Martyr Priscilla of Rome
Santo
Marcellino papa e patriarca di Roma
martire durante la persecuzione di Diocleziano
Tratto
da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/50850
La figura di Marcellino fu ampiamente
lodata da sant'Agostino, anche se cronologicamente molto postuma
Sempre secondo la tradizione, Marcellino fu vescovo di Roma il 30 giugno 296.
Gli inizi del suo pontificato furono gratificati dalla "pax"
instaurata con l'imperatore dal suo predecessore Caio
Marcellino potè dedicarsi alla comunità nella sua interezza avendo soprattutto
cura delle famiglie più bisognose.
Fu il tetrarca Galerio, anticristiano per antonomasia, ad iniziare la
cosiddetta "nona persecuzione" anticristiana, con la scusa
dell'invadenza cristiana sulle terre imperiali. Dopo l'incontro a Nicomedia
(nda: cittadina situata nel mar di Marmara, nella ex provincia romana di
Bitinia- odierna Izmit), Galerio riuscì a convincere Diocleziano a ritornare al
paganesimo e perseguire tutti i dissidenti.
Il 23 febbraio 303 fu incendiata la chiesa di Nicomedia. I cristiani, in
risposta incendiarono il palazzo imperiale ed in conseguenza il pugno di ferro.
Le milizie romane distrussero quasi tutto. I beni confiscati e migliaia di
persone furono condannate a morte. Fu addirittura massacrata l'intera
"legione tebea", formata esclusivamente da cristiani
Marcellino fu decapitato per ordine
dello stesso imperatore Diocleziano, il 25 ottobre 304 e le sue spoglie deposte
nel cimitero di Priscilla.
Tratto da
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2012/4/26/SANTO-DEL-GIORNO-Oggi-26-aprile-e-San-Marcellino-Papa/271964/
Fu pontefice dal 296 al 304 e morì verso il 305 d.C., nel
periodo delle tremende persecuzioni messe in atto da Diocleziano. Il suo
nome, Marcellino, è un diminutivo del nome latino Marco, che vuol dire nato in
marzo e sacro a Marte. Nacque a Roma dal padre Proietto, la sua figura fu
sempre lodata da Sant’Agostino, pur essendo le scritture del dottore della
chiesa molto postume. Questo perché le memorie del culto del passato e le
tradizioni erano continuamente tramandate, anche per mantenere una fede sempre
accesa, più che per pura necessità di cronologia storica. Marcellino è
ricordato come un uomo incredibilmente devoto, pio e casto. Fu fatto Papa, “,
il giorno 30 giugno del 296. All’inizio della sua carriera da Pontefice, il suo
operato fu reso sereno e possibile dalla pax stabilita in precedenza con l’
imperatore Caio e mantenuta dall’attuale imperatore. Il Papa Marcellino poté in
tal modo dedicare la sua esistenza alla comunità, riservando una particolare
attenzione alle famiglie più bisognose. Quando l’ impero passò nelle mani di
Diocleziano, però, le cose cambiarono. La politica cominciò a subire dei forti
scossoni, e così fu stabilita una tetrarchia e le funzioni del governo furono
tripartite, per meglio gestire l’esercizio del potere. Diocleziano divenne capo
dell'impero romano d'oriente, Galerio divenne governatore di Roma e Massimiano
fu nominato governatore dell' impero romano nord occidentale. Galerio,
storicamente anti cristiano, cominciò quella che poi venne ricordata come la
"nona persecuzione" anticristiana, usando come pretesto l’ invadenza
dei cristiani sui territori dell’ impero romano. Galerio incontrò poi
Diocleziano a Nicomedia, l’ odierna Izmit, e riuscì a convincerlo a ritornare
al paganesimo e a perseguire tutti coloro che non si allineassero con le nuove
direttive religiose. Il 23 febbraio 303 cominciarono le devastazioni romane,
con l’incendio della chiesa di Nicomedia. I romani distrussero quasi tutto e
mandarono a morte tutti coloro che si opponevano e che si ribellavano, fu
addirittura massacrata un’ intera legione dell’esercito notoriamente cristiana,
la legione tebea. Marcellino fu imprigionato nel procedere delle
persecuzioni, e gli fu imposto di sacrificare agli idoli da Diocleziano e
Massimiano. Il Papa non acconsentì, e così fu minacciato di atroci sofferenze e
disumane torture.
