sabato 17 febbraio 2018

Grande Quaresima 2018- Messaggio di S.S. il Patriarca Ecumenico Omelia catechetica in occasione dell'inizio della Santa e Grande Quaresima 2018




DISCORSO CATECHETICO
PER L’INIZIO
DELLA SANTA E GRANDE QUARESIMA
+ B A R T O L O M E O
PER MISERICORDIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA
SIA GRAZIA E PACE
DAL SALVATORE E SIGNORE NOSTRO GESU’ CRISTO
E DA PARTE NOSTRA PREGHIERA, BENEDIZIONE E PERDONO
***


Rendiamo un inno di grazia al Dio Trino, che ci ha degnati di giungere di nuovo alla Santa e Grande Quaresima, per combattere la buona lotta dell’ascetismo, per volgerci alla “sola cosa, di cui c’è bisogno” (cfr. Lc. 10,42).
            In mezzo a un modo antiascetico, davanti all’attuale profanazione della vita e al predominio delle forme individualistiche ed eudemonistiche, la Chiesa Ortodossa insiste sul periodo di quaranta giorni di lotte spirituali e “di venerabile temperanza” per i propri figli, quale preparazione alla Santa e Grande Settimana, alla Passione e alla Croce di Cristo, per divenire contemplatori e partecipi della Sua gloriosa Resurrezione.
            Durante la Grande Quaresima siamo chiamati a vivere in modo più profondo l’Economia creativa e salvifica del Dio Trino e a partecipare in un modo più chiaro all’anafora escatologica, nella direzione e sulla via retta della vita ecclesiastica e spirituale. Ci rendiamo conto del tragico vicolo cieco della magniloquenza autosalvifica del Fariseo, della durezza di cuore del figlio maggiore della parabola del Figliol Prodigo, del crudele disinteresse per la fame, la sete, la nudità, la malattia, l’abbandono del prossimo, in accordo con la narrazione evangelica sul giudizio finale. Veniamo esortati a imitare la conversione e l’umiltà del Pubblicano, il ritorno del figliol prodigo alla casa del Padre e la fiducia della Sua Grazia, a imitare coloro che fanno misericordia ai bisognosi, la vita di preghiera di Gregorio Palamas, l’ascesi di Giovanni il Sinaita e di Maria Egiziaca, e fortificati attraverso la venerazione della sacre icone e la venerata Croce, a giungere all’incontro personale con Cristo risorto dai morti e datore di vita.   
            Durante questo periodo benedetto, si rivela con particolare enfasi il carattere comunitario e sociale della vita spirituale. Non siamo soli, non stiamo soli davanti a Dio. Non siamo una somma di individui, ma una comunione di persone, per le quali “essere” significa “essere insieme”. L’ascesi non è individuale, ma un atto ecclesiastico e una impresa, partecipazione del fedele al mistero e ai misteri della Chiesa, lotta contro la filautia, esercizio della filantropia, uso eucaristico della creazione, contributo alla trasfigurazione del mondo. È libertà comune, virtù comune, bene comune, comune obbedienza alla regola della Chiesa. Non digiuniamo come desideriamo individualmente, ma come la Chiesa stabilisce. Il nostro sforzo ascetico è operativo nell’ambito delle nostre relazioni con gli altri membri del corpo ecclesiastico, come partecipazione ai fatti e alle vicende, che formano la Chiesa come comunità di vita, come “vivere la verità nella carità” (cfr. Ef. 4,15). La spiritualità ortodossa è inscindibilmente connessa con la partecipazione all’intera liturgia della vita della Chiesa, che ha il culmine nella Divina Eucarestia, è devozione che viene nutrita e che acquisisce dimensione nella o mediante la Chiesa.
            Le gare della Grande Quaresima non è un periodo di esaltazione religiosa psicologica e di emozioni superficiali. La spiritualità, secondo il punto di vista Ortodosso, non significa rivolgersi allo spirito e all’anima, nutrendo un deprezzamento dualistico della materia e del corpo. Spiritualità è l’impregnarsi dell’intera nostra esistenza, spirito, mente e volontà, dell’anima e del nostro corpo, dell’intera nostra vita, di Spirito Santo, che è spirito di comunione. Spiritualità significa, secondo quanto riportato, l’ecclesiasticalizzazione della nostra vita, una vita ispirata e diretta dal Paracleto, essere veramente portatori dello Spirito, che presuppone la nostra personale libera collaborazione, la partecipazione alla vita sacramentale della Chiesa e una vita divinamente ispirata.
           
            Onorabilissimi Fratelli e Figli amati nel Signore,

            Non esiste spiritualità vera e allo stesso tempo priva di frutti. Colui che ama veramente Dio, ama anche il prossimo e il lontano e l’intera creazione. Questo amore sacrificale che “non avrà mai fine” (cfr. 1 Cor. 13,8) è un atto eucaristico, pienezza di vita qui, pregustazione e verità delle cose ultime. La nostra fede Ortodossa è una fonte di dinamismo inesauribile, di garanzia per i combattimenti spirituali, per azioni amorevoli verso il Dio e l’essere umano, per un’abbondante fruttificazione nel mondo per il suo bene. Fede e carità costituiscono nella Chiesa un’esperienza di vita unica e inseparabile. Nella comunione nello Spirito Santo della Chiesa, la vita dell’ascesi, del digiuno e della filantropia costituisce una barriera alla religiosizzazione e alla trasformazione della devozione nata nella Chiesa, in una introversione priva di frutti e in una conquista individuale.
            Lo Spirito di Dio soffia continuamente sulla Chiesa, Dio è sempre “con noi” - insieme a noi. Durante i santi giorni della Grande Quaresima siamo chiamati a intensificare il combattimento ascetico contro il pensiero sull’io, “perseveranti nella preghiera” (Rom. 12,12), “persistendo nella umiltà e facendo misericordia” (Abba Pimen), trascorrendo una vita religiosamente bella e con sentimenti di pietà, perdonandoci gli uni gli altri ed esercitando l’amore gli uni gli altri, glorificando Dio datore di ogni bene e rendendo grazie per i Suoi copiosi doni. “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2 Cor. 6, 2).
            Su queste basi, invocando l’aiuto che viene dall’alto, per accogliere tutti quanti, con affetto ardente e in modo gioioso, la Santa e Grande Quaresima e augurando “un buon percorso durante lo stadio del digiuno”, accordiamo ai venerabili Fratelli in Cristo e agli amatissimi Figli della Santa e Grande Chiesa di Cristo, sparsi per il mondo, la nostra benedizione Patriarcale.

Santa e Grande Quaresima 2018
Il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo
Fervente intercessore presso Dio per voi tutti

 


 + Il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo,
diletto fratello in Cristo e fervente intercessore presso Dio

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.