Saint PHOCAS, évêque de Sinope dans l'Hellénopont, martyr sous Trajan (vers 101). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome IX du Supplément aux Ménées.)
Saint Phocas naquit dans la ville de Sinope, sur les bords de la mer Noire, d'un père nommé Pamphile, constructeur de bateaux, et d'une mère nommée Marie. Dès qu'il fut tiré des griffes de l'erreur païenne, Dieu lui accorda, jusqu'à sa mort, la grâce d'accomplir des miracles. Il devint par la suite Evêque de Sinope et amena, tant par ses paroles inspirées que par ses miracles, de nombreux païens à la vraie foi. Dieu lui révéla de manière toute spéciale que le moment d'affronter le Martyre était venu pour lui. Une colombe vint un jour se poser sur sa tête, y déposant une couronne et lui adressant ainsi la parole avec une voix humaine: «Une coupe a été préparée pour toi, tu dois maintenant la boire». Il comparut alors devant le gouverneur Africanus et confessa avec audace de Christ vrai Dieu et vrai homme. Comme Africanus avait blasphémé le Nom du Christ et fait torturer le Saint, il y eut alors un violent tremblement de terre, qui frappa de mort soudaine le gouverneur et ses soldats. Mais à la demande de la femme du gouverneur, le Saint, miséricordieux à l'image de son Créateur, les releva par sa prière. Il fut ensuite conduit vers l'empereur Trajan (vers l'an 101), qui le fit écorcher puis jeter dans un bain surchauffé, où le Saint remit son âme à Dieu. Après sa mort, Phocas fit encore de nombreux miracles pour ceux qui invoquaient avec foi son secours.
https://doxologia.ro/sfantul-sfintit-mucenic-foca-episcopul-de-sinope
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Troparion — Tone 4
By sharing in the ways of the Apostles, / you became a successor to their throne. / Through the practice of virtue, you found the way to divine contemplation, O inspired one of God; / by teaching the word of truth without error, you defended the Faith, even to the shedding of your blood. / Hieromartyr Phocas, entreat Christ God to save our souls.
Kontakion — Tone 2
The Master has established you as a resplendent sun / Shining on all the faithful. / He has accepted your life, faith and contest as myrrh, O glorious Martyr Phocas, / For he is rich in mercy!
Saint SAINTIN, évêque, apôtre à Meaux en Brie et à Verdun en Lorraine (IIIème siècle).
Saint YON, prêtre et martyr à Arpajon en Île-de-France (après 250).
Saintes DIGNE et EMERITE, vierges, martyres à Rome sous Valérien et Gallien (vers 259
Saint MAURICE, Copte de nation, chef de la Légion thébaine, martyr avec SIX MILLE SIX CENTS autres (dont saints EXUPERE, CANDIDE, VICTOR, INNOCENT et VITAL) à Agaune (aujourd'hui Saint-Maurice) en Valais sous Dioclétien, et patron des militaires, du Bas-Valais et de Vienne en Dauphiné (286). Saint Sigismond (cf. le 1er mai) fonda une célèbre abbaye sur le lieu du martyre. La sainte Lance de saint Maurice était l'emblème de la souveraineté du royaume de Bourgogne, disparu en 1032.
(Office composé en français par le père Denis Guillaume et publié au tome IX du Supplément aux Ménées.)
Saint PHOCAS, jardinier, originaire de Sinope dans l'Hellénopont, martyr (IVème siècle).
Saint SEPTIME, évêque d'Iesi en Italie, martyr (IVème siècle).
S. Settimio è venerato come protovescovo della diocesi di Jesi e considerato il costruttore della prima cattedrale, che benché dedicata al S.mo Salvatore conservò il nome di Settimio come nome del fondatore (come era uso per i ‘Titoli’ romani).
Antichissimi documenti jesini, portano come data della morte del santo vescovo e martire il 461; l’Ufficio proprio racconta che Settimio nato in Germania, si dedicò agli studi liberali e alla vita militare, poi in contrasto con il parere dei parenti, si convertì al cristianesimo e venne in Italia con alcuni amici.
Si mette a predicare la fede a Milano, ma è costretto ad andarsene a seguito del dilagare della persecuzione di Diocleziano (303). Si reca a Roma dove opera prodigi e molte conversioni al punto che papa Marcello I (308-309) lo consacra vescovo di Jesi.
Ma in questa città trova il giudice Florenzio che lo blocca nel suo apostolato e gli da l’ultimatum di sacrificare agli dei entro cinque giorni, secondo l’editto imperiale; Settimio continua ad operare conversioni e miracoli, per cui alla fine dei cinque giorni, viene decapitato.
