martedì 23 dicembre 2014

saints pour le 24 décembre du calendrier ecclésiastique










PARAMONIE de la Nativité de Notre Seigneur Jésus-Christ. (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XII des Ménées.) 






Sainte EUGENIE, vierge, et ses compagnons saints PHILIPPE, son père, PROTAS et HYACINTHE, ses serviteurs eunuques et compagnons d'ascèse, et BASILIA, martyrs (vers 262). (Office à sainte Eugénie traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XII des Ménées.) 









Saint GREGOIRE de Spolète, prêtre, martyr sous Dioclétien (303). Gregorio, sacerdote di Spoleto, denunziato per la sua fede e per il suo proselitismo, subí il martirio nella propria città Sub Diocletiano. Fu sepolto il 23 dicembre vicino alle mura della città presso un ponte di pietra, per opera di una pia donna di nome Abbondanza 

Saints SOSSIOS et THEOCLEIOS, martyrs sous Maximien (avant 305).


Saint CASTOULOS.

Saint ACHAÏQUE, martyr.

Saint VITIMIOS, ascète à Scété en Egypte (IVème siècle).

Saint DELPHIN, évêque de Bordeaux en Guyenne (vers 404). (Office composé en français par le père Denis Guillaume et publié au tome XII du Supplément aux Ménées.) Ci è noto dalla Cronaca di Sulpizio Severo, da cinque lettere di Paolino di Nola e da un biglietto di Ambrogio di Milano. Si trovano pure notizie nell'Epitoma Chronicon di Prospero di Aquitania.
Dopo Orientale, Delfino è il primo vescovo di Bordeaux attestato con certezza. Egli assisté, nel 380, al concilio di Saragozza, riunito per occuparsi di Priscilliano e dei suoi discepoli. L'inizio del suo episcopato fu, in realtà, turbato dalle controversie priscillianiste. L'eresia trovò degli echi a Bordeaux e in tutta l'Aquitania, grazie alla protezione di una grande donna, Eucrozia, e di sua figlia, Procula. Le passioni religiose sembra siano state molto accese in questa città al tempo del passaggio di Priscilliano e dei suoi discepoli Instanzio e Salviano, poiché si segnalano sommosse cruente.
Il vescovo Delfino dové presiedere a Bordeaux un concilio (384) davanti al quale i capi del movimento priscillianista e i loro accusatori furono invitati a presentarsi e dove molte memorie furono lette davanti ai vescovi. Instanzio, prelato amico del novatore, fu deposto dall'episcopato; Priscilliano avrebbe avuto, senza dubbio, la stessa sorte se non si fosse appellato al tribunale dell'imperatore Massimo a Treviri. Delfino sembra aver goduto al suo tempo un prestigio assai considerevole e che sorpassava i limiti della sua diocesi. Fu amico intimo del vecchio vescovo Febadio di Agen ed ebbe una corrispondenza regolare eon Ambrogio di Milano.
Sotto il suo episcopato la cristianizzazione della diocesi di Bordeaux sembra aver fatto progressi importanti poiché a partire dall'anno 400 le iscrizioni ed i monumenti portano quasi tutti formule e simboli cristiani. Egli battezzò Paolino, il futuro vescovo di Nola, un po' prima del 389, ispirandogli l'amore per l'ascetismo. Quando lasciò Bordeaux, Paolino, che considerava il vescovo come suo padre spirituale, ebbe con lui corrispondenza regolare. Ci restano cinque lettere indirizzate da Paolino a Delfino, scritte dal 393 al 401 e noi sappiamo che ve ne furono altre andate perdute. Le lettere del vescovo di Bordeaux disgraziatamente mancano: d'altra parte, nessuna sua opera è pervenuta fino a noi.
Nel 404 Delfino era passato fra i santi protettori come provano i seguenti versi di Paolino: "Ambrosius Latio, Vincentius exstat Hiberis, / Gallia Martinum, Delphinum Aquitania sumpsit". Questi versi attestano anche il prestigio di cui godeva il vescovo di Bordeaux. Più esattamente sembra che Delfino sia morto tra il 401 e il 403. Fu sostituito da uno dei suoi preti, Amando, anch'egli legato strettamente con Paolino di Nola.

Sainte TARSILE, vierge romaine, tante du pape et patriarche saint Grégoire le Grand ou le Dialogue (vers 550). E' una delle zie paterne di Gregorio I Magno, che fu papa dal 590 al 604. Le altre sono Emiliana (o Amelia) e Gordiana. La loro è una delle famiglie più illustri di Roma: tra gli avi ci sono anche un imperatore, Olibrio, nel V secolo, e il papa Felice III (526-530).
Però di Tarsilla (o Tarsilia) sappiamo pochissimo. Il suo nome compare soltanto nell’XI secolo in un martirologio locale (che è un elenco di santi, martiri e no Tarsilla e le sorelle hanno certo aiutato la cognata Silvia ad allevare il piccolo Gregorio, dalla salute sempre fragile. Poi, finché sono in vita, lo seguono negli studi e nelle cariche. Gregorio, ancora giovane, diventa capo dell’amministrazione civile in Roma: una Roma ormai senza l’imperatore, il quale risiede a Costantinopoli, e con un Senato che non conta più nulla. Poi troviamo Gregorio ambasciatore del papa Pelagio II e al tempo stesso monaco, capo di una piccola comunità raccolta in una sua residenza sul Celio. Di lì Gregorio uscirà per fare il papa.
Tarsilla si è già fatta monaca, tirandosi dietro le sue sorelle. In questo terribile VI secolo, funestato da alluvioni, pestilenze (nella miniatura: la processione di san Gregorio Magno in occasione della peste che colpì Roma nel 590), guerra tra Goti e Bizantini, invasione longobarda, a Roma è un continuo affluire di gente in miseria. "La carestia", scrive Gregorovius, "stringeva la città in una morsa di fame". Così la carità diventa compito abituale anche di queste monache, mai estranee alla vita degli altri. Tarsilla è la loro guida in tutto, a cominciare dalla preghiera: da morta, le troveranno ginocchia e gomiti incalliti per il continuo pregareSaint APHRODISIOS, moine en Palestine, disciple de saint Sabbas (VIème siècle).

Saint ANTIOCHUS, moine en Palestine, auteur du Pandecte de la Sainte Ecriture (635). 


Sainte ADELE, autre fille du roi saint Dagobert II, en son veuvage abbesse du monastère de Palz (Palatiolum) près de Trèves; une des saintes de la maison de France (vers 730). Fondatrice e prima abbadessa del monastero benedettino di Pfalzel (Treviri), che aveva la stessa regola dei monasteri di Ohren e di Nivelles; nonna ed educatrice di san Gregorio di Utrecht. Morì intorno al 730. Santa Adele di Pfalzel è legata al nome di un altro grande apostolo della Germania, l'inglese san Bonifacio che predicò il vangelo in Frisia, nella prima metà del secolo VIII. Durante uno dei suoi frequenti viaggi dalla Frisia alla Renania l'instancabile missionario fu ospite del monastero di cui era badessa Adele. La tradizione vuole che questa santa, rimasta vedova, entrasse nel monastero da lei stessa fondato, portandosi dietro il nipotino Gregorio. Durante la sosta nel monastero Bonifacio parlò così bene delle verità evangeliche che il ragazzo, ammirato, volle seguirlo. Divenne uno dei più zelanti discepoli del grande missionario. È uno degli episodi senza dubbio più significativi di questa santa 

Saint ANTOINE le Qoraïchite, parent du calife de Bagdad Haroun-al-Rachid, martyr à Raqqa par la main des Musulmans (799).


Saint NICOLAS le militaire, modèle de la chasteté (IXème siècle).

 

Saint ACHMET le Turc converti, martyr (mémoire principale le 3 mai).

 http://www.johnsanidopoulos.com/2010/10/saint-ahmed-calligrapher-and-antidoron.html

Saint AGAPIOS (Antonopoulos) le Jeune, ascète sur l'île de Chypre (1812).

Saint INNOCENT, moine, martyr par la main des Communistes (Russie 1928).

Saint SERGE, prêtre, martyr par la main des Communistes (Russie 1942).

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