lunedì 1 dicembre 2014

2 dicembre feste santi e memorie








Sant' Abacuc Profeta
VII-VI secolo a.C.
È annoverato tra i profeti minori dell'Antico Testamento. Denominazione dovuta solo alla brevità dei suoi scritti, ma non all'importanza secondaria del suo messaggio










Saint prophète HABACUC (vers 600 avant NSJC). (Office traduit par le père Denis Guillaume au tome XII des Ménées.) 



Saint EVASE, évêque de Brescia en Lombardie. 









Sainte MYROPEE, native d'Ephèse où elle était la gardienne du tombeau de sainte Hermione, martyre sur l'île de Chio sous Dèce (vers 251). 
http://www.oca. org/FSlives. asp

 

 http://www.johnsanidopoulos.com/2014/12/saint-myrope-of-chios-as-model-for-our.html


Saints EUSEBE, prêtre, MARCEL, diacre, et HIPPOLYTE, MAXIME, ADRIAS, PAULINE, NEON, MARIE, MARTANE et AURELIE, martyrs à Rome sous Valérien (vers 256). 



Saint PONTIEN, martyr à Rome avec QUATRE autres sous Valérien (vers 259). 

Saints SEVERE, SECURUS, JANUARIUS (JANVIER) et VICTORIN, martyrs en Afrique, soit sous Dioclétien vers 300, soit sous Genséric vers 450. 

Saints JEAN, HERACLEMON, ANDRE et THEOPHILE, ermites en Egypte (IVème siècle). 

Saint AVITIEN, premier métropolitain de Rouen en Normandie (325). 

Sainte VIVIANE (BIBIANE, BIBIANA, VIVIENNE), martyre à Rome sous Julien l'Apostat (363).
Santa Bibiana (Viviana) Martire
sec. IV
Non abbiamo notizie precise riguardo la vita di questa santa, alla quale papa Simplicio, nel V secolo, dedicò una chiesa sull'Esquilino. Eppure il culto di Bibiana è stato assai vivace, forse anche grazie al suo nome, che ha la stessa origine del nome di Viviana: un nome, nell'etimologia popolare, legato al verbo «vivere», e quindi sinonimo di vitalità, vivacità, e augurio di spirituale sopravvivenza. Secondo la «Passio Bibianae», questa santa sarebbe una delle vittime della persecuzione anticristiana dell'imperatore Giuliano l'Apostata (361 - 363), un devoto pagano che ostacolò la fede cristiana nonostante la libertà di culto proclamata grazie a Costantino nel 313. Secondo questa Passio, priva di valore storico, il governatore Apronio avrebbe mandato a morte i coniugi Fausto e Dafrosa, per impadronirsi dei loro beni. Poi volle costringere all'apostasia le loro figlie: Demetria e Bibiana. La prima sarebbe morta sotto tortura, mentre Bibiana, salda nella propria fede, dopo aver subito ogni tipo di angheria fu legata alla colonna e flagellata a morte. La chiesa sull'Esquilino sorgerebbe sulla tomba della martire.



http://www.johnsanidopoulos.com/2016/12/holy-martyr-habibus-young-of-edessa.html


Saint CHROMACE (CHROMATIUS) , évêque d'Aquilée en Vénétie-Julienne (409)


Questa icona di San Cromazio d'Aquileia è il dono del Patriarca Bartolomeo per la Basilica di Aquileia, in ricordo dell'aiuto dato da Cromazio al predecessore del Patriarca sulla sede di Costantinopoli, San Giovanni Crisostomo

San Cromazio d'Aquileia Vescovo
Aquileia, Udine, 335/340 - 407/408
Cromazio fu vescovo di Aquileia dal 387/388 al 407/408, succedendo a Valeriano. È autore di un Commento al Vangelo di Matteo, rimasto probabilmente incompiuto e di numerosi Sermoni che sono un’importantissima testimonianza della fede e della vitalità dell’antica Chiesa aquileiese. Come esponente dell’ortodossia fu tra i promotori della sconfitta ariana: partecipò come presbitero al Cincilio del 381 ; fu animatore di un fervente cenacolo presbiterale al quale attinsero numerosi uoimini di fede e di cultura, tra cui S. Girolamo e Rufino. È il più documentato e valido esempio di vita cristiana e di impegno pastorale che ci giunge dall’antica Aquileia. Del suo zelo pastorale, della sua ardente carità e fermezza abbiamo testimonianza da S. Girolamo e S. Giovanni Crisostomo. Condivise fino alla morte le travagliate vicende del suo popolo a cause delle invasioni barbariche


Cromazio nasce in una famiglia benestante. Sappiamo infatti che in casa sua (dove ci sono il fratello Eusebio e tre sorelle) s’incontrano sacerdoti e laici animati da lui: una sorta di gruppo asceticoculturale che verso il 370 accoglie anche un funzionario imperiale dimissionario: un dàlmata Girolamo. Questi arriva da Treviri, in Germania (sede stagionale degli imperatori), dove ha rinunciato alla sua carica. E in casa di Cromazio, tra letture, preghiere e discussioni, si prepara al cammino che lo condurrà in Oriente, e all’opera gigantesca di tradurre le Scritture in latino.

