Conception
du saint et illustre Prophète et Précurseur JEAN BAPTISTE. (Office
traduit en français par le père Denis Guillaume au tome IX des Ménées.
Stichères et canon traduits par le même au tome IX du Supplément aux
Ménées.)
http://www.johnsanidopoulos.com/2011/01/saint-john-baptist-resource-page.html
http://www.johnsanidopoulos.com/2011/01/saint-john-baptist-resource-page.html
belle homélie de la Fête: http://stmaterne. blogspot.
com/2006/ 09/ton-le- droit-de- tenir-les- enfants-de. html
On
this day are celebrated God's mercy, His wondrous act and His wisdom:
His mercy towards the devout and righteous parents of St John, the aged
Zacharias and Elisabeth, who had all their lives begged a child of God;
the wonder of the conception of John in Elisabeth's more-than-aged womb;
and the wisdom of the dispensation of man's salvation. For John, God
had a specially great plan: that he should be a prophet and the
forerunner of Christ the Lord, the Saviour of the world. Through His
angels, God revealed the birth of Isaac to the childless Sarah, and of
Samson to the childless Manoah and his wife, and of John the Baptist to
the childless Zacharias and Elisabeth. Through His angels, God revealed
the birth of those for whom He had a special plan. How could children be
born of aged parents?
If someone is curious to find out, let him not ask men, for men do not
know, nor does natural law (it being beyond natural law), but let him
turn his gaze to the power of almighty God, who made the whole world
from nothing and who, for the creation of Adam, the first man, used no
parents, either young or old. Instead of being curious, let us thank God
that He often reveals to us His power and mercy and wisdom beyond the
natural law, by which we would otherwise be fettered and, without these
special wonders of God, would fall into despair and forgetfulness of
Him.
http://www.johnsanidopoulos.com/2011/01/saint-john-baptist-resource-page.html
https://doxologia.ro/zamislirea-sfantului-proroc-ioan-botezatorul
http://www.johnsanidopoulos.com/2011/01/saint-john-baptist-resource-page.html
Troparion — Tone 4
Rejoice, O barren one, who formerly did not bear a child, / for you have conceived the Lamp of the Sun, / who is to illumine the whole universe darkened by blindness. / Rejoice, O Zachariah / and cry out with boldness: / “The prophet of the Most High desires to be born!”Kontakion — Tone 1
Podoben: “The angelic choir...” / Great Zachariah rejoices with his wife, the far-famed Elizabeth, / for she has fittingly conceived John the Forerunner, / whom an angel announced in gladness; / and whom we rightly honor / as an initiate of the grace of God.http://www.johnsanidopoulos.com/2016/09/synaxarion-of-saints-xanthippe-and.html
Saintes XANTHIPPE et POLYXENE, soeurs selon la chair, disciples des Apôtres (Ier siècle).
https://doxologia.ro/sfanta-cuvioasa-polixenia
https://doxologia.ro/sfanta-cuvioasa-xantipa
Saint LIN, premier pape et patriarche de Rome (vers 79).
Toscano d’origine, nato a Volterra: così dicono vari studiosi e il grande Cesare Baronio, lo storico cinquecentesco della Chiesa
Sappiamo poco di Lino. Ignoti gli anni di nascita e di morte, la
gioventù e gli studi. Uno dei Padri della Chiesa, Ireneo di Lione (II
secolo), dice che Pietro e Paolo affidarono a Lino responsabilità
importanti, e che Paolo ha citato proprio lui nella seconda lettera a
Timoteo: "Ti salutano Eubulo, Pudente, Lino, Claudia e tutti i
fratelli...".
Sappiamo però che Lino vive tempi terribili con i cristiani di Roma. Nell’estate del ’64 un incendio distrugge i tre quarti dell’Urbe, e se ne incolpa l’imperatore Nerone. Forse è una calunnia dei suoi molti nemici: ma lui reagisce col diversivo della persecuzione generale contro i cristiani. E a essi giunge l’incoraggiamento di san Pietro nella sua prima lettera: "Non vi sembri strana la prova del fuoco sorta contro di voi... anzi, rallegratevi per la parte che voi venite a prendere alle sofferenze di Cristo".
Anche san Pietro muore in questa persecuzione (forse nel ’67) e con Lino siamo
Sappiamo però che Lino vive tempi terribili con i cristiani di Roma. Nell’estate del ’64 un incendio distrugge i tre quarti dell’Urbe, e se ne incolpa l’imperatore Nerone. Forse è una calunnia dei suoi molti nemici: ma lui reagisce col diversivo della persecuzione generale contro i cristiani. E a essi giunge l’incoraggiamento di san Pietro nella sua prima lettera: "Non vi sembri strana la prova del fuoco sorta contro di voi... anzi, rallegratevi per la parte che voi venite a prendere alle sofferenze di Cristo".
