Santo Feliciano vescovo di Foligno
martire sotto Decio(verso il 251) Martirologio
Romano: A Foligno in Umbria, san Feliciano, che si ritiene sia stato il primo
vescovo di questa regione.
Tratto dal quotidiano Avvenire
Nato
intorno al 160 presso «Forum Flaminii», oggi San Giovanni Profiamma, frazione
di Foligno, il patrono Feliciano fu l'evangelizzatore di vaste zone
dell'attuale Umbria: da Foligno a Spello, Bevagna, Assisi, Perugia, Norcia,
Plestia, Trevi, Spoleto. Dopo un periodo a Roma era tornato in patria, dove era
stato acclamato vescovo. Ricevuto dal Papa il privilegio del pallio, poté
ordinare il diacono Valentino vescovo di Terni. L'episcopato di Feliciano durò
56 anni. Morì 94enne martire, sotto Decio (249-251). A lui è dedicata la
cattedrale di Foligno.
Tratto
da
http://www.webregioni.chiesacattolica.it/cci_reg_v3/s2magazine/moduli/ultimora/uploads/allegati/cat_8/LA_STORIA_DI_SAN_FELICIANO.pdf
La “Passio Sancti Feliciani” parla di San Feliciano
come primo Vescovo di Forum Flaminii, l’odierna San Giovanni Profiamma, una
cittadina poco distante da Fulginia. Nato da famiglia cristiana, si sarebbe
trasferito a Roma, al tempo di Papa Eleuterio (174-189), per
perfezionare la sua educazione. Diventato esemplare
nella pratica cristiana, egli ritornò in patria con il vivo desiderio di
portare la buona novella ai suoi concittadini che lo elessero Vescovo. Venne
ordinato a Roma da Papa Vittore (189-
199). Annunciò il messaggio cristiano alle città di
Fulginia,
Spello, Bevagna, Plestia e Trevi, spingendosi fino a
Norcia. È tradizione che avesse predicato il Vangelo anche a Narni e a Terni e
che avesse ordinato vescovo San Valentino. Da tante antichissime tradizioni e
dalla diffusione dei suoi culto, si può dire che sia stato l’evangelizzatore
non solo di Forum Flamini e di Fulginia, ma
dell’Umbria. San Feliciano subì il martirio il 24 gennaio tra il 249 e il 251,
nei pressi di Foligno, mentre veniva condotto a Roma prigioniero. Fu sepolto presso il Ponte di Cesare sul Topino.
Attorno al suo sepolcro si costituì la Nova Civitas
Fulminei, cioè l’attuale Foligno, che sempre lungo i
secoli l’ha riconosciuto Padre della Patria e Difensore della Città
Santo Zama
vescovo d Bologna (verso il 268)-Martirologio Romano A
Bologna, san Zama, ritenuto primo vescovo della città.
Con san Zama,
protovescovo di Bologna, risaliamo alle radici della Chiesa petroniana
fecondata dal sangue dei martiri. Come attesta l'Elenco Renano (anteriore al
sec.XII), svolse la sua missione nel III secolo e probabilmente conobbe la
persecuzione di Diocleziano e la pace costantiniana- Fu molto caro a
sant'Ambrogio di Milano e da lui lodato per la capacità di proporre l'ideale
della verginità: "piscator Ecclesiae Bononiensis aptus ad hoc piscandis
genus" (pescatore della Chiesa Bolognese particolarmente abile nel far
emergere vocazioni verginali) (De Virginitate 130). Le sue spoglie ora sono
conservate sotto l'altare maggiore della cattedrale della città, dedicata a
Pietro apostolo il corpo fu trasferito nel 1586 dall'Abbazia dei Santi Naborre
e Felice (probabilmente la prima chiesa cattedrale della città, voluta da Zama
stesso) dall'arcivescovo Gabriele
Paleotti
Santo
Essuperanzio di nazionalità
nord-africana e poi vescovo di Cingoli nel territorio di Ancona (verso il 5
secolo )
Tratto dal
quotidiano Avvenire
Essuperanzio,
patrono di Cingoli, nacque, stando alla tradizione tramandataci, in Africa nel
V secolo e fin dall'infanzia manifestò il desiderio di convertirsi; finché a
dodici anni, dopo vive insistenze, riuscì a convincere il padre, ariano o
manicheo, a dargli il permesso di ricevere il battesimo secondo la fede
apostolica Una volta cresciuto, non
volle sposarsi e lasciò la famiglia per andare a predicare il Vangelo. Percorse
così buona parte dell'Africa del Nord, conducendo vita monastica. Imbarcatosi
per l'Italia, durante la traversata convertì l'equipaggio della nave e sedò con
la preghiera una violenta tempesta. Toccata terra a Numana, nei pressi di
Ancona, si incamminò alla volta di Roma, dove riprese la sua predicazione e fu
imprigionato. Il papa lo fece rimettere il libertà, lo consacrò vescovo e lo
mandò a reggere la diocesi di Cingoli, la cui sede era rimasta vacante. Fu
ricevuto in trionfo e ricambiò quell'accoglienza con le sue virtù e il suo zelo
pastorale. Dopo quindici anni di episcopato, nei quali compì numerosi miracoli,
sentendosi vicino a morire indicò egli stesso il luogo dove voleva essere
sepolto, fuori della città
Tratto da
http://www.antiqui.it/doc/personaggi/sesuperanzio.htm
La
Vita S. Exuperantii (1) narra
che il santo era Africano, aggiungendo i nomi del padre Eulasio e della madre Perpetua.
