Santo Vescovo in trono, affresco lato sud, fine sec. Xlll – prima metà sec. XIV
Chiesa di Sant’Anna – Brindisi
Santo
Igino papa e patriarca di Roma di
nazionalità greca(forse di Atene) martire sotto Antonino(verso il 142)-
Tratto
da http://www.santiebeati.it/dettaglio/36950
Verso
la fine del sec. II , S. Ireneo, di ritorno da un viaggio a Roma, elencava i
dodici vescovi succedutisi nella sede romana da S. Pietro ai suoi giorni. Igino
era nono di questa serie, unico a portare questo nome, successore di S.
Telesforo "che diede una gloriosa testimonianza" , cioè subì il
martirio, sotto l'imperatore Adriano.
Il Liber Pontificalis e il Martirologio Romano affermano che anche Igino subì il martirio, l'11 gennaio (del 140?), durante la persecuzione di Antonino Pio, e fu sepolto "presso il corpo del beato Pietro in Vaticano".E’ certo che divenuto papa nel 138, durante i quattro anni, del suo pontificato dovette affrontare l’eresia gnostica di Valentino e Cedone, i quali sostenevano che ai semplici fedeli può bastare la fede, mentre ai dotti si addice la scienza, che può spiegare a livello filosofico la fede. Igino che era anche filosofo sconfessò gli eretici sul loro terreno. Viene anche ricordato per aver ordinato la gerarchia ecclesiastica distinguendo presbiteri e diaconi e istituendo la figura del suddiacono. Grande rilevanza anche per l’istituzione che gli viene attribuita di madrina e padrino per i battesimi.
Il Liber Pontificalis e il Martirologio Romano affermano che anche Igino subì il martirio, l'11 gennaio (del 140?), durante la persecuzione di Antonino Pio, e fu sepolto "presso il corpo del beato Pietro in Vaticano".E’ certo che divenuto papa nel 138, durante i quattro anni, del suo pontificato dovette affrontare l’eresia gnostica di Valentino e Cedone, i quali sostenevano che ai semplici fedeli può bastare la fede, mentre ai dotti si addice la scienza, che può spiegare a livello filosofico la fede. Igino che era anche filosofo sconfessò gli eretici sul loro terreno. Viene anche ricordato per aver ordinato la gerarchia ecclesiastica distinguendo presbiteri e diaconi e istituendo la figura del suddiacono. Grande rilevanza anche per l’istituzione che gli viene attribuita di madrina e padrino per i battesimi.
Santo Leucio Vescovo
di Brindisi e confessore della fede(verso il 173)
Era forse orientale, originario di Alessandria
d'Egitto, e si trasferì in Italia meridionale in uno dei porti più importanti
del Mediterraneo. Si narra che predicò il Vangelo in Puglia durante una siccità
e, dopo che la pioggia cadde, molti pagani si convertirono. Edificò la chiesa
di Santa Maria e San Giovanni Battista. Dopo le invasioni longobarde, nel 768
le sue spoglie furono portate dapprima a Trani e poi nella capitale del ducato,
Benevento
Tratto
da. http://www.sanleucionline.it/cappellareale/patrono-corpo.htm
Le
notizie sulla vita del Santo sono poche. contraddittorie e non agevolmente
reperibili. Quelle più esaustive, anche se tra storia e leggenda, le troviamo
nella Vita di Santo Leucio scritta da Pietro D’Onofri, prete dell’Oratorio di
Napoli, e da lui dedicata a Ferdinando IV di Borbone per uso degli abitatori di
San Leucio
Euprescio, così si chiamava San Leucio, visse verso la fine del II
secolo dopo Cristo in Alessandria d’Egitto sotto l’impero di Teodosio. A dieci
anni perse la madre e si ritirò, con il padre, nel monastero del Beato Ermete,
dove crebbe istruito ed amato dai confratelli. Un giorno, durante la celebrazione della
Beata Assunta, il padre ebbe una visione del Signore che gli preannunciò il
destino del figlio: con il nome di Leucio sarebbe diventato vescovo di Brindisi
per combattere l’idolatria e stabilire la vera fede nella città.