Il suo corpo venne ritrovato nel 1469 e quindi traslato in cattedrale; nel 1623 gli venne consacrato un nuovo altare. Il culto comunque è anteriore di molto al 1469, perché la cattedrale di Jesi a quell’epoca era già intitolata a S. Settimio, almeno fin dal 1208.
Antichissimi documenti jesini, portano come data della morte del santo vescovo e martire il 461; l’Ufficio proprio racconta che Settimio nato in Germania, si dedicò agli studi liberali e alla vita militare, poi in contrasto con il parere dei parenti, si convertì al cristianesimo e venne in Italia con alcuni amici.
Si mette a predicare la fede a Milano, ma è costretto ad andarsene a seguito del dilagare della persecuzione di Diocleziano (303). Si reca a Roma dove opera prodigi e molte conversioni al punto che papa Marcello I (308-309) lo consacra vescovo di Jesi.
Ma in questa città trova il giudice Florenzio che lo blocca nel suo apostolato e gli da l’ultimatum di sacrificare agli dei entro cinque giorni, secondo l’editto imperiale; Settimio continua ad operare conversioni e miracoli, per cui alla fine dei cinque giorni, viene decapitato.
Il suo corpo venne ritrovato nel 1469 e quindi traslato in cattedrale; nel 1623 gli venne consacrato un nuovo altare. Il culto comunque è anteriore di molto al 1469, perché la cattedrale di Jesi a quell’epoca era già intitolata a S. Settimio, almeno fin dal 1208.
Autore: Antonio Borrelli
Saints martyrs ISAAC, MARTIN et NICOLAS, morts par le glaive.
Saint SEROTIN, diacre et martyr, vénéré à Sens en Bourgogne.
Saints SYLVAIN et SYLVESTRE, apôtres à Levroux en Berry.
l Martirologio Romano commemora il 22 settembre un Silvano confessore a Levroux nel Berry, seguendo la notizia del martirologio di Usuardo, mentreil Martirologio Geronimiano ha la memoria inquesto giorno dei ss. Silvano e Silvestro.
Una tradizione raccolta in una Vita e in alcuniMiracula (BHL, II, p. 1118, nn. 7721-22) riportati nel Breviario della collegiata di Levroux nonesitava ad identificare questo Silvano con Zaccheo, ilpubblicano convertito di cui parla il Vangelo.Dopo aver accompagnato s. Pietro a Roma, Silvano sarebbe stato mandato in Gallia. Questa leggendaè stata illustrata da pittori del sec. XVII che affrescarono le mura nella cappella di S. Silvano vicinoal villaggio di La Celle-Bruère. Al contrario il collegamento Silvano-Silvestro potrebbe essere unatrasposizione di un culto agreste del dio dei boschi(Silvano) sulla base di un'iscrizione mal interpretata.
Qualunque ne sia stata l'origine, il culto è maggiormente accertato. La menzione del martirologioè anteriore al sec. IX. Un testo del sec. XIII c'informa che s. Martino di Tours era solito venire inpellegrinaggio a S. Silvano ogni anno. Una traslazione delle reliquie è ricordata sotto il pontificato diGuglielmo di Donjeon, arcivescovo di Bourges(1199-1209). Il doppio culto a Levroux e a LaCelle-Bruère si potrebbe spiegare con un trasferimento di reliquie avvenuto tra il 1505 e il 1534,data in cui un Atto del capitolo costatò la scomparsa di una parte del corpo esclusa la testa. Unaricognizione fatta a La Celle nel 1853 non menzionarealmente che la presenza di alcune ossa. Silvano eraonorato nella diocesi di Bourges il 23 settembre; il 24a S. Martino di Tours. Veniva invocato control'erisipela, una forma infiammatoria chiamata appunto "fuoco di San Silvano", e la lebbra. D'altronde fu proprio un lebbrosario a dare origine al nome del luogo (Leprosus - vico Libroso - Levroux).
Una tradizione raccolta in una Vita e in alcuniMiracula (BHL, II, p. 1118, nn. 7721-22) riportati nel Breviario della collegiata di Levroux nonesitava ad identificare questo Silvano con Zaccheo, ilpubblicano convertito di cui parla il Vangelo.Dopo aver accompagnato s. Pietro a Roma, Silvano sarebbe stato mandato in Gallia. Questa leggendaè stata illustrata da pittori del sec. XVII che affrescarono le mura nella cappella di S. Silvano vicinoal villaggio di La Celle-Bruère. Al contrario il collegamento Silvano-Silvestro potrebbe essere unatrasposizione di un culto agreste del dio dei boschi(Silvano) sulla base di un'iscrizione mal interpretata.