Egli, spaventato dal dolore della tortura, bruciò
due grani di incenso su un altare pagano dedicato agli dei. I cristiani furono
molto delusi dal comportamento del Papa e così si recarono da lui infuriati per
rimproverarlo. Il Pontefice chiese quindi ai vescovi di essere giudicato, ma
questi gli risposero che si sarebbe dovuto giudicare da solo. Pentito e
disperato, Marcellino si depose dal ruolo di pontefice, piangendo, ma i fedeli
elessero lui nuovamente. Quando gli imperatori romani lo vennero a sapere, lo
fecero imprigionare e gli chiesero nuovamente di sacrificare agli idoli, ma
questi si oppose con tutte le sue forze. Così fu ordinata la decapitazione del
Pontefice. Si narra che, mentre stava per essere decapitato, Marcellino lanciò
la scomunica a chiunque avesse provato a dargli sepoltura cristiana, poiché non
si sentiva degno di essere seppellito. E così, il suo corpo rimase senza
sepoltura per 35 giorni. Infine, pare che l’apostolo Pietro comparve al
successore del Pontefice, Papa Marcello, e chiese che Marcellino venisse
seppellito.
Tratto da
http://ducadeitempi.blogspot.com/2016/06/lo-strano-caso-di-san-marcellino-papa.html
Il 296 DC è l’anno in cui venne eletto
papa Marcellino. In quel tempo l’Imperatore era Diocleziano, ma per le
difficoltà di governo dell’Impero aveva suddiviso il territorio in tre parti:
ad Oriente lo stesso Diocleziano, a Roma Galerio mentre ad Occidente il rozzo
Massimiano.
Diocleziano aveva la tipica personalità
del monarca orientale: suscettibile, amante dello sfarzo e della propria
immagine. Galerio era un calcolatore e un uomo ambizioso. Massimiano un
militare, piuttosto ruvido e diretto.
Sotto Massimiano, nella terra di
Britannia, era in missione il giovane Costanzo che sarebbe di lì a poco
diventato il Cesare d’Occidente (prima con Massimiano, in seguito come suo
sostituto). In Britannia secondo la leggenda Costanzo conobbe la bella
principessa Elena dalla quale ebbe un figlio, Costantino, destinato a riunire
l’Impero sotto un unico scettro per consegnarlo alla fede in Cristo.
Le macchinazioni di Galerio erano volte
a consolidare ed espandere la propria influenza nell’Impero. Per fare questo
decise di sposare la causa del paganesimo e di un ritorno alle origini
religiose romane. Il principale ostacolo era rappresentato dall’influenza
crescente della setta cristiana i cui adepti aumentavano di giorno in giorno
nonostante le dure persecuzioni dei decenni passati. Fu così che Galerio si
decise a convincere l’Imperatore che per garantire la sicurezza dell’Impero (e
della sua persona) bisognava costringere i cristiani a sacrificare
all’Imperatore e agli dei romani. Senza questa prova non si poteva contare
sulla loro fedeltà come sudditi.
Diocleziano emanò dunque degli editti
con i quali si chiedeva al popolo, in particolar modo ai cristiani, di
venerare l’Imperatore come un dio e conseguentemente rinnegare la propria fede.
Scoppiarono dei tumulti e il palazzo imperiale venne dato alle fiamme. La
responsabilità venne fatta ricadere sulla setta cristiana. L’azione richiamava
alla mente quella di Nerone e in effetti le conseguenze furono le stesse:
cominciò la “Grande Persecuzione”.
In decine di migliaia vennero
trucidati, compresa un’intera legione formata da soldati cristiani. In molti
tuttavia riuscirono a salvarsi la vita sacrificando agli dei e rinnegando di
fatto la propria fede.
La “Grande Persecuzione” contrassegnò i
giorni del matrimonio fra Costanzo ed Elena e l’infanzia del giovane
Costantino.
Il papa del tempo, Marcellino, dovette
quindi confrontarsi con uno dei periodi più critici della storia della Chiesa.
Quando si parla di pontefici così antichi le fonti storiche sono sempre
confuse. La “bibbia” per le biografie dei primi papi rimane sempre il “Liber
Pontificalis”.
La storia di Marcellino è piuttosto
interessante. E’ riconosciuto come Santo dalla Chiesa, ma la sua storia
presenta anche delle ombre. Venne accusato, soprattutto dai donatisti, di aver
rinnegato la fede e sacrificato all’Imperatore per salvarsi la vita, ma tali
tesi furono aspramente combattute da illustri personaggi fra cui S.Agostino.
