http://www.johnsanidopoulos.com/2014/11/holy-prophet-obadiah-as-model-for-our.html
Quarto
dei profeti minori visse probabilmente dopo la conquista di Gerusalemme
avvenuta intorno al 587-586 a. C. Nel libro più breve
dell Antico Testamento, di cui è l autore, cerca di
consolare Gerusalemme con la speranza di una rapida restaurazione. Come i
profeti d Israele anche lui conferma l esistenza di un
solo Dio buono e giusto, che punisce i peccatori e vendica le
ingiustizie fatte al suo popolo. Per la sua visione assai positiva nei
confronti d Israele, gli esegeti lo considerano nnunciatore del Messia.
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I
ventun versetti del suo libro contengono anzitutto una dura minaccia
contro gli Edomiti. Gli antichi rancori, mai sopiti dall'epoca della
ingegnosa frode di Giacobbe ai danni del fratello Esaù, erano esplosi
durante e dopo la distruzione di Gerusalemme, avvenuta nel 587 a.C. per
opera del babilonese Nabucodonosor. In quella tristissima ora per il
popolo della Giudea, gli Edomiti diedero man forte agli invasori,
partecipando attivamente al saccheggio della città e alla spietata
caccia ai fuggiaschi. Mentre a consolare i deportati in Mesopotamia,
costretti al lavoro coatto nel grande canale tra Babel e Nippur, c'era
il grande profeta Ezechiele, tra i rimasti ci fu il giovane Abdia, che
proferì una dura minaccia contro gli Edomiti insieme all'annuncio
consolatorio della restaurazione di Gerusalemme, destinata ad accogliere
il Messia.
Abdia sviluppa questi due temi con un canto lirico stupendo. Così si rivolge al confinante popolo idumeo: 'Ecco, io t'ho fatto piccolo fra le nazioni, tu sei molto spregevole. La superbia del tuo cuore ti ha ingannato... Per le uccisioni, per le ingiustizie commesse contro il tuo fratello Giacobbe, tu sarai coperto di confusione e perirai per sempre... La casa di Giacobbe sarà di fuoco e la casa di Esaù sarà di paglia, verrà bruciata e divorata'. Il profeta segue una linea religiosa tradizionale, il cui tema costante è l'affermazione della unicità di Dio Javhè, padrone assoluto di tutte le cose e giudice supremo, che punisce i peccatori e vendica le offese fatte al suo popolo. In questa conclusione ottimistica della 'visione' di Abdia gli esegeti vedono il preannunzio di Cristo e della Chiesa.
Martyr Barlaam of Caesarea, in Cappadocia
http://www.oca. org/FSlives. asp
http://www.johnsanidopoulos.com/2016/08/saint-joasaph-king-of-indians.html
http://www.johnsanidopoulos.com/2016/08/saint-joasaph-king-of-indians.html
Venerable Hilarion the Monk and Wonderworker of Thessalonica, Georgian
https://doxologia.ro/sfantul-ierarh-filaret-mitropolitul-moscovei-kolomnei
Le 19 novembre, Saint Martyr AGAPIOS
CALENDARIO ECCLESIALE DEL 19 NOVEMBRE
Saint
prophète ABDIAS (vers le IXème siècle avant NSJC). (Office traduit en
français par le père Denis Guillaume au tome XI des Ménées.)
Ponziano,
dell'antica e nobile famiglia dei Calpurni, venne eletto papa nel 230,
durante l'impero del mite e saggio Alessandro Severo, la cui tolleranza
in fatto di religione permise alla Chiesa di riorganizzarsi. Ma proprio
in questa parentesi di pace avvenne nella Chiesa di Roma la prima
funesta scissione che contrappose al legittimo pontefice un antipapa,
nella persona di quell'Ippolito, restituito da un provvidenziale
martirio all'unità e alla santità. Ippolito, sacerdote, colto e austero,
poco incline all'indulgenza e timoroso che in ogni riforma si celasse
l'errore, era giunto ad accusare di eresia lo stesso pontefice S.
Zefirino e il diacono Callisto, e quando quest'ultimo fu eletto papa nel
217, si ribellò, accettando di essere lui stesso invalidamente eletto
dai suoi partigiani.
Si mantenne nello scisma anche durante il pontificato di S. Urbano I e di S. Ponziano. Intanto l'imperatore Alessandro Severo veniva ucciso in Germania dai suoi legionari e gli subentrava il trace Massimino, che rispolverò gli antichi editti persecutori nei confronti dei cristiani. Trovandosi di fronte a una Chiesa con due capi, senza pensarci su spedì entrambi ai lavori forzati in una miniera della Sardegna. Ponziano è il primo papa deportato. Era un fatto nuovo che si verificava nella Chiesa e Ponziano seppe risolverlo con saggezza e umiltà: perché i cristiani non fossero privati del loro pastore rinunciò al pontificato, e anche questa spontanea rinuncia è un fatto nuovo.
A succedergli fu il greco Antero, che governò la Chiesa per quaranta giorni soltanto. Il gesto generoso di Ponziano deve aver commosso l'intransigente Ippolito che morì infatti riconciliato con la Chiesa nel 235. Secondo un'epigrafe dettata da papa Damaso, Ippolito, pur essendosi ostinato nello scisma per un malinteso zelo, nell'ora della prova "al tempo in cui la spada dilaniava le viscere della madre Chiesa, mentre fedele a Cristo camminava verso il regno dei santi", ai seguaci che gli domandavano quale pastore seguire indicò il legittimo papa come unica guida e "per questa professione di fede meritò d'essere nostro martire".
