Santo Anastasio vescovo di Terni
Tratto da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/66400
Ignoto fino al sec. IX, le notizie
esistenti, purtroppo viziate da un certo spirito campanilistico, sono del sec.
XV, a cui risale la più antica copia del testo che ci riferisce l'invenzione e
traslazione del suo corpo, avvenuta, pare, al tempo del re Lotario (840).
Una notte il santo sarebbe apparso ad un contadino di Castro S. Geminiano ordinandogli di recarsi a Terni nella chiesa della Vergine e di ricercare il suo corpo sepolto a sinistra dell'ingresso. Il contadino dapprima trascurò l'ordine ricevuto, ma poiché il santo continuava nel suo comando si arrese; purtroppo le sue ricerche rimasero infruttuose. Poco dopo però, dovendosi seppellire un defunto nella stessa chiesa, si trovò occasionalmente il sepolcro di Anastasio Apertolo apparve il corpo rivestito di abiti pontificali preziosi. L'accaduto fu riferito al vescovo di Spoleto, che accorso sul posto e convinto dai miracoli operati dal santo, gli fece erigere un altare.
Se la predetta relazione merita fede almeno per la sostanza del fatto, bisogna ammettere che Anastasio sia vissuto molto tempo prima dell'invenzione del suo corpo, se a Terni se ne era perduta ogni memoria.
Il suo nome fu inserito nel Martirologio Romano nel 1518 e la commemorazione fissata al 1 7 agosto.
Una notte il santo sarebbe apparso ad un contadino di Castro S. Geminiano ordinandogli di recarsi a Terni nella chiesa della Vergine e di ricercare il suo corpo sepolto a sinistra dell'ingresso. Il contadino dapprima trascurò l'ordine ricevuto, ma poiché il santo continuava nel suo comando si arrese; purtroppo le sue ricerche rimasero infruttuose. Poco dopo però, dovendosi seppellire un defunto nella stessa chiesa, si trovò occasionalmente il sepolcro di Anastasio Apertolo apparve il corpo rivestito di abiti pontificali preziosi. L'accaduto fu riferito al vescovo di Spoleto, che accorso sul posto e convinto dai miracoli operati dal santo, gli fece erigere un altare.
Se la predetta relazione merita fede almeno per la sostanza del fatto, bisogna ammettere che Anastasio sia vissuto molto tempo prima dell'invenzione del suo corpo, se a Terni se ne era perduta ogni memoria.
Il suo nome fu inserito nel Martirologio Romano nel 1518 e la commemorazione fissata al 1 7 agosto.
Consultare anche
il dossier latino su sant'Anastasio di Terni e la redazione del leggendario spoletino di
San Felice di Narco (BHL 407 b)
sta in
Santo Carlomanno
Monaco a Montecassino
Tratto da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/95535
Era il
figlio maggiore del Maestro di palazzo di Neustria ed Austrasia, Carlo
Martello, e di Rotrude de Tréves (695-724). Nel 741, alla morte del padre
ereditò l'Austrasia, la Svevia e la Turingia, che governò come maggiordomo
(maestro di palazzo), senza assumere il titolo di re. Fu costantemente in lotta
contro il ducato d'Aquitania, gli Alemanni, i Bavari ed i Sassoni, che riuscì
sempre a sconfiggere. Fu promotore, sotto l'influsso di San Bonifacio, che era
sotto la sua protezione, tra il 742 ed il 744 di una politica di moralizzazione
dei costumi dei chierici e di rispetto per i beni della Chiesa e delle sedi
vescovili da parte dei laici. Dopo tante battaglie, nel 747, rinunciò al potere
e si fece religioso; si incontrò con Papa Zaccaria, affinché sollecitasse il suo
passaggio allo stato clericale e si ritirò nell'abbazia di Montecassino,
lasciando in mano al fratello Pipino il Breve, tutti i suoi titoli ed i suoi
possedimenti. Nel 751 cercò di intervenire, per impedire l'incoronazione del
fratello a re dei Franchi, ma il papa riuscì a fermarlo in Provenza e gli
impose di rientrare immediatamente a Montecassino. Nel 753, fu inviato in
Francia per una missione di pace ma morì a Vienne, nel 754. Fu tumulato
nell'abbazia di Montecassino
Santo Elia il Giovane schiavo dei Saraceni in Africa
del Nord e poi monaco in Calabria..significativo testimone del
monachesimo italo greco
A Salonicco, nell’odierna Grecia,
transito di sant’Elia il Giovane, monaco secondo l’insegnamento dei Padri
orientali, che, dopo aver molto patito per la fede da parte dei Saraceni,
condusse con grande forza d’animo in Calabria e in Sicilia una severa vita di
austerità e di preghiera.
Απολυτίκιον
Της ερήμου πολίτης,. ήχος α'
Των οσίων το κλέος και Θεσβίτου συνώνυμον, τον εκ Σικελίας φανέντα και εν Λακωνία ασκήσαντα. συνόμιλον των Ιαματικών, τον σώζοντα ημάς εκ πειρασμών. προοράσεων γαρ θείων, τον μηνυτήν Ηλίαν ευφημήσωμεν. δόξα τω σε δοξάσαντι Χριστώ, δόξα τω σε θαυμαστώσαντι, δόξα τω ενεργούντι διά σου πάσιν ιάματα.
Της ερήμου πολίτης,. ήχος α'
Των οσίων το κλέος και Θεσβίτου συνώνυμον, τον εκ Σικελίας φανέντα και εν Λακωνία ασκήσαντα. συνόμιλον των Ιαματικών, τον σώζοντα ημάς εκ πειρασμών. προοράσεων γαρ θείων, τον μηνυτήν Ηλίαν ευφημήσωμεν. δόξα τω σε δοξάσαντι Χριστώ, δόξα τω σε θαυμαστώσαντι, δόξα τω ενεργούντι διά σου πάσιν ιάματα.
http://siciliasantiprimomillenni.blogspot.com/2017/08/saint-elie-le-jeune-natif-denna-en.html
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