Così
Leucio, ordinato sacerdote, arciprete e, poi, arcivescovo di Alessandria,
cominciò subito ad operare miracoli, a convertire e a battezzare. Lasciò
Alessandria con i fedeli Eusebio e Dionisio e con altri 5 discepoli e sbarcò
prima ad Otranto e poi a Brindisi dove compì il famoso miracolo della pioggia:
perdurando la siccità da due anni, gli fu chiesto di far piovere e, avvenuto il
miracolo, nacque la consuetudine di ricorrere a lui per avere la pioggia.
Iniziò
la sua lunga opera di conversione presso i brindisini e gli altri popoli
dell’Italia meridionale. Successivamente, fu colpito da pleurite e, prossimo
alla morte, si fece sistemare a terra su della cenere e dei rottami di tegole
(da qui l’usanza di salire sul monte San Leucio per prendere pezzi di tegole e
di mattoni della chiesetta eretta in suo onore e applicarli ai malati di febbre
di punta).
Fu sepolto a Brindisi e, quando
la città fu distrutta dalle guerre, i tranesi, devoti al Santo trafugarono la salma, la portarono nella loro città ed edificarono una
basilica in suo onore. Poi, Trani cadde in mano ai Saraceni e fu allora che un
conte di Benevento offrì danaro agli invasori per avere il sacro corpo. Più
tardi, scongiurato il pericolo saraceno, i tranesi richiesero le spoglie ma ne
ebbero solo la metà. Anche Brindisi riuscì ad averne una parte. La più
antica immagine del santo vescovo Leucio risale al XIII secolo ed è raffigurata
sull’arca che contenne, fino al 1899, le spoglie del martire S. Teodoro d’Amasia.
Si tratta di una cassa d’abete le cui quattro facce verticali sono
completamente rivestite da lastre d’argento; la frontale e la laterale sinistra
sono figurate con rilievi a sbalzo. La parte superiore è chiusa da due grate,
una semplice in ferro, l’altra d’argento cesellata.
Le
lastre furono, per quel che sembra, schiodate da altri monumenti e adattate
sulle facce di questa cassa che, sul lato frontale, da sinistra, presenta le
immagini affiancate dei due santi vescovi Leucio e Pelino con
pallio, mitra e pastorale, benedicenti alla greca. Sono poi presentati episodi
della vita di S. Teodoro ed in varie lastre si ricorda che Teodoro fu
condannato alla morte per fame, da cui sarebbe comunque scampato
miracolosamente.
Santa Onorata
sorella del Vescovo Santo Epifanio di Pavia.Vergine consacrata(verso il 500)
Il
vescovo s. Ennodio di Pavia (m. nel 521) scrisse la biografia del suo
predecessore s. Epifanio (m. 496), narrando che Onorata era sua sorella e che
aveva ricevuto educazione e formazione dalla vergine s. Luminosa di Pavia; il
De Laudibus Papiae dei secoli XIII-XIV, dice che morta nell anno 500, fu
sepolta insieme al fratello nella basilica di S. Vincenzo;
tratto da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/37050
Nella
città di Pavia, l'11 gennaio si commemorano unitamente Onorata, Luminosa,
Speciosa e Liberata, quattro sante vergini del V secolo che consacrate al
Signore diedero in tempi turbolenti, grande prova di fede e carità. Santa
Onorata, sorella minore del grande vescovo Epifanio, fu da lui stesso
consacrata al Signore e affidata per l’educazione a santa Luminosa, vergine
zelante conosciuta in città da anni per la sua dedizione al bene della Chiesa.
Si narra come durante il saccheggio della città perpetrata dai Goti di Odoacre
nell’anno 476 le due vergine vennero fatte prigioniere, liberate presto
per intercessione di Epifanio, diedero in quei giorni tremendi una prova
veramente alta di unità e pazienza tanto che gli stessi loro carcerieri ne
rimasero turbati interiormente. Le quattro sante vergine vengono ricordate
insieme come comune scelta di vita, le loro reliquie si custodiscono parte in
Cattedrale e parte nella splendida chiesa di San Francesco.
dal sinassario Rocor in lingua francese
Saint HYGIN, pape et patriarche de Rome, martyr sous Antonin (142)
Saint LEUCIUS, évêque de Brindisi, confesseur (vers 173).
Saint ALEXANDRE, évêque de Fermo (Italie) et martyr (IIIème siècle).
Sainte HONORATE, soeur de l'évêque saint Epiphane de Pavie, vierge à Pavie
(500).
Saints TASON, TATON et PALDON, tous higoumènes du monastère de Saint-Vincent dans les Abruzzes (entre 720 et 740).
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