Il Liber Pontificalis riporta che morì
martire, per diretto ordine di Diocleziano, ma solo dopo il suo pentimento per
aver sacrificato agli dei. Secondo questo testo fu obbligato ad abiurare, ma
pochi giorni dopo si pentì. Diocleziano lo fece dunque giustiziare.
In testi più vecchi del Liber
Marcellino non viene riportato come martire in Roma e questo ha fatto sorgere
dubbi sulla versione dell’antico libro. Tuttavia ad oggi è l’unica storia
ufficiale della “passio” di Marcellino. La sua morte sarebbe avvenuta nel 305
DC.
Il papa dunque, giudicato pio e santo,
fu obbligato a rinnegare Cristo per venerare gli dei pagani, ma in seguito al
pentimento guadagnò la palma del martirio e quindi il Paradiso. E’ importante
sottolineare che nel momento in cui sacrificò agli dei pagani abdicò dalla
carica di pontefice.
Marcellino inoltre fu il primo vescovo
di Roma per il quale si riporta il titolo di "papa".
il curioso caso di Papa Marcellino
Tratto da: https://www.johnsanidopoulos.com/2010/06/curious-case-of-pope-marcellinus.html
Traduzione a cura di Joseph Giovanni Fumusa
Eletto nel 296, Marcellino presiedette la Chiesa di Roma per
sette anni senza alcun incidente. Poi, secondo quanto si dice, disertò e
prese parte a sacrifici per gli idoli sotto Diocleziano. La storia
della sua diserzione è stata ricusata, ma le prove a suo favore sono
convincenti. Dei documenti affidabili trattano la storia come un fatto
comprovato, sebbene in essi si tenta di presentare il fatto
positivamente, dicendo che egli si pentì immediatamente, abiurò e morì
da martire.
Una domanda che persiste fino ai nostri giorni è se Papa
Marcellino, dopo aver offerto incenso agli idoli pagani durante il regno
di Diocleziano, si sia o meno effettivamente pentito e successivamente
martirizzato, o se sia morto di morte naturale.
Due fonti, Wikipedia e
Catholic Encyclopedia esaminano la questione e spiegano per quale
motive la storia di questo Papa sia in effetti curiosa. Le primissime
fonti sembrano nascondere il suo peccato, mentre le fonti successive
tentano di scagionarlo. Nel suo prologo per il 7 Giugno, San Nikolai
Velimirovich narra la seguente versione della vita di Papa Marcellino,
una versione della storia in cui lo si scagiona:
LO IEROMARTIRE MARCELLINO, PAPA DI ROMA
Di San Nikolai Velimirovich
Marcellino
fu il predecessore di Papa Marcello sul soglio pontificio. Quando
l’imperatore Diocleziano lo convocò e lo minacciò di tortura, Marcellino
offrì sacrificio agli idoli, azione per la quale gli fu donato un capo
prezioso dall’imperatore. Tuttavia Marcellino si pentì amaramente e
cominciò a piangere giorno e notte per aver rinnegato Cristo come fece
una volta, a suo tempo, l’Apostolo Pietro. In quel tempo si tenne in
Campania un assemblea dei vescovi. Il papa indossò un saio e si cosparse
il capo di cenere, entrò in assemblea e confessò il suo peccato di
fronte a tutti implorando loro (i vescovi) di giudicarlo. I padri
dissero che si sarebbe dovuto giudicare da sé. Quindi Marcellino disse:
“Mi privo del mio rango sacerdotale, del quale non sono degno e, per di
più, non permetto che il mio corpo venga seppellito dopo la mia morte,
ma che venga dato in pasto ai cani!” Avendo detto ciò, maledisse colui
il quale si fosse permesso di seppellirlo. Dopo di ciò, Marcellino si
recò dall’imperatore Diocleziano, lanciò ai suoi piedi il capo prezioso e
confessò la sua fede in Gesù Cristo, respingendo gli idoli.
L’imperatore, pieno di rabbia, ordinò che Marcellino fosse torturato e
successivamente ucciso fuori la città assieme a tre bravi uomini:
Claudio, Cirino e Antonino. I corpi di questi tre uomini furono sepolti
immediatamente, ma il corpo del papa fu lasciato lì per trentasei
giorni. Quindi San Pietro apparve al nuovo papa Marcello e gli ordinò di
seppellire il corpo di Marcellino dicendo: “Chi si umilia sarà
esaltato” (Luca 18:14)
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