Il
primo, orgoglioso del figlio, pensava di trasmettergli la sua fede pagana
sognando per lui una moglie, la discendenza ed una carriera. Il giovinetto invece
si orientava verso la religione cristiana e chiese il battesimo al vescovo
della città e divenne cristiano. Accesasi una persecuzione, Esuperanzio chiese
ed ottenne dai genitori la parte dei suoi beni e lasciò la città per
risparmiare loro tribolazioni e dolori
Nella prima città, incontrata nel
suo cammino, una donna gli presentò il suo fanciullo, pregando che lo
accettasse come discepolo e fosse battezzato: il ragazzo, di nome Formario, battezzato, seguì
Esuperanzio.
Di
lì s'imbarcarono entrambi; ma una tempesta levatasi in mare creò lo spavento
nei marinai, che si rivolsero al santo, riconoscendo di aver peccato, ma
dicendosi pronti a credere e a sbarcare Esuperanzio in qualsiasi porto avesse
voluto. Credettero, si battezzarono e fattesi tranquille le acque lo fecero
scendere in località ad sanctum magnum
in homanam.
Esuperanzio
si diresse a Roma, e lungo la via, incontrò il gruppo di 11 fratres, con Fiorenzo Severino e Venanzio.
Giunto a Roma e
incominciata la predicazione cristiana sollevò l'ira di "molti
Romani", tanto che il princeps
lo fece arrestare ed imprigionare. Allora il papa "Pascasio"
intervenne, lo fece liberare ed essendo giunta la notizia della morte del
vescovo di Cingoli, Teodosio, Pascasio lo inviò vescovo di quella città.
Trascorsi 15 anni e colpito
da malattia esortò preti e monaci al servizio divino, alla preghiera,
predicendo la sua prossima fine. Prima della morte guarì una paralitica, indicò
il luogo della sua sepoltura,
fuori "Porta Montana" e pregando spirò (2).
(1) Unica fonte inerente la
vita e il culto del santo, databile fra il XIII (ms. 708) e il XIV-XV secolo
(ms. 709). Della Vita esistono
due manoscritti pergamenacei conservati nell’Archvio di Stato di Macerata,
sezione Archivio Storico di Cingoli (mss. 708 e 709).
(2) S. Prete, La “Vita S. Exuperantii”. Annotazioni
storico-critiche, in AA.VV., Cingoli
dalle origini al sec. XVI. Contributi
e ricerche, Atti del XIX Convegno di Studi Marceratesi, Cingoli 15-16
ottobre 1983, Studi Maceratesi 19, Macerata 1986, pp. 177-178
Samta Xenia di Roma asceta e le sue due servitrici
anch’esse ascete(V secolo)
Tratto da http://www.santiebeati.it/Detailed/90965.html
Nacque
a Roma, nel secolo V, cristiana convinta, volle dedicare la sua verginità a
Dio, pertanto rifiutò le nozze che gli venivano proposte. Trascorse la sua vita
a Milasa in Caria, antica regione sud-orientale dell’Asia Minore, abitata da
popolazioni di stirpe asiatica, colonia greca, specie sulla costa dove
fiorirono città come Mileto, Alicarnasso, Magnesia, Cnido.
A Milasa visse con il nome di Xenia e un miracolo operato da lei confermò la sua santità fra la popolazione. Ulteriori notizie sia pure leggendarie sono riportate nella “Bibliotheca Hagiographica Graeca”, 3 voll. edita in 3a edizione a Bruxelles 1957, in lingua greca o francese.
A Milasa visse con il nome di Xenia e un miracolo operato da lei confermò la sua santità fra la popolazione. Ulteriori notizie sia pure leggendarie sono riportate nella “Bibliotheca Hagiographica Graeca”, 3 voll. edita in 3a edizione a Bruxelles 1957, in lingua greca o francese.
Santo Surano igumeno a Sora(in altri
codici a Caserta) morto per mano dei
longobardi ariani (verso il 588)
Tratto da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/97125
San
Surano o Suran, è un abate di Sora, che visse ai tempi dei Longobardi.
