giovedì 11 gennaio 2018

11 gennaio Santi Italici ed Italo greci



 

Santo Vescovo in trono, affresco lato sud, fine sec. Xlll – prima metà sec. XIV

Chiesa di Sant’Anna – Brindisi



Santo Igino papa e patriarca di Roma  di nazionalità greca(forse di Atene) martire sotto Antonino(verso il 142)-

Tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/36950

Verso la fine del sec. II , S. Ireneo, di ritorno da un viaggio a Roma, elencava i dodici vescovi succedutisi nella sede romana da S. Pietro ai suoi giorni. Igino era nono di questa serie, unico a portare questo nome, successore di S. Telesforo "che diede una gloriosa testimonianza" , cioè subì il martirio, sotto l'imperatore Adriano.
Il Liber Pontificalis e il Martirologio Romano affermano che anche Igino subì il martirio, l'11 gennaio (del 140?), durante la persecuzione di Antonino Pio, e fu sepolto "presso il corpo del beato Pietro in Vaticano".E’ certo che divenuto papa nel 138, durante i quattro anni, del suo pontificato dovette affrontare l’eresia gnostica di Valentino e Cedone, i quali sostenevano che ai semplici fedeli può bastare la fede, mentre ai dotti si addice la scienza, che può spiegare a livello filosofico la fede. Igino che era anche filosofo sconfessò gli eretici sul loro terreno. Viene anche ricordato per aver ordinato la gerarchia ecclesiastica distinguendo presbiteri e diaconi e istituendo la figura del suddiacono. Grande rilevanza anche per l’istituzione che gli viene attribuita di madrina e padrino per i battesimi.







Santo Leucio Vescovo di Brindisi e confessore della fede(verso il 173)

Era forse orientale, originario di Alessandria d'Egitto, e si trasferì in Italia meridionale in uno dei porti più importanti del Mediterraneo. Si narra che predicò il Vangelo in Puglia durante una siccità e, dopo che la pioggia cadde, molti pagani si convertirono. Edificò la chiesa di Santa Maria e San Giovanni Battista. Dopo le invasioni longobarde, nel 768 le sue spoglie furono portate dapprima a Trani e poi nella capitale del ducato, Benevento

