lunedì 22 gennaio 2018

Sinassario Santi italici ed italo greci per il 22 Gennaio



salterio di Ingeborg, XIII secolo


Santa Irene di Roma vedova del martire Santo Castulo

Tratto da  

Secondo la tradizione era moglie di Castulo, un funzionario dell'imperatore Diocleziano martirizzato per ordine dell'imperatore per non aver voluto rinunciare alla sua fede cristiana, nel 286 . Due anni più tardi Irene, anche lei cristiana, si recò con la sua serva Lucina a recuperare il corpo di san Sebastiano , che era stato condannato a morte per la sua fede, per dargli sepoltura: i soldati, credendolo morto, lo avevano abbandonato sul luogo della tortura perché il suo corpo fosse mangiato dalle bestie selvatiche, ma le due donne si accorsero che il soldato era ancora vivo, per cui lo trasportono nella casa di Irene sul Palatino  e curarono le sue molte ferite con pia dedizione. Sebastiano, prodigiosamente sanato, nonostante i suoi amici gli consigliassero di abbandonare la città, decise di proclamare la sua fede al cospetto dell'imperatore e venne quindi martirizzato. Secondo la tradizione, Sebastiano apparve in sogno ad Irene e Lucina, rivelando loro che il suo corpo era stato gettato nella Cloaca Maxima ; Lucina lo recuperò e gli diede sepoltura nel sito dove si trovano ora le Catacombe di San Sebastiano

Santa Blesilla  vedova ed  asceta a Roma (verso il 387 )

Nobildonna (Roma 363 - ivi 387), che rimasta vedova giovanissima si diede, seguendo l'esempio di sua madre s. Paola  e della sorella s. Eustochio, alla vita monastica sotto la direzione spirituale di s. Girolamo

Ιl 22 di questo mese, memoria del nostro santo padre Teodoro, egumeno del monastero di Avena (Vena, sopra mormanno) in Calabria.

tratto da
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Vena fu scelto da San Leoluca da Corleone alla fine delle sue peregrinazioni; pervenuto in Calabria intorno all’835, presi i voti e diventato monaco, passò sette anni nel cenobio di monte Mula, nel comune di San Sosti e , dopo una breve permanenza nei monti di Mormanno, giunse ad Avena, precisamente in contrada Malvento ove fondò un monastero. In punto di morte, san Leoluca assegnò la reggenza del monastero al discepolo Teodoro, compagno ed emulo di santita', cui ne affiancò in aiuto un altro di nome Eutimio.
Il monastero di Vena puo' forse identificarsi con quello dei santi Cristoforo e Teodoro di Mormanno. I luoghi prossimi al monastero conservano ancora il ricordo di san Leoluca: cosi la "fovea san Lucae" , cioe' la antichissima chiesetta di san Lucaio e il vicino torrente ancora oggi denominato san Lucaio.

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