Si mantenne nello scisma anche durante il pontificato di S. Urbano I e di S. Ponziano. Intanto l'imperatore Alessandro Severo veniva ucciso in Germania dai suoi legionari e gli subentrava il trace Massimino, che rispolverò gli antichi editti persecutori nei confronti dei cristiani. Trovandosi di fronte a una Chiesa con due capi, senza pensarci su spedì entrambi ai lavori forzati in una miniera della Sardegna. Ponziano è il primo papa deportato. Era un fatto nuovo che si verificava nella Chiesa e Ponziano seppe risolverlo con saggezza e umiltà: perché i cristiani non fossero privati del loro pastore rinunciò al pontificato, e anche questa spontanea rinuncia è un fatto nuovo.
A succedergli fu il greco Antero, che governò la Chiesa per quaranta giorni soltanto. Il gesto generoso di Ponziano deve aver commosso l'intransigente Ippolito che morì infatti riconciliato con la Chiesa nel 235. Secondo un'epigrafe dettata da papa Damaso, Ippolito, pur essendosi ostinato nello scisma per un malinteso zelo, nell'ora della prova "al tempo in cui la spada dilaniava le viscere della madre Chiesa, mentre fedele a Cristo camminava verso il regno dei santi", ai seguaci che gli domandavano quale pastore seguire indicò il legittimo papa come unica guida e "per questa professione di fede meritò d'essere nostro martire".
Saint PONTIEN, pape et patriarche de Rome (230-235), confesseur sous Maximin (235).
Saint HELIODORE, martyr mort par le glaive à Magido en Pamphilie sous Aurélien (vers 272).
Saints SEVERIN, EXUPERE et FELICIEN, martyrs à Brennier près de Vienne en Dauphiné (IIIème-IVème siècles).
Saint BARLAAM d'Antioche, martyr, probablement sous Dioclétien et Maximien. (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XI des Ménées.)
http://www.santiebeati.it/dettaglio/78280
Saint AZES le Thaumaturge, Isaurien de nation, soldat devenu ermite, martyr sous Dioclétien.
CENT CINQUANTE soldats qui furent conduits à la foi par saint Azès et qui moururent par le glaive.
La sainte EPOUSE du préfet Acylinus et sa FILLE, mortes par le glaive. (Elles se seraient prénommées saintes MANNA et THYGATERA.)
DOUZE soldats martyrs.
Saint AGAPIOS, martyr mort déchiré par les fauves à Gaza en Palestine sous Dioclétien (304).
Saint HOUARDON (OUARDON, WARDON, HOARZON, HUARDO), évêque de Saint-Pol-de- Léon en Bretagne (577).
Saint PATROCLE, natif d'Auvergne, reclus en Berry (vers 577).
Saint CITROINE (CISTRON), confesseur en Poitou (vers 580).
Saint THEODEMIR (THEODOMIRE) , abbé de Saint-Mesmin en Orléanais (585).
Saint NIZON, ermite à Lauvignec en Bretagne (VIème-VIIème siècles).
Egbert, Archbishop of York
Sainte ERMENBURGE (ERMENBURGA) , abbesse dans le Kent (vers 689).
Saint EUDES, natif d'Orange, premier higoumène de Saint-Chaffre près du Puy-en-Velay (vers 720).
Saint TUTO (TOTTO), abbé d'Ottenbeuern en Allemagne (815).
Saint JACQUES PETROPOULOS de Sasseau (Saxiacum), Grec de nation, ermite à La Chapelle d'Angillon en Berry (865).
Saint HILARION d'Ibérie, ascète et thaumaturge à Garédja en Géorgie, à la Laure de Saint-Sabbas en Palestine, au Mont Olympe de Bithynie, à Rome et à Thessalonique (875 ou 882).
Saint BARLAAM, higoumène de la Laure des Grottes de Kiev (1065).
Translation des reliques de saint Adrien de Pochenskhoïé (Russie 1625).
L'icône de la Mère de Dieu "CONSOLATION DANS LES AFFLICTIONS ET LES CHAGRINS" ("V SKORBIEKH I PIETCHALIEKH OUTIECHENIE" ) (Russie 1863).
L'icône de la Mère de Dieu "CONSOLATION DANS LES AFFLICTIONS ET LES CHAGRINS" ("V SKORBIEKH I PIETCHALIEKH OUTIECHENIE" ) (Russie 1863).
https://doxologia.ro/cinstirea-icoanei-maicii-domnului-mangaierea-celor-necajiti-intristati
http://www.johnsanidopoulos.com/2015/11/the-17th-century-icon-of-theotokos.html
Saint PHILARETE (Drozdov), métropolite de Moscou (1821-1867), prédicateur renommé (1867).
Saints PORPHYRE, évêque de Simféropol, SERGE, MICHEL, ALEXANDRE, JEAN, CONSTANTIN, ALEXANDRE, IGNACE, SIMEON, JEAN, JEAN, DEMETRE et JACQUES, prêtres, JOASAPH, PIERRE, GREGOIRE, BENJAMIN, GERASIME et MICHEL, moines, et VALENTIN, laïc, martyrs par la main des Communistes (Ukraine 1937).
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