Di lui parla San Gregorio Magno, nei suoi Dialoghi.
San Surano è definito un venerabile abate che un ipotetico giorno ospitò presso il suo monastero della povera gente che era stata cacciata dal proprio paese, mettendo a loro disposizione tutto quanto possedeva e offrendo loro cibi e vestiti.
Alcuni Longobardi lo catturarono, prosegue il racconto, per estorcergli del denaro.
San Surano che aveva dichiarato di non possedere nulla venne portato sulla montagna in mezzo ad una grande foresta. Il nostro Santo, tentò di sfuggire ai suoi carcerieri riuscendo a nascondersi in un cavo di un albero.
Poco dopo, un Longobardo che lo scoprì nel suo nascondiglio, con una spada lo uccise all’istante.
E in quel momento avvenne un fatto straordinario. Una scossa di terremoto si diffuse in quel momento in tutta la montagna.
Grazie a questo racconto di San Gregorio Magno, molti storici ritennero di definire San Surano un martire.
Di lui parla San Gregorio Magno, nei suoi Dialoghi.
San Surano è definito un venerabile abate che un ipotetico giorno ospitò presso il suo monastero della povera gente che era stata cacciata dal proprio paese, mettendo a loro disposizione tutto quanto possedeva e offrendo loro cibi e vestiti.
Alcuni Longobardi lo catturarono, prosegue il racconto, per estorcergli del denaro.
San Surano che aveva dichiarato di non possedere nulla venne portato sulla montagna in mezzo ad una grande foresta. Il nostro Santo, tentò di sfuggire ai suoi carcerieri riuscendo a nascondersi in un cavo di un albero.
Poco dopo, un Longobardo che lo scoprì nel suo nascondiglio, con una spada lo uccise all’istante.
E in quel momento avvenne un fatto straordinario. Una scossa di terremoto si diffuse in quel momento in tutta la montagna.
Grazie a questo racconto di San Gregorio Magno, molti storici ritennero di definire San Surano un martire.
Saint FELICIEN, évêque de Foligno, martyr sous Dèce (251).
http://www.santiebeati.it/dettaglio/90911
Saint ZAMAS, évêque de Bologne (vers 268). Con san Zama, protovescovo di Bologna, risaliamo alle radici della Chiesa petroniana fecondata dal sangue dei martiri. Come attesta l'Elenco Renano (anteriore al sec.XII), svolse la sua missione nel III secolo e probabilmente conobbe la persecuzione di Diocleziano e la pace costantiniana
Saints EPICTETE, RUPPE, PUBLIEN et GALEE, martyrs en Afrique.
Saints EMETRIUS, MAXIME et FELICISSIME, martyrs à Rome.
santi Babila, Timoteo e Agapio, martiri in Sicilia
tratto da
http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=6100:24-01-memoria-dei-santi-babila-timoteo-e-agapio-martiri-in-sicilia-san-surano-igumeno-a-sora-san-feliciano-vescovo-di-foligno&catid=195:gennaio&lang=it
I Sinassari riferiscono che Babila, nato ad Antiochia da nobile famiglia, dopo aver atteso agli studi ed essere stato ordinato sacerdote, distribuì ai poveri le sue sostanze e si diede alla predicazione della fede cristiana, che alternava con periodi di penitenza insieme con Agapio e Timoteo. Trovatisi a Roma durante una persecuzione, i tre compagni cercarono rifugio in Sicilia, dove ripresero a diffondere la religione, ma furono denunziati al governatore dell'isola e condannati a morte non avendo voluto a nessun patto rinnegare la fede. La Chiesa greca li ricorda il 24 gennaio.
Saint hiéromartyr BABYLAS d'Antioche et ses compagnons AGAPIOS et TIMOTHEE, martyrs en Sicile. Ad
Antiochia di Siria, ora in Turchia, passione di san Bábila, vescovo,
che, durante la persecuzione dell ' imperatore Decio, dopo aver tante
volte dato gloria a Dio tra sofferenze e tormenti, ottenne di morire
gloriosamente legato a ceppi di ferro, con i quali dispose che il suo
corpo fosse anche sepolto. Insieme a lui si tramanda che subirono la
passione anche i tre fanciulli, Urbano, Prilidano ed Epolono, che egli
aveva istruito nella fede cristiana.
http://www.santiebeati.it/dettaglio/38620
Saint PHILON, diacre de l'Eglise de Rome, puis évêque de Carpasia en Chypre (Vème siècle).
Saint EXUPERANCE, Nord-Africain de nation, évêque de Cingoli près d'Ancône en Italie (Vème siècle)
http://www.santiebeati.it/dettaglio/92121
Sainte XENIE, ascète, et ses DEUX servantes, ascètes avec
elle (Vème siècle). (Office à sainte Xénie traduit par le père Denis
Guillaume au tome I des Ménées.)
http://www.santiebeati.it/dettaglio/90965
http://www.johnsanidopoulos.com/2015/01/saint-xenia-of-rome-and-her-two.html
https://doxologia.ro/sfanta-cuvioasa-xenia
APOLYTIKION DI SANTA XENIA DI ROMA. TONO PL.4
IN
TE, MADRE, E’ STATA PERFETTAMENTE CUSTODITA L’IMMAGINE DI DIO, PERCHE’
TU, PRENDENDO LA CROCE, HAI SEGUITO CRISTO, E CON I FATTI HAI INSEGNATO
A TRASCURARE LA CARNE, PERCHE’ PASSA, E A DARSI CURA DELL’ANIMA,
REALTA’ IMMORTALE: PER QUESTO INSIEME AGLI ANGELI ESULTA IL TUO SPIRITO,
O SANTA XENIA.
Di s. Eusebia di Milasa vi sono poche notizie e la sua ‘Vita’ è piena di
elementi leggendari, provenienti anche da fonti mitologiche.
Nacque
a Roma, nel secolo V, cristiana convinta, volle dedicare la sua
verginità a Dio, pertanto rifiutò le nozze che gli venivano proposte.
Trascorse la sua vita a Milasa in Caria, antica regione sud-orientale
dell’Asia Minore, abitata da popolazioni di stirpe asiatica, colonia
greca, specie sulla costa dove fiorirono città come Mileto, Alicarnasso,
Magnesia, Cnido.
A Milasa visse con il nome di Xenia e un miracolo
operato da lei confermò la sua santità fra la popolazione. Ulteriori
notizie sia pure leggendarie sono riportate nella “Bibliotheca
Hagiographica Graeca”, 3 voll. edita in 3a edizione a Bruxelles 1957,
in lingua greca o francese.
La sua festa si celebra il 24 gennaio. I
due nomi Eusebia e Xenia sono di origine greca, Eusebia significa ‘pia,
religiosa’ dal greco Eysèbios, comunque è un nome ormai poco usato al
femminile, mentre Xenia nell’Oriente cristiano e nei Paesi ortodossi ha
avuto più fortuna.
KONDAKION. TONO 2. Con i rivoli del tuo sangue.
NOI
CHE TI ONORIAMO CON AMORE, O XENIA, CELEBRANDO LA TUA SINGOLARE
MEMORIA, INNEGGIAMO A CRISTO CHE SEMPRE TI ELARGISCE IL POTERE DELLE
GUARIGIONI: IN OGNI TEMPO IMPLORALO PER TUTTI NOI.
IKOS. Rendi chiara la mia lingua.
SUPPLICA,
O XENIA, CRISTO, SINGOLARMENTE GENERATO DALLA VERGINE, DI ESSERE
PROPIZIO, O CELEBRATISSIMA, A NOI CHE, COM’E’ GIUSTO, A TE SEMPRE
RICORRIAMO CON ANIMA E CUORE TUTTI PURI, E PIAMENTE CI STUDIAMO DI
CELEBRARE LA TUA MEMORIA, CHE TUTTE LE POTENZE DEI CIELI HANNO
DEGNAMENTE ONORATA COME SOLENNITA’ LUMINOSA, IMMACOLATA E SANTA, O
GLORIOSA, CHE INCESSANTEMENTE INTERCEDI PER TUTTI NOI.
EXAPOSTILARION. Udite, donne.
BRAMANDO
DI OTTENERE, O VENERABILISSIMA XENIA, LA CELESTE OSPITALITA’, TI SEI
PIAMENTE ESTRANIATA, O TEOFORA, DALLA PATRIA, DALLE RICCHEZZE E DALLA
TUA STIRPE; PRESA LA TUA CROCE, SEI ACCORSA CON ARDORE A CRISTO, CHE DA
UNA VERGINE E’ SINGOLARMENTE VENUTO PER SALVARE I MORTALI.
Troparion — Tone 3
Living the life of a stranger in the world, / you estranged yourself from every sin; / you abandoned comforts and fleeting honors / and betrothed yourself to your Immortal Bridegroom. / Glorious Xenia, entreat Christ our God to grant us His great mercy.Kontakion — Tone 2
We celebrate the memory of the life you lived as a stranger in the world, / and as we honor you with love, O Xenia, / we praise Christ, who gave you power to grant healing to all; / ever pray to Him on our behalf.
Saints SOPHIAS, évêque, et BENIGNE, diacre, martyrs à Bénévent par la main des Ariens au temps d'Odoacre (entre 476 et 493).
Saint SURAN, higoumène près de Caserta en Italie, martyr par la main des Ariens (vers 588).
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