltura individuata nel pavimento della chiesa. Successivamente vennero collocati all’interno dell’altare marmoreo della cripta, accanto a quelli degli altri santi dell’isola, dove tutt’ora riposano. Oltre alla ricorrenza dedicata a Sant’Elia, il 21 marzo si celebrano fra gli altri anche San Serapione, Santa Benedetta Cambiagio, San Giustiniano di Vercelli e San Lupicino.

 

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