venerdì 27 ottobre 2017

27 ottobre santi italici ed italo greci


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Saints MARCIEN (MARIEN), LUCIUS et VICTUS, martyrs à Rome (IIIème siècle).

Saints MAXIME, VENANCE, LUCIEN, COMITIUS et DONAT, martyrs en Italie (IVème siècle).

 
San Mauro vescovo a Verona (verso il 622)
Il Vescovo Mauro rimane negli annali della chiesa veronese grazie alla sua fama per santità e miracoli. Il suo nome è stato inserito in vari elenchi. Lo troviamo nel Velo di Classe, nel Ritmo Pipiniano e nella Lapide Stefaniana del secolo X, nel Carpsunm, nell’antico Lezionario della Cattedrale, nel Martirologio Veronese e in quello Romano.
Nella cronotassi ufficiale dei vescovi di Verona è al trentaduesimo posto, dopo San Pietro e prima di San Giovanni.
E’ stato Vescovo di Verona dal 612 al 622, anno della sua morte. Le cronache ci narrano che dopo esser stato nominato Vescovo, si è ritirato a vita solitaria sulle montagne veronesi dette delle Saline. A questo proposito non sappiamo se si sia ritirato abdicando all’episcopato o se abbia lasciato un coadiutore a governare la diocesi. Più probabile l’ipotesi che abbia rinunciato al governo della diocesi lasciando sul posto un vescovo Concessus II. Mauro condusse vita isolata per circa sette anni, nel silenzio e in penitenza. Come pastore della diocesi scaligera, in piena epoca Longobarda, rimase legato alla sua comunità con la preghiera e la penitenza..
Di sicuro, sappiamo che andò a Saline, visse in solitudine, dedito solo ad opere di pietà e di penitenza. Sempre dalle cronache antiche sappiamo che ormai vecchio, avrebbe lasciato le montagne per tornare a Verona. Durante questo viaggio morì sulle colline, intorno alla città, nei pressi del colle San Felice, luogo dove è sorta una chiesa in suo onore.
Mons. Franco Segala nel suo Catalogus sanctorum Ecclesia veronesnsis, trascrive l’elogium di San Mauro dal martirologio della Chiesa veronese:
Veronae sancti Mauri eiusdem urbis episcopi, admiranda in pauperes liberalitate, animi demissione, orationis assiduitate et corporis maceratione celebris, qui se indignum arbitrans, episcopatui cessit; ad montes in eadem dioecesi ut solitariam vitam degeret, se recepit, ubi per septemnium ieiuniis, vigiliis et orationibus vacabit; Veronam rediens, in itinere Deo spitirum reddidit”.

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