Anche san Pietro muore in questa persecuzione (forse nel ’67) e con Lino siamo
in tempo di delitto e di tragedia. Nerone muore nel ’68 (si fa
trafiggere da un servo) e nello stesso anno c’è una strage di
successori: Galba, sgozzato nel Foro; Ottone suicida; Vitellio linciato
dai romani. Solo con Vespasiano, nel ’69, arrivano ordine e pace in
Roma. Ma è scoppiata in Palestina la rivolta contro il dominio romano:
la “guerra giudaica”, che finisce nel settembre ’70 con Gerusalemme
occupata dalle truppe di Tito (figlio di Vespasiano) e col tempio
profanato e distrutto: vicende laceranti per gli ebrei e anche per i
cristiani e, per certuni, segnali di calamità universali imminenti, di
una ben vicina fine del mondo.
Lino è chiamato in questi suoi anni di pontificato (nove, si ritiene) a rianimare i fedeli, a orientarli nella confusione dottrinaria provocata dall’opera di gruppi settari. E’ lui quello che deve tenere unita la Chiesa sotto l’uragano: e comincia a delinearne la forma organizzata, la “struttura”: sappiamo per esempio che ha nominato vescovi e preti, e ha dato regole alla pratica comune della fede. (Si attribuisce a lui l’obbligo per le donne di partecipare alla celebrazione eucaristica col capo coperto). Sarà anche venerato come martire, a causa delle sofferenze durante la persecuzione neroniana; ma non è certo che sia stato ucciso, perché nel tempo della sua morte la Chiesa viveva in pace sotto il governo di Vespasiano.
Lino è chiamato in questi suoi anni di pontificato (nove, si ritiene) a rianimare i fedeli, a orientarli nella confusione dottrinaria provocata dall’opera di gruppi settari. E’ lui quello che deve tenere unita la Chiesa sotto l’uragano: e comincia a delinearne la forma organizzata, la “struttura”: sappiamo per esempio che ha nominato vescovi e preti, e ha dato regole alla pratica comune della fede. (Si attribuisce a lui l’obbligo per le donne di partecipare alla celebrazione eucaristica col capo coperto). Sarà anche venerato come martire, a causa delle sofferenze durante la persecuzione neroniana; ma non è certo che sia stato ucciso, perché nel tempo della sua morte la Chiesa viveva in pace sotto il governo di Vespasiano.
Sainte HERAÏS (RHAÏS, IRAÏS, HERAÏDE, IRAÏDE, IRAÏDA), fille de prêtre, vierge et moniale, martyrs avec PLUSIEURS autres en Egypte sur ordre du préfet Lucien ou Kulcien (vers 308).
She is sometimes
called Raпs or Raida. A maiden from an Egyptian town called Batan, she
was therefore probably an Egyptian. Iraida went out one day to draw
water from a well near the sea, and saw a ship laden with bound
Christians: priests, deacons, monks, women and maidens. Enquiring, she
learned that pagan torturers were taking all this crowd to torture and
death for the name of Christ the Lord. In the heart of the young Iraida,
the desire flared up to suffer for the Lord. She left her pots by the
well, went onto the ship
and confessed that she was a Christian. She was immediately bound and
taken with the others t the Egyptian town of Antinopolis. After divers
tortures, Iraida was the first to be beheaded, followed by the others.
She suffered with honour and was glorified at the beginning of the
fourth century.
Saint SUPERIEUR, évêque régionnaire des Nerviens, dont le territoire correspondait à l'actuel département du Nord et à une partie de la Flandre, du Hainaut et du Brabant (IVème siècle).
Saint PROJET (PROJECT, PROJECTUS), évêque d'Imola en Emilie-Romagne (Vème siècle).
Saint DONAN, prêtre à Ploufragan en Bretagne (VIème siècle).
Saint CONSTANTIUS (CONSTANCE), sacristain de l'église Saint-Etienne d'Ancône dans les Marches, thaumaturge et guérisseur (VIème siècle).
Saint SUPERIEUR, évêque régionnaire des Nerviens, dont le territoire correspondait à l'actuel département du Nord et à une partie de la Flandre, du Hainaut et du Brabant (IVème siècle).
Saint PROJET (PROJECT, PROJECTUS), évêque d'Imola en Emilie-Romagne (Vème siècle).
Saint DONAN, prêtre à Ploufragan en Bretagne (VIème siècle).
Saint CONSTANTIUS (CONSTANCE), sacristain de l'église Saint-Etienne d'Ancône dans les Marches, thaumaturge et guérisseur (VIème siècle).
Di lui fornisce alcune notizie s. Gregorio Magno nei suoi Dialogi, mettendone in evidenza la profonda umiltà e la virtù taumaturgica.
Secondo la narrazione dell'insigne pontefice, basata sulla testimonianza cuiusdam coepiscopi mei (probabilmente il vescovo stesso della città) e di altre persone del luogo, Costanzo, in abito monacale, esercitava l'ufficio di mansionario, o di sacrista, nella chiesa di S. Stefano, prima cattedrale di Ancona e famoso santuario, in cui, al dire di s. Agostino, si venerava una reliquia del protomartire. S. Gregorio fa soprattutto rilevare come all'aspetto dimesso e quasi spregevole del semplice e piccolo sacrista corrispondesse un grande spirito di perfezione, che rifulgeva attraverso il dono dei miracoli.
Tra i fatti prodigiosi si ricorda che, per la virtù taumaturgica dell'umile sacrista, le lampade della chiesa ardevano pur essendo piene di acqua anziché di olio. Poiché si era diffusa la fama della santità e delle opere straordinarie del piccolo monaco molti accorrevano a lui per vederlo e per chiedergli favori spirituali. Un giorno capitò nel tempio un rude contadino che, vedendo l'esile sacrista su di una scala intento ad allestire le lampade, si rifiutò di credere alla sua santità e prese a deriderlo con parole offensive, trattandolo da bugiardo e presuntuoso. Costanzo, che aveva udito le ingiurie, corse ad abbracciarlo e a baciarlo, ringraziandolo di tale trattamento e dando così prova, come conclude s. Gregorio, che se era grande nei miracoli, era più grande per l'umiltà del cuore. Altro non si conosce di questo santo confessore.
Il suo corpo venne più tardi trasferito a Venezia e deposto prima nella chiesa di S. Basilio, poi in quella dei SS. Gervasio e Protasio, ove si venera attualmente e se ne celebra la festività il 23 settembre, come nella diocesi di Ancona. Non sono note le ragioni e l'epoca precisa di tale traslazione: qualche cronista locale ritiene che il corpo sia stato trafugato nel sec. XII in occasione di un assedio e a seguito di rapina compiuta da alcuni mercanti veneziani. Certo è che la figura di Costanzo non ha alcun rilievo nell'antica iconografia sacra locale (essa non appare nei plutei attribuiti ai secc. XI-XII) e, poiché il nome del santo è taciuto in alcune formule liturgiche della antica Chiesa anconetana, si può pensare che il trasferimento delle reliquie sia avvenuto anteriormente al Mille e forse nel sec. IX, dopo la distruzione operata dai saraceni alla quale seguì per Ancona un periodo di abbandono.
Oggi la chiesa cattedrale, come unico ricordo di Costanzo, possiede un frammento osseo che è stato donato, con autentica del patriarca di Venezia, nel 1760.
Autore: Mario Natalucci
Fonte:
Bibliotheca Sanctorum
Secondo la narrazione dell'insigne pontefice, basata sulla testimonianza cuiusdam coepiscopi mei (probabilmente il vescovo stesso della città) e di altre persone del luogo, Costanzo, in abito monacale, esercitava l'ufficio di mansionario, o di sacrista, nella chiesa di S. Stefano, prima cattedrale di Ancona e famoso santuario, in cui, al dire di s. Agostino, si venerava una reliquia del protomartire. S. Gregorio fa soprattutto rilevare come all'aspetto dimesso e quasi spregevole del semplice e piccolo sacrista corrispondesse un grande spirito di perfezione, che rifulgeva attraverso il dono dei miracoli.
Tra i fatti prodigiosi si ricorda che, per la virtù taumaturgica dell'umile sacrista, le lampade della chiesa ardevano pur essendo piene di acqua anziché di olio. Poiché si era diffusa la fama della santità e delle opere straordinarie del piccolo monaco molti accorrevano a lui per vederlo e per chiedergli favori spirituali. Un giorno capitò nel tempio un rude contadino che, vedendo l'esile sacrista su di una scala intento ad allestire le lampade, si rifiutò di credere alla sua santità e prese a deriderlo con parole offensive, trattandolo da bugiardo e presuntuoso. Costanzo, che aveva udito le ingiurie, corse ad abbracciarlo e a baciarlo, ringraziandolo di tale trattamento e dando così prova, come conclude s. Gregorio, che se era grande nei miracoli, era più grande per l'umiltà del cuore. Altro non si conosce di questo santo confessore.
Il suo corpo venne più tardi trasferito a Venezia e deposto prima nella chiesa di S. Basilio, poi in quella dei SS. Gervasio e Protasio, ove si venera attualmente e se ne celebra la festività il 23 settembre, come nella diocesi di Ancona. Non sono note le ragioni e l'epoca precisa di tale traslazione: qualche cronista locale ritiene che il corpo sia stato trafugato nel sec. XII in occasione di un assedio e a seguito di rapina compiuta da alcuni mercanti veneziani. Certo è che la figura di Costanzo non ha alcun rilievo nell'antica iconografia sacra locale (essa non appare nei plutei attribuiti ai secc. XI-XII) e, poiché il nome del santo è taciuto in alcune formule liturgiche della antica Chiesa anconetana, si può pensare che il trasferimento delle reliquie sia avvenuto anteriormente al Mille e forse nel sec. IX, dopo la distruzione operata dai saraceni alla quale seguì per Ancona un periodo di abbandono.
Oggi la chiesa cattedrale, come unico ricordo di Costanzo, possiede un frammento osseo che è stato donato, con autentica del patriarca di Venezia, nel 1760.
Autore: Mario Natalucci
Fonte:
Bibliotheca Sanctorum
Sait DOUREC, ermite à Châteauneuf-du-Faou en Bretagne (VIème siècle).
Saint CISSA, disciple de saint Guthlac à Crowland en Angleterre (VIIIème siècle).
Sainte HERESWIDE, reine d'Est-Anglie devenue moniale à Chelles en Île-de-France (680).
Saint ADAMNAN (ADAM, EUNAN, ADOMNAN), abbé d'Iona en Ecosse et biographe de saint Columba (vers 704).
http://groups.yahoo.com/group/celt-saints/message/2812
Saint ALTHEE, abbé de Saint-Maurice d'Agaune, puis évêque de Sion en Valais (799).
Sainte THECLE, vierge en Auvergne, fondatrice de l'église collégiale de Chamalières (IXème siècle).
Saints martyrs ANDRE, mort percé d'une lance, JEAN, mort par le glaive, et PIERRE et ANTOINE, fils de Jean, morts après avoir eu les membres tranchés, Siculo-Grecs de Syracuse, martyrs par la main des Musulmans en Afrique du Nord (vers 900).
https://doxologia.ro/cinstirea-icoanei-maicii-domnului-slovenskaia
L'icône de la Très Sainte Mère de Dieu Slovène (Russie 1628 ou 1635).
Saint NICOLAS de Karpénessi, épicier de profession, martyr à Constantinople par la main des Musulmans (1672). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XVI du Supplément aux Ménées.)
Saint THEODOSE II, métropolite de Moldavie, martyr par la main des Musulmans tatars (1694).
Saint JEAN de Konitsa, derviche musulman converti devenu garde champêtre, martyr par la main des Musulmans (1814). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XVI du Supplément aux Ménées.)
http://www.johnsanidopoulos.com/2010/09/saint-john-muslim-new-martyr-of-konitsa.html
Saint GREGOIRE (Kalamaras), métropolite d'Argos et de Nauplie, martyr par la main des Musulmans (1821).
Saint ARSENE, archimandrite, martyr par la main des Communistes (Russie 1937).
Saint ALTHEE, abbé de Saint-Maurice d'Agaune, puis évêque de Sion en Valais (799).
Sainte THECLE, vierge en Auvergne, fondatrice de l'église collégiale de Chamalières (IXème siècle).
Saints martyrs ANDRE, mort percé d'une lance, JEAN, mort par le glaive, et PIERRE et ANTOINE, fils de Jean, morts après avoir eu les membres tranchés, Siculo-Grecs de Syracuse, martyrs par la main des Musulmans en Afrique du Nord (vers 900).
https://doxologia.ro/cinstirea-icoanei-maicii-domnului-slovenskaia
L'icône de la Très Sainte Mère de Dieu Slovène (Russie 1628 ou 1635).
Saint NICOLAS de Karpénessi, épicier de profession, martyr à Constantinople par la main des Musulmans (1672). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XVI du Supplément aux Ménées.)
Saint THEODOSE II, métropolite de Moldavie, martyr par la main des Musulmans tatars (1694).
Saint JEAN de Konitsa, derviche musulman converti devenu garde champêtre, martyr par la main des Musulmans (1814). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XVI du Supplément aux Ménées.)
http://www.johnsanidopoulos.com/2010/09/saint-john-muslim-new-martyr-of-konitsa.html
Saint GREGOIRE (Kalamaras), métropolite d'Argos et de Nauplie, martyr par la main des Musulmans (1821).
Saint ARSENE, archimandrite, martyr par la main des Communistes (Russie 1937).
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.