Tratto da. http://www.sanleucionline.it/cappellareale/patrono-corpo.htm

Le notizie sulla vita del Santo sono poche. contraddittorie e non agevolmente reperibili. Quelle più esaustive, anche se tra storia e leggenda, le troviamo nella Vita di Santo Leucio scritta da Pietro D’Onofri, prete dell’Oratorio di Napoli, e da lui dedicata a Ferdinando IV di Borbone per uso degli abitatori di San Leucio
Euprescio, così si chiamava San Leucio, visse verso la fine del II secolo dopo Cristo in Alessandria d’Egitto sotto l’impero di Teodosio. A dieci anni perse la madre e si ritirò, con il padre, nel monastero del Beato Ermete, dove crebbe istruito ed amato dai confratelli. Un giorno, durante la celebrazione della Beata Assunta, il padre ebbe una visione del Signore che gli preannunciò il destino del figlio: con il nome di Leucio sarebbe diventato vescovo di Brindisi per combattere l’idolatria e stabilire la vera fede nella città.
Così Leucio, ordinato sacerdote, arciprete e, poi, arcivescovo di Alessandria, cominciò subito ad operare miracoli, a convertire e a battezzare. Lasciò Alessandria con i fedeli Eusebio e Dionisio e con altri 5 discepoli e sbarcò prima ad Otranto e poi a Brindisi dove compì il famoso miracolo della pioggia: perdurando la siccità da due anni, gli fu chiesto di far piovere e, avvenuto il miracolo, nacque la consuetudine di ricorrere a lui per avere la pioggia.
Iniziò la sua lunga opera di conversione presso i brindisini e gli altri popoli dell’Italia meridionale. Successivamente, fu colpito da pleurite e, prossimo alla morte, si fece sistemare a terra su della cenere e dei rottami di tegole (da qui l’usanza di salire sul monte San Leucio per prendere pezzi di tegole e di mattoni della chiesetta eretta in suo onore e applicarli ai malati di febbre di punta).
Fu sepolto a Brindisi e, quando la città fu distrutta dalle guerre, i tranesi, devoti al Santo trafugarono la salma, la portarono nella loro città ed edificarono una basilica in suo onore. Poi, Trani cadde in mano ai Saraceni e fu allora che un conte di Benevento offrì danaro agli invasori per avere il sacro corpo. Più tardi, scongiurato il pericolo saraceno, i tranesi richiesero le spoglie ma ne ebbero solo la metà. Anche Brindisi riuscì ad averne una parte. La più antica immagine del santo vescovo Leucio risale al XIII secolo ed è raffigurata sull’arca che contenne, fino al 1899, le spoglie del martire S. Teodoro d’Amasia. Si tratta di una cassa d’abete le cui quattro facce verticali sono completamente rivestite da lastre d’argento; la frontale e la laterale sinistra sono figurate con rilievi a sbalzo. La parte superiore è chiusa da due grate, una semplice in ferro, l’altra d’argento cesellata.
Le lastre furono, per quel che sembra, schiodate da altri monumenti e adattate sulle facce di questa cassa che, sul lato frontale, da sinistra, presenta le immagini affiancate dei due santi vescovi Leucio e Pelino con pallio, mitra e pastorale, benedicenti alla greca. Sono poi presentati episodi della vita di S. Teodoro ed in varie lastre si ricorda che Teodoro fu condannato alla morte per fame, da cui sarebbe comunque scampato miracolosamente.

Santa Onorata sorella del Vescovo Santo Epifanio di Pavia.Vergine consacrata(verso il 500)

Il vescovo s. Ennodio di Pavia (m. nel 521) scrisse la biografia del suo predecessore s. Epifanio (m. 496), narrando che Onorata era sua sorella e che aveva ricevuto educazione e formazione dalla vergine s. Luminosa di Pavia; il De Laudibus Papiae dei secoli XIII-XIV, dice che morta nell  anno 500, fu sepolta insieme al fratello nella basilica di S. Vincenzo;

tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/37050
Nella città di Pavia, l'11 gennaio si commemorano unitamente Onorata, Luminosa, Speciosa e Liberata, quattro sante vergini del V secolo che consacrate al Signore diedero in tempi  turbolenti, grande prova di fede e carità. Santa Onorata, sorella minore del grande vescovo Epifanio, fu da lui stesso consacrata al Signore e affidata per l’educazione a santa Luminosa, vergine zelante conosciuta in città da anni per la sua dedizione al bene della Chiesa. Si narra come durante il saccheggio della città perpetrata dai Goti di Odoacre nell’anno 476 le  due vergine vennero fatte prigioniere, liberate presto per intercessione di Epifanio, diedero in quei giorni tremendi una prova veramente alta di unità e pazienza tanto che gli stessi loro carcerieri ne rimasero turbati interiormente. Le quattro sante vergine vengono ricordate insieme come comune scelta di vita, le loro reliquie si custodiscono parte in Cattedrale e parte nella splendida chiesa di San Francesco.




dal sinassario Rocor in lingua francese


Saint HYGIN, pape et patriarche de Rome, martyr sous Antonin (142)


 Saint LEUCIUS, évêque de Brindisi, confesseur (vers 173).


 Saint ALEXANDRE, évêque de Fermo (Italie) et martyr (IIIème siècle). 

 Sainte HONORATE, soeur de l'évêque saint Epiphane de Pavie, vierge à Pavie
(500).

 Saints TASON, TATON et PALDON, tous higoumènes du monastère de Saint-Vincent dans les Abruzzes (entre 720 et 740).

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