Il vescovo Valeriano di Aquileia ha ordinato sacerdote Cromazio, e si serve di lui per la difesa della dottrina cattolica contro l’arianesimo, che in Alta Italia ha ancora sostenitori, anche tra i vescovi. Proprio per giungere a un chiarimento generale in materia di dottrina, nel 381 si riunisce ad Aquileia un Concilio regionale; e Cromazio è uno dei più autorevoli ispiratori delle sue conclusioni.
Morto poi Valeriano, è lui a succedergli come vescovo di Aquileia, e riceve la consacrazione episcopale da sant’Ambrogio di Milano. Dall’Oriente, Girolamo lo definirà il vescovo «più santo e più dotto» del suo tempo. E sicuramente egli è pure uno dei più generosi verso il traduttore della Bibbia: gli manda lettere di incoraggiamento e anche aiuti in denaro; e Girolamo ricambia dedicandogli alcune delle sue versioni bibliche.
Ma nell’Impero, governato da due imperatori “colleghi” e spesso rivali a morte, per due volte in pochi anni la guerra arriva addosso al Friuli. Due battaglie e due vittorie di Teodosio (luglio 387 e settembre 394), con l’immediata uccisione dei rivali sconfitti e le solite devastazioni e rapine della truppa. Così Teodosio rimane imperatore unico, ma alla sua morte riecco un imperatore in Italia (Ravenna) e uno a Costantinopoli: Onorio e Arcadio, figli di Teodosio.
Nel 404, un avvenimento lontano sottolinea il prestigio di Aquileia e del suo vescovo. Il patriarca di Costantinopoli, Giovanni Crisostomo, è stato condannato un’altra volta all’esilio, e chiede aiuto a tre persone: papa Innocenzo I, Ambrogio di Milano e Cromazio di Aquileia. Il quale interviene presso Onorio, mainvano. Il patriarca morirà in esilio.
Le delusioni non fermano la sua operosità di promotore di cultura cristiana. Tra un’invasione e l’altra (anche i Visigoti, ora) aiuta e incoraggia studiosi; e uno se lo prende in casa, Rufino di Aquileia, per fargli continuare la Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea. E quando Rufino e Girolamo polemizzano tra loro, fa di tutto per riconciliarli e riportarli allo scrittoio. Anche lui, Cromazio, studia e scrive: conosciamo una raccolta di suoi sermoni e un commento parziale al Vangelo di Matteo.


Saint PIERRE CHRYSOLOGUE, évêque de Ravenne en Emilie-Romagne, écrivain ecclésiastique (449). On l'invoque contre la rage et les fièvres pernicieuses 

Saint JESSE, évêque de Tsilkansk et disciple de saint Jean Zedaznéli, le fondateur du monachisme en Géorgie (VIème siècle). 



Saint GOURON, Gallois de nation, ermite à Lannouront en Bretagne (VIème siècle). 


Saint LOUP, évêque de Vérone en Vénétie (VIème siècle). 

Saint CONSTANTIEN (CONSTANTIN, CONSTANCE), ermite, puis abbé de Javron dans le Maine (vers 582). 

Saint HABACUC (AVVAKOUM), ascète, un des saints "allemands" de l'île de Chypre (vers la fin du VIIème siècle). 

Saint CYRILLE, lecteur marié et ascète devenu moine et encore plus remarquable par son ascèse au monastère de Philéa en Thrace orientale (1110). 

Saint ATHANASE, reclus de la Laure des Grottes de Kiev (vers 1176). 

Saint ATHANASE, reclus de la Laure des Grottes de Kiev, différent du précédent (XIIIème siècle). 

Saint ETIENNE V UROS, roi de Serbie (1367). 


Saint JOANNICE, moine de Dévitch en Serbie (1430). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XII du Supplément aux Ménées.) 



Saint MATTHIEU, prêtre, martyr par la main des Communistes (Russie 1921). 


Saint HILARION (Troïtsky), archevêque, martyr par la main des Communistes (Russie 1929). 

