giovedì 26 ottobre 2017

26 Ottobre santi italici ed italo greci


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Santo Evaristo papa di Roma e martire  (verso il 105)

E’ nato a Betlemme. Come capo della Chiesa di Roma, ha ordinato sette diaconi, incaricandoli tra l’altro di ascoltare e trascrivere le sue prediche al popolo: erano i suoi “stenografi”. Ma di quelle prediche non conosciamo neppure una parola.
Le scarse informazioni giunte a noi su papa Evaristo sono contenute nel Liber pontificalis, che è una raccolta cronologica di biografie di papi del VI secolo. Di Evaristo dice soltanto che ha ordinato quei diaconi e consacrato diciassette preti e quindici vescovi.
Una tradizione assai antica afferma che Evaristo sarebbe morto martire sotto l’imperatore Traiano, e che poi avrebbero seppellito il suo corpo vicino alla tomba dell’apostolo Pietro. Ma di questo non esistono conferme attendibili.
Ci si è pure domandati se Evaristo debba essere considerato vero papa (ossia non “vice”, “luogotenente”) dall’anno 97, quando papa  Clemente va in esilio; oppure solo dal 101, anno in cui Clemente muore martire in Crimea, secondo Eusebio di Cesarea (IV secolo) nella sua Storia Ecclesiastica. Per Eusebio è chiaro: Clemente, dopo nove anni di pontificato (88-97) "trasmise il sacro ministero a Evaristo". Nessuna delega, insomma. Investitura piena. E anche ai tempi nostri l’Annuario pontificio indica Evaristo come papa a pieno titolo già nel 97.




Santo QUODVULTDEUS  vescovo di Cartagine esiliato in Campania dai Vandali ariani perché confessa le fede ortodossa (verso il 468)

discepolo e amico di s. Agostino, fu eletto vescovo nel 437; governò al tempo in cui l'Africa era sotto i Vandali ariani e subì persecuzioni; trascorse gli ultimi anni in esilio, a Napoli. Scrisse il De promissionibus et de praedictionibus Dei, che fu erroneamente attribuito a Prospero d'Aquitania; restano inoltre di  lui  tredici sermoni e due lettere





Santo Quadragesimus   di mestiere pastore suddiacono e taumaturgo a Policastro (verso il 590 ) ricordato da Papa Gregorio Magno per l’umiltà e lo zelo


Santo Gaudioso vescovo di Salerno (a metà del VII secolo)

La tradizione, che lo fa figlio o nipote di Teofilatto, duca di Napoli (666-670) e ascritto al clero della basilica napoletana di S. Maria Maggiore (dal vescovo s. Pomponio), lo presenta altresí come solerte vescovo della città di Salerno, che avrebbe difesa dalle invasioni dei barbari, specialmente durante la guerra dei Longobardi di Benevento. Morto all'età di cinquant'anni, prima del 649, un maestro dei soldati di Napoli, suo consanguineo, pochi anni dopo, da un Grimoaldo duca di Benevento e signore di Salerno (I o II di questo nome) ne avrebbe ottenuto il corpo, che avrebbe deposto in una chiesa a lui dedicata in Napoli.



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