Qualunque ne sia stata l'origine, il culto è maggiormente accertato. La menzione del martirologioè anteriore al sec. IX. Un testo del sec. XIII c'informa che s. Martino di Tours era solito venire inpellegrinaggio a S. Silvano ogni anno. Una traslazione delle reliquie è ricordata sotto il pontificato diGuglielmo di Donjeon, arcivescovo di Bourges(1199-1209). Il doppio culto a Levroux e a LaCelle-Bruère si potrebbe spiegare con un trasferimento di reliquie avvenuto tra il 1505 e il 1534,data in cui un Atto del capitolo costatò la scomparsa di una parte del corpo esclusa la testa. Unaricognizione fatta a La Celle nel 1853 non menzionarealmente che la presenza di alcune ossa. Silvano eraonorato nella diocesi di Bourges il 23 settembre; il 24a S. Martino di Tours. Veniva invocato control'erisipela, una forma infiammatoria chiamata appunto "fuoco di San Silvano", e la lebbra. D'altronde fu proprio un lebbrosario a dare origine al nome del luogo (Leprosus - vico Libroso - Levroux).
Autore: Gerard Mathon
Fonte: |
Sainte LINTRUDE (LUTRUDE, LINDRU), recluse à Perthes près de Châlons-en-Champagne (Vème siècle).
Saint FLORENT, natif des Champs décumates (actuelle Bavière), prêtre, disciple de saint Martin de Tours, ermite au Mont-Glonne (plus tard monastère de Saint-Florent- le-Vieux) en Anjou (vers 440).
Secondo la tradizione, Fiorenzo è fratello di san Floriano, martirizzato nell’attuale Austria nel 304. Sfuggito alle sue guardie, come Pietro, giunge in Gallia dove san Martino lo ordina sacerdote. Poi si ritira sul monte Glonna, lungo la Loira, nel territorio di Poitiers, in Francia dove caccia i serpenti e compie miracoli, prima di morire a 123 anni. Qui fonda l’abbazia del monte Glonna, situata su un costone che domina il fiume. Così il monte è chiamato S. Florent-le Vieil. I monaci veneravano Fiorenzo di cui si ricordano le molteplici traslazioni delle reliquie che nel 1077 furono rapite dal conte di Vernadois e donate alla collegiata di Roye (Somme), la quale prese il nome di St. Florent. Nel 1475 le reliquie furono riprese da Luigi XI e divise tra Roye e Saumur. Durante la Rivoluzione francese, S. Florent- leVieil fu il punto di partenza della resistenza dei contadini cattolici alle leggi antireligiose.
Saint LENDELIN, Ecossais ou Irlandais de nation, ermite et martyr dans le Brisgau au pays de Bade (VIIème siècle).
Saint BECHEV, fondateur de la paroisse de Priziac en Bretagne (VIIème siècle).
Sainte SALABERGE (SALABERGA), veuve, soeur de saint Bodon (cf. 11 septembre), mère de saint Baudouin (cf. 8 janvier) et de sainte Austrude (cf. 22 octobre), fondatrice et première abbesse de Saint-Jean de Poulangy près de Laon en Picardie (vers 665).
Saint EMMERAN (EMMERAMUS, HAIMHRAMM), natif du Poitou, missionnaire et évêque régionnaire en Germanie, higoumène à Ratisbonne, martyr assassiné par des brigands à Heldendorf ("Village-des- Héros") (vers 690).
In the above icon St. Henry II is crowned. On the right St. Emmeram holds up St. Henry's hand as he were another Moses praying for the people.
St. Emmeramus or Emmeram was a missionary bishop who travelled across Gaul and Germany. He preached the Orthodox Faith in Bavaria but was murdered by assistants of the king there, upon Sept. 22, in the late 8th c. Holy Father Emmeram, pray to God for us!
Sainte GUNTHILDE (GUNHILD) de Biberbach ("Ruisseau-des- Bièvres"), vierge, servante de profession, remarquable par sa charité et thaumaturge (Bavière, Xème siècle).
