venerdì 2 febbraio 2018

2 febbraio santi italici ed italo greci



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 I quattro evangelisti. Libro di Kells, folio 27r, VII-VIII sec. Dublino, Trinity College Library
 
Santo Aproniano  guardia carceraria martire a Roma nel 304

A Roma nella Via Salaria Santo Aproniano soprastante delle guardie carcerarie che essendo ancora pagano imprigionò il papa Santo Sisinio per presentarlo prigioniero al prefetto Laodicio  ma venne a lui una voce dal cielo che gli diceva” Venite benedetti dal Padre mio e ricevete in eredità il Regno dei cieli per voi preparato sin dalla fondazione del mondo.”
Allora si converti chiese il Santo Battesimo e fu battezzato e avendo confessato davanti al prefetto Laodicio la sua fede cristiana fu ucciso





Santi Lorenzo ed Ippolito Martiri della Via Tiburtina  e venerati a Fossombrone
Lorenzo ed Ippolito martiri della Via Tiburtina hanno un culto antico a Fossombrone sin dal IV –V secolo quando le loro reliquie furono trasportate in loco

Santo Rodippo secondo  vescovo di Lentini in Sicilia (verso il 314)


Fratello di S. Epifania, e quindi cognato di S. Neofito Alessandro, lo accompagnò a Roma, quando questi andò presso il Papa per aver confermata la propria elezione a vescovo della nuova diocesi di Lentini. Durante il pellegrinaggio a Roma fu ordinato diacono e tornato in Sicilia, servì la chiesa lentinese.
Alla morte di Neofito, per acclamazione di popolo, fu scelto quale suo successore e resse la diocesi per diciassette anni, fino alla morte avvenuta il 2 Febbraio del 312 (le date della sua morte, come di quella del vescovo Neofito, contrastano con la notizia che essi ebbero rapporti con S. Andrea Apostolo, ma probabilmente non si trattava dell'Apostolo ma di un altro santo).
Tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Diocesi_di_Lentini
Nella vita dei santi Alfio, Cirino e Filadelfo è menzionato il primo vescovo di Lentini, Neofito, che in precedenza, con il nome di Alessandro, aveva perseguitato la comunità cristiana; convertitosi al cristianesimo , si fece battezzare con il nome di Neofito da Agatone, protovescovo di Lipari, e consacrato a Roma . L'ultima parte della vita dei martiri leontini contiene un catalogo episcopale, composto da nove nomi dopo Neofito, assolutamente sconosciuti alle fonti storiche e noti solo per la loro presenza nella passio. Lanzoni ammette che, malgrado «le notizie di questo presunto catalogo, almeno in parte false o tendenziose, e la prevalenza in esso di nomi greci (e si tratta di una diocesi italiana del IV secolo , quantunque sicula e presso Siracusa) impressionano sinistramente, tuttavia non mi sentirei di dimostrare che esso è un puro e semplice parto della fantasia del monaco agiografo, e che nessuno di quei dieci nomi gli sia pervenuto da buona tradizione”


Santo Eustasio vescovo di Aosta (verso il 451)

Nel vasto panorama dei primi vescovi delle antiche diocesi piemontesi è fuori dubbio che gli unici due che rivestano un interesse per la Chiesa universale siano Sant’Eusebio di Vercelli, ricordato anche nel Calendario liturgico Romano, e San Massimo di Torino, annoverato tra i padri minori della Chiesa latina. Assai meno noti, ma non meno importanti in quanto primi padri nella fede delle comunità loro affidate, sono Gaudenzio di Novara, Maggiorino d’Acqui, Eulogio di Ivrea ed Eustasio di Aosta.
Quest’ultimo, anticamente ricordato in data odierna, è tradizionalmente ritenuto il primo vescovo dell’antica Augusta Pretoria, odierna Aosta, capoluogo della grande vallata omonima. Il suo nome di battesimo, Eustasio (citato talvolta quale Eustazio o Eustachio), ci fa presupporre che fosse di origine orientale: vari altri santi di quelle zone portano infatti tale nome. Conobbe dunque assai probabilmente Sant’Eusebio allora esiliato forzatamente e decise di seguirlo a Vercelli per entrare nel nascituro celebre cenobio da lui fondato.
Ricevette qui un’adeguata formazione e, ritenuto degno dell’episcopato. In seguito alla richiesta che, secondo Sant’Ambrogio, la Chiesa valdostana fece ad Eusebio, Eustasio fu dunque destinato nella nuova sede episcopale nella prima metà del V secolo. Non sono purtroppo stati tramandati ulteriori dettagli circa il suo operato presso Aosta, ne sussiste prova alcuna del suo passaggio presso l’attuale cattedrale cittadina. Nel 451, forse impossibilitato a parteciparvi a causa dell’età avanzata, Eustasio inviò in sua rappresentanza al concilio di Milano il presbitero Grato. Quest’ultimo gli successe poi sulla cattedra di Aosta e, venerato come santo, la venerazione nei suoi confronti superò enormemente quella verso il protovescovo.

Da tempo non è più celebrata nella sua diocesi la memoria liturgica di Sant’Eustasio e nel calendario della Regione Pastorale Piemontese non figura inspiegabilmente neppure tra i santi e beati con culto solo locale.





Saint APRONIN, geôlier, martyr à Rome (304).

Saints FORTUNAT, FELICIEN, FIRME, CANDIDE, CASTTULE, SECONDULE, ROGATIEN, CAÏUS, GREGOIRE, CAPPE, FELICITE, PLACIDE, VICTOR, FELIX, MARTIAL, CORNELIEN, SALLUSTE, MAURICE, PAPYRIE, SECONDIEN, INGENU, MUSTULE, VICTOIRE, BONOSE, VICTOIRE, HILAIRE, ROGAT et SATURNIN, martyrs à Rome.

Saints LAURENT et HIPPOLYTE, martyrs à Fossombrone en Italie.

Saint RHODIPPE, deuxième évêque de Lentini en Sicile (vers 314).

Saint EUSTASE, évêque d'Aoste, confesseur (vers 451)


 Saint PROTAIS II, évêque d'Aoste et confesseur (727).

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