martedì 26 settembre 2017

26 settembre santi italici ed italo greci


http://www.ilsantorosario.com/Bottoni/San%20Nilo%20Grottaferrata.gif


Sinassario  dei Santi italici ed italo greci per il 26 settembre

Il Martyrologium Romanum commemora in data odierna San Senatore, martire vissuto in epoca incerta, venerato presso Albano Laziale.


In un libretto compilato circa tredici secoli fa, agli inizi del VII secolo, una sorta di guida turista del tempo, destinata all’utilizzo da parte dei numerosi pellegrini, desiderosi di visitare i luoghi sacri alla mEmoria dei martiri esistenti nei pressi di Roma, si legge: “Percorrendo questa stessa strada (cioè la via Appia) si giunge alla città di Albano, e da questa stessa città alla chiesa di San Senatore, dove si trova il corpo di Perpetua con innumerevoli santi. Vi si compiono grandi prodigi”.
San Senatore cui è dedicata la Chiesa   è probabilmente  nato, vissuto e morto  martire ad Albano al tempo delle prime grandi persecuzioni contro i cristiani
Un santo martire, dunque, la cui esistenza terrena si collocherebbe nei primissimi secoli dell’era cristiana, sul conto del quale  nulla di più può essere detto 


Santi  Migenio,Nabore e Faustino martiri in Sardegna


Santo Eusebio di nazionalità greca e medico di professione,papa e patriarca di Roma (e morto in Sicilia verso il 310)

La storia del suo pontificato a Roma è  narrata dall’epitaffio di Papa Damaso I per la sua tomba 
 «DAMASO VESCOVO FECE – Eraclio non volle che i Lapsi facessero penitenza dei loro peccati. Eusebio insegnò ai miseri a piangere le loro colpe. Si dividono in parte i fedeli col crescere della passione. Ribellioni, uccisioni, guerre, discordia, liti. D'improvviso son tutti e due espulsi dal ferocissimo tiranno [Massenzio], sebbene il papa serbasse interi i vincoli della pace. Lieto soffrì l'esilio per giudizio del Signore, e sui lidi di Sicilia lasciò il mondo e la vita. AD EUSEBIO VESCOVO E MARTIRE»

Il suo corpo fu riportato in seguito a Roma, probabilmente il 26 settembre del 311  (secondo il Depositio Episcoporum contenuto nella "Cronografia" del  354), e deposto in un cubicolo nelle Catacombe di Callisto, vicino al sepolcro di Papa Caio .Il suo corpo oggi probabilmente si trova nella Basilica di San Sebastiano fuori le mura,mentre forse alcune reliquie nella Chiesa di San Lorenzo in Panisperna


Santo Eusebio vescovo di Bologna confessore della fede della Chiesa Una ed Indivisa  insieme con il Grande Ambrogio contro l’arianesimo(verso il 400)


Santo Vigilio vescovo di Brescia (verso il 506)

Vigilio è il quattordicesimo vescovo di Brescia.
Negli elenchi diocesani, il suo episcopato è posto tra S. Ottaziano e S. Tiziano. Si presume abbia governato la chiesa bresciana nella seconda metà del secolo V.
“Il Vescovo Vigilio – come riferisce Antonio Fappani -è ricordato in ben cinque libri manoscritti dei secoli XIII e XV e in quattro ordini litanici primitivi. Tra questi vengono segnalate in particolar modo le litanie monastiche bresciane del codice Regio Vaticano risalente al X secolo e quelle dei “Frafmenta Liturgica”, riportate in una pergamena del XIV secolo e passate ai Canonici Lateranensi di Bologna”.
E’  antica tradizione che il Santo sia andato ad Iseo con il probabile proposito di evangelizzare la riviera Sebina, fino a spingersi in valle Camonica.
Fu sepolto nella chiesa da lui fondata ad Iseo, secondo l’uso ecclesiale del tempo  In tale luogo le sue reliquie furono oggetto della massima venerazione della popolazione fin dai tempi antichi.

Santo Vescovo Fiorenzo di Città di Castello e Santo Amanzio presbitero della stessa eparchia(verso il 600)
San Florido nacque a Città di Castello nel 520 (allora denominato Tiferno Tiberino). I suoi genitori morirono quando lui era ancora in giovane età, studiò lettere e teologia. Verso l'anno 542 il vescovo lo nominò diacono.
Qualche tempo dopo Florido insieme ai suoi compagni Amanzio e Donnino, fuggirono a Perugia, poiché Città di Castello era stata assediata dalle truppe di Totila. Qui il vescovo Ercolano dopo averlo conosciuto e apprezzato le sue doti lo ordinò sacerdote. Nel 544 a Pantalla, un villaggio nelle vicinanze di Todi, con la preghiera S. Florido guarì un indemoniato, fu questo il suo primo miracolo.
Dopo sette anni di assedio Perugia, cedette per la fame, il vescovo Ercolano fu ucciso .Florido fece ritornò a Città di Castello che trovò distrutta. Insieme ai concittadini superstiti edificò, una fortezza sopra le rovine della città. Furono ricostruite le case e le chiese; la città iniziò una nuova vita. Nel frattempo era morto anche il vescovo, il Papa Pelagio accolse la preghiera dei cittadini e Florido fu eletto vescovo. Fu impegnato sempre nel predicare la Parola di Dio. Amministrò con giustizia e carità. Tra i suoi amici si annovera S. Gregorio Magno.Morì a Pieve de' Saddi il 13 novembre 599 assistito da tre vescovi, uno dei quali Lorenzo, vescovo di Arezzo.
Santo Amanzio è ricordato per il dono dei miracoli. Tra i miracoli di Sant’Amanzio, i più curiosi, e anche i più numerosi, sono quelli che riguardano i serpenti, particolarmente numerosi e insidiosi in quel tempo, a quanto sembra, nella sua non piccola diocesi. Amanzio è santo che può essere detto ofioctono e cioè uccisore di serpenti. Li uccideva, quasi infallibilmente, con un semplice segno della croce tracciato per aria, o anche imponendo le mani al di sopra del loro covo o tana a qualsiasi profondità si trovasse. Ma quelle stesse mani che fulminavano i serpenti, erano anche capaci di curare gli ammalati. San Gregorio Magno, nei suoi Dialoghi, narra come Sant’Amanzio vivesse per qualche tempo in ospedale, operandovi prodigiose guarigioni, come quella, in due fasi, di un povero epilettico . Il miracolo dimostra non soltanto l’efficacia della preghiera, ma anche quella della casa della preghiera, cioè della chiesa. Il malato, infatti, migliorato quando Sant’Amanzio impose su di lui le mani, nella corsi dell'ospedale, venne completamente risanato soltanto dopo essere stato trasportato nell’oratorio dell’istituto, dove il santo poté pregare con maggiore abbondanza e più intensa concentrazione.


Santo Nilo da Rossano in Calabria illustre figura del monachesimo italo greco,fondatore del monastero di Grottaferrata nel territorio di Roma,asceta e profeta(verso il 1004 o il 1005) 

 http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=3789:26-09-memoria-del-nostro-padre-teoforo-nilo-di-calabria&catid=191:settembre&lang=it

Il 26 settembre  del 1964 la Chiesa di Roma Antica restituisce alla Chiesa Ortodossa in Grecia a Patrasso il santo capo dell’apostolo Andrea il primo chiamato per decisione fraterna del Vescovo di Roma e Papa il beato Paolo VI

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.