Synaxe de tous les saints de Toula.
http://oca.org/saints/lives/2015/09/22/102702-synaxis-of-the-saints-of-tula
http://oca.org/saints/lives/2015/09/22/102702-synaxis-of-the-saints-of-tula
È stata istituita nel 1987 con il consenso del patriarca di Mosca, Pimen. I santi dei quali si fa memoria sono: i monaci martiri Kuksa delle Grotte, Nikone; i principi strastoterpcy Boris e Gleb; il martire Michele Vsevolodovic «il Nero»; i vescovi Pimen di Novgorod, Teoctisto delle Grotte; i monaci Alessandro Peresvet, Andrea Osliabia, Macario Zabynskij, Nicola Svjatosa; i pii principi Igor' di Cernigov, Alessandro Nevskij, Ivan Kalita, Demetrio Donskoj.
Saint THEOPHANE le Silencieux, reclus de la Laure des Grottes de Kiev.
VINGT-DEUX MOINES (THOMAS, higoumène, BARSANUPHE, CYRILLE, MICHEL, SIMON, HILARION, JACQUES, JOB, JACQUES, CYPRIEN, SABBAS, MARTINIEN, CÔME, SERGE, MENAS, JOASAPH, JOANNICE, PAUL, ANTOINE, EUTHYME, DOMETIEN et PARTHENOS) et QUATRE LAÏQUES du monastère du Zographou sur la Sainte Montagne de l'Athos, martyrs sur ordre de l'empereur Michel VIII Paléologue et du patriarche oecuménique Jean XI Vekkos pour avoir refusé la fausse union de Lyon avec la Papauté (entre 1275 et 1282).
En 1274, à Lyon, l'empereur Michel VIII Paléologue fit signer un acte d'union de l'Eglise Orthodoxe avec l'Eglise Catholique romaine, non pas en se fondant sur l'amour de la vérité, mais seulement pour s'assurer le soutien politique de la Papauté dans sa politique de reconstitution de l'empire byzantin après l'occupation latine. Le peuple théophore, prêt à rester fidèle jusqu'au sang à la Sainte Foi Orthodoxe, n'accepta pas cette fausse union et se rangea aux côtés du Patriarche Arsène, qui fut déposé pour avoir résisté à l'empereur. Celui-ci, avec l'aide de Jean XI Bekkos, homme savant et rusé qu'il avait élevé à la dignité Patriarcale, voulut faire accepter cette union par la force. Dès lors les prisons regorgèrent de Prêtres, de Moines, de laïcs, de petites gens comme de nobles, qui tous préféraient les tortures et le banissement à la trahison. Les latinophrones (ainsi nommait-on les partisans de l'Union) dirigèrent particulièrement leur action contre les Moines, qui de tout temps furent les gardiens les plus vigilants de la Sainte Foi Orthodoxe. Ils vinrent avec de fortes troupes sur la Sainte Montagne de l'Athos, pour y contraindre les Moines à accepter l'Union. A cette époque, il y avait un ancien qui pratiquait l'ascèse à proximité du Monastère de Zograpou et qui avait pour règle de réciter plusieurs fois par jour l'Acathiste à la Mère de Dieu. Ce jour là, alors que les hommes de l'empereur approchaient de Zographou, il entendit la voix de la Mère de Dieu répondre aux saluts qu'il adressait comme à l'accoutumée. Elle lui annonça que les ennemis du Christ approchaient et lui demanda d'aller l'annoncer au monastère, afin que ceux qui étaient encore faibles puissent s'enfuir et que ceux qui étaient arrivés à maturité puissent se préparer au Martyre. A cette nouvelle, la plupart des Moines s'enfuirent dans la montagne, mais vingt-six d'entre eux se réfugièrent dans la tour du monastère, ayant reçu de Dieu l'assurance que le moment était venu pour eux d'emporter la couronne du Martyre. Les flatteries et les sophismes des Latins et de leurs alliés grecs pour les persuader de se rallier à l'union hypocrite furent sans aucune prise, les Saints restant fermes dans la confession du Christ comme seule tête de l'Eglise. Et c'est en lui rendant gloire qu'ils moururent dans la tour, à laquelle les soldats avaient mis le feu.
Saint JONAS, fondateur du monastère de Iachéra (Russie 1589).
Saint MACAIRE, abbé de Jabine (Russie 1623).
Sfințit Mucenic Teodosie de la Mănăstirea Braz
https://doxologia.ro/sfantul-sfintit-mucenic-teodosie-de-la-manastirea-brazihttp://www.johnsanidopoulos.com/2011/10/miraculous-discovery-of-relics-of-st.html
Saint SOPHRONE, évêque de Vratchane en Bulgarie, réfugié en Valachie et mort à Bucarest (1813).
Sainte PARASCHEVIE (PASHA), folle-en-Christ du couvent de Divéyévo à Sarov (Russie 1915).
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