Saints CONSTANTIN, NICOLAS, SERGE, VLADIMIR et JEAN, prêtres, DANACTE, moine, MARGUERITE, FEBRONIE et TAMARA, moniales, et MARIE, laïque, martyrs par la main des Communistes (Russie 1937).



St. Peter Chrysologus, BCD
St. Bibiana, VM
 
San Pietro Crisologo Vescovo e dottore della Chiesa
30 luglio - Memoria Facoltativa
Imola, ca. 380 - 450
Nel 433 venne consacrato vescovo di Ravenna, dal Papa in persona, Sisto III. Il soprannome di Pietro è «Crisologo», che significa «dalle parole d'oro». La sua identità di uomo e di vescovo viene fuori chiaramente dai documenti che possediamo, circa 180 sermoni. E' lì che troviamo veramente lui, con una cultura apprezzabile in quei tempi e tra quelle vicende, e soprattutto col suo calore umano e con lo schietto vigore della sua fede. Ravenna ai tempi di Pietro è una città crocevia di problemi e di incontri. Dall'Oriente lo consulta l' archimandrita Eutiche, in conflitto dottrinale col patriarca di Costantinopoli e con gran parte del clero circa le due nature in Gesù Cristo. Il vescovo di Ravenna gli risponde rimandandolo alla decisione del Papa (che ora è Leone I) «per mezzo del quale il beato Pietro continua a insegnare, a coloro che la cercano, la verità della fede». Una rigorosa indicazione, espressa sempre con linguaggio amico, con voce cordiale.

 
Nella sua vita c’è un momento ovviamente importantissimo per lui: quello della consacrazione a vescovo di Ravenna, intorno al 433. Ma è importante pure tutto ciò che circonda l’evento. Innanzitutto c’è il papa in persona a consacrarlo: Sisto III, cioè l’uomo della pace religiosa dopo dissidi, scontri e iniziative scismatiche, ispirate alle dottrine di Nestorio. Segno perenne di questa pace, il rifacimento della Basilica liberiana sull’Esquilino, dedicata alla Madre di Dio (Santa Maria Maggiore).

Quando Pietro tiene il suo primo discorso da vescovo, ad ascoltarlo col papa c’è anche Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, sorella dell’imperatore Onorio e ora madre e tutrice dell’imperatore Valentiniano III. Una donna che è stata padrona della reggia, poi ostaggio dei Goti invasori e moglie per forza di un goto, assassinato poco dopo in una congiura. L’assassino ha poi scacciato lei, costringendola a camminare a piedi per dodici miglia in catene, prima di essere rimandata ai suoi. E poi c’è Ravenna, intorno al vescovo. Ravenna, che ora è la capitale dell’impero, cerniera tra Oriente e Occidente. Ravenna, che manda e riceve corrieri da ogni parte, e quasi sempre con notizie tristi, perché l’impero è giunto alle sue ultime convulsioni.

In questa capitale e in questo clima governa la sua Chiesa il vescovo Pietro, al quale la voce pubblica dà il soprannome di “Crisologo”, che significa “dalle parole d’oro”. E sono queste, le sue parole, che meglio conosciamo, nei circa 180 sermoni suoi che ci sono pervenuti. Nella sua vita le date certe sono assai poche, ma la sua identità di uomo e di vescovo viene fuori chiaramente dai documenti che possediamo. E’ lì che troviamo veramente lui, con una cultura apprezzabile in quei tempi e tra quelle vicende, e soprattutto col suo calore umano e con lo schietto vigore della sua fede; con le sue “parole d’oro”, appunto.

Inoltre, "la sua attività di predicatore ci ha lasciato soprattutto una documentazione inestimabile sulla liturgia di Ravenna e sulla cultura di questa città" (B. Studer). Una città che è formicolante crocevia di problemi e di incontri. A trovare Pietro viene uno dei vescovi più illustri del tempo, Germano di Auxerre, che poi muore proprio a Ravenna nel 448, assistito da lui. Dall’Oriente lo consulta l’influente e discusso archimandrita Eutiche, in conflitto dottrinale col patriarca di Costantinopoli e con gran parte del clero circa le due nature in Gesù Cristo. Il vescovo di Ravenna gli risponde rimandandolo alla decisione del papa (che ora è Leone I) "per mezzo del quale il beato Pietro continua a insegnare, a coloro che la cercano, la verità della fede". Una rigorosa indicazione circa i comportamenti. Ma espressa sempre con linguaggio amico, con voce cordiale. Con le “parole d’oro” che l’hanno reso popolare a Ravenna e in tutta la Chiesa.







https://doxologia.ro/sfantul-porfirie-kafsokalivitul



http://www.johnsanidopoulos.com/2014/12/saint-porphyrios-of-kavsokalyva.html

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.