lunedì 26 febbraio 2018

26 febbraio santi italici ed italo greci




salterio di egberto
http://www.librideipatriarchi.it/salterio-di-egberto-codex-gertrudianus/

San Faustiniano vescovo di Bologna

Faustiniano, secondo la più antica lista dei vescovi dell archidiocesi di Bologna, cioè il cosiddetto elenco renano precedente al secolo XIV, è posto al secondo posto; questa notizia è confortata anche da un’ iscrizione a caratteri gotici, anteriore al 1494, dove si legge che s. Zama fu il primo vescovo e s. Faustiniano il secondo.
Secondo alcuni studiosi egli sarebbe da identificare con il ˜Faustinus”vescovo, citato da s. Atanasio vescovo di Alessandria, nella sua Apologia contra Arianos , in un elenco di vescovi italiani partecipanti al Concilio di Sardica (antico nome di Sofia in Bulgaria), nel 343.
L’ ipotesi è accettabile in quanto questi vescovi in buona parte erano del litorale adriatico, e nell’ elenco non è indicato per nessuno la città di cui erano vescovi, poi nell’ antichità era abbastanza comune creare diminutivi dei nomi (Faustus = Faustinus = Faustinianus).
Se tutto ciò fa stabilire che s. Faustiniano era in carica nel 343, fa risultare come non plausibile, lâ’ antica tradizione bolognese che dice, che durante la persecuzione di Diocleziano, morto nel 313, s. Faustiniano avrebbe divulgato la fede in Bologna; le date non corrispondono, anche perché la sede episcopale di Bologna non sembra essere sorta prima del secolo IV.



Tratto da http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2017/2/26/SAN-FAUSTINIANO-Santo-del-giorno-si-celebra-il-26-febbraio/750131/
San Faustiniano fu uno dei primi vescovi di Bologna. In una lista dei vescovi risalente al 1300, l'Elenco renano, egli è posto al secondo posto. Di lui si hanno pochissime notizie, ma si trovano tracce del vescovo anche in un'iscrizione gotica, presente all'interno della chiesa dei Santi Naborre e Felice, del 1494, la quale riporta Zama, come primo vescovo e cui succedette san Faustiniano. Pare che il vescovo san Faustiniano abbia partecipato al Concilio di Sardica nel 343, stando a quanto è riportato dal vescovo di Alessandria, Atanasio, che nella sua opera Apologia contra Arianos parla di un certo Faustinus. Sembra dunque certo che san Faustiniano sia vissuto nel periodo tra il 343 e il 313, anno della sua morte, e che fosse presente a Bologna durante le persecuzioni dell'imperatore Diocleziano. Egli avrebbe incitato i cristiani a professare la loro fede, nonostante i pericoli dell'epoca. Del culto per il santo esistono tracce a partire dal 1300; fu il cardinale Gabriele Paleotti che nel 1586 trasportò le reliquie di san Faustiniano nella cattedrale di Bologna e fissò la sua ricorrenza al 26 febbraio. San Faustiniano viene raffigurato nella sua veste da vescovo, con il classico bastone ricurvo in mano, il pastorale, e la mitria sul capo. Nella mano destra stringe un libro e una palma, simbolo del Cristianesimo, che rappresenta la risurrezione e la vita eterna. 


 
Sant’Andrea vescovo di Firenze

E' commemorato il 26 febbraio nel Martirologio Romano, introdottovi dal Baronio. Scrittori e agiografi attestano concordemente che era venerato a Firenze, ma che non si conosce alcuna notizia né della sua vita, né del tempo in cui visse. Secondo notizie tardive Andrea sarebbe vissuto nel sec. V ed avrebbe curato la traslazione del corpo del predecessore Zenobio dalla cattedrale suburbana di San Lorenzo alla cattedrale di Santa Reparata. Ma la traslazione delle reliquie di san Zenobio non poté avvenire prima del sec. IX, data dell'erezione della nuova cattedrale intra muros. Quindi Andrea visse negli ultimi anni di questo secolo o nei primi del successivo.

Tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_(vescovo_di_Firenze)

È documentato il 18 dicembre 871 come messo imperiale, sedendo a giudizio con il margravio Adalberto, mentre nell'874 ottenne dall'Imperatore Ludovico II il Germanico il privilegio dell'immunità per i beni vescovili.
Il 1º marzo 893 è riportato di come i suoi messi consegnino a Berta, badessa della Badia di Sant'Andrea, sua nipote Berta, affinché sia educata in maniera da poter succedere alla badessa stessa dopo la sua morte alla tenuta dell'abbazia.

Saint SERVULE, évêque de Vérone (VIème siècle).



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