sabato 27 gennaio 2018

27 gennaio Santi Italici ed Italo greci

 

 croce patriarcale contenente frammenti del S. Legno è custodita nella chiesa di S. Maria Maggiore di Barletta.


San Giuliano martire a Sora sotto Antonino (tra il 138 e il 161)
Martirologio Romano: A Sora nel Lazio, commemorazione di san Giuliano, martire, che si tramanda abbia subito il martirio al tempo dell’imperatore Antonino.
Tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/38800

Giuliano, giovane oriundo della Dalmazia, durante la persecuzione di Antonino Pio, in Italia, presso Anagni, fu riconosciuto come cristiano. Condotto ad Atina, fu quivi assoggettato da Flaviano, prefetto della provincia di Campania, a diversi tormenti. Mentre subiva la pena dell'eculeo, crollò il tempio di Serapide e cadde in frantumi la statua del dio. Accusato perciò di magia fu decapitato tra le rovine del tempio medesimo. Il Baronio, negli Annales, assegna il martirio di Giuliano all'anno 175, sotto l'imperatore Marco Aurelio, durante il pontificato di papa Sotere. Ma nel Martirologio Romano colloca il martirio sotto Antonino Pio (138-161). Riferendosi inoltre al Martirologio della Basilica Vaticana, ritiene che Sora sia stata la sede del martirio ed aggiunge che in questa città si conservano gli Atti manoscritti del martire. Le reliquie del martire furono rinvenute nel luogo preciso ove se ne celebrava la memoria, in una antica chiesa dedicata al santo, presso Sora, come risulta dal processo autentico dell'invenzione redatto con atto autografo del vescovo Giovannelli (1609-32) e trasmesso alla Congregazione dei Riti il 15 aprile 1614. Le reliquie furono rinvenute il 2 ottobre 1612 e traslate per desiderio di Costanza Sforza Boncompagni nella chiesa di S. Spirito il 6 aprile 1614. Il vescovo Agostino Colaianni (1797-1814) le fece traslare nuovamente portandole nella chiesa cattedrale, ove sono tuttora venerate sotto l'altare dedicato al santo, mentre in alto campeggia una statua in legno che lo rappresenta con la palma del martirio

San Vitaliano papa e patriarca di Roma che confessa il depositum fidei apostolico contro l’eresia monotelita (verso il 672)
(Nativo di Segni, dopo la sua elezione tentò di ristabilire il dialogo con l'Imperatore e il patriarca di Costantinopoli. Il progetto fallì. Durante il suo pontificato la chiesa di Ravenna manifestò l'intenzione di legarsi alla Chiesa di Costantinopoli. Martirologio Romano: A Roma presso san Pietro, deposizione di san Vitaliano, papa, che si occupò con particolare impegno della salvezza degli Angli.
Tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/38750
https://it.wikipedia.org/wiki/Typos

Pochi anni prima della sua elezione, un duro conflitto aveva messo l’imperatore orientale Costante II (fiancheggiato da Paolo, patriarca di Costantinopoli) contro papa Martino I, che era stato poi mandato a morire esiliato in Crimea. Dopo il breve pontificato di Eugenio I (654-657), si elegge Vitaliano, che tenta di migliorare i rapporti con Costantinopoli, ma senza affrontare i dissensi dottrinali: annuncia, secondo tradizione, la propria nomina e riceve cortesi risposte. Vitaliano non è un personaggio battagliero. Inoltre deve guardare anche ai cristiani d’Europa, e in particolare a quelli d’Inghilterra, che sono in crisi perché un’epidemia di peste ha decimato il clero locale. Insomma, evita di battersi per affermare l’unicità della dottrina , trattenendosi dall'esprimere apertamente la condanna per il Typos , l'editto emanato nel 648 direttamente da Costante II e già condannato da papa Martino I.( editto emanato per porre fine alle conseguenze dell'editto monotelita Ekthesis emanato dal nonno Eraclio
Con esso il Basileus ribadiva l'ordine contenuto nell'editto di Eraclio a porre fine per sempre a tutte le diatribe cristologiche ma al contempo proibiva tassativamente, sotto minaccia di pene severissime, di discutere ancora della dottrina monotelita indifferentemente se per sostenerla o per condannarla.
Il Typos non riuscì però a porre fine alla principale conseguenza dell'editto di Eraclio: lo scontro con la Chiesa romana. Papa Martino Irispose infatti all'imperatore Costante convocando a Roma un concilio nel quale vennero condannati sia l'Ekthesis sia il Typos.
Ne nacque un contrasto che si concluse solo nel 654 con l'arresto del Pontefice che venne condotto a Costantinopoli , dove fu processato, torturato e condannato a morte per tradimento. Il Papa venne infine graziato e relegato a Cherson dove morì di patimenti e fame l'anno successivo. )
Vitaliano accoglie anzi con onori l’imperatore Costante II, che nel 663 visita Roma. (Anche perché in Oriente è detestato un po’ da tutti, specie dopo che ha fatto uccidere il fratello Teodosio).
In Roma, l’imperatore Costante II “ricambia” gli onori togliendo al Papa l’autorità sulla diocesi di Ravenna (che è territorio imperiale), dopodiché organizza una sorta di saccheggio di Roma, portando via anche i bronzi artistici di palazzi e chiese. Si ferma poi in Sicilia, e qui – a Siracusa – viene ucciso da uno dei suoi soldati.
Col successore Costantino Pogonato (barbuto) papa Vitaliano trova una migliore intesa; Ravenna torna sotto l’autorità pontificia, e decide pure di convocare il VI Concilio ecumenico per ristabilire la pace religiosa (ma papa Vitaliano morirà prima che esso si riunisca). Questo pontefice riesce infine a ridare slancio alla cristianità britannica, che adotta la liturgia romana, sotto la guida di nuovi vescovi insediati da lui. Uno di essi, Teodoro, diventato poi arcivescovo di Canterbury, era originario di Tarso, in Cilicia (attuale Turchia), e nel suo episcopio insegnava anche aritmetica, astronomia e medicina. Vitaliano muore senza vedere risolti i contrasti con la Chiesa d’Oriente, e viene sepolto presso l’antica basilica di San Pietro.




Saint JULIEN, martyr à Sora (Italie) sous Antonin (entre 138 et 161). Giuliano, giovane oriundo della Dalmazia, durante la persecuzione di Antonino Pio, in Italia, presso Anagni, fu riconosciuto come cristiano. Condotto ad Atina, fu quivi assoggettato da Flaviano, prefetto della provincia di Campania, a diversi tormenti. Mentre subiva la pena dell'eculeo, crollò il tempio di Serapide e cadde in frantumi la statua del dio. Accusato perciò di magia fu decapitato tra le rovine del tempio medesimo.


Saint LAVERIUS, martyr en Calabre sous Dioclétien (vers 296). 

 Saint VITALIEN, pape et patriarche de Rome, qui confessa l'Orthodoxie contre l'hérésie monothélite (672). uno di quei casi della storia ecclesiale per cui in quel momento Roma Antica era testimone del depositum fidei e non lo era Costantinopoli...)

 Saint CONO, moine à Cadossa en Calabre (Xème siècle).

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