Santo
Faustino vescovo di Brescia (verso il 381)
San Faustino di Brescia (morto nel 381) è stato vescovo di Brescia a partire dal
360, come successore di Sant'Ursicino. È soltanto omonimo di San Faustino
martire Poche sono le notizie sulla sua vita, secondo la tradizione è stato un discendente dei santi Faustino e Giovita e ha scritto gli atti di questi 2 martiri.
Tratto da http://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=FAUSTINO_S.,_Vescovo
Sec.
IV. Comprendendovi S. Anatolio, S. Faustino è il VII vescovo di Brescia; tra i
SS. Ursicino e Filastrio.Probabilmente officiò con S. Ursicino il tempio o
cattedrale di S. Apollonio forse da lui restaurato e nel quale pare sia stato
anche sepolto. Pare - scrive il Savio, - ch'egli sia stato l'autore di qualche
restauro al sepolcro dei Martiri Patroni Faustino e Giovita, nella chiesa
edificata forse da S. Latino in loro onore e detta di S. Faustino ad sanguinem.
Il frammento d'iscrizione, su una piccola lapide del secolo IX, trovato in S.
Afra e pubblicato da Padre Masetti e quelle sculture cui accenna il prof.
Vezzoli, colle scoperte di costruzioni nel sottosuolo della cripta, illustrate
dal Boselli, che risalgono con ogni probabilità al IV secolo, sono buoni
elementi a sostegno dell'opinione che il vescovo S. Faustino abbia costruito o
ricostruito la basilica «ad sanguinem». La coincidenza medesima della festa del
Santo con quella dei Patroni Bresciani nello stesso giorno, notata nel
Martirologio Bresciano dell'850-1000 e riportati nel Talorcense Vaticano del
secolo XI ne potrebbe essere un riconoscimento e un ricordo. Alcuni male
accorti scrittori bresciani, dice il Brunati, cui fa ultima eco Alemanno
Barchi, attribuirono a S. Faustino alcuni discorsi, per lo più raccolti nella
«Bibliotheca mediae et infimae Latinitatis del Fabricio» colla indeterminata
scritta: «Faustini Episcopi».. Il Brunati lo crede officiante di S. Apollonio
alle falde del Colle Degno, forse anche il suo restauratore, mentre il
fondatore dovrebbe essere S. Ursicino. In essa, secondo il Brunati, sarebbe
anche stato sepolto il Santo e di là trasferito più tardi da S. Filastrio a S.
Faustino ad sanguinem. Il Santo avrebbe strenuamente combattuto, come i suoi
confratelli Eusebio di Vercelli e Dionigi di Milano, contro